Giorgio De Chirico a Ferrara

de_chirico1LA NUOVA VISIONE DI DE CHIRICO
METAFISICA E AVANGUARDIE IN MOSTRA A FERRARA

di Silvana Lazzarino

«Iper originale», secondo Salvador Dalí, commovente fino alle lacrime nelle parole di René Magritte: la pittura di Giorgio de Chirico ha conquistato alcuni tra i più grandi artisti surrealisti e ha esercitato uno straordinario ascendente sull’arte del Novecento. De Chirico è stato il geniale inventore della pittura metafisica, una delle più importanti correnti artistiche della modernità, grazie alla quale gli enigmi che percorrono l’esistenza prendono forma attraverso atmosfere sospese e pervase di inquietudine. Continua a leggere

Una poesia di Emily Dickinson

AMHERST, MA - SEPTEMBER 4: A daguerrotype of Emily Dickinson at age 16, is displayed at the Emily Dickinson Museum in Amherst, Wednesday, Sept. 4, 2013. (Photo by Wendy Maeda/The Boston Globe via Getty Images)

(Photo by Wendy Maeda/The Boston Globe via Getty Images)

Nota di Luigia Sorrentino

Rileggendo a distanza di molti anni “Il giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani, mi sono trovata di fronte a una poesia di Emily Dickinson “Morii per la Bellezza” ( “I died for Beauty”) inserita nel romanzo.

Il personaggio di Micòl traduce la poesia in italiano e poi la consegna al suo amico d’infanzia anticipando, attraverso i versi della poetessa statunitense, il destino tragico che attende la sua famiglia dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste del 1938. A parlarsi sono due persone già morte. Entrambe sono state tradite dalla morte della Bellezza e della Verità.

 

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Darwin day, la religione nell’evoluzione e dell’evoluzione

Appuntamento

Sabato 16 febbraio 2013, alle 16:00 nella Sala Conferenze del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Università Roma Tre, si terrà il convegno Darwin Day, La religione nell’evoluzione – L’evoluzione della religione, a cura del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo.

I rapporti fra scienza e fede a partire dal travaglio intellettuale di Darwin sin dall’inizio della formulazione delle sue teorie sull’evoluzione, ma anche un approfondimento sull’evoluzione della religione, con interventi di neuroscienziati, filosofi, psicologi cognitivi, paleoantropologi e archeologi. Continua a leggere

“Poeti da riscoprire”, Giorgio Vigolo con una prosa inedita

Progetto editoriale ideato e curato da Fabrizio Fantoni
con la collaborazione di Luigia Sorrentino

Questa Roma

Questa Roma, questa Roma
come l’ho amata,
come la ho posseduta
e me sono invasa la memoria!
Come me la sono stampata
nei sogni, fino ad averne
le stimmate
delle strade nel palmo della mano.

(da Giorgio Vigolo, I fantasmi di pietra, 1977)  Continua a leggere

“1Q84. Libro 3”, di Haruki Murakami

Nello scaffale, Haruki Murakami
a cura di Luigia Sorrentino

1Q84. Libro 3, di Haruki Murakami
di
Nicola D’Ugo
(La foto sotto è di Anne Deniau).

È finalmente stata pubblicata in Italia la parte conclusiva del romanzo 1Q84 di Haruki Murakami, uscita in Giappone nel 2010. Una buona notizia. Nel novembre 2011 si era rimasti in sospeso col volumone italiano che conteneva i primi due libri, senza dar modo al lettore di sapere come finisse la storia. Molti lettori, mi son reso conto, credevano che il volume contenesse il romanzo per intero e che finisse così, con i protagonisti Aomame e Tengo aggrovigliati nei loro problemi in un universo parallelo con due lune, un passato traumatico irrisolto, una serie di brutti ceffi e personaggi a dir poco originali. Continua a leggere

Ritrovati versi inediti di Umberto Saba

“Del tanto che l’anno passato / soffrimmo, del freddo, del vento, / i brividi a volte risento/ qui, ne la mia pace, se fuori / odo con gli interminabili / fili garrire la bora, / Giorgio, quel freddo di allora / certo tu l’hai obliato”. Sono i primi versi di una poesia inedita di Umberto Saba, trovata fra le carte degli archivi di Anita Pittoni, nel fondo che doveva costituire il nucleo portante del Centro di Studi Triestini. Sicuramente il poeta si riferiosce a Giorgio Fano, l’amico assieme al quale nell’anno 1919 Saba comprerà la Libreria antiquaria. E’ probabile che si tratti, in questo caso specifico dei primi versi di una poesia poi rimasta  incompiuta, o addirittura confluiti in un’altra poesia dello stesso Saba con una struttura del verso diversa, perché sottoposta a ‘variante’. Infatti, con la poesia inedita sono state rinvenute nel fondo pittoniano altre quattro poesie manoscritte di Saba che rappresentano versioni totalmente differenti delle poesie edite. Continua a leggere

In memoria di te, Edoardo Cacciatore

Appuntamento

In occasione del centenario della nascita di Edoardo Cacciatore domenica 18 novembre 2012 dalle 10:30 alla casa di Keats a Roma,  (Keats-Shelley House) di Piazza di Spagna, 25, testimonianze di: Giorgio Patrizi, Olga Recchia, Ruggero Savinio.

Intervengono: Annelisa Alleva, Luca Archibugi, Carlo Bordini, Silvia Bre, Maria Grazia Calandrone, Marco Caporali, Francesco Dalessandro, Tommaso Ottonieri, Stefania Portaccio, Luigia Sorrentino.

Seguirà una visita del museo e rinfresco. Continua a leggere

Toni Servillo legge “Il Gattopardo”

Letture ad alta voce

Il Gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa interpretato daToni Servillo (Emons-Feltrinelli, 2012)
— 
Siamo in Sicilia, all’epoca del tramonto borbonico. È di scena una famiglia della più alta aristocrazia isolana, colta nel momento rivelatore del trapasso del regime, mentre già incalzano i tempi nuovi. Il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è incentrato quasi interamente su un solo personaggio, il principe Fabrizio Salina. Il Gattopardo, pubblicato dopo la morte dell’autore, nel 1958, a cui Lampedusa lavorò dalla fine del 1954 e il 1957 fu presentato agli editori Arnoldo Mondadori Editore e Einaudi, (il testo fu letto da Elio Vittorini), che ne rifiutarono la pubblicazione. Dopo la morte di Lampedusa Feltrinelli che aveva ricevuto il manoscritto da Elena Croce, lo pubblicò con la prefazione di Giorgio Bassani. Continua a leggere

In memoria di te, Pier Paolo Pasolini & video

La notte fra l’uno e il due novembre Pier Paolo Pasolini fu assassinato in un piazzale sabbioso all’Idroscalo di Ostia, vicino Roma. Nei giorni precedenti alla sua morte Pasolini andò prima in Svezia, poi a Parigi per curare l’edizione francese di Salò. In un’intervista rilasciata alla radio svedese Pasolini fa il punto sulla sua produzione filmica offrendo la sua chiave di lettura: “Adesso io ho fatto un film che non so bene perché l’ho fatto che si chiama Salò o le 120 giornate di Sodoma tratto da De Sade e ambientato nella Repubblica di Salò, che sono gli ultimi mesi di vita di Mussolini […] Fatto sta che qui il sesso è ancora usato, ma anziché essere usato, come nella trilogia della vita, come qualcosa di gioioso, di bello e di perduto, è usato come qualcosa di terribile, è diventato la metafora di quella che Marx chiama la mercificazione del corpo. Quello che ha fatto Hitler brutalmente, distruggendo i corpi, la civiltà consumistica… l’ha fatto sul piano culturale, ma in realtà è la stessa cosa.”

IL VIDEO-SERVIZIO di Luigia Sorrentino è stato girato alla mostra d’arte contemporanea in corso a Roma al Palazzo Incontro della Libreria Fandango (Via dei Prefetti, 22) ispirata alla poesia di Pier Paolo Pasolini dal titolo “PPP Una polemica inversa” a cura di Flavio Alivernini: 22 artisti  elaborano creativamente, pur provenendo da generazioni diverse, 11 poesie di Pasolini. Fra di loro alcuni fra i più importanti pittori, scultori e fotografi operanti nel panorama italiano e internazionale.

E’ opportuno segnalare che la voce fuori campo che nel video-servizio legge la poesia “Marilyn” di Pier Paolo Pasolini è di Giorgio Bassani.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=sdzOGdQRgfc[/youtube]

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I cento anni di Giorgio Caproni

Appuntamento

L’Università di Roma “Tor Vergata” – Dipartimento di Studi Umanistici – la Rivista “Sinestesie” e le Librerie Arion presentano I cento anni di Giorgio Caproni.
L’appuntamento è a Roma, il 18 ottobre 2012 alle 15:30 alla Libreria Arion di Palazzo delle Esposizioni (Via Milano 15/17).

Interventi di: Claudio Damiani, Adele Dei, Roberto Deidier, Giulio Ferroni, Alberto Granese, Cristiana Lardo, Giuseppe Leonelli, Roberto Mosena, Elio Pecora, Plinio Perilli, Michele Zompetta. Letture di Fabio Pierangeli. Presenziano: Silvana Caproni e Attilio Mauro Caproni. Coordina: Adrea Gareffi.

Wislawa Szymborska, “Vista con granello di sabbia”

Riletture
a cura di Luigia Sorrentino

Wislawa Szymborska, “Vista con granello di sabbia
di Giorgio Galli

Il problema della spaccatura fra l’io senziente (e pensante) e le cose è un antico problema. Ma, come molti antichi problemi, è rimasto insoluto ed anzi il progresso scientifico lo ha reso financo più complesso. Se i medioevali distinguevano fra una res e una vox, se Kant scindeva il fenomeno dal noumeno, oggi abbiamo il neurologo Rudolph Linas, che da qualche anno bandisce una verità sconvolgente: che quelli che noi chiamiamo “oggetti” in realtà non esistono, che i nostri sensi in realtà entrano in contatto con alcuni, pochi campi di forza elettromagnetici e ricostruiamo il mondo a partire da pochi dati fallaci; che, in definitiva, “vedere è come sognare”. Ma intanto, per secoli e secoli, l’essere umano ha non solo “ricostruito” il mondo sulla base dei sensi e della mente, ha non solo, adamiticamente, “dato un nome alle cose”, ma ha anche attribuito loro una personalità. Nessuno, fra quanti mi leggono, non ha mai detto “Se questi muri potessero parlare”, “Questa è la casa che mi ha visto crescere”. Rimane in noi un fondo panteista che ci porta ad animare gli oggetti. Non riusciamo a concepire un’esistenza priva d’intelligenza e sensazioni. Non riusciamo a concepire un’esistenza priva di vita. Litigare col navigatore o col computer è solo la proiezione, nel presente tecnologico, di un bisogno ancestrale: quello di dare un anima all’universo. Continua a leggere

Torre del Greco, «Città del corallo»

E’ la scritta che a breve potrebbe comparire sul cartello autostradale che indica l’uscita nel Comune vesuviano.

Un’idea lanciata dal neo sindaco Gennaro Malinconico, intervenuto il 26 maggio 2012 alle 10:30 nell’aula Magna dell’Istituto Statale d’Arte Francesco Degni (Piazza Luigi Palomba, 6) alla cerimonia di premiazione della decima edizione del concorso per giovani incisori. Premio ideato e curato dall’associazione International Inner Wheel club Torre del Greco-Comuni vesuviani e riservato agli alunni del quinto anno della sezione incisioni allo scopo di sostenere e incoraggiare l’attività artistica e di artigianato del corallo e del cammeo.
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Ruggero Savinio, “Percorsi della figura”

C’è tempo fino al 27 maggio 2012, per visitare a Roma la mostra alla Galleria nazionale d’arte moderna “Ruggero Savinio. Percorsi della figura“, a cura di Mariastella Margozzi con Sabina D’Angelosante
promossa dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

Ruggero Savinio (Torino, 1934) è da sempre pittore di figura. Ma è anche un raffinato scrittore, che mantiene fede alla trasmissione familiare dei saperi e delle abilità: da Alberto Savinio e da Giorgio de Chirico ha ereditato, infatti, la sapienza della vera cultura e la consapevolezza del mestiere di artista. Questo spiega perché non ci sia soluzione di continuità tra il suo fare pittura e il suo essere scrittore. Continua a leggere

Giorgio Galli, Charles Baudelaire (prima rilettura)

Riletture, di Giorgio Galli
a cura di Luigia Sorrentino

Baudelaire, Profumo esotico
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Una delle cose che mi affascinano, di Baudelaire, è che possiede il dono del vero poeta di usare termini di per sé generici, superficiali, banali e di ridar loro vita grazie a un contesto che li ripoetizza: “affascinante”, “suggestivo”, “cielo”, “ideale”… Come accade che queste parole, che in una mia poesia costringerebbero il censore a lavorare di matita rossa e blu, qui evochino sensazioni vellutate o eccitino a rapinose ebrietà? Ecco, io credo sia per merito d’una intuizione profonda delle radici, della potenza e dei limiti del linguaggio: che non esprime le cose, ma esprime i rapporti fra le cose, ed ha una propria musica. La parola di Baudelaire ricerca costantemente la musica, è musicalissima. Continua a leggere

Giorgio Galli, Wislawa Szymborska

Riletture, di Giorgio Galli
a cura di Luigia Sorrentino
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Wislawa Szymborska, Nozze d’oro

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Se mi chiedessero d’indicare, fra le poesie che conosco, quella che più mette a fuoco l’amore, quella che più “fa centro” sull’amore, io sceglierei questa. Alcune settimane fa, poco dopo la morte della poetessa, lo scrittore Roberto Saviano ne ha letto alcune poesie in una puntata della trasmissione Che tempo che fa e ha dichiarato che nessuno ha saputo scrivere l’amore come la poetessa polacca. Credo che Saviano abbia detto giusto, ma bisogna entrare più nel merito e dire qualcosa del perché Szymborska avesse questo dono.
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Haruki Murakami, “Kafka sulla spiaggia”

Altre scritture: Haruki Murakami
a cura di Luigia Sorrentino
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A proposito di Kafka sulla spiaggia di Haruki Murakami

di Nicola D’Ugo

Kafka sulla spiaggia è il decimo romanzo dello scrittore giapponese Haruki Murakami. È stato pubblicato la prima volta in Giappone nel 2002. Il romanzo ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il World Fantasy Award. La storia è ambientata in Giappone. Se si volesse attribuirle una datazione, essa coinciderebbe, rispetto agli eventi principali, al maggio-giugno 1999, non fosse che il confronto delle età dei personaggi e delle date degli eventi risulta, comunque le si prenda, inconsistente. Questo serve a conferire un carattere onirico e mitico alla vicenda quale proiezione immaginifica e involontaria del suo protagonista. Continua a leggere

Giorgio Galli, ‘Paesaggi pasoliniani’

Nuova critica
a cura di Luigia Sorrentino


Vi invito a leggere i Paesaggi pasoliniani di Giorgio Galli, saggista e studioso di letteratura italiana. Sono infallibili e colpiscono per la lucidità dell’interpretazione. Giorgio Galli, che è nato negli anni Ottanta, nella sua analisi illumina il fallimento (o il tramonto) di una generazione all’interno della quale inscrive l’intera opera di Pier Paolo Pasolini. Galli infatti scrive: “L’avvento del consumismo ha segnato, per la sua etica e la sua ideologia, la definitiva irruzione della Storia e del tempo desacralizzato. Alla dinamica realtà dell’oro-decadenza, tipica dell’escatologia alla rovescia del pensiero europeo più conservatore, Pasolini arriva in seguito allo scacco della sua escatologia positiva, del suo millenarismo di cattolico marxista.”

A voi, nei commenti.


Paesaggi pasoliniani
di Giorgio Galli

Un grandioso fallimento – Citati ha sintetizzato così il senso dell’opera di Pasolini. Non credo avrebbe potuto dire meglio: la grandezza di Pasolini è soprattutto nella passionale coerenza con cui è riuscito a vivisezionare con la scrittura le sue lacerazioni (marxista e borghese, marxista e innamorato del Sacro, Continua a leggere

Giorgio Caproni, il centenario e tutte le iniziative romane

In occasione del centenario della nascita di Giorgio Caproni (Livorno 1912-Roma 1990), questa primavera la città di Roma si prepara a celebrare il poeta con due importanti iniziative, (nella foto di Dino Ignani).

Il 16 aprile la Biblioteca dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani dedicherà un’intera giornata al poeta di Livorno riunendo assieme insigni studiosi tra cui Sabino Cassese, Pietro Citati, Antonio Debenedetti, Adele Dei, Giorgio Devoto, Anna Dolfi, Biancamaria Frabotta, Luigi Surdich e Stefano Verdino.

Il 9 maggio sarà la Biblioteca Comunale “Guglielmo Marconi” dell’Istituzione delle Biblioteche di Roma a promuovere e a ospitare un’iniziativa dedicata al rapporto di Giorgio Caproni con la città di Roma e i quartieri della Capitale nei quali il poeta aveva abitato per più di cinquant’anni, dal 1942 al 1990. Durante la giornata verrà inaugurata una mostra dedicata al legame segreto e controverso di Caproni con la città di Roma. Il progetto ideato e curato da Elisa Donzelli nasce in collaborazione con i responsabili dell’area culturale della Biblioteca “Guglielmo Marconi” (Laura Alegiani, Stefano Gambari, Marina Girardet e Anna Taccone) e si avvale della partecipazione di Biancamaria Frabotta e della preziosa testimonianza di Attilio Mauro Caproni.

T. S. Eliot, Il nome dei gatti (The Naming of Cats)

Oggi vi propongo nella traduzione di Roberto Sanesi una delle più note poesie di T. S. Eliot, “Il nome dei gatti”.
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E ora ditemi: quanti di noi hanno un gatto? E che nome ha questo gatto? Il nome del gatto di Andrea Zanzotto era Uttino. Uttino…. Ma perché Uttino? Perché era un “Farab-Uttino”!

A questa domanda risponde Eliot con la sua poesia e ci dice: potete chiamarlo Augusto, Clemente, Vittorio, Alonzo, Gionata, Giorgio, Giacomo, Vaniglia… ma non sarà MAI il nome giusto, il VERO NOME.  “Ineffabile, effabile, effineffabile”. Eliot ci dice che il famoso NOME è al tempo stesso dicibile e indicibile, misterioso e limpidamente evidente, enigmatico e semplicissimo da capire. Che cosa ci mette davanti Eliot?  Quale sarà il Nome del gatto? Il nome prende la sua forma nella forma del gatto. Nella sua forma  pelosa, baffuta, sonnecchiante, avvoltolata e… sublime? Ed ecco quindi che chiamerete il vostro gatto con un vezzeggiativo, ad esempio, Ciccio, ma anche Cicciolino, Fiffi, Fiffolo, Uttino… e chi più ne ha più ne metta!

Sanesi dice bene, “Vi sono altro che nessi fra il gatto e i nomi […] E’ di identità che bisognerebbe parlare. E non di identità fra il gatto e i nomi in genere. Di identità fra il Gatto e il Nome.”

E allora credo che possiamo dire che il Nome del Gatto è il NOME che il gatto sceglie. E’ quello l’UNICO Nome del Gatto. E voi che ne dite? Lo avete trovato il nome del vostro gatto?   Continua a leggere

Scoperta fiaba inedita di James Joice, la guerra sui diritti

Una fiaba per bambini di James Joyce (1882-1941), recentemente scoperta, è stata pubblicata per la prima volta a Dublino da una piccola casa editrice, Ithys Press, che l’ha messa in vendita con un’edizione a tiratura limitata di 200 esemplari illustrati: i prezzi vanno dai 300 ai 1.200 euro a seconda del tipo di carta usata per la stampa. La storia fu scritta in una lettera il 5 settembre 1936 per il nipote del romanziere irlandese, Stephen James Joyce, all’epoca un bimbo di quattro anni che viveva in Francia, ed e’ intitolata “The Cats di Copenhagen” (I gatti di Copenhagen). lI raccontino fiabesco fu ispirato da una vacanza nella capitale della Danimarca compiuta in quel periodo dall’autore di “Gente di Dublino”.

L’editore Anastasia Herbert ha spiegato che si tratta di “un racconto gemello un po’ piu’ breve” di “The Cat and the Devil” (Il gatto e il diavolo) scritto sempre per il nipotino qualche tempo dopo e finora nota come l’unica favola di Joyce. “E’ una piccola gemma, che riflette l’umorismo, sorprendendo per la sua squisitezza narrativa”, ha detto Herbert. La favola, ambientata in una Copenhagen dove nulla è come sembra e secondo Ithys Press nell’immagine dei gatti ci sarebbero elementi di “anti-autoritarismo se non addirittura di anarchia”. Continua a leggere