Montale, “Voce giunta con le folaghe”

montaleEugenio Montale scrive “Voce giunta con le folaghe” nel 1947. La poesia fa parte della raccolta “La bufera e altro” pubblicata nel 1956 con l’editore Neri Pozza e con Mondadori, l’anno successivo.
I luoghi di “Voce giunta con le folaghe” sono le Cinque Terre. Il poeta si reca sulla tomba del padre, nel cimitero di Monterosso.
Voi:  “Eccoti fuor dal buio che ti teneva, padre”, “erto ai barbagli, senza scialle e berretto“.

Il particolare assordante di questi versi, letti da Luigia Sorrentino, è determinato proprio dal perenne moto circolare che compiono le due ombre, l’una nell’altra. L’ombra del poeta sulla tomba, non ha più peso dell’altra ombra. L’ombra è fidata, è il muto che risorge, che scorpora l’interno fuoco. E’ poesia religiosa, sembra uscita da una scrittura solenne e sacra: “L’una forse / ritroverà la forma in cui bruciava amor di Chi la mosse e non di sé /”, amor di Chi la mosse è l’amore divino, del Dio che ha generato l’ombra. Quale delle due ombre torna a bruciare nell’amore di Dio? Non è dato saperlo. Sappiamo che l’ombra è viva, mentre l’altra è riluttante, ma le due ombre sono insieme, l’una nell’altra. Si può pensare che entrambe tornino nella luce di Chi le ha generate dopo aver abitato il vuoto, fino al tempo del colmarsi, del ritrovarsi.

Antonia Pozzi, “Flaubert negli anni della sua formazione letteraria”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Antonia Pozzi, “Flaubert negli anni della sua formazione letteraria”, Edizioni Ananke, 2013, collana di filosofia diretta da Marco Vozza, premessa di Antonio Banfi, a cura di Matteo Mario Vecchio. (24 euro) 

Il libro
Antonia Pozzi è una delle voci femminili più intense della letteratura italiana del Novecento. Tutti i suoi scritti vennero pubblicati postumi, e soltanto negli ultimi anni le sue limpide e stregate poesie hanno avuta la loro vittoria sul tempo, come già aveva profetizzato Eugenio Montale. In questa edizione critica, la prima che attinge direttamente dal manoscritto, viene ripubblicata la sua tesi di laurea, uscita anch’essa poestuma, nel 1940 con una premessa del relatore Antonio Banfi; la dissertazione verte sulla formazione letteraria di Gustave Flaubert, scrittore da lei amatissimo. Continua a leggere

Darwin day, la religione nell’evoluzione e dell’evoluzione

Appuntamento

Sabato 16 febbraio 2013, alle 16:00 nella Sala Conferenze del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Università Roma Tre, si terrà il convegno Darwin Day, La religione nell’evoluzione – L’evoluzione della religione, a cura del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo.

I rapporti fra scienza e fede a partire dal travaglio intellettuale di Darwin sin dall’inizio della formulazione delle sue teorie sull’evoluzione, ma anche un approfondimento sull’evoluzione della religione, con interventi di neuroscienziati, filosofi, psicologi cognitivi, paleoantropologi e archeologi. Continua a leggere

Alvaro Mutis “Che cos’è la poesia?”

Riletture
a cura di Luigia Sorrentino

Alvaro Mutis
di Giorgio Galli

Alla domanda “Che cosa è la poesia?”, Andrea Zanzotto rispondeva: “E’ un fatto che accade, e mai il commento ad un fatto che accade”. L’opera di Alvaro Mutis sembra scritta apposta per contestare quest’affermazione: sembra non venire da nessuna parte, non avere precedenti né eredi, accadere. Ha il mix di barocco lussureggiante e di durezza tipico della più autentica anima spagnola. Ma le sue origini sembrano perdersi nella foresta pluviale. Però, accade. E allora val la pena di soffermarsi su questo suo accadere. Continua a leggere

Giorgio Caproni, nel 2012 ricorre il centenario dalla nascita

Alla vigilia del centenario della nascita del poeta Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), qui accanto ritratto da Dino Ignani, il figlio, Attilio Mauro Caproni, 70 anni, professore ordinario di bibliografia all’Università degli Studi di Udine, sfata i ricorrenti pregiudizi dell’interpretazione critica sul padre. “Giorgio Caproni era devoto a Maria e andava regolarmente a messa ogni domenica, così come recitava quotidianamente le preghiere.

“Per Giorgio Caproni” è il titolo del “Quaderno” che la rivista “Studi cattolici” dedica al grande poeta nel centenario della nascita. Continua a leggere