Ritrovati versi inediti di Umberto Saba

“Del tanto che l’anno passato / soffrimmo, del freddo, del vento, / i brividi a volte risento/ qui, ne la mia pace, se fuori / odo con gli interminabili / fili garrire la bora, / Giorgio, quel freddo di allora / certo tu l’hai obliato”. Sono i primi versi di una poesia inedita di Umberto Saba, trovata fra le carte degli archivi di Anita Pittoni, nel fondo che doveva costituire il nucleo portante del Centro di Studi Triestini. Sicuramente il poeta si riferiosce a Giorgio Fano, l’amico assieme al quale nell’anno 1919 Saba comprerà la Libreria antiquaria. E’ probabile che si tratti, in questo caso specifico dei primi versi di una poesia poi rimasta  incompiuta, o addirittura confluiti in un’altra poesia dello stesso Saba con una struttura del verso diversa, perché sottoposta a ‘variante’. Infatti, con la poesia inedita sono state rinvenute nel fondo pittoniano altre quattro poesie manoscritte di Saba che rappresentano versioni totalmente differenti delle poesie edite. Continua a leggere

I dialoghi di Trani 2012, “Cambiamenti”

Dal 14 al 17 giugno 2012 si svolgerà la XI edizione de I dialoghi di Trani dal titolo “CAMBIAMENTI” .

Nello scenario del Castello Svevo e del centro storico di Trani si alza il sipario sulla XI Edizione de I dialoghi di Trani in programma da giovedì 14 a domenica 17 giugno con due appuntamenti in anteprima, entrambi ospitati dal Museo Diocesano, a pochi giorni dall’inaugurazione ufficiale.

Mercoledì 6 giugno alle ore 19, spazio invece alla scrittrice Dacia Maraini e alla giornalista Maddalena Tulanti, vicedirettore del “Corriere del Mezzogiorno”. Punto di partenza della conversazione: La grande festa (Rizzoli), l’ultimo romanzo, autobiografico, dell’autrice toscana. Continua a leggere

Italo Svevo, il racconto perduto

Una lettera inedita di Italo Svevo (1861-1928), ritrovata negli archivi della Biblioteca Nazionale di Firenze, svela l’esistenza di un racconto sconosciuto dello scrittore triestino, che però non è stato ancora ritrovato: il testo fu rifiutato dall’editore a cui fu indirizzato. Il venticinquenne Italo Svevo, all’epoca protagonista della boheme triestina, il 20 marzo 1886 bussò alla porta di una prestigiosa rivista del Regno d’Italia, “La Nuova Antologia”, per sollecitare la pubblicazione di un suo racconto, con una lettera che accompagnava il testo di “Catina”. Ma quel racconto così intitolato non vide però mai la luce.

La vicenda sconosciuta è stata scoperta e ricostruita da Stefano Carrai, professore di letteratura italiana all’Università di Siena, sul nuovo fascicolo del “Giornale storico della letteratura italiana” (Loescher editore). Continua a leggere