La realtà nella poesia di Mario Benedetti

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Nota di Luigia Sorrentino 
Perché credo fermamente che l’opera di Mario Benedetti sia di un valore unico nel panorama della poesia contemporanea? Perché leggendo la sua poesia ci troviamo di fronte a un nuovo modo di vedere la realtà, necessario a chi intenda raggiungere una definizione compiuta della nostra condizione nella nostra epoca.
Il mondo reale che questo poeta ci mostra fin da “Umana Gloria” (Mondadori, 2004) – un’opera che riassume e condensa tutto il suo lavoro precedente pubblicato in plaquettes – trova la sua peculiarità e la sua forza nello sperimentare, attraverso la parola, il limite della realtà, una realtà che il poeta stesso definisce “ammalata”. Questa caratteristica la ritroviamo in tutti i suoi lavori di poesia, “Pitture nere su carta” (Mondadori, 2008), “Materiali di un’identità”, (Transeuropa, 2010), e anche nell’ultimo, “Tersa morte”, (Mondadori, 2013). Continua a leggere

Werner Hofmann, L’atelier (di Gustave Courbet)

Nello scaffale, Werner Hofmann
a cura di Luigia Sorrentino

L’ATELIER
Courbet, l’Ottocento e il quadro del secolo

Quando Gustave Courbet presentò il suo quadro L’atelier all’Esposizione universale di Parigi del 1855, il pubblico non lo capì e le reazioni oscillarono tra disprezzo e ironia. Del resto, l’intento del pittore non era certo quello di compiacere il pubblico parigino, semmai di irritarlo. Continua a leggere

Pia Masiero, “Nasce cafoscariletteratura”

L’economista premio Nobel Michael Spence non ha mai trovato opera più gustosa di ‘The Agony and the Ecstasy’, biografia della vita travagliata di Michelangelo, mentre il libro ‘cult’ dello scrittore Gianrico Carofiglio è ‘Il cigno nero’: sono due dei suggerimenti per le letture estive tratte dalla proposta dell’Università di Ca’ Foscari di Venezia, che ha messo on line i mini-video di 3 minuti dove premi Nobel, economisti, scrittori, docenti, giornalisti – tutti ospiti cafoscarini – svelano i loro titoli preferiti, letti e amati.

Così un grande classico come ‘Don Chischiotte della Mancia’ fa impazzire l’attore David Riondino, mentre il climatologo Luca Mercalli consiglia le opere dell’ ‘l’autore di montagna’ Mario Rigoni Stern. ‘Tu sanguinosa infanzia’, di Michele Mari, è il libro proposto dalla traduttrice e critica Anna Nadotti, per Ermete Realacci irrinunciabile e’ ‘Cent’anni di solitudine’ di Gabriel Garcia Marquez. Gli appassionati del genere non devono lasciarsi sfuggire, infine, ‘Il caso e la necessità” come consiglia Piero Angela. Per ora le ‘pillole’ librarie sono trenta, ma il progetto, che fa parte di Cafoscariletteratura, e’ destinato a ingrandirsi e offrire una vera ‘mappa’ dei libri preferiti consigliati ai lettori in ogni occasione. Continua a leggere

Giorgio Galli, ‘Paesaggi pasoliniani’

Nuova critica
a cura di Luigia Sorrentino


Vi invito a leggere i Paesaggi pasoliniani di Giorgio Galli, saggista e studioso di letteratura italiana. Sono infallibili e colpiscono per la lucidità dell’interpretazione. Giorgio Galli, che è nato negli anni Ottanta, nella sua analisi illumina il fallimento (o il tramonto) di una generazione all’interno della quale inscrive l’intera opera di Pier Paolo Pasolini. Galli infatti scrive: “L’avvento del consumismo ha segnato, per la sua etica e la sua ideologia, la definitiva irruzione della Storia e del tempo desacralizzato. Alla dinamica realtà dell’oro-decadenza, tipica dell’escatologia alla rovescia del pensiero europeo più conservatore, Pasolini arriva in seguito allo scacco della sua escatologia positiva, del suo millenarismo di cattolico marxista.”

A voi, nei commenti.


Paesaggi pasoliniani
di Giorgio Galli

Un grandioso fallimento – Citati ha sintetizzato così il senso dell’opera di Pasolini. Non credo avrebbe potuto dire meglio: la grandezza di Pasolini è soprattutto nella passionale coerenza con cui è riuscito a vivisezionare con la scrittura le sue lacerazioni (marxista e borghese, marxista e innamorato del Sacro, Continua a leggere

Mimmo Paladino, il nuovo guerriero

Il nuovo guerriero realizzato da Mimmo Paladino è il nucleo centrale della mostra di sculture che ha inaugurato il 26 gennaio le sale espositive di Palazzo De Mayo, lo storico edificio della città di Chieti di impianto Sei-Settecentesco oggi sede del Museo e della Fondazione Carichieti.

L’opera del guerriero – scultura in terracotta alta 2 metri e 56 centimetri che si ispira al guerriero di Capestrano – è stata appositamente creata dall’artista per la mostra Mimmo Paladino e il nuovo guerriero. La scultura come cosmogonia allestita fino al 26 aprile 2011. Gabriele Simongini nel suo saggio pubblicato in catalogo scrive: ” … un nuovo guerriero severo, ascetico, totemico, chiuso nel suo riserbo geometrico ed enigmatico”.

Il percorso espositivo della mostra riunisce anche varie opere di Paladino a tema bellico che potrebbero rivelarsi quasi come il “corredo” del nuovo guerriero, così come accadeva nell’antichità. Un “corredo” reinventato, immaginario, sorprendente.
Si va dall’opera monumentale Carro ad una sala popolata da settantacinque piccole sculture in bronzo, dall’Elmo al Cavallo, in una sorta di epico omaggio alla storia dell’uomo anche attraverso l’attività di conquista e difesa dei territori che da sempre ha caratterizzato la primaria politica sociale delle civiltà.

Fra le opere più significative Senza titolo, del 2004, in terracotta, impasto di colore su legno e ottone, realizzata da Paladino a quattro mani con Ettore Spalletti, artista abruzzese di fama internazionale.

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE D’ABRUZZO 
VILLA FRIGERJ, Villa Comunale 1 (66100)

www.archeoabruzzo.beniculturali.it

Opening: January 26, 2011
Curator: Gabriele Simongini
Catalogue: ALLEMANDI

www.fondazionecarichieti.it