Ritratti di Poesia 2019

Appuntamento il 15 febbraio prossimo, al Tempio di Adriano in Piazza di Pietra a Roma, con la XIII edizione della grande rassegna poetica internazionale “Ritratti di Poesia”, promossa e organizzata dalla Fondazione Cultura e Arte, emanazione della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale

 

La poesia oggi, fra cinema, musica e fumetto

di Raffaella Salato
Responsabile Comunicazione e Relazioni esterne

Anche quest’anno, per la tredicesima stagione consecutiva, il Tempio di Adriano a Piazza di Pietra – il “salotto” di Roma – ospita la rassegna di poesia contemporanea italiana ed internazionale “Ritratti di Poesia”, ideata nel 2006 dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che, attraverso la Fondazione Cultura e Arte, promuove e realizza l’evento. Il 15 febbraio prossimo, come di consueto, la manifestazione vedrà avvicendarsi per più di dieci ore consecutive, dalla mattina alla sera, incontri, reading, interviste, confronti ed idee, il tutto nel segno della poesia e del suo rapporto con le altre espressioni del genio umano (musica, scienza, medicina). In particolare, quest’anno il percorso della rassegna porterà all’attenzione del pubblico alcune significative iniziative di valore culturale e sociale legate alla poesia.

 

La giornata sarà caratterizzata da alcuni momenti salienti, tra cui si segnalano: la performance dell’attore e compositore Luca Mauceri “L’infinito infinito”, dedicata al bicentenario della stesura della celebre poesia di Giacomo Leopardi; la proiezione di un frammento dell’intervista realizzata da TV2000 ad Ermanno  Olmi, secondo cui “non c’è arma al mondo che possa vincere la poesia”, concetto che vale idealmente come principio ispiratore della rassegna; l’incontro con la visual-artist e regista irlandese Clare Langan, che nei suoi lavori cinematografici combina poesia, estetica ed indagine sulla condizione umana; gli appuntamenti con i due compositori italiani Silvia Colasanti e Michele Sganga, che illustreranno le musiche composte per la poesia e ne faranno ascoltare alcune, con la partecipazione del Quartetto Guadagnini e del baritono Riccardo Primitivo Fiorucci.

 

Nel corso della mattinata, verrà presentato il volume “Piccolo dizionario della cura”, composto da poesie e saggi brevi sul tema della cura e realizzato dalla Fondazione Sanità e Ricerca. Ne parlano insieme il Presidente della Fondazione Terzo Pilastro Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele ed il Presidente della Fondazione Sanità e Ricerca Avv. Vittorio Ruta. Continua a leggere

Giancarlo Pontiggia è il vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino 2018

Giancarlo Pontiggia, vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino – foto della premiazione, Fiumicino 27 ottobre 2018 –

Con “Il moto delle cose”, (Mondadori, 2017)  Giancarlo Pontiggia vince la quarta edizione del Premio Poesia Città di Fiumicino per l’opera di poesia.

Lo ha deciso la Giuria Tecnica composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino e Emanuele Trevi nel corso della serata di premiazione sabato 27 ottobre all’hotel Best Western di Fiumicino nel  corso della quale sono stati premiati tutti gli altri poeti arrivati in finale. Al secondo posto ex equo per l’opera di poesia, Corrado Benigni con “Tempo riflesso”, (Interlinea, 2018) e Lorenzo Chiuchiù con “Le parti del grido”, (Effigie, 2018).

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Premio Poesia Città di Fiumicino 2018

A Fiumicino, sabato 27 ottobre, nella sala convegni dell’Hotel Best Western Rome Airport, (via Portuense, 2465) si svolgerà la serata finale del “Premio Poesia Città di Fiumicino” con le letture dei poeti, la proclamazione del vincitore per l’Opera di Poesia e le consegne dei premi. L’appuntamento è alle 18.30. Ingresso libero.

La Giuria Tecnica, composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino e Emanuele Trevi, nel corso della serata,  designerà il vincitore della quarta edizione del Premio Poesia Città di Fiumicino per l’ “OPERA DI POESIA”.

I finalisti sono:

Corrado Benigni, “Tempo riflesso”, Interlinea 2018;
Lorenzo Chiuchiù “Le parti del grido”, Effigie 2018;
Giancarlo Pontiggia, “Il moto delle cose”, Mondadori 2017.

Per la sezione “PREMIO ALLA CARRIERA”, vincitore Giuseppe Conte.

Per la sezione “PREMIO OPERA PRIMA”, vincitrice Maria Borio con “L’altro limite”, Collana gialla LietoColle, 2017.

Per la sezione “PREMIO POESIE INEDITE”, vincitore Giovanni Ibello.

Per la sezione “PREMIO TRADUZIONE”, vincitore il libro “Poesie” di René Char, tradotto da Giorgio Caproni, a cura di Elisa Donzelli, Einaudi 2018. Continua a leggere

Olimpia, il ventre sacro del mito

Luigia Sorrentino ph. GIanni Rollin

di Bianca Sorrentino

Alcuni luoghi custodiscono in sé un senso del sacro che li eleva dalla loro natura terrena: non fa eccezione la città di Olimpia, che, per via del nome etimologicamente legato al monte sede degli dèi, non poté mai essere disgiunta dal suo ruolo di centro di culto, tanto che nell’immaginario collettivo essa continua a essere pervasa da un’aura di spiritualità profondissima, nella grazia delle sue rovine. La traccia di questo mistero attraversa le pagine di Olimpia, il poema con il quale Luigia Sorrentino si fa soglia e accoglie verità che arrivano da un tempo altro, dal tempo prima dei giorni.
Così, da una Grecia che incessantemente sprigiona la sua forza antica e nello stupore rivela la sua contemporaneità, questi versi cristallini proiettano il lettore su un sentiero che, da un antro oscuro, conduce al bagliore che inonda chi riesce ad approdare a un nuovo orizzonte: viaggio che è dunque iniziazione e, insieme, serena accettazione dell’insolubilità di certi interrogativi che, tormentando furiosamente l’uomo, finiscono per ancorarlo alla sua dimensione mortale. Una sensibilità viscerale – che è simbolo del Femminile – permette a Luigia Sorrentino di accarezzare le eterne questioni dell’umano; ma è la sua qualità di autrice che le consente di trascendere i temi su un piano più alto, nella ricerca di una lingua raffinata, inattuale, che al contempo risuoni nella sua naturalezza: le parole di Olimpia – donna e città, bianca e altissima – non ammettono repliche, sono figlie della poesia irrevocabile dei tragici greci, che come nessun altro seppero dar voce al mito.

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Premio Poesia città di Fiumicino 2017

I finalisti e i vincitori del Premio Poesia Città di Fiumicino 2017

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.

La Giuria Tecnica del “Premio Poesia Città di Fiumicino” – composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino, Emanuele Trevi – ha selezionato  i tre finalisti della sezione “Opera di poesia” e i vincitori delle sezioni “Premio alla carriera”, “Premio opera prima” e “Premio poesia inedita” che partecipano alla terza edizione del premio.

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Patrizia Valduga

Patrizia Valduga credits ph Dino Ignani

di Fabrizio Fantoni

Voce tra le più rilevanti della poesia del secondo novecento, Patrizia Valduga si è caratterizzata, sin dal suo esordio poetico, per la ripresa di generi metrici tradizionali quali il sonetto, l’ottava e la terzina dantesca. Una scelta questa che lungi dall’essere frutto di classicismo o peggio di citazionismo trae origine dalla necessità, avvertita dall’autrice, di porre un argine ad un’inarrestabile energia vitale che nei versi trova concreta espressione in un Eros irrefrenabile e dilagante inteso, come scrive Recalcati, in un “erratico, eccentrico, incostante oltrepassamento di qualunque soddisfazione possibile».
Tale modalità stilistica, riprodotta anche nelle raccolte successive, trova piena compiutezza nel libro “Requiem” (1994) che può essere considerato, a pieno titolo, come il risultato più rilevante della sua produzione poetica. Qui il dolore, evocato tramite la reale esperienza della morte del padre, diviene oggetto di un canto in cui contenuto e forma metrica non sono più presupposto l’uno dell’altro ma divengono un tutt’uno, si fondono dando vita, come scrive Luigi Baldacci, ad una “cronistoria di un’agonia e di un’angoscia, del padre e della figlia: una morte riguardata dalle ultime trincee della vita” in cui “niente è lasciato alla sfera della metafisica, tutto si riporta all’immanenza, al concreto”. Sono versi di forte impatto emotivo che ci parlano della lontananza che si crea tra persone legate da vincoli di sangue e di una figlia che, nel dolore, vede dischiudersi davanti a se la vita del padre colta in tutta la sua intensità proprio nel momento del suo perdersi. Continua a leggere

Lucio Piccolo

di Fabrizio Fantoni

Scoperto da Montale nel 1954, Lucio Piccolo è senza dubbio il più rilevante poeta siciliano del Novecento. Nei suoi versi prende forma un mondo siciliano – o più precisamente palermitano – oggi scomparso, fatto di ombre, transiti, fulminee incursioni tra chiese barocche e antichi conventi: un mondo che nelle poesie di Piccolo acquista la densità del mito al punto da entrare in ideale collegamento con l’Irlanda di Yeats.

Sul piano lessicale la sua poesia si caratterizza per un acceso senso del ritmo, un “raptus” come lo definì Montale, che permette alla parola di espandersi, di creare per così dire un’eco che stringe insieme i versi in un andamento musicale che trae nutrimento da una lingua ricercata e al tempo stesso primordiale. Continua a leggere

Premio Poesia Città di Fiumicino 2017

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.


Bando di partecipazione al premio edizione 2017

Art. 1

L’Associazione Culturale “CORTE MICINA”, con l’alto patrocinio del Comune di Fiumicino, del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Lazio e di Città Metropolitana di Roma Capitale, ha bandito la terza edizione del “Premio Poesia Città di Fiumicino.

Il Premio è riservato a libri di poesia in lingua italiana di autori viventi editi nel

biennio 1 giugno 2015 – 31 luglio 2017.

La sempre crescente richiesta di partecipazione di poeti al Premio è a conferma dell’alto profilo di credibilità ed autorevolezza assunto dalla manifestazione negli ambienti culturali italiani e nel mondo delle Case editrici.

L’eccellenza dei componenti la Giuria Tecnica (Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino, Emanuele Trevi) e del Comitato d’Onore (Tommaso Cerno, Vittorio Sgarbi) – tra i nomi più significativi della cultura italiana – ha segnato un momento fondamentale per il processo di valorizzazione culturale del territorio teso, nella volontà degli organizzatori, a far diventare la cultura protagonista a Fiumicino. Continua a leggere

“La storia che non si affanna” di Wislawa Szymborska

Wislawa Szymborska

di Fabrizio Fantoni

La storia che non si affanna, da Appello allo Yeti,  è una poesia pubblicata da Wislawa Szymborska nel 1957, ben prima che la poetessa vincesse il Nobel. Una sorta di memento mori  “ricordati che devi morire”  molto famosi nella zona mitteleuropea del XVII secolo, che non ha, tuttavia, il carattere macabro e esoterico di quelle rappresentazioni. Al contrario, il tono della poesia è estremamente ironico.  Gerico, quindi, indicata nella Bibbia come la più antica città del mondo, diventa il corpo della poetessa che piano piano si sfalda sotto l’azione del tempo non lasciando null’altro che le le sue ossa nude a giustificare la propria esistenza. La sacralità della città diventa specchio e emblema del corpo e della vita che, come scrive Elsa Morante, si caratterizza per la “qualità vulnerabile di tutto ciò che vive. Continua a leggere

Milo De Angelis e Viviana Nicodemo

Milo De Angelis e Viviana Nicodemo saranno a Roma alla Casa delle Letterature (Piazza dell’Orologio, 3), martedì 6 giugno 2017 alle 18:00 per la presentazione del libro  LA PAROLA DATA, a cura di Luigi Tassoni (Mimesis, Edizioni, 2017).

Il volume raccoglie le principali interviste degli ultimi anni fatte al poeta Milo De Angelis (dal 2008 al 2016) e realizzate nei modi più disparati: dal vivo, via mail, per telefono, per posta. Il libro contiene un DVD, un film-documento di Viviana Nicodemo  SULLA PUNTA DI UNA MATITA  che attraversa, in modo mirabile, i temi che hanno ossessionato l’opera poetica di De Angelis: la giovinezza, la città, la morte, la gioia, il gesto atletico. Il documento della Nicodemo  pone in essere una narrazione densa e precaria come se tracciasse “sulla punta di una matita” con un tratto quasi geometrico, la vita del poeta, con abbozzi, appunti sparsi, ricordi, ma anche attraverso versi cruciali di uno dei più significativi poeti del nostro tempo.

Parleranno del libro e del film-documentario, Franco Buffoni, Fabrizio Fantoni e Luigi Tassoni. A seguire, proiezione del film realizzato da Viviana Nicodemo.

https://vimeo.com/198691444

 

Sulla punta di una matita – Conversazioni con Milo De Angelis
Regia e soggetto: Viviana Nicodemo
Montaggio: Fabio Cinicola
Musiche originali: Stefano Nanni
Viola: Danilo Rossi
Pianoforte: Stefano Nanni
Operatori: Roberto Barbierato, Fabio Cinicola, Viviana Nicodemo
Colorist: Riccardo Casiccia
Interventi di: Milo De Angelis
Con: Bianca Brecce, Chiara Catellani, Lucia Landonio, Selvaggia Tegon Giacoppo
Italia, 2017
Durata: 52′ Continua a leggere

Una poesia inedita di Luigia Sorrentino

Vincent Van Gogh, pittura, olio su tela Saint-Rémy: maggio 1889 Museo di San Pietroburgo.

                        A Vincent Van Gogh

sono ora al tuo cespuglio
in quella tinta cresciuta
dalla nostra sostanza immensa
la voce staccata dal corpo
segna l’opera il taglio della carne
nel frammento
tutto l’occhio avanza
fino a te che ascolti
il gocciare, piccole macchie
sulla tela,
quel lampo
che ferisce il sogno colpendolo
in pieno viso
la mutilazione,
la sagoma del tronco diviso
il ricovero della carne
nella separazione
con i mattini ventosi sull’acqua
tutta colma
la materia del giardino colpita
così illuminata e sola la luce
da sé sparsa
scorporata
il cespuglio, il cespuglio caro

San Pietroburgo, 2008

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Addio a Derek Walcott

 

Derek Walcott e Luigia Sorrentino.  American Academy in Rome – 19 marzo 2011, Credits ph. Fabrizio Fantoni

di Luigia Sorrentino

«La mia razza iniziò come iniziò il mare», scrive Derek Walcott in una delle sue poesie più famose,  Nomi. «Ma qual è la razza di Derek Walcott? E come iniziò il mare?»

Questa è una delle numerose domande che posi a Derek Walcott quando lo incontrai per un’intervista nella sua residenza all’American Academy in Rome, il 19 marzo 2011. Il poeta rispose : «Quando dico la mia razza intendo la razza caraibica, una mescolanza di razze diverse. Nei Caraibi, sono rappresentati tutti i continenti del mondo: cinesi, siriani, francesi, africani. Dunque, – disse – quando è iniziato il mare, con la scoperta della vita, è iniziata anche la razza, e la mia razza è la summa di tutti gli elementi della natura che l’hanno generata, predisposta.»

La  prima formazione di Derek Walcott avviene al Saint Mary’s College di Santa Lucia, dove insegna la madre Alix, un’attrice dilettante, che per prima trasmetterà a Derek l’amore per la poesia e per il disegno. La madre sarà il motivo ispiratore di tutta l’opera poetica di Walcott. Alla scomparsa di Alix, il poeta – orfano di padre da quando aveva un anno – dedicherà proprio a lei uno dei suoi poemi più belli, Prima luce, un canto di gratitudine per avergli offerto il dono della vita: “luce silenziosa del mattino su steli d’erba lucente”, scrive in uno dei suoi versi.
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PRESENTAZIONE a Milano: Milo De Angelis “LA PAROLA DATA” e proiezione del film “SULLA PUNTA DI UNA MATITA” di Viviana Nicodemo


A Milano, lunedì 20 marzo 2017, SPAZIO OBERDAN, Viale Vittorio Veneto, 2 presentazione del libro LA PAROLA DATA (interviste a Milo De Angelis 2008-2016), con introduzione di Luigi Tassoni, Mimesis Edizioni 2017 e proiezione del film SULLA PUNTA DI UNA MATITA di Viviana Nicodemo.

Intervengono
Corrado Benigni
Gabriela Fantato
Stefano Raimondi

MILO DE ANGELIS – CREDITS PH/VIVIANA NICODEMO

Milo De Angelis è il protagonista del film documentario di Viviana Nicodemo girato nei luoghi della sua ispirazione: la Milano del centro storico, la Milano periferica, il Monferrato della sua infanzia e ancora un labirinto di strade, ponti, vigneti, albe, tram, bar, cinema, depositi, baracchini notturni, in tutti i luoghi in cui respirano le sue parole. Continua a leggere

Addio a Jannis Kounellis

E’ morto a Roma Jannis Kounellis, pittore e scultore, tra i massimi esponenti dell’arte povera. Aveva 80, era nato in Grecia ma si era trasferito in Italia negli anni Cinquanta, da quando aveva 20 anni. Qui esordì nel 1960 con la sua prima mostra personale alla galleria “La Tartaruga”.

Nel 1972 Kounellis partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia e divenne poi un artista noto in tutto il mondo, esponendo in diversi continenti. Continua a leggere

Milo De Angelis, “L’infinito presente”

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Milo De Angelis, (Credits / Viviana Nicodemo)

di Luigia Sorrentino

Per comprendere il percorso poetico di Milo De Angelis è necessario soffermarsi sulla familiarità e sulla relazione che il poeta ingaggia tra la potenza di una voce maschile e un’altra, femminile, caratteristica essenziale e centrale dell’intero discorso poetico. Spesso questa presenza si manifesta in una fugace apparizione o in una traccia improvvisa e drammatica del verso, percepita da una lontananza, da un luogo mitico e leggendario che il poeta rivive nella modernità assoluta dei suoi versi, in un infinito presente. Continua a leggere

Brunello Tirozzi, “Versi in corsa”

Brunello Tirozzi (Foto di Dino Ignani)

Brunello Tirozzi (Foto di Dino Ignani)

 

Venerdì 27 gennaio 2017 alle ore 18:00  Fabrizio Fantoni e Giorgio Ghiotti presentano Brunello TirozziVersi in corsa (Empiria 2016)disegni di Giulia Napoleone. Dialogo finale con Maria Grazia Calandrone.

Edizioni Empiria – Libreria  – via Baccina 79 – 00184  Roma

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Il poeta Umberto Piersanti incontra la poesia di Luigia Sorrentino (con un intervento critico di Sauro Damiani)

poesiafestival 13.Lezione magistrale Umberto Piersanti photo © Serena Campanini-Elisabetta Baracchi

poesiafestival 13.Lezione magistrale Umberto Piersanti
photo © Serena Campanini-Elisabetta Baracchi

Il 22 gennaio 2017  si terrà il terzo appuntamento alla Biblioteca “S. Zavatti” di Civitanova Marche alle 16.45:  Umberto Piersanti, uno dei poeti più importanti nel panorama nazionale, incontra Luigia Sorrentino che parlerà delle sue ultime opere di poesia, Olimpia (Interlinea, 2013; Recours au Poéme Editeur, 2015, (traduzione in francese di Angèle Paoli)  Inizio e Fine (Edizioni de La collana Stampa 2009, 2016) collezione di poesia diretta da Maurizio Cucchi e Figure de l’eau/Figura dell’acqua, su inchiostri e acquerelli di Caroline François-Rubino, traduzione in francese di Angèle Paoli. Il libro uscirà in primavera con le edizioni Al-Manar di Alain Gorius (Paris, 2017) e sarà presentato alla 35 esima Marché de la Poésie che si terrà da mercoledì 7 a domenica 11 giugno (place Saint-Sulpice – Paris 6e).

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Luigia Sorrentino e il gatto Ciccio (Photo Credits/Fabrizio Fantoni)

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“13”. Poesie di Francesco Guazzo

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Francesco Guazzo (Credits/Andrea De Masi) Premio Poesia Città di Fiumicino 2016 Raccolta Inedita

L’ossessione della poesia
di
Luigia Sorrentino

Francesco Guazzo si è fatto notare al Premio Poesia Città di Fiumicino 2016 per la precocissima capacità versificatoria. Francesco non aveva ancora 18 anni quando ha inviato alla Segreteria le 13 poesie qui assemblate per partecipare alla sezione Raccolta Inedita, eppure  i suoi versi hanno rivelato subito il carattere del poeta, quello cioè di una persona senza un’età definita che si porta addosso il segno di riconoscimento di chi è “posseduto dalla poesia”. Continua a leggere

Gianluca Fùrnari, la rivelazione poetica del 2016

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Gianluca Fùrnari, Premio Poesia Città di Fiumicino per l’Opera Prima 2016

di Luigia Sorrentino

Carmina vel caelo possunt deducere lunamI canti possono trarre giù dal cielo la luna. – E’ il verso tratto da Le Bucoliche di Virgilio e posto in epigrafe a Vangelo Elementare di Gianluca Fùrnari (Raffaelli Editore, 2015): ciò che non è concesso all’uomo può farlo la poesia. Il canto del poeta è capace di generare un’energia fenomenica superiore, e, con quella forza attiva, compiere la realtà, trasformarla, per poi trovare in essa piena corrispondenza. I Carmina ai quali fa riferimento Fùrnari, conservano nell’etimo l’antico significato di incantesimi, sorgenti di illusioni, rituali, capaci di riunire, mettere insieme, una forza reale, tangibile, che supera l’immaginabile. I Carmina sono un’azione collettiva molto più forte di quella compiuta da un uomo solo: “Eravamo invincibili nel canto/ come rivolta, noi dominavamo/ la forza formidabile dei nomi”. Continua a leggere

Il muto stupore del viaggiatore

9788883360473_0_0_1827_80di Fabrizio Fantoni

“Ma i veri viaggiatori partono per partire;/ cuori leggeri, s’allontanano come palloni,/ al loro destino mai cercano di sfuggire, /e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!”
In questi celebri versi Charles Baudelaire delinea la figura del viaggiatore come colui che lascia la propria terra spinto, esclusivamente, dal desiderio di partire nella consapevolezza che il viaggio non è fuga o evasione dalla vita, ma esperienza nuova caratterizzata da leggerezza ed imprevedibilità.

Una figura non dissimile di viaggiatore si rintraccia nella nuova raccolta poetica di Carlo Valtorta intitolata “Diario settentrionale” ( La Collana Stampa, 2016). Al centro del libro l’idea del “viaggio” intesa non come conseguenza di un’ insanabile rottura con la realtà caotica ed alienante -come si riscontra in tanta letteratura italiana del ventesimo secolo- bensì quale mezzo per acuire la percezione del mondo e, soprattutto, ampliare la nostra immaginazione. Continua a leggere

Presentazione alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, Maurizio Cucchi, Poesie 1963 – 2015

9788804642824_0_0_1561_80Biblioteca nazionale centrale di Roma
Con il patrocinio Premio Poesia Città di Fiumicino
Presentazione volume Maurizio Cucchi, Poesie 1963 – 2015
Mercoledì 30 novembre ore 17:00

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Compie quarant’anni “Somiglianze”, di Milo De Angelis

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Milo De Angelis

 

Giovedì 10 novembre 2016, ore 20, Quarant’anni di Somiglianze con Milo De Angelis. Casa della Poesia, Laboratorio Formentini, via Formentini 10, Milano.

La somiglianza

Era
nelle borgate, camminando in fretta
quell’assolutamente
oltre
che dai libri usciva nella storia
radendo le bancarelle, d’estate.
Domanderemo perdono
per avere tentato, nello stadio,
chiedendogli di lanciare un giavellotto
perché ritornasse l’infanzia.
Non si poteva
ma la somiglianza era noi
nell’immagine di un altro, ravvicinato, nel sole
volevamo trattenere il nostro senso
verso lui
in un gesto da rivivere: chi poteva sancire
che tutto fosse al di qua?

Prese la rincorsa, tese il braccio. Continua a leggere

Gianluca Fùrnari

gianluca_furnariÈ più di questo? Mano nella mano
noi come passatori lungo strade
rifratte in te, la luce che non cade
benché sia notte… – Amore, è tutto vano:

non valgono la messa a fuoco, il piano
di affioramento, il grido per evadere:
qui si va in giro sempre a luci rade,
non si cospira, si respira piano –

poi ero solo… ero dentro una visione
planetaria di me, del temporale…
Dunque, amore, è così che fa la morte –

ero l’uomo proteso sulle porte
del sonno e, insieme, il sogno che lo assale
e annulla in sé qualsiasi ribellione.
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Vivian Lamarque, “Madre d’inverno”

vivian_madredi Fabrizio Fantoni

Madre d’inverno” è stato considerato da più parti, il grande ritorno alla poesia di Vivian Lamarque. Sul punto non si può essere pienamente d’accordo, dal momento che anche la raccolta “Poesie per un gatto” (del 2007) ricopre un posto non secondario nella produzione poetica dell’autrice che non va disconosciuto.
Ma, al di là di tali considerazioni, non c’è dubbio che “Madre d’inverno” sia un’opera importante, un vero risultato, che conferma Vivian Lamarque come una delle voci più rilevanti della poesia contemporanea. Continua a leggere

Sonia Gentili, Premio Viareggio-Répaci 2016

sonia

Nota di Fabrizio Fantoni

“Viaggio mentre morivo” di Sonia Gentili ( Nino Aragno editore, 2015)  è  un lungo percorso che si snoda  nel solco dell’esperienza umana popolata  da subitanee parvenze che si rimandano da un testo all’altro attraverso un gioco di echi e riprese. È un’opera che appare concepita come un continuum che scorre proponendo una serie di presenze e movimenti,  oscurità e improvvise illuminazioni  che dimostrano la necessità, avvertita dall’autrice, di una meditazione  totale e ininterrotta, dove il testo si pone  come specchio di un fluire  del tutto, di un coesistere degli opposti in una varietà di registri e materiali linguistici. Leggendo il libro si ha l’effetto di compiere un percorso di ampio respiro e di elevata tensione intellettuale che disegna le coordinate  di una metafisica essenziale raggiunta dall’autrice attraverso le figure di un paesaggio atemporale che vive nel persistente presente della creazione artistica.

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Nadia Agustoni, “Lettere della fine”

lettere-della-fine-15.05.2015-3-785x589Nota di Fabrizio Fantoni

E’ un libro sorprendente “Lettere della fine” di Nadia Agustoni, una raccolta che si segnala per profondità e unitarietà, tutta incentrata su un’idea di “fine” reiterata e declinata nelle varie sezioni del libro in cui si delinea un percorso che gradatamente si forma man mano che si procede nella lettura.
La prima parte del libro è dominata dalla figura della fanciullezza. Il bambino, felice e inconsapevole, gode della scoperta del mondo ma istintivamente avverte che le gioie della giovinezza presto scompariranno lasciando il posto ad un senso di precarietà dell’esistere “ avremo le rondini per pochi anni: andranno nel breve di un’ala e nell’azzurro. Un paesaggio vivo arriva nel grigio dei fiumi: saremo un atterraggio di vento.” Continua a leggere

Paolo Febbraro

paolo_febbraroLa foto di Paolo Febbraro è di Dino Ignani

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da un’idea di Luigia Sorrentino
a cura di Fabrizio Fantoni

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Autoritratto (olio su tela, febbraio-aprile 2016)

Sono nato il 29 gennaio 1965, a mezzogiorno, più di venti giorni dopo la scadenza naturale della gravidanza. Non volevo uscire all’aperto: una suora ha dovuto far forza con le braccia sulla pancia di mia madre e quando sono emerso avevo una clavicola lussata. Diciamo pure che sono nato grazie alla violenta intercessione mondana della Chiesa.

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Alberto Toni

alberto_toni_autoritrattoLa foto di Alberto Toni è di Dino Ignani

AUTORITRATTO
da un’idea di Luigia Sorrentino
a cura di Fabrizio Fantoni
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Sono nato a Roma in via Ciro Menotti, 26, tra il lungotevere delle Armi e piazza Mazzini. I ricordi che ho di quel luogo sono legati alle zie, le sorelle di mio nonno, Ada e Anna, che lì hanno abitato fino alla fine. Noi intanto, i miei genitori ed io, ci eravamo trasferiti a Cavalleggeri, avevo, credo, due o tre anni. Ho varcato di nuovo quel portone qualche anno fa, ero in zona per alcune sedute di agopuntura. Ho cercato di ritrovarmi, come è normale, di figurarmi gli appartamenti delle zie, al secondo e terzo piano, se non sbaglio. Ma il ricordo di via Ciro Menotti è legato anche a una festa fine anni Settanta, forse a casa di Scialoja e Gabriella Drudi (un giardino d’angolo con il lungotevere), con Pagliarani che accenna una mossa di twist e James alla chitarra. A quel tempo frequentavo il Laboratorio di Elio e muovevo i primi passi in una Roma poeticamente vivissima. Continua a leggere

Roberto Deidier

roberto

AUTORITRATTO
Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

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Nati sotto Mercurio
di Roberto Deidier

Un cielo stellato mette di buon umore, come un oroscopo favorevole. Alle stelle non ho mai pensato se non in questi termini. A parte poche figure evidenti, non ho mai riconosciuto neppure le costellazioni, e ho preferito creare altre immagini, più mie, come per disobbedire a quel gioco enigmistico in cui si devono unire tra loro tutti i punti e viene fuori qualche strano oggetto o un animale troppo stilizzato. Fin da piccolo ho cercato i miei oggetti e i miei animali, usando il cielo notturno come una lavagna. Perfino quando ho acquistato un discreto telescopio, l’entusiasmo è durato poco: in un’estate particolarmente limpida, con alcuni pianeti nella posizione adatta, sono riuscito a vedere le lune di Giove. Poi, passata la stagione, il telescopio è tornato nel suo scatolo e Giove si è allontanato per chissà quanto ancora. Continua a leggere

Per Valentino Zeichen

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foto di ELISABETTA CATALANO

di Biancamaria Frabotta

Man mano che i giorni passano dalla sua morte annunciata eppure da tutti percepita come improvvisa gli amici di Valentino Zeichen ne sentono la mancanza. Continua a leggere

Anna Cascella Luciani

IMG_6824LA FOTO DI ANNA CASCELLA LUCIANI E’ DI DINO IGNANI

AUTORITRATTO
Da un’idea di Luigia Sorrentino
a cura di Fabrizio Fantoni
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“Famme resta’ co’ tte sinnò me moro”

di Anna Cascella Luciani

Ricevo, poco fa – siamo a fine maggio 2016 -, una mail nella quale mi si dice – io, Anna, non sono nella mia città – Roma -, in quest’anno -, non si è ancora data la possibilità, l’occasione di una casa per un rientro nel mio luogo di sempre – una piccola lapide per me – per il mio lavoro di poesia -, vorrei fosse messa – quando arriverà il momento -, nel muro di cinta del cimitero acattolico di Roma – detto anche degli Inglesi – alla Piramide Cestia – e il muro quasi confina con un terreno, forse di proprietà del Campidoglio, dove gatti romani vengono accolti, protetti -, ricevo una mail nella quale mi si dice “mi siederò in balcone, a leggere”. Fine maggio, un sabato.
Chiedo in quale parte della città il balcone sia.
“Dalle parti di piazza Sempione, conosci la piazza?”, mi risponde la giovane romana.

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Sulla poesia di Valentino Zeichen

valentino_zeichen3di Fabrizio Fantoni

Ironico e bizzarro, funambolico e beffardo, Valentino Zeichen è noto ai lettori di poesia per il tono distaccato e impassibile, per quel suo “non prendersi sul serio” che ha caratterizzato, sin dagli esordi, gran parte della sua produzione poetica.

Tuttavia, se si analizza a fondo la sua opera, non si può fare a meno di notare la presenza di una vena assorta e malinconica che di tanto in tanto, quasi fosse un fiume carsico, emerge con sorprendente energia in componimenti quali “A Evelina mia madre” pubblicato nella raccolta “Metafisica Tascabile” del 1997: Continua a leggere

Allestita la camera ardente per Valentino Zeichen

zeichen_jpgrtkfei8butChiunque voglia rendere omaggio e il proprio saluto al poeta Valentino Zeichen, può raggiungere l’Ospedale Santa Lucia in Via Ardeatina 306, a Roma, dove è stata allestita la camera ardente.

Le visite sono consentite dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 di oggi, 6 luglio e domani, 7 luglio, dalle 8:00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00.

I funerali di Valentino Zeichen si terranno venerdì 8 luglio alle 11.00 alla Chiesa di Santa Maria del Popolo, a Piazza del Popolo.

ADDIO, VALENTINO
di Giulio Ferroni

C’è stato sempre qualcosa di aereo, di inafferrabile nella poesia e nella vita di Valentino: una frequentazione della marginalità senza il mito, la retorica, la rivendicazione della marginalità; una passione dell’eleganza, senza il riflesso borghese e il sussiego economico dell’eleganza. La sua poesia e la sua vita si sono dispiegate sempre in un’attenzione a tutto l’essere del mondo, alle occorrenze del quotidiano, alle forme della cultura, delle scienze e delle arti, all’universo della comunicazione, a tutto ciò che attraversa la scena del presente, ai suoi orizzonti storici e geopolitici: di tutto questo egli ha inseguito i molteplici volti, proiettandoli in infiniti punti di fuga, sentendone tutto il rilievo e l’urgenza e nel contempo la sostanza aerea, sfuggente, l’indefinita evanescenza. In fondo ha sempre guardato a questa scena del mondo, come da un suo inafferrabile altrove: presente e altrove è la sua Roma il cui cuore continuava a percorrere, in una sottile auscultazione del respiro delle sue pietre e dei suoi giardini, del suo dispiegato apparire, della sua trasandata bellezza. Continua a leggere

Roberto Mussapi è il vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino 2016

roberto_mussapi

La Giuria Tecnica del “Premio Poesia Città di Fiumicino”, composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino, Emanuele Trevi, Valentino Zeichen  e il comitato d’onore composto da Vittorio Sgarbi e Tommaso Cerno, hanno selezionato l’opera vincitrice della Seconda Edizione e ha consegnato il primo premio a  Continua a leggere