Vivian Lamarque, “Madre d’inverno”

vivian_madredi Fabrizio Fantoni

Madre d’inverno” è stato considerato da più parti, il grande ritorno alla poesia di Vivian Lamarque. Sul punto non si può essere pienamente d’accordo, dal momento che anche la raccolta “Poesie per un gatto” (del 2007) ricopre un posto non secondario nella produzione poetica dell’autrice che non va disconosciuto.
Ma, al di là di tali considerazioni, non c’è dubbio che “Madre d’inverno” sia un’opera importante, un vero risultato, che conferma Vivian Lamarque come una delle voci più rilevanti della poesia contemporanea. Continua a leggere

Carlangelo Mauro, “Il giardino e i passi”

Nello scaffale, Carlangelo Mauro
a cura di Luigia Sorrentino

dalla quarta di copertina

In questa sua ultima raccolta Carlangelo Mauro si muove alla ricerca della propria origine: un mondo di umili, lontano, rimosso, che riaffiora per segni e ritrovamenti di sepolti in una lenta, spesso impossibile discesa, segnata com’è dagli «occultamenti » del presente. Di fronte agli avvenimenti irrevocabili e catastrofici della storia, l’economia di gesti domestici e di «voci in disarmo» costituisce una sapienza perduta per la stessa poesia che rivela la sua insufficienza. Le parole di quel mondo «che valgono una vita / senza essere mai scritte» sono infatti irripetibili, i piccoli rimangono «foglie disperse / senza racconto o rima». Nei suoi luoghi abitualmente vissuti, l’autore incontra morti e reperti umani «sigillati» dal materiale piroclastico del Vesuvio, che sembrano comunque voler esprimere, a fronte dei «roghi perfidi » dell’oggi, il valore della marginalità, individuale e storica.

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