Sulla parola di Giorgio Bassani

IL LIBRO

Le cinquantuno conversazioni qui raccolte offrono un Giorgio Bassani in presa diretta e a figura intera: e restituiscono al lettore i suoi talenti indomabili e l’altezza – in tutti i sensi – della sua voce. Alcune di esse, appena ritrovate, compaiono in volume per la prima volta; altre, realizzate con la complicità di amici quali Mario Soldati, Enzo Siciliano, Manlio Cancogni e Claudio Varese, si svolgono come autentici happening; altre ancora ci presentano Bassani attraverso lo sguardo di beninformati cronisti americani, svedesi, brasiliani, inglesi, argentini e francesi. Autore di un’opera poetica, narrativa e saggistica fra le memorabili del Novecento, Bassani è innanzitutto l’inventore di una voce. Qui, lungo quattro decenni all’incirca, il lettore può ascoltarla mentre va prendendo forma, seguendone i guizzi di genialità critica e autocritica, i progetti irrealizzati che balenano per accenni, le illusioni e le delusioni, le impuntature e le gioie, le rabbie e gli slanci, il partito preso di contraddire e la fame di complicità, in breve: la progressiva scoperta di sé e del mondo nei momenti in cui si trova intercettata dalla pubblica notorietà, da un interlocutore equipaggiato di taccuino o di magnetofono o magari della sola memoria. Da oggi in avanti, Interviste 1955-1993 – volume curato da Beatrice Pecchiari e Domenico Scarpa, con una premessa di Paola Bassani – si aggiunge al canone dell’opera di Bassani come un diario vocale ininterrotto, come un autocommento su pungolo altrui. Il libro assertivo e antagonista di un uomo che seppe coltivare il raro dono della “distrazione interiore”. Continua a leggere

Lucio Piccolo

di Fabrizio Fantoni

Scoperto da Montale nel 1954, Lucio Piccolo è senza dubbio il più rilevante poeta siciliano del Novecento. Nei suoi versi prende forma un mondo siciliano – o più precisamente palermitano – oggi scomparso, fatto di ombre, transiti, fulminee incursioni tra chiese barocche e antichi conventi: un mondo che nelle poesie di Piccolo acquista la densità del mito al punto da entrare in ideale collegamento con l’Irlanda di Yeats.

Sul piano lessicale la sua poesia si caratterizza per un acceso senso del ritmo, un “raptus” come lo definì Montale, che permette alla parola di espandersi, di creare per così dire un’eco che stringe insieme i versi in un andamento musicale che trae nutrimento da una lingua ricercata e al tempo stesso primordiale. Continua a leggere

Lucio Piccolo, “Gioco a nascondere”

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Gioacchino Lanza Tomasi, Lucio Piccolo e suo cugino Giuseppe Tomasi di LampedusaFu

di Luigia Sorrentino

 

Eugenio Montale, com’è noto, fu il primo poeta a comprendere l’immenso valore della poesia di Lucio Piccolo di Calanovella.

Luigia Sorrentino legge da: “Gioco a nascondere” di Lucio Piccolo

Nella lettera che accompagnava la raccolta privata contenente 9 liriche, scritta da Piccolo (o, secondo altri, vergata a mano dal cugino, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, allora totalmente sconosciuto perché non aveva ancora pubblicato il suo capolavoro, “Il Gattopardo” – pubblicato postumo, nel 1958 – con il quale vinse il Premio Strega), l’autore dei “Canti barocchi” insisteva nell’affermare di voler “rievocare” nella sua poesia, “e fissare il mondo siciliano, anzi più precisamente palermitano, che si trova adesso sulla soglia della propria scomparsa senza avere avuto la ventura di essere fermato da un’espressione d’arte.” Continua a leggere

A “Notti d’autore” Giulio Ferroni

E’ Giulio Ferroni, il protagonista di “Notti d’autore” il programma di Luigia Sorrentino in onda il 20 giugno 2013, alle 0.30, nella notte tra mercoledì e giovedì su Rai Radio 1. Nato a Roma nel 1943, ha studiato all’Università di Roma, laureandosi in Lettere con Walter Binni (uno dei maggiori studiosi di Giacomo Leopardi) con una tesi su Annìbal Caro, famoso traduttore, drammaturgo e poeta del Cinquecento. Ha rivolto subito i suoi studi verso il teatro e la cultura del Rinascimento (con particolare attenzione ai modelli antropologici), verso il teatro del Settecento, verso la teoria della letteratura, verso la produzione letteraria contemporanea. E’ uno dei critici più autorevoli: sulle pagine di “Repubblica” nel 2006 ha dato vita a una delle polemiche più accese che le cronache letterarie ricordino con uno degli scrittori più venduti in Italia e all’estero: Alessandro Baricco.
Giulio Ferroni, critico militante, che interpreta con rigore, obiettività, ragionevolezza, ma anche con passione la letteratura del proprio tempo, partecipando attivamente con giudizi a caldo su opere scritte da nuovi autori, con saggi, articoli in riviste e giornali, e partecipando attivamente alla vita artistica e letteraria del proprio paese.

L’AUDIO DELL’INTERVISTA A GIULIO FERRONI di Luigia Sorrentino

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