“Les Fleurs du Mal” di Giulia Napoleone

OMAGGIO A BAUDELAIRE

di Lorenzo Ghelardini

 

Le Gallerie degli Uffizi celebrano il bicentenario della nascita del grande poeta simbolista Charles Baudelaire con un raffinato omaggio: le illustrazioni di Giulia NapoleoneLe Fleurs du mal conservate al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.

La raccolta di versitra i capisaldi della poesia di tutte le epoche, fu pubblicata per la prima volta nel 1857 suscitando scandalo e censure per l’arditezza, l’aspetto dissacrante oltre che sensuale, gli accenti torbidi e celestiali insieme: il poeta fu costretto a eliminare alcuni componimenti e a riorganizzare la struttura d’insieme approdando a una nuova pubblicazione nel 1861, per giungere all’assetto definitivo solo nel 1868.

L’istituto livornese Nuovo Archivio dei Macchiaioli nel 1996 ne ha proposto un’edizione curata dallo storico dell’arte Dario Durbé, cui si deve anche una nuova traduzione.

L’elegante volume, stampato su carta pregiata e in tiratura limitata (600 copie), si caratterizza per un corposo impianto illustrativo realizzato da Giulia Napoleone, artista apprezzata dallo stesso Durbé e già familiare con l’interpretazione visiva del linguaggio poetico, come nel caso del volume Non vedo quasi nulla del 1978, con sue incisioni e brani di André du Bouchet. Continua a leggere

“Spleen”, nella traduzione di Giovanni Raboni

Charles Baudelaire, Poesie e prose, a cura di Giovanni Raboni, Mondadori, Milano, 1973

Spleen

Quando, come un coperchio, il cielo basso e greve
schiaccia l’anima che geme nel suo tedio infinito,
e in un unico cerchio stringendo l’orizzonte
fa del giorno una tristezza più nera della notte;

quando la terra si muta in un’umida segreta
dove, timido pipistrello, la Speranza
sbatte le ali contro i muri e batte con la testa
nel soffitto marcito;

quando le strisce immense della pioggia
d’una vasta prigione sembrano le inferriate
e muto, ripugnante un popolo di ragni
dentro i nostri cervelli dispone le sue reti,

furiose a un tratto esplodono campane
e un urlo tremendo lanciano verso il cielo,
così simile al gemere ostinato
d’anime senza pace né dimora.

Senza tamburi, senza musica, dei lunghi funerali
sfilano lentamente nel mio cuore: Speranza
piange disfatta e Angoscia, dispotica e sinistra,
pianta sul mio cranio riverso la sua bandiera nera. Continua a leggere

Charles Baudelaire, “I fiori del male”

Charles Baudelaire

 

IL CREPUSCOLO

Eccola, l’incantevole sera, amica del delinquente,
viene come un complice, col passo del lupo;
il cielo si richiude lentamente come la cortina d’un letto
è l’uomo insofferente diventa una bestia feroce.
Sera, o amabile sera, desiderata da colui
le cui braccia possono onestamente dire: Oggi
Abbiam lavorato! – È la sera che dà sollievo
a chi è divorato da un dolore crudele,
all’ostinato studioso con la fronte che gli pesa
all’operaio piegato, che può dormire finalmente.
Ma intanto, nell’aria, ammorbanti dèmoni si ridestano
con livore, come degli attaccabrighe, e sbattono volando
contro le imposte e gli sporti delle porte.
Il vento tormenta i bagliori mediante i quali
si accende nelle vie la Prostituzione,
che fuoriesce come da un formicaio, dappertutto
apre nuove strade segrete
come un nemico che tenta un’azione a sorpresa
si muove dentro la città corrotta come un verme
che ruba all’Uomo ciò che ha mangiato.
Senti qua e là un fervore di cucine, uno strepito
di teatri, un soffio di orchestre; le osterie,
dove si viene soprattutto per giocare, si riempiono
di puttane e di imbroglioni, che sono loro complici,
e gli stessi ladri, che non hanno sosta né pietà,
tra poco cominciano la loro attività,
forzando piano le porte e le casse
per camparci qualche giorno e vestire l’amante.

In questo momento grave, anima mia sta
in raccoglimento, sii sorda a questo verso di belva.
È l’ora in cui le sofferenze dei malati aumentano!
La cupa Notte li strangola; si compie il loro destino,
e s’avviano verso l’abisso comune;
l’ospedale si riempie dei loro sospiri. – Più d’uno
Non verrà più a mangiar la minestra profumata
accanto al fuoco, la sera, accanto alla persona amata.

E la maggioranza, per giunta, non ha mai saputo
com’è dolce avere una famiglia, e non ha mai vissuto!

Traduzione di Nicola Muschitiello

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Il muto stupore del viaggiatore

9788883360473_0_0_1827_80di Fabrizio Fantoni

“Ma i veri viaggiatori partono per partire;/ cuori leggeri, s’allontanano come palloni,/ al loro destino mai cercano di sfuggire, /e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!”
In questi celebri versi Charles Baudelaire delinea la figura del viaggiatore come colui che lascia la propria terra spinto, esclusivamente, dal desiderio di partire nella consapevolezza che il viaggio non è fuga o evasione dalla vita, ma esperienza nuova caratterizzata da leggerezza ed imprevedibilità.

Una figura non dissimile di viaggiatore si rintraccia nella nuova raccolta poetica di Carlo Valtorta intitolata “Diario settentrionale” ( La Collana Stampa, 2016). Al centro del libro l’idea del “viaggio” intesa non come conseguenza di un’ insanabile rottura con la realtà caotica ed alienante -come si riscontra in tanta letteratura italiana del ventesimo secolo- bensì quale mezzo per acuire la percezione del mondo e, soprattutto, ampliare la nostra immaginazione. Continua a leggere

Carlo Costa e Marco Nereo Rotelli, “La grande pace”

Peppe Servillo

Peppe Servillo

Domenica 18 settembre il Comune di Valli del Pasubio celebra il Centenario della Grande Guerra inaugurando due progetti di grande impatto visivo e intensità culturale: il “Ponte tibetano” a cura dell’Architetto Carlo Costa e le “Gallerie poetiche” ideate dall’artista Marco Nereo Rotelli con nove grandi poeti dai paesi che furono coinvolti nel conflitto mondiale.

Architetto ed artista sono anche i curatori degli eventi collaterali: le letture poetiche in galleria e al Rifugio Papa e la piéce teatraleIl suono Lontano” con Peppe Servillo in prima nazionale nel Duomo del piccolo paese.

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Èmile Bernard & Antonietta Raphaël

 
Antonietta Raphael Mafai[1]AL MUSEO INTERNAZIONALE DELLA GRAFICA  DI CASTRONUOVO SANT’ANDREA
Èmile Bernard, Xilografie per Les Fleurs du mal di Charles Baudelaire, Ambroise Vollard Èditeur, Paris 1916, Antonietta Raphaël, L’opera grafica dal 1948 al 1975
OPENING
Domenica 29 giugno 2014, alle ore 18.30, in Castronuovo Sant’Andrea, nelle sale del MIG. Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”-Atelier “Guido Strazza”, si inaugura la mostra dedicata a Èmile Bernard ( Lilla, Francia, 1868 – Parigi 1941) e Antonietta Raphaël (Kaũnas 1895 – Roma 1975), che continua il lavoro di informazione iniziato il 20 agosto 2011 con la storia della grafica europea e proseguito con le personali di Mirò, Degas, Renoir, Bonnard, Matisse, Dufy, Picasso, Calder, Ben Shann, Secessione di Berlino, Pechstein e Zadkine accompagnati, rispettivamente, dalla mostra di Renoir in poi, dalla presenza in controcanto di un artista italiano: Gentilini, Strazza, Accardi, Ciarrocchi, Consagra, Melotti, Maccari, Bucci e Perilli. Continua a leggere

Benjamin, Baudelaire e Agamben

Nello scaffale
Walter Benjamin. Charles Baudelaire. Un poeta lirico nell’età del capitalismo avanzato (euro 23,00 Neri Pozza Editore, 2013) a cura di Giorgio Agamben, Barbara Chitussi e Clemens Carl Harle.

Questo libro presenta in prima edizione mondiale la ricostruzione ̶­­ resa possibile dai manoscritti benjaminiani ritrovati da Giorgio Agamben nel 1981 nella Biblioteca nazionale di Parigi del libro su Baudelaire cui Benjamin aveva lavorato negli ultimi due anni della sua vita, quando, interrompendo la stesura dei Passages di Parigi, decide di trasformare in un’opera autonoma quello che all’inizio si presentava come un capitolo del libro. (Nella foto Walter Benjamin). Continua a leggere