I
non credeva che le onde
parlassero vicino al canneto
le note più lievi vennero da lì
in un pomeriggio di polvere e vento
l’ultimo giorno di agosto
legava a un filo l’odore della terra
sottraendola alla perdita
la misura più breve guastava
il cuore del tempo
II
per tutta l’estate gli alberi piansero
sangue vischioso
l’occulto si era disciolto sulla corteccia
bruna
venne a renderci omaggio
l’opacità delle cose ultime
l’ultima stagione ci lasciò
in un’angoscia secca
eravamo caduti nell’ordine
della fine
III
la luce opaca preparava
un lago inespresso
raccolta negli occhi
la terra che nessuno possiede
attendeva
pretendeva, dall’inizio alla fine
ogni cosa che vive, il suo nome Continua a leggere