Claudio Damiani, da “Prima di nascere”

Claudio Damiani Credits ph Dino Ignani

Se fosse che è tutt’altro,
tutt’altro da quello che siamo
tutt’altro da quello che pensiamo
e che vediamo, se quello che ci aspettiamo
fosse tutt’altro da quello che sarà,
se quello che sarà fosse qualcosa di bello
e non avessimo nostalgia della vita,
delle persone care, dei modi, di tutto quello
che abbiamo amato, se non avessimo nostalgia
ma tutto fosse con noi come era già stato
in vita, se ci fosse restituito
ciò che ci è stato tolto, che non c’è stato dato,
ci hai mai pensato? Se fosse che adesso
soffriamo, ma poi non soffriremo più,
tutto ci sarà ridato, e in più
anche altro che non abbiamo avuto
e fossimo così pieni e soddisfatti
da non chiedere più, da non soffrire più
ci hai mai pensato?

***

Di certo nei secoli, nei millenni futuri
saremo chissà dove, in altri pianeti e mondi,
saremo entrati così dentro nella natura
da comandarla a nostro piacimento,
non moriremo più, potremmo allungare la vita
quanto vorremmo, e, posto che davvero
saremo signori della natura,
non mancheranno di certo le sorprese,
dovremo combattere per mantenere il dominio
e non è detto che vinceremo sempre,
io però vorrei mantenere questi boschi
dove cammino nel silenzio tra gli alberi,
mi sta bene stare qui, anche morire fra poco
ma stare qui in questo silenzio, camminare
per questi sentieri, sentire gli alberi accanto
che respirano, stare in silenzio con loro.

***

Pensa se fosse così:
che noi mentre stiamo facendo una cosa
comunissima, tipo portare una cosa
sopra un tavolo, oppure cercarla
ecco aprirsi una porta, e nella stanza
ci sono tutti! è una stanza immensa
e ti salutano gioiosi e applaudono
come un compleanno a sorpresa
e dicono: “Hai visto? Sei consento?
Come stai? Come ti senti?”
e tu lo senti che è stato uno scherzo la vita
o un brutto sogno, o un sogno
bello, ma un sogno, oppure è stata
come una guerra sotto i bombardamenti
e ogni giorno c’erano le sirene,
o c’erano stati giorni belli anche,
di sole, di luce, di silenzio
tu camminavi da solo
in mezzo alle piante amiche.

 

Claudio Damiani, Prima di nascere, (Fazi Editore, 2022)

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La ristampa di “Cuore” di Beppe Salvia

Beppe Salvia

Interno Poesia ristampa l’attesissimo libro di poesie di Beppe Salvia Cuore diventato introvabile, che uscì postumo nel 1987, a cura di Arnaldo Colasanti a circa tre anni dalla tragica scomparsa dell’autore.

Dall’introduzione
di Sabrina Stroppa

 

[…]

All’inizio del 1984 escono su “Braci” sedici poesie sotto il titolo di “Cuore”: diventerà il titolo generale di un libro che Salvia prepara nei primi mesi del 1985, e che raccoglie una serie di poesie pubblicate in rivista tra il 1979 e il 1984.

La sezione eponima comprende una delle sue liriche più belle, “A scrivere ho imparato dagli amici”; e saranno proprio gli amici dopo la morte di Beppe, avvenuta il 6 aprile dello stesso anno, a ritrovare i dattiloscritti preparatori tra le sue carte. Il libro apparve solo alla fine del 1987, postumo, per l’editore rotondo, a cura di Arnaldo Colasanti, come primo numero della collana di poesia “Novelettere” da lui diretta. Nella premessa, Colasanti indicavano i versi di Salvia “lo spalancarsi di una potenza e di una unicità lirica” sostenute da “una lingua di magistero, di studio delle cose e degli uomini”. Gino Scartaghiande, che contribuì all’allestimento del volume, ragionando su quella “grande poesia” degli anni Ottanta e Novanta che ebbe le sue radici nei Settanta parla di cuore come di uno dei ‘veri libri’ dell’epoca: “un libro straordinario, miracoloso, impensabile e dieci anni prima”.

Il volumetto ebbe, subito, almeno due lettori di eccezione. Pietro Tripodo, in una presentazione del luglio 1988, indicava in “Cuore” la capacità di “disporre diversamente da prima l’attuale, giovane universo della res publica literatum: leggendo minutamente i versi, sottolineava l’affollarsi di una “iperattività retorica” che è “un tempo risultato e sostanza di poesia”, una “rabbia della forma” espressa da varie insistite “Tessiture formali”, sole in grado di sopportare “l’urto nervoso […] di un’intollerabile urgenza”.  Andrea Zanzotto, riconoscendo nell’autore una voce importante tra quelle dei giovani poeti che stavano facendo un “salto qualitativo […] verso nuove forme”, ravvisava nella poesia di Salvia una “sconcertante luce” capace di creare un “inquietante sfondo di allontanamento”, e insisteva sul quid arduo e sfuggente che leggeva nelle sue prove più composte.

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Il ritorno di Beppe Salvia

lettere musive io desto, ignote
cifre che compongono un fregio, tesse
una trama questo disegno, rete
di tessere in questo quadro crette
magia figura di regale soglia
oltre cui accedo ospite senza
credo ai sopiti luoghi della veglia,
voglio saper la meta e chiedo lenza
per il diniego trarre dal mare, le
fughe d’inospiti sirene l’ale
m’apprendono, volo ove è chiave chiara
di questi nodi di noci d’ardesia,
sale una savia siepe a dimorare
dove chiudon la corte due scalee.

*

A scrivere ho imparato dagli amici,
ma senza di loro. Tu m’hai insegnato
a amare, ma senza di te. La vita
con il suo dolore m’insegna a vivere,
ma quasi senza vita, e a lavorare,
ma sempre senza lavoro. Allora,
allora io ho imparato a piangere,
ma senza lacrime, a sognare, ma
non vedo in sogno che figure inumane.
Non ha più limite la mia pazienza.
Non ho pazienza più per niente, niente
più rimane della nostra fortuna.
Anche a odiare ho dovuto imparare
e dagli amici e da te e dalla vita intera.

*

viva le lunghe ore della scuola
il banco celeste come il cielo
serviva a non guardare la lavagna
viva le povere ore di malinconia
viva quel tuo mugugno
viva la veste bianca e le bugie
viva la via deserta tutta
fiocchi bioccoli Continua a leggere

Presentazione di “Q. e l’allodola” di Vincenzo Mascolo

UN ESTRATTO DAL LIBRO

Oh, Queneau
non basta più esercitarsi nello stile
come tu sapevi fare inanellando
notations, hellenismes, le contre-pettéries
e tutte le altre tue diavolerie
che aprivi come nuove fioriture
nelle terre inaridite che solcavo
con strumenti quasi umani zolla a zolla
per offrire a Cerere il raccolto
generato in primavera dai miei semi.

Giancarlo Pontiggia alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma con “Il moto delle cose”

Il moto delle cose
Presentazione del volume di poesie di Giancarlo Pontiggia
Giovedì 8 febbraio h 17.00, Sala Macchia
Spazi900: letture, incontri, confronti

Il moto delle cose
di Giancarlo Pontiggia

Nell’ambito del ciclo Spazi900: letture, incontri, confronti, dedicato alla valorizzazione della letteratura contemporanea, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma presenta giovedì 8 febbraio alle ore 17,00 (Sala Macchia) il volume di poesie Il moto delle cose di Giancarlo Pontiggia (Mondadori, 2017). Dopo il saluto del Direttore della BNCR Andrea De Pasquale, interverranno Arnaldo Colasanti, Claudio Damiani e Sonia Gentili. Sarà presente l’autore. Continua a leggere

Le città dell’anima, note intorno a un libro sui luoghi dei poeti

di Marco Marangoni

L’occasione di queste righe è data dal bel libro, con contributi di autori vari, curato da Tiziano Broggiato, e uscito nel 2016, per i tipi dell’editore Luigi Pellegrini di Cosenza. Alla presentazione, tra l’altro tenuta recentemente a Pordenonelegge, ne è uscito, per la voce dello stesso Broggiato e del critico letterario Roberto Galaverni, un quadro pienamente aderente al tessuto di pensieri, sentimenti, ricordi e attese che con stile diverso hanno espresso tutti i co-autori: Anna Buoninsegni, Giuseppe Conte, Rosita Copioli, Claudio Damiani, Antonio Di Mauro, Vivian Lamarque, Valerio Magrelli, Roberto Mussapi, Umberto Piersanti, Giancarlo Pontiggia, Fabio Pusterla, Loretto Rafanelli, Davide Rondoni, Angelo Scandurra, Stefano Simoncelli, Gian Mario Villalta.

Un libro questo di geografia letteraria, “sentimentale”, che permette di entrare nei luoghi, ma per la porta delle sottili percezioni, fino a formare una fenomenologia di foglio-mondo, pagina-luogo, nella speciale ottica del poeta. L’attualità, con cui si confrontano i diversi poeti, sollecita poi a una riflessione critica, venendo denunciato per lo più un abbassamento della qualità dell’abitare. Continua a leggere

“Verso Libero” 2017

Il fuoco accende la IV edizione del Festival poetico ‘verso Libero’.

La rassegna, che si terrà a Fondi il 30 settembre e 1 ottobre 2017, offre uno sguardo sull’opera di de Libero e sulla poesia tra musica, teatro e arte.

Saper vedere, mettere a fuoco. Una città è stata messa a ferr’e fuoco. A fuoco una vittima, la parola, la vita. Brucia qualche cosa dentro. Arde la brace delle nostre azioni, la passione accende i nostri passi. La metafora del fuoco è onnipresente nell’opera di Libero de Libero «e di cenere odora / la stanza chiusa del cuore». La fiamma della poesia è sempre accesa nell’opera che resiste al tempo. Esistere è non smettere di divampare. Continua a leggere

Nuovi Argomenti n. 79 propone una monografia su Sandro Penna

Sandro Penna

Vi proponiamo le preziose traduzioni di alcune poesie di Sandro Penna realizzate da Patrizio Ceccagnoli e Susan Stewart contenute nella monografia su Sandro a Penna a cura di Maria Borio. Un volume da acquistare, per restare nel cuore di un poeta dallo sguardo violento e sublime.

SANDRO PENNA, SELECTED POEMS

Mi avevano lasciato solo
nella campagna, sotto
la pioggia fina, solo.
Mi guardavano muti
meravigliati
i nudi pioppi: soffrivano
della mia pena: pena
di non saper chiaramente…

E la terra bagnata
e i neri altissimi monti
tacevano vinti. Sembrava
che un dio cattivo
avesse con un sol gesto
tutto pietrificato.

E la pioggia lavava quelle pietre. Continua a leggere

Presentazione a Roma

 

GIOVEDI’ 16 MARZO ore 18.00
LA NUOVA PESA

Centro per l’arte contemporanea
Via del Corso, 530
00186 Roma

Insieme al curatore Paolo Lagazzi, discuteranno di “Cinquanta foglie“:

Annamaria Barbato Ricci, Gabriella Palli Baroni, Yasuko Matsumoto, Fabrizio Petri, Lucio Saviani, Claudio Damiani, Gian Ruggero Manzoni, Mario Lucrezio Reali, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino.

Il tanka è una forma lirica giapponese molto antica, precedente il celebre haiku di tre versi; il suo ruolo-chiave nella storia della poesia nipponica comincia nell’ottavo secolo d.C. (allora si chiamava waka) e si protrae fino ai nostri giorni. La struttura metrica del tanka è di cinque versi privi di rime: quinario / settenario / quinario / settenario / settenario. Nel periodo classico della storia giapponese, l’epoca Heian, il tanka era spesso usato come veicolo di messaggi amorosi o di scambi di pensieri tra amici. Continua a leggere

Ritratti di poesia 2017

ritrattiVenerdì 3 febbraio il Tempio di Adriano in Piazza di Pietra a Roma ospiterà l’undicesima edizione del tradizionale appuntamento con la poesia promosso dalla Fondazione Terzo Pilastro. Temi portanti: l’ambiente e il paesaggio Continua a leggere

Nel tempo della nostra vita

cieli-celesti-light-1-671x1024Dal risvolto di copertina

Con Cieli celesti Claudio Damiani ha scritto un libro in cui il suo pensiero filosofico si apre all’orizzonte della scienza. La chiarezza espressiva e la forma contemplativa dei versi, però, sono le stesse dei libri precedenti, quelle apprese dalla lezione dei latini e di Petrarca. Così come il ritmo continua a essere dialogante: il suo rivolgersi agli uomini, agli animali, alla natura, all’intera creazione come fossero tutti parte di una “comunità” – che poi significa capire quanto ogni cosa è indispensabile all’altra e che proprio questo è il “miracolo” di cui facciamo quotidianamente esperienza. Continua a leggere

Poeti e Poesia contemporanea

almanacco_coverE’ in uscita il quarto numero dell’ Almanacco dei Poeti e della Poesia Contemporanea n. 4 (Raffaelli Editore, 2016).

Il numero è suddiviso in n. 5 QUADERNI: il n. 1, sulla nuova poesia in Spagna è a cura di Giovanni Darconza, con Traduzioni di Emilio Coco ; poi c’è il QUADERNO n. 2, quello dei lavori; segue il QUADERNO n.3 delle segnalazioni (a cura di Walter Raffaelli, Gianfranco Lauretano e Francesco Napoli); mentre il QUADERNO n.4, a cura di Maria Cristina Biggio, fotografa la poesia in Sardegna. L’Almanacco si chiude con il QUADERNO n. 5  sulla poesia intercontinentale, Africa: Senegal a cura di  Niccolò Moscatelli.
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Viviamo stretti come albero a radice

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Il 1° e 2 ottobre Fondi ospita il Festival poetico “verso Libero”, protagonisti Libero de Libero e poeti da tutta Italia

Le ‘radici’ sono il tema della III edizione: nel complesso di San Domenico versi, pittura, teatro e perfoming art. In anteprima nazionale un’opera teatrale inedita di de Libero Continua a leggere

The Anthology of Contemporary Italian Poetry

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Nota di Luigia Sorrentino

In Anteprima segnalo l’uscita di “Italian Contemporary Poets“, a cura di Franco Buffoni (FUIS, 2016) la prima antologia di poeti  italiani contemporanei ideata e realizzata in Italia per i lettori la cui lingua madre, o seconda lingua, è l’inglese.  Essa è destinata alla circolazione internazionale come facile strumento per la diffusione del pensiero poetico italiano. Da qui la scelta del curatore di selezionare solo quaranta poeti e di pubblicare le poesie e le biografie interamente in lingua inglese e senza testo a fronte. Quaranta poeti viventi pienamente attivi sulla scena italiana degli ultimi anni. Continua a leggere

Vivian Lamarque alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

vivianlamarqueOggi, 27 aprile 2016, alle ore 17.00 Vivian Lamarque sarà a Roma alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (Viale Castro Pretorio, 105) per la presentazione del suo ultimo volume di versi “Madre d’inverno” appena uscito con Mondadori.

Dopo il saluto del Direttore Andrea De Pasquale, intervrranno Rossana Dedola, Claudio Damiani e Elio Pecora.

Omaggio musicale di Patrizia Nasini (voce) e Alfredo Messina (fisarmonica).
Letture di Vivian Lamarque.

Il tempo del vino e delle rose

il-tempo-del-vino-e-delleLa rassegna di poesia in corso a Napoli dal 10 febbraio 2016,  proseguirà il suo programma secondo il calendario qui esposto.

Gli incontri inizieranno alle 18.00, e si svogeranno come i precedenti, al caffé letterario “Il tempo del vino e delle rose” di Rosanna Bazzano, in Piazza Dante 44/45 a Napoli. Continua a leggere

Numero Speciale di “VIVA” dedicato a Beppe Salvia

 

viva-una-rivista-in-carne-e-ossa-poesiaVIVA
Una rivista in carne e ossa

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Numero speciale dedicato a

BEPPE SALVIA
nel trentennale della morte

Giovedì 17 dicembre 2015, ore 18.30 Continua a leggere

Presentazione a Roma di “Fermata del tempo”

Fermata-del-tempo Copertina
CORE
, Via dei Fienaroli 31a, Roma

Venerdì 20 novembre 2015, ore 18.30

 

Presentazione del volume Fermata del tempo di Stelvio Di Spigno, Marcos y Marcos

Interventi di Claudio Damiani e Nicola Bultrini, sarà presente l’autore

Giovanni Fierro, “Il riparo che non ho”

 

il-riparo-che-non-ho-giovanni-fierroDalla Prefazione di Claudio Damiani

Imparare le cose

Scrivere poesie vuol dire trascrivere, elaborare una propria visione del mondo. Questa visione non è mai data, ma è sempre nell’atto del suo farsi (altrimenti sarebbe ideologia, e non poesia). Autore e lettore assistono allo stesso atto, contemporaneamente, che è la visione poetica. E’ come aprire una finestra. Giovanni Fierro vorrebbe essere una finestra, avere la sua trasparenza. Come la trasparenza di una partita di calcio, dove nessuno può mentire. La finestra “divide il dentro dal fuori”, mi fa vedere le cose e mi protegge nello stesso tempo dal fuori. Ecco, una finestra insegna molto.
Una cosa molto bella nella poesia di Giovanni Fierro è il desiderio continuo, necessario come il respiro, di imparare. La cosa vista, la visione poetica, è sempre maestra. Ed è vista con tanta attenzione, e nettezza, e interezza, perché insegna. Parla a noi e ci dice: fai anche tu così.

 

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Claudio Damiani, “Ode al Monte Soratte”

Ode_al_monte_Soratte_cover[1]Una lettura di Ode al Monte Soratte di Claudio Damiani

di Chiara De Luca

 

Il nuovo libro di Claudio Damiani, Ode al Monte Soratte (fuorilinea, 2015), è suddiviso in tre capitoli, – Ode al Monte Soratte, Quadrara delle aquile, Caro libro di vetta – tre movimenti d’andamento distinto e tematica complementare, che costituiscono altrettante tappe di un viaggio di conoscenza di  sé, alla ricerca di una identità con la natura e di una profonda comunione con tutti i suoi elementi. Questo monte, “basso e spelacchiato” che è al contempo “miniera di natura e storia” e “ponte tra culture antichissime”, con i suoi eremi e le sue chiese, che hanno rimpiazzato i templi pagani, diviene per Damiani la sede di un ovunque al di fuori dello spazio e del tempo, pura materia di poesia e simbolo stesso del viaggio della creazione, che presuppone la capacità di ascoltare il silenzio delle cose, per tradurre il mondo e tramutarlo in verso. I luoghi sono per Damiani come persone “con un loro carattere, un loro modo di pensare”; il monte stesso ha spalle, è circondato da colori come vestiti  (p. 23). Di conseguenza, ogni elemento del mondo naturale e animale per il poeta ha voce, una sua voce peculiare, da trascrivere per celebrarlo, piuttosto che semplicemente nominarlo, per rivelarlo, piuttosto che semplicemente osservarlo con l’occhio distratto che posiamo quotidianamente sulle cose. Se le ascoltiamo fondo, infatti, sono le cose stesse a pronunciare il proprio vero nome, a raccontarci di sé e di noi, svelandoci i loro e i nostri segreti, tutto ciò che nei secoli hanno visto, o subito, o superato, ripercorrendo tutte le metamorfosi attraversate.

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Viva, n. 14 Fortuna

viva-una-rivista-in-carne-e-ossa-poesiaVIVA

Una rivista in carne e ossa

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 FORTUNA

 

Mercoledì 20 maggio 2015, ore 18.30 Galleria La Nuova Pesa, Via del Corso 530, Roma

 

Sommario: Letture 1 – Lorenzo Chiuchiù (poeta): Sorteggio, Marietti – Letture 2 – Silvia Bre (poeta): La fine di quest’arte, Einaudi – Letture 3 – Simone Bertugno (artista) in dialogo con Paolo Aita (scrittore e critico), Locus sonus, Casa delle Letterature, Roma – Al termine aperitivo.

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Nei luoghi della bellezza 2015

Il Comune di Noto

in collaborazione con

l’Associazione Culturale Ri-flexus

presenta

 

NEI LUOGHI DELLA BELLEZZA

arte filosofia musica poesia teatro

 

NOTO

dal 20 al 26 aprile 2015

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MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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Con il Patrocinio del Comitato Italiano per

l’UNICEF

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progetto di

Luisa Mazza

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Presentazione a Roma di “Light stone”

paolo-lagazzi-light-stone

Giovedì 16 aprile 2015 ore 18:30

Presentazione a Roma del romanzo di Paolo Lagazzi “Light stone”, Passigli Editori

Intervengono con l’autore
Gabriella Palli Baroni, Claudio Damiani e Isabella Vincentini.

ore 18.30
La Nuova Pesa
Centro per l’Arte Contemporanea
Via del Corso 530, Roma

Premio di Poesia “Solstizio” 2015

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L’associazione culturale “Libero de Libero”, dopo il lancio della nuova veste grafica del sito (www.associazionedelibero.com), pubblica il bando per partecipare alla II edizione del Premio di Poesia per Opera prima edita “Solstizio”, in memoria del titolo del primo volume di poesie deliberiane pubblicate nel 1934 tra i “Quaderni di Novissima” che ospitarono per primo Giuseppe Ungaretti. Il bando resterà aperto fino al prossimo 26 aprile ed è rivolto a libri editi tra il 1° Gennaio 2011 e la data di scadenza dello stesso concorso. Continua a leggere

Giornata Mondiale della Poesia con “Viva”

giornata_mondiale_poesia_vivaGiovedì 19 marzo 2015, ore 18.00 alla Casa delle Letterature , Numero speciale di “Viva” Una rivista in carne e ossa,  Gioia.

Letture sul tema di:
 

Damiano Abeni, Annelisa Alleva, Daniela Attanasio, Lucianna Argentino, Carlo Bordini, Nicola Bultrini, Maria Grazia Calandrone,  Flaminia Cruciani, Claudio Damiani, Alessandro De Santis, Roberto Di Pietro, Stelvio Di Spigno, Francesca Farina, Paolo Febbraro  Bruno Galluccio, Antonietta Gnerre, Serena Maffia, Monica Maggi, Andrea Margiotta,  Monica Martinelli, Renzo Paris, Vanni Pierini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Ornella Spagnulo, Alberto Toni, Zingonia Zingone e altri.

Intermezzi musicali di Dolce & D’Orazio.

Al termine aperitivoCon il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per L’UNESCO

 
Redazione:

Nicola Bultrini, Claudio Damiani, Stas’ Gawronski, Giuseppe Salvatori

La Nuova Pesa Centro per l’Arte Contemporanea

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19 marzo 2015 ore 18.00
Casa delle Letterature
Piazza dell’Orologio, 3
Roma

VIVA a “Libri Come”

viva-una-rivista-in-carne-e-ossa-poesia
VIVA


Una rivista in carne e ossa

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Venerdì 13 marzo 2015, ore 21.00


Libri come. Festa del Libro e della

Lettura Auditorium Parco della Musica

Il Garage

Officina 3 – Viale Pietro De Coubertin, 30, Roma

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“Poeti da riscoprire”, Giuliano Goroni


goroniProgetto editoriale ideato e curato da
Fabrizio Fantoni
con la collaborazione di
Luigia Sorrentino

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di Claudio Damiani 

Dei poeti nuovi italiani forse Giuliano Goroni è il più novecentesco. Inevitabile, leggendolo, pensare a un neo-ermetismo, o neo-simbolismo, ma a uno sguardo più attento notiamo che non c’è nei suoi versi nessuna ideologia dell’indicibile, non ci sono astrazioni, indeterminazioni, ma tutto è specificato, dettagliato, tutto è dicibile e detto, e la parola non è anonima, piatta, parlata (come in tanti neo-ermetici di oggi), ma colorata, sonora, oltre che nitida e carica di senso, avvolta da una luce sacrale tutta interna, e legata a stretto giro con la lingua della tradizione. Ciò che viene detto sono concetti estremamente complessi e precisi, non astratti, ma quanto mai concreti e vissuti, fatti di sensazioni, impressioni, emozioni, anzi non sono concetti, ma impressioni complesse e articolate, “impressioni concettuali” potremmo chiamarle. Ecco perché il simbolismo: a Goroni è necessaria l’analogia, la sinestesia e gli avvicinamenti più Continua a leggere

Versi di note

Al consueto appuntamento musicale del mercoledì, del Policlinico A. Gemelli di Roma “Giovani artisti per l’ospedale” (progetto ideato e coordinato da Pietro Bria e Andrea Cambieri), si inserisce, per 3 incontri, la quarta edizione dell’iniziativa  “Versi di Note”,  un’idea di Luisa Mazza in collaborazione con Nicola Bultrini.

La finalità del progetto è quella di creare un intenso dialogo fra musica e versi, coinvolgendo eccellenti musicisti e poeti fra i maggiori del panorama poetico-letterario contemporaneo italiano.

Anche quest’anno, gli autori hanno risposto all’iniziativa con grande entusiasmo e generosità, rendendo possibile con la loro disponibilità la realizzazione del progetto.

In un percorso iniziato con la musica e che potrebbe abbracciare diverse forme espressive, la presenza della poesia, in questo caso, si configura come ulteriore apporto solidale, con il calore della parola.

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“Viva”, Corde

 

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Una rivista in carne e ossa

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CORDE

Giovedì 26 febbraio 2015, ore 18.30

Al via il taglio del cordone, poi il desiderio ostinato di legare e legarsi. Fascio di fibre e fili attorcigliati, attraversiamo il vuoto sulla corda del tempo donato, ma l’equilibrio – come Alfeo in cerca di Aretusa evocato da Salvatore Quasimodo – è qualcosa di più della perfezione / […] non un luogo dell’infanzia […] / più annodare la corda / spezzata dell’arrivo.

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Umberto Fiori

Fioriph
Nota di Claudio Damiani

UMBERTO FIORI

Come per Beppe Salvia, anche per Umberto Fiori il superamento del post-moderno si attua attraverso un ritorno alla lingua, nel senso di un ritorno alla chiarezza e alla limpidezza, che è una fede nuova nelle cose e nella possibilità di dirle, scoperta dell’esistere, quella “vita nuda” di cui si parlò in merito all’esperienza della rivista romana Braci, ma mentre per il lucano-romano ciò implica una ripresa della lingua poetica della tradizione, o comunque un riferimento ad essa, questo è appunto quello che il ligure-milanese Fiori non fa: tornare alla lingua è per lui anzitutto tornare all’atto della nominazione come scoperta meravigliata, nuda, dell’esistere della cosa. Il movente della poesia di Fiori è questa continua nascita del senso dal nonsenso, della grammatica e della logica dal caos, come un evento naturale, qualcosa che ci succede e ci fonda, ci salva, e ci investe anche di una responsabilità immensa, un lavoro enorme che ci aspetta. Continua a leggere

Aspettando Ritratti di Poesia

 

samuele_fotoA Roma, mercoledì 4 febbraio 2015, alle ore 21.00 alla libreria Enoarcano, (Via delle Paste, 106), Samuele Editore e l’associazione Monteverdelegge propongono un incontro con gli autori in attesa di uno degli eventi più prestigiosi e importanti di Poesia in Italia, Ritratti di Poesia, che si terrà il giorno seguente presso il Tempio di Adriano.

L’incontro, dal titolo ASPETTANDO RITRATTI DI POESIA, vedrà la lettura di diversi poeti quali Alessandro Canzian, Flaminia Cruciani, Claudio Damiani, Sonia Gentili, Giovanna Iorio, Sandro Pecchiari, Maria Pia Quintavalla, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Isabella Vincentini, Zingonia Zingone.

Un momento intimo e prezioso all’insegna della grande poesia italiana e internazionale.

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ASPETTANDO RITRATTI DI POESIA

Libreria Enoarcano, Roma
Via delle Paste, 106
ore 21.00

 

“Viva”, Capelli

 
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Una rivista in carne e ossa
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CORPO UMANO

Capelli
 
Giovedì 29 gennaio 2015, ore 18.30
Galleria La Nuova Pesa, Via del Corso 530, Roma
 
I capelli sono corona del volto; identità negata nel lager di Primo Levi (considerate se questa è una donna / senza capelli e senza nome), dignità irriducibile a qualsiasi condanna nell’Irlanda tribale di Seamus Heaney (Piccola adultera, / prima che ti punissero / avevi capelli biondi come l’oro), bellezza destinata a un divenire misterioso nella memoria amorosa di Francesco Petrarca (Erano i capei d’oro a l’aura sparsi), promessa di pieno riconoscimento in Luca (Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati). Continua a leggere