I poeti, i re che amano troppo

[Nota a Margine ]

Alessandra Leone che scrive questo articolo, riprende  il  brano musicale “Il re di chi ama troppo” della cantante italiana Fiorella Mannoia, inciso in duetto con Tiziano Ferro e scritto da quest’ultimo.

La ballata racconta il punto di vista di chi si spende totalmente in amore, rischiando così di rimanere spesso bruciato. Per Alessandra Leone questa figura è quella del poeta.

Commento

di Alessandra Leone

C’è differenza tra i poeti e gli intellettuali del passato e quelli di oggi? Esistono ancora veri intellettuali, e se sì, perché si preferisce dar voce ai vari opinionisti, giornalisti e pseudo studiosi che si ergono a esperti di tutto? Cosa è cambiato, se effettivamente è cambiato qualcosa? Sono domande che possono apparire provocatorie, ma in realtà intendono stimolare una riflessione.

La poesia con i suoi messaggi e i suoi valori, quali libertà e uguaglianza, con quelle domande esistenziali e le sue riflessioni, non cambia né cambierà mai, essendo senza spazio né tempo. I tanti Ulisse del passato, del presente e del futuro non cercano forse quelle risposte già avute secoli fa? La voglia di capire qual è il proprio posto nel mondo e di realizzarsi, quel continuo anelito di esprimersi senza pregiudizi e paure riuscendo ad essere davvero se stessi, quella sete di serenità, pace e felicità sembrano essere sempre i medesimi.

I frammenti in dialetto eolico di Saffo, vissuta oltre 2.500 anni fa, le sue parole su sensazioni, sentimenti e tormenti amorosi verso gli uomini e verso le donne sono ancora attuali. Anche i protagonisti delle tragedie greche hanno la stessa modernità, se pensiamo che nella nostra vita capita di incontrare tanti Edipo accecati da tracotanza e superbia, dal proprio ego e dalle proprie convinzioni. Rimanendo nella famiglia del re di Tebe, l’eterno conflitto tra autorità e potere di Antigone, anticonformista contro i totalitarismi e le convenzioni sociali che consideravano la donna in secondo piano, sembrano scritte da un contemporaneo e non da Sofocle, vissuto nel V secolo a.C., se è vero che ne hanno tratto ispirazione autori come Vittorio Alfieri e Adolfo Lauro De Bosis.

Esiste ancora oggi quell’impegno civile di cui Antigone si è fatta portavoce, così come hanno fatto intellettuali, scrittori, poeti, artisti e giornalisti che hanno rischiato e rischiano anche la vita per difendere gli ideali in cui credono? Penso a personalità capaci di scuotere le coscienze attraverso la propria voce e le proprie idee, come Ungaretti e Pasolini, Yves Bonnefoy e Derek Walcott, Seamus Haeaney e Anna Politkovskaja, solo per citarne alcune. Continua a leggere

Il ritmo feroce di “Piazzale senza nome”

Luigia Sorrentino credits ph. Angelo Nitti

L’esperienza del dolore in Piazzale senza nome 
di Fabrizio Fantoni

Con Piazzale senza nome (Collana Gialla Oro Pordenonelegge-Samuele Editore, 2021) Luigia Sorrentino ci consegna una potente ricognizione dell’esperienza del dolore, vissuta attraverso il parallelismo tra la morte del vecchio e quella del giovane espresso dall’esergo tratto dai Fragmenta di Plutarco: “La morte dei vecchi è come un approdare al porto, ma la morte dei giovani è una perdita, un naufragio.”

In questa citazione ritroviamo il nucleo tematico attorno al quale ruota l’opera poetica dell’autrice che si articola nella correlazione tra due antitesi – approdo-naufragio – in una continua alternanza di avvicinamenti e allontanamenti, sotto la spinta di una lingua che non lascia tregua al lettore, che si colora di scarti improvvisi e repentine accelerazioni, per poi attenuarsi in un andamento orizzontale, ampio, quasi a simulare il respiro universale di una grande fine.

Il morire della persona amata impone il voltarsi indietro, tornare alla terra del padre per evocare la vita segnata dalla sofferenza dei giovani conosciuti nell’adolescenza: la morte del vecchio decreta la fine di un tempo – “la beata, sfiorata giovinezza”– e comanda di dare voce al sangue versato, comprenderne la ragione, dare un nome al dolore.

 

Con Piazzale senza nome Luigia Sorrentino compie un viaggio di ritorno all’origine che si concretizza attraverso il ricordo di una generazione ferita dalla dipendenza e dal convincimento di avere la forza di potersene liberare: Posso smettere quando voglio. In tale certezza risiede l’inganno della giovinezza che porta al naufragio. Continua a leggere

Silvia Righi, “Demi-monde”

Silvia Righi

Estratti da: Demi-monde

Ø

Se fosse questo un mondo
a metà tra mondi, estratto
come un numero dalla boccia di vetro.
Se fosse, siamo
creature corrotte da qui
e altrove, l’inframondo
una possibilità senza coscienza.
L’idea è che le pareti tengano
che una spinta di dita non le crepi
eppure sento. Qualcuno fuori guarda.
Ci saranno, ci sono state, miliardi
di pareti che non tengono
di dita che spingono
di camere prima e

dopo.

*

V.

Se mi addormentassi
una notte, senza premonizioni.
Se mi addormentassi per trent’anni
la camera comprimerebbe gli oggetti
fino a ridurre le cose in sogni
e i sogni in mondi.

Ci siamo conosciute ovunque,
ovunque è stato un ritorno.

All’origine
s’incastra il dilemma del dolore,
le scelte sono le figlie
cresciute in abiti d’argento
a nascondere gambe magre come sedani.
Esiste come un’eccezione o un errore
la porta senza porta
nel trapasso non sei chi sei stata
né chi attende.

*

Ø

Orfano è la radice di erede.
La trasmissione fallisce se circola
lo stesso sangue e non
il desiderio.
Lei non possiede, deve riprendere
fare originariamente suo ciò
che è stato fatto di lei dagli altri
prima.
Non avrà il mio volto lo specchio
né il padre il suo. La figlia eretica,
divisa, è l’unica
erede del desiderio.

*

Da un altro sogno ha imparato la violenza. Uomini e donne le imprigionavano la bocca con un morso da cavallo, la strapazzavano come una bambola. Alcune donne le mettono il rossetto, la pettinano e le stringono il collo. È un’orfana con padre e madre. Questa camera è molto rosa ma umida come una tana. C’è odore di corpi mischiati, di sangue, di vestiti usati per dormire. La creatura non vede mai nessuno rimanere dentro la stanza. La ragazza si fa legare con corde spesse ma, quando si sciolgono i nodi, cala un silenzio di vetro. La creatura si chiede perché, nella camera rosa, ci siano tanti oggetti di ferro.

 

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Per Mario Benedetti, presentazione a Pordenonelegge

IL LIBRO

Sono 45 i poeti e i critici che nel libro Per Mario Benedetti portano un ricordo del poeta friulano, un commento o un’ipotesi di interpretazione di una sua opera, ripercorrendo momenti della sua vita, incontri e passaggi dai suoi libri. Una testimonianza d’affetto e allo stesso tempo un orizzonte di risposte a una poesia che ha saputo affascinare e convincere gli appassionati al di là delle appartenenze generazionali e degli orientamenti della poetica personale.

Il libro, Per Mario Benedetti uscito con Mimesis nel 2021, sarà presentato in anteprima al Festival di  Pordenonelegge venerdì  17 settembre alle 21.00 alla Libreria della Poesia di Palazzo Gregoris,

Interverranno Alberto Bertoni, Maria Borio, Milo De Angelis, Stefano Raimondi e Luigia Sorrentino.

Presenta Alberto Garlini.

_______________

Per mio padre

Sta solo fermo nella tosse.
Un po’ prende le mani e le mette sul comodino
per bere il bicchiere di acqua comprata,
come tanti prati guardati senza dire niente,
tante cose fatte in tutti i giorni.
Intorno ha una cassettiera con lo specchio,
due sedie scure, un armadio, l’incandescenza minuscola di una stufa.
Dei centrini, la stampa di una natività con il rametto di ulivo,
un taccuino, dei pantaloni, delle cose sue.
Davanti il cielo che è venuto insieme a lui,
gli alberi che sono venuti insieme a lui. Forse una ghiaia di giochi
e dei morti, che sono silenzio, un solo grande silenzio, un silenzio di tutto.
A volte l’acqua del Cornappo era una saliva più molle,
un respiro che scivolava sui sassi.
A volte tutto era l’uccellino del freddo disegnato sul libro di lettura
vicino a una poesia scritta in grande da imparare a memoria.
A volte niente, venire di qua a prendere il pezzo di cioccolato
e la tosse, quella maniera della luce di far tremare le cose,
gli andirivieni, il pavimento stordito dallo stare male.

Mario Benedetti
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Antonio Riccardi, “Ex voto. Tre sogni e un ruggito”

Antonio Riccardi, credits ph. Dino Ignani

 A  N  T  E  P  R  I  M  A      E  D  I  T  O R  I  A  L  E

Pubblichiamo in esclusiva una poesia inedita e una nota di Antonio Riccardi contenute nella plaquette che uscirà con Amos Edizioni a settembre 2021 e che sarà presentata al Festival Pordenonelegge.

 

 

Enigma in forma di alfabeto
Terzo sogno

Ancora in sogno, mio padre plana
dal grande ciliegio del Madone
come se niente fosse e planando
mi parla sottovoce, senza affanno
del nostro podere oggi mal tenuto
a pensarlo nel suo splendore
cinque generazioni prima di noi
quando a tenerlo era Pietro Giovanni
appena chiuso il secolo dei Lumi
e con quello se dio vuole la deriva
la smania di cambiare le cose buone
tanto bene e a lungo pensate.

Non erano mai stati da un’altra parte
in nessun posto, via da Langhirano
dice piegando le ali
come per dire: bisogna capire
aver pazienza con i morti
a volte più che con i vivi…
e per sigillo
prende uno stecco di sambuco
segna in terra vicino a me
due parole con due segni a croce
e un fiore dentro un anello aperto
per dirmi qualcosa che devo capire
un codice che io però non vedo,
non so vedere.

Poi cancella con la mano a taglio,
un gesto largo dal basso in su
e segna in terra una lettera alla volta
per farmi vedere l’enigma del futuro
in forma di alfabeto.

 


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La Collana gialla, un nuovo sodalizio : Pordenonelegge e Samuele Editore

Gian Mario Villalta, Valentina Gasparet, Alberto Garlini, Curatori di Pordenonelegge – immagine adnKronos

Ritornano a settembre gli appuntamenti con le novità editoriale di pordenonelegge: la collana Gialla e la collana Gialla Oro, rinnovate in tutto, grazie alla nuova collaborazione con Samuele Editore.

Le Collane Gialla e Gialla Oro, progetto editoriale di pordenonelegge e Lietocolle che negli anni si è consolidato ottenendo attenzione e consenso, rilancia con profonda convinzione la propria idea di cultura e poesia all’interno della nuova collaborazione con Samuele Editore. Il progetto della Gialla ha per anni accolto voci di autori già conosciuti da chi segue la vicenda attuale della poesia, considerandoli testimoni del panorama nazionale. Il progetto della Gialla Oro ha invece proposto opere di autori che avevano già trovato riconoscimento e che in questa Collana hanno confermato il loro desiderio di dialogo e condivisione.

Un’amplificazione della vocazione coltivata da pordenonelegge nel corso di numerosi anni: il dialogo, l’incontro, la ricerca di quella condivisione come vero luogo della parola e vera distanza, che sempre di nuovo si azzera e si ricompone, tra il poeta e il lettore. Condividendo il progetto pordenonelegge e Samuele Editore aprono una nuova stagione, fiduciosi nell’energia di un nuovo inizio. Un nuovo dialogo, un nuovo fare, nella
traccia di un percorso assodato che si incammina verso una nuova avventura in poesia. Continua a leggere

Addio a Adam Zagajewski

Adam Zagajewski

Lutto nel mondo della cultura. E’ scomparso il 21 marzo 2021 nella Giornata Mondiale della Poesia il grande poeta polacco, Adam Zagajewski,  Aveva 76 anni. Una triste ricorrenza in una giornata di gioia per la poesia. Questo evento casuale, accidentale, lo rende ancora più immortale e afferma la potenza della sua presenza.

Nato a Leopoli (Ucraina) nel 1945, Adam Zagajewski è uno dei maggiori poeti polacchi del Novecento. Non so cosa sia accaduto a Adam in questo orribile tempo del Covid, in questa data simbolica in tutto il mondo. Nell’intervista che leggerete Adam racconta che per lui era simbolica “la data del 27 gennaio, il giorno in cui Auschwitz è stata liberata dall’armata rossa, data che poi è diventata Il giorno della Memoria. Il 27 gennaio però è anche il compleanno di Mozart e questi due fatti sono la somma di tutte le stranezze del mondo nel quale viviamo.”

C’è da dire che la scomparsa di un poeta, a qualsiasi età avvenga, è sempre un evento strano, prematuro. L’averci lasciato proprio in questa giornata, sembra confermare che essere poeta è davvero un destino. Portarsi sulle spalle il destino dell’uomo non è una cosa da niente… E questo Adam lo sapeva benissimo…

L’ultimo contatto con Adam lo avevamo avuto a ottobre 2019, in occasione del Premio Poesia civile città di Vercelli a lui conferito per la sua opera di scrittore e poeta. In quell’occasione venne presentata una selezione dei suoi versi a cura di Valentina Parisi: “Prova a cantare con il mondo storpiato” (Interlinea, 2019).  L’intervista, l’ultima, che realizzai con Adam è uscita su questo blog il 10 ottobre 2019. Potete rileggerla qui.

Credo di poter affermare con certezza che quella fu l’ultima volta che Adam visitò l’Italia. Soltanto quattro mesi dopo, il 22 febbraio 2020, si cominciò a parlare della pandemia da Covid-19.

Ma facciamo un passo indietro.

Incontrai per la prima volta Adam il 17 marzo 2011. Poi ci rivedemmo ancora, anche a Pordenonelegge. In quegli anni lo scrittore e poeta polacco, candidato al Nobel per la Letteratura (premio che poi non ha vinto benché fosse unanimamente riconosciuto con Wislawa Szymborska, uno dei maggiori poeti polacchi del nostro tempo), era a Roma per celebrare Joseph Brodsky, con una squadra di scrittori e poeti, fra i quali il caraibico Derek Walcott, premio Nobel 1992. L’avvenimento ebbe luogo in due momenti diversi: la sera del 17 marzo alla John Cabot University e la sera del 18 marzo all’American Academy.
Per il Tributo a Brodsky (Nobel 1987) il 18 marzo salirono sul podio dell’Aula Magna dell’Academy , illustri ospiti: Roberto Calasso, Boris Khersony, Mary Jo Salter, Mark Strand, Derek Walcott e Adam Zagajewski. Io ero lì, seduta fra il pubblico. Scattai diverse foto…Non persi l’occasione per fare la mia prima intervista televisiva a Adam Zagaiewski per RaiNews24 che oggi vi ripropongo integralmente scritta.

Zagajewski aveva solo pochi mesi quando la sua famiglia fu deportata in Polonia, paese del quale era originaria. Nel 1981, a causa delle leggi marziali polacche fu costretto all’esilio e si rifugiò in Francia, a Parigi.

Nel 2002 Zagajewski era ritornato a vivere in Polonia per poi assestare la sua vita abitando in Polonia, a Cracovia, e negli Stati Uniti, a Chicago, per insegnare all’Università.
Adam, era conosciuto in tutto il mondo per la sua poesia sull’ “11 settembre”. In quel momento però, la sua opera di poesia non era ancora uscita integralmente in Italia. Io avevo letto la sua autobiografia “Tradimento”, nella traduzione di Valentina Parisi, (Adelphi 2007) e ne ero rimasta molto colpita, e proprio da quel libro cominciò la nostra conversazione.

(Luigia Sorrentino)

 

Intervista a Adam Zagajewski
di Luigia Sorrentino
American Academy in Rome 
17 marzo 2011

L.S. Nella sua autobiografia,“Tradimento”, lei scrive: “La vita è tradimento. Chiunque possegga un’anima immortale, e abbia ricevuto la vita, è un traditore.” Sembra proprio che per lei sia impossibile venire al mondo fuori della condizione del ‘tradire’ e ‘dell’essere traditi’. Perché la vita è tradimento?

A.Z. “Credo che ognuno di noi ambisca a un innato desiderio di perfezione. La vita che conduciamo ci dimostra invece che non è mai perfetta come l’idea che abbiamo di essa. Per me questi due livelli, la ricerca della perfezione, e l’imperfezione, sono interessanti. Da una parte la nostra vita interiore, che forse non è perfetta, ma è ‘ideale’, e dall’altra, il quotidiano, la realtà che viviamo, che ci corrompe e ci impedisce di seguire i nostri ideali. Quelli che scrivono letteratura, e più in generale quelli che si occupano di arte, sono consapevoli di questa discrepanza tra la vita interiore e la vita economica o familiare. E’ un tradimento, non il peggiore, ma comunque un tradimento.” Continua a leggere

Maddalena Lotter, “accarezzare i margini fino alla fine”

Maddalena Lotter a Pordenonelegge 2019, alla presentazione del XIV Quaderno di poesia italiana contemporanea a cura di Franco Buffoni, Marcos y Marcos, 2019 /credits ph Giulia Modi

Verticale

In che trofeo finisce tutta la forza
spesa per contenersi, non deragliare
soggetto normale.

Poco prima del sonno
se batto piano
la cassa
toracica comincia
una musica preistorica
di tamburi, ossa e polmoni
e più, più in fondo
anche se non siamo mai andati
sospettiamo
esserci ancora io.

Dire: ho domato
i suoi canini scintillanti nel buio
e solo ora vivo
come un premio la mia incessante compagnia.
Così dormo. Non mi porta via
più niente da qui, dal faro fermo
della mente. Continua a leggere

Flavio Caroli & Maurizio Cucchi

MAURIZIO CUCCHI

Segnaliamo, a poche ore dall’inizio del Festival di Pordenonelegge, tre incontri da non perdere: alle 15:00 alla Libreria della Poesia – Palazzo Gregori presentazione di Sindrome del distacco e tregua, incontro con Maurizio Cucchi. Presentano Roberto Cescon e Giovanni Turra; alle 18.00, l’incontro con Flavio Caroli, Elogio della modernità. Da Turner a Picasso” presenta Maurizio Cucchi  al Teatro Verdi; alle 21:00 alla Loggia del Municipio si terrà poi l’incontro La voce dei poeti con letture di Maurizio CucchiMilo De AngelisTommaso GiartosioCristiano PolettiFabio Pusterla Stefano Simoncelli.

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Stefano Dal Bianco, silenzio e volontà della parola poetica

Stefano Dal Bianco

In occasione della imminente presentazione a Pordenonelegge del volume di Stefano Dal Bianco” “Distratti dal silenzio” – Diario di poesia contemporanea – Quodlibet, 2019, (Pordenone 21 settembre), riportiamo qui la Prefazione scritta dall’autore, “Distrazione e silenzio”. “I poeti meritano ascolto?” si chiede Dal Bianco “O qualcuno sta abdicando al proprio ruolo?”. Attraverso saggi, interventi a convegni, prove di autoanalisi, interviste, il poeta analizza le questioni centrali per la poesia italiana degli ultimi trent’anni. Una rara forma di testimonianza, fra la dedizione al silenzio e la volontà di condivisione del dire, come fa la poesia.

Distrazione e silenzio

L’opera esprime senso attraverso l’ascesi nei confronti del senso. [T.W. Adorno]

Ciò che è divino è senza sforzo. [Eschilo]

«Distratti dal silenzio sono forse i poeti. Non tutti: ce n’è qualcuno, e non per forza dei peggiori, che se ne infischia del silenzio, ma questi a noi interessano poco. Quello che vogliamo è un indugio nella morte, per attraversarla con amore e arrivare di là, dall’altra parte, dove la nostra esistenza avrà un significato meno provvisorio di quello che siamo abituati a conferirle. Per farlo bisogna essere bravi, bravi nella vita e bravi nell’ascolto della lingua. È così che amare e respirare saranno per noi la stessa cosa. Una cosa per cui vale la pena di lavorare, di impegnarsi». Continua a leggere

Poesia e destino, la tragedia e l’eroismo

In occasione della imminente presentazione a Pordenonelegge (giovedì 19 settembre) della nuova edizione di Poesia e destino (Crocetti, 2019) di Milo De Angelis, pubblicata per la prima volta nel 1982 e mai più ristampata, riporto qui un saggio estratto dalla prima parte del libro.

L’autore ripropone nel 2019 integralmente il volume stampato da Cappelli nel 1982 senza alcun ripensamento. Anche la copertina ha la stessa immagine in primo piano: Tohotaua, la ragazza amata da Gauguin nell’ultimo periodo della sua vita nelle isole Marchesi.
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Poesia 2.0, “I poeti di vent’anni”

Fondazione Pordenonelegge propone la prima edizione de “I poeti di vent’anni. Premio Pordenonelegge Poesia”, rivolto ad autori nati dal 1° gennaio 1989 al 31 dicembre1998, che abbiano pubblicato un libro di poesia nel 2018.

L’obiettivo del Premio è individuare e valutare poeti emergenti.

Per partecipare al concorso è necessario inviare i libri entro il 30 marzo 2019 alla Fondazione Pordenonelegge.it nelle modalità indicate dal bando a questo link:
Premio Pordenonelegge Poesia, Palazzo Badini, via Mazzini 2, 33170, Pordenone.
Nel caso di pubblicazione ebook è sufficiente inviare il PDF.

Info e dettagli: tel 0434 1573100 fondazione@pordenonelegge.it

Entro il mese di settembre la giuria procederà a una progressiva selezione dei libri letti, dandone notizia sul sito www.pordenonelegge.it.

In particolare: entro il mese di maggio 2019 verrà pubblicata la lista dei libri pervenuti e letti dalla giuria; entro il mese di giugno la lista dei 10 libri selezionati; entro il 31 luglio la lista dei 3 libri finalisti. Continua a leggere

Pordenonelegge 2018

Dal 19 al 23 settembre torna Pordenonelegge, “festa del libro con gli autori”: ecco gli ospiti (tra gli nomi internazionali, André Aciman, Arturo Perez Reverte, Jeffery Deaver, John Banville e Lisa Halliday) e il programma dell’edizione 2018.

LA SEZIONE POESIA A PORDENONELEGGE

MERCOLEDÌ 19 SETTEMBRE
21:00
Loggia del Municipio
Con Giacomo Vit. Presentano Giuseppe Zoppelli e Paolo Venti
GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE
10:00
Ridotto del Teatro Verdi

Con Andrea Cortellessa. Presenta Gian Mario Villalta

 

15:30

La Libreria della Poesia

Con Paolo Valesio e Maria Luisa Vezzali. Presenta Gian Mario Villalta

16:30
La Libreria della Poesia

Con Maria Borio e Gianluigi Simonetti. Presenta Roberto Cescon

17:30
La Libreria della Poesia

Con Dario Voltolini. Presenta Alberto Garlini

19:00
Loggia del Municipio
Con Saragei AntoniniChiara CarminatiAndrea LongegaAzzurra D’Agostino. Presentano Aldo Colonnello e Fabio Franzin.
Commento musicale di Gianni Fassetta e Franco Giordani
21:00
Loggia del Municipio

Con Sebastiano AgliecoPaolo Fabrizio IacuzziItalo Testa eIsabella Leardini. Presenta Roberto Cescon

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Gian Mario Villalta, “Bestia da latte”

A undici anni, in pochi mesi può finire l’infanzia. E i tradimenti che ci sembra di subire a volte li cerchiamo, oppure li inventiamo, per consentire a un’altra età di avere inizio.”

Gian Mario Villalta

Vengono da un mondo lontano i ricordi che si sprigionano nella mente del protagonista di questo romanzo nel momento in cui apprende della morte di uno zio un tempo molto amato e poi altrettanto detestato. Per la precisione – se poi davvero precisi possono essere i ricordi dell’infanzia – vengono da un piccolo paese del Nordest, durante gli anni Sessanta, quando la coda del boom economico inizia a cambiare le abitudini e i comportamenti. È l’epoca in cui «le stalle hanno cominciato a puzzare» e «gli animali – così come la terra – sono diventati materia per la produzione industriale». Ma a tornare alla mente del protagonista sono soprattutto i momenti vissuti insieme al cugino Giuseppe. Perché è proprio il complesso rapporto fra i due a segnare, forse più di ogni altra cosa, la sua infanzia. Un rapporto fatto di grande complicità ma anche di violenza e di paura: sentimenti, questi, che non lo hanno più abbandonato, né mai è riuscito a sciogliere nella loro aggrovigliata natura. Oggi, il bambino di allora, arrivato alla soglia dei sessant’anni, si chiede le ragioni di quella violenza sorda, cupa, marcio frutto di altra violenza. E si chiede se la sua vita, senza quelle vicende ormai lontane, sarebbe stata diversa. Gian Mario Villalta, narratore, saggista, poeta tra i più significativi della nostra letteratura, con Bestia da latte scrive un romanzo intenso e potente, una storia di famiglia e insieme di formazione. Continua a leggere

Accademia Mondiale della Poesia, “Siamo fatti per l’infinito”

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L’amore domestico

Gaia Danese

Gaia Danese (Roma, 1971) ha pubblicato la raccolta di poesie Le estremità fragili / Las extremidades frágiles (Cordova, Ed. Cosmopoética, 2007, traduzione di Juan Carlos Reche, prefazione di Maurizio Cucchi). Ha pubblicato poesie nelle riviste Espacio/Espaço Escrito e Lo Specchio. Nel 2003 ha messo in scena l’opera di teatro-danza Tanghedia d’Amore. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma e Phd in Relazioni Internazionali dell’ Institut d’Études Politiques di Parigi (Science Po), dal 2000 è diplomatica di carriera. Ha lavorato presso l’Ambasciata d’Italia a Lisbona e, come Console, in Uruguay. Attualmente è Consigliere per la stampa e la cultura presso l’Ambasciata d’Italia a Madrid. L’amore domestico / El amor doméstico è la sua ultima raccolta, pubblicata da LietoColle & Pordenonelegge nel 2016. Continua a leggere

Giulia Rusconi, “Linoleum”

Giulia Rusconi ph credits Daniele Perrone

“Linoleum” si muove tra i muri di un ospedale, tra pazienti e infermieri, relazioni e gesti che si ripetono giorno dopo giorno. Le cose in corsia sono esattamente quel che sono: il camice è la divisa di lavoro, non una visione salvifica; lo xanax un medicinale, non la pastiglia per la felicità. Rusconi affronta di petto l’ovvietà e la banalità del quotidiano, rinuncia alle sovrastrutture, portando l’attenzione sull’emergente, su chi ci sta davanti. Ogni verso di Linoleum porta in sé qualcosa di essenziale, di tenacemente vivo sotto le macerie dei corpi.

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Le città dell’anima, note intorno a un libro sui luoghi dei poeti

di Marco Marangoni

L’occasione di queste righe è data dal bel libro, con contributi di autori vari, curato da Tiziano Broggiato, e uscito nel 2016, per i tipi dell’editore Luigi Pellegrini di Cosenza. Alla presentazione, tra l’altro tenuta recentemente a Pordenonelegge, ne è uscito, per la voce dello stesso Broggiato e del critico letterario Roberto Galaverni, un quadro pienamente aderente al tessuto di pensieri, sentimenti, ricordi e attese che con stile diverso hanno espresso tutti i co-autori: Anna Buoninsegni, Giuseppe Conte, Rosita Copioli, Claudio Damiani, Antonio Di Mauro, Vivian Lamarque, Valerio Magrelli, Roberto Mussapi, Umberto Piersanti, Giancarlo Pontiggia, Fabio Pusterla, Loretto Rafanelli, Davide Rondoni, Angelo Scandurra, Stefano Simoncelli, Gian Mario Villalta.

Un libro questo di geografia letteraria, “sentimentale”, che permette di entrare nei luoghi, ma per la porta delle sottili percezioni, fino a formare una fenomenologia di foglio-mondo, pagina-luogo, nella speciale ottica del poeta. L’attualità, con cui si confrontano i diversi poeti, sollecita poi a una riflessione critica, venendo denunciato per lo più un abbassamento della qualità dell’abitare. Continua a leggere

Scrivere per amore 2017

L’AMORE IN 18 TITOLI. ALLA 22^ EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE SCRIVERE PER AMORE SONO IN GARA 18 AUTORI ITALIANI E INTERNAZIONALI

L’amore perduto e quello ritrovato, l’amore virtuale e quello carnale, l’amore assoluto, la passione, l’innamoramento e la follia, la meraviglia e il dolore, l’ironia e il disincanto, l’amore coniugale e il dramma familiare, l’amore erotico e quello sentimentale: per raccontare la forza e la complessità del legame amoroso, per dipanare i meccanismi e le sfumature di un sentimento che tutti viviamo a modo nostro nella vita, il Premio letterario internazionale Scrivere per Amore parte quest’anno da 18 titoli, 18 opere di narrativa edite in Italia che hanno per tema una storia d’amore.

I libri sono stati selezionati in vista della serata finale in programma il 21 ottobre 2017 al Teatro Nuovo di Verona, quando la Giuria, presieduta da Umberto Galimberti, decreterà il vincitore. Continua a leggere

Tommaso Di Dio

Tommaso_didio_fotoFor we are old
And passion hath died for us a thousand times
But we grew never weary.
Ezra Pound

 

Dentro il giorno. Fare.
Lavorare correre, prosciugare
il vento sulle labbra e berlo, nuovamente
succhiando le nocche delle tue mani
e le pietre che porti nelle orbite
del tuo giovane viso.
Perché abbiamo detto che moriremo
e che saremo vecchi come il vento
le isole, le strade che si gettano
nei garage pieni di motorini e di scatole.
Moriremo perché siamo già vecchi
perché siamo giunti infine
attraverso lungo silenzio e nebbia
e ridere e rabbia al luogo esatto
della nostra età. E questa notte
tu credi che sia già vecchia ma è una bugia
è una bugia è una bugia
è giovane è la prima primordiale notte enorme
della vita; dove cadono stelle
nelle pozze di fuoco e crollano
montagne oceani crateri, sterminando
centinaia di specie d’animali impossibili come sogni
che non sono stati mai
vivi come noi, per un attimo bugiardo
e vero come la pece.

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Gian Mario Villalta, “Telepatia”

gianmario_villaltaANTEPRIMA EDITORIALE

Nota di Alessandro Canzian

Esce il 18 giugno in libreria Telepatia di Gian Mario Villalta (Lietocolle-Pordenonelegge 2016, collana Gialla Oro a cura di Augusto Pivanti). Un libro che l’autore stesso, in nota, confessa avrebbe voluto intitolarsi Opuscula, perché ognuno dei 19 poemetti che lo compongono ha avuto una sua autonomia creativa. Però sarebbe stato un titolo, per molti altri aspetti, fuorviante, dato che la parola porta in sé altre indicazioni non consone. […] Aspiravo all’Opera tematica, e ne veniva un Canzoniere. Lavoravo al Canzoniere, e le parole si addensavano, come la limatura di ferro alla calamita, intorno all’attrazione di un tema. Sono passati così otto anni. Quando si può dire compiuta un’opera di poesia? Sarebbe un discorso lungo, difficile e insidioso. La risposta più semplice forse è questa: quando si incomincia a scrivere altro, anche se non si sa ancora che cosa si sta scrivendo o si vuole scrivere. Continua a leggere

Daniele Mencarelli, “Storia d’amore”

 

mencarelli_coverNota di Gianmario Villalta

Una storia semplice, di oggi e antichissima, scandita con i tempi esatti di   un teatro popolare, con la perfetta geometria di un tango.
Ma di oggi, tutto e soltanto di oggi è l’esperimento poetico, di voce e di  forma, di parola e di sentire: una lunga, potente ballata d’amore e  disperazione sulla soglia dell’età, quando si crede di poter ancora essere  tutto e si patisce il niente a ogni respiro. Volutamente, sfacciatamente ingenua, una ballata che è teatro della voce e  dell’amore, questo sì pieno, sempre vivo, origine costante di un’altra vita dentro la vita, anche di quella più disperata.

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 Da: Storia d’amore, di Daniele Mencarelli, Collana Gialla PordenoneLegge, Lietocolle, 2015.  Continua a leggere

Greta Rosso, “Manuale di insolubilità”

Greta-Rosso-Manuale-di-insolubilità-copertinapiattaNota di Franca Alaimo

Esso viene attinto dalla memoria a partire dall’infanzia, in cui già s’incunea la catastrofe affettiva: mi tolse il padre e mi diede il temporale a/ tuonare fra la mani. È la mancanza dell’amore paterno, il prurito dell’arto amputato, dunque, ad avere generato radici aeree, molto perdute/ nel vuoto pneumatico dell’assenza, come Greta scrive in una delle sue più intense poesie che comincia: a volte mi manchi come l’asfalto. In essa, infatti, attraverso una serie di immagini e moti interiori, si rivela quel complesso processo psichico che trasforma la coppia oppositiva: assenza concreta/presenza mentale del padre, in una weltanshauung. Continua a leggere

Pordenonelegge 2015

una-piazza-piena-di-libri-pordenonelegge-2014-1C’è una parola che abbiamo incontrato spesso, in quest’ultimo anno, nei libri che abbiamo incrociato o che ci sono stati proposti. Non è difficile indovinare: è la parola “crisi”. Una parola declinata in tutti gli accostamenti possibili, dall’economia alle istituzioni, dalla famiglia all’impresa, e poi fin dentro lo specifico di cui ci occupiamo: crisi dell’editoria, crisi del libro. Crisi, ovvero, necessariamente: cambiamento. Il momento della crisi è quello di un passaggio, di cui avvertiamo gli effetti, e di solito generano segnali di disagio, peggioramento, allarme. E’ necessario cercare di capire che cosa sta accadendo, durante una crisi. E oggi più di sempre è proprio nei libri che si trovano, se non le risposte, le domande giuste. Continua a leggere

Clery Celeste, "La traccia delle vene"

 
clery_celesteQuale oroscopo lasciamo scritto quando ce ne andiamo dall’ambulatorio e la grafia della nostra vita resta incisa disegno, traccia, ombra diun corpo, delle sue paure e dei suoi sogni, sui referti diagnostici? Quale diario del tempo registra il foglio traslucido, la foto non del corpo, ma degli organi, dove il corpo è quel dentro, quell’organismo siamo noi, ma dove? Clery Celeste è radiologa, e nella sua poesia si ripete la scena dell’interpretazione di quel disegno di ombre che è sempre la nostra presenza a noi stessi. La traccia delle vene è un titolo che mostra quanto l’evidenza della vita che noi crediamo di saper leggere sia scritta in una relazione non dominabile, dove tra l’io è il corpo si apre una dimensione tanto più oggettiva quanto più inafferrabile. Continua a leggere

Gianmario Villalta, Satyricon 2.0

satyricon
È nelle librerie italiane il nuovo romanzo di Gianmario Villalta, Satyricon 2.0 edito da Mondadori, Scrittori Italiani e Stranieri 2014, Narrativa moderna e contemporanea (€ 19,00)
In vendita dal 9 settembre 2014
Per conoscere Gianmario Villata, poeta e scrittore, potete riascoltare la mia intervista Qui sul sito di Rainews  nella cetegory “Notti d’autore”, il programma da me ideato realizzato per Radio Uno nel 2013. Continua a leggere

Pordenonelegge 2013, “Meglio un uovo anche domani”

Appuntamento

Al via la XIV edizione di pordenonelegge (da mercoledì 18 settembre a domenica 22 settembre 2013) con l’obiettivo di “trasformare le difficoltà in opportunità“. Per la realtà del libro, l’opportunità vera rimane sempre quella di realizzare l’incontro tra chi scrive e chi ridà voce alla scrittura leggendo. Un incontro che avviene principalmente nell’esercizio solitario della lettura, ma è pur vero che c’è sempre una mediazione, un invito, un’esortazione che lo promuove. Ed è anche vero che la solitudine del lettore, se Continua a leggere

I vincitori del Premio Stephen Dedalus 2013

Appuntamento

Il Premio letterario “Stephen Dedalus”, giunto alla sua VI edizione che si svolge con il sostegno di pordenonelegge, premierà il 18 settembre 2013, i suoi vincitori. La giuria, composta da tutti i Lettori delle Classifiche pordenonelegge-dedalus e coordinata da Alberto Casadei, con la collaborazione di Massimo Gezzi, ha votato per selezionare terne di finalisti e poi i vincitori 2013 per le sezioni di narrativa- altre scritture, di poesia e di saggistica, che sono risultati: Continua a leggere

A “Notti d’autore” Gian Mario Villalta

A “Notti d’autore”, il programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino e in onda su Rai Radio1 giovedì 6 giugno 2013 alle 0:30, Gian Mario Villalta, nato in Friuli, a Visinale di Pasiano, (Pordedone) nel 1959. Laureato in Lettere a Bologna, vive e lavora a Pordenone, dove insegna in un liceo. E’ poeta, scrittore e saggista, ed è il il direttore artistico della manifestazione letteraria Pordenonelegge una delle più importanti in Italia. Nel 2011 ha vinto il premio Viareggio con la raccolta di poesie “Vanità della mente”. In una nota al libro scrive: “la morte del mondo dei dialetti non ha causato la morte dei dialetti, ma la loro migrazione, in un altro mondo, dove hanno conservato quanto potevano…”

L’AUDIO DELL’INTERVISTA A GIAN MARIO VILLALTA di Luigia Sorrentino


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Il nuovo sito di pordenonelegge

www.pordenonelegge.it è online completamente rinnovato e arricchito di nuovi contenuti. Oltre alla parte istituzionale, alle news e agli appuntamenti, il nuovo sito consente di conoscere e approfondire le diverse attività che si svolgono nell’anno: dalla scuola di scrittura pordenonescrive alle numerose collaborazioni, dagli eventi per i bambini ai concorsi per le scuole, e ancora poesia, nuovi progetti, informazioni turistiche in collaborazione con Pordenone with love e altro.

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La scrittura creativa, “Pordenonescrive 2012”

Partirà il 23 gennaio prossimo “Pordenonescrive”, scuola di scrittura creativa di Pordenone, giunta alla sua terza edizione, con una proposta ancora più ricca e diversificata.

Non sarà solo un modo per soffermarsi sui temi principali della scrittura: al corso di base del Laboratorio sulla narrazione, 24 ore di lezione tenute da Gian Mario Villalta e Alberto Garlini curatori di Pordenonelegge, e ai due moduli monografici sul romanzo giallo e sulla poesia, si aggiunge un pacchetto di seminari ed esperienze che, partendo dalla narrazione, si apriranno a ciò che di meglio offrono la città di Pordenone e il suo territorio in termini culturali e di esperienza di vita.

Una giornata a Erto, accompagnati da Mauro Corona, permetterà agli studenti di conoscere un autore nei suoi luoghi e capire quanto essi influenzino la sua scrittura e la sua visione del mondo. Allo stesso modo, un pomeriggio passato a Casarsa con Marco Salvadori, del Centro Studi Pier Paolo Pasolini, tra le strade che hanno visto nascere l’ispirazione del grande poeta e cineasta. Continua a leggere

A Pordenonelegge Paolo Mieli, “I libri che hanno fatto l’Italia”

Se ‘Le ultime lettere di Jacopo Ortis’ di Ugo Foscolo  il romanzo chiave per comprendere il rapporto tra i grandi scrittori italiani e il nostro Risorgimento, furono ‘I promessi sposi’ a dare un grande contributo alla causa unitaria investendo sulla lingua italiana.

A tracciare le linee del rapporto tra letteratura e Unità d’Italia è stato Paolo Mieli, inaugurando il festival ‘Pordenonelegge’ con una conversazione sui ‘Libri che hanno fatto l’Italia’. Ruolo importante anche per i ‘Malavoglia’ di Giovanni Verga, “un romanzo dell’Italia unitaria, una storia dell’allargamento dei confini nello stato unitario e delle prospettive di vita che premono sulle strutture sociali tradizionali, determinando tensioni, disfacimento e tragedie”, ha detto Mieli.
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A Pordenonelegge, Zygmunt Bauman e V.S. Naipaul

I grandi protagonisti della letteratura, ma anche le grandi voci del pensiero internazionale alla dodicesima edizione del festival Pordenonelegge, in programma da mercoledì 14 a domenica 18 settembre. Molte saranno le occasioni per riflettere sui temi e le questioni cruciali del nostro tempo, insieme a nomi di riferimento come Zygmunt Bauman, uno dei più noti e influenti pensatori al mondo, osservatore acuto della ‘modernità liquida’ che ha saputo definire e raccontare con definizione folgorante e illuminanti considerazioni sulla “Solitudine del cittadino globale”. Continua a leggere

Pordenonelegge 2011, Programma

Si terrà dal 14 al 18 settembre pordenonelegge, la Festa del Libro e degli Autori che arriva nel 2011 alla dodicesima edizione confermandosi una delle più importanti manifestazioni culturali italiane.

L’evento – curato da Gian Mario Villalta (Direttore Artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet – propone un’idea multiforme della letteratura, intesa come ‘mondo dei libri’, nell’ equilibrio tra ricerca e comunicazione, e dando spazio a numerosi protagonisti riconosciuti della realtà artistica e intellettuale, ma anche a autori emergenti.

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Parliamo di… “Vanità della mente”

 “Vanità della mente” di Gian Mario Villalta, Mondadori 2011

a cura di Luigia Sorrentino

Scelgo le prime sei poesie tratte da Vanità della mente appena uscito con Mondadori nella collana dello Specchio (ero 14,00) per introdurre, per la prima volta in questo blog, Parliamo di Vanità della mente” di Gian Mario Villalta.

Il libro si presenta suddiviso in quindici sezioni, L’invaso, (qui sotto interamente riportata), Notte di San Nicolò, Kindergarten, Nel buio degli alberi, In pensiero di casa, Revoltà, Atto unico, Ritorni istriani, Regione, Il rumore che non senti ancora, Festeggiamenti per il nuovo anno, Cronaca famosa, Mia colpa, Trailer, Migrazioni.

Mi piacerebbe leggerlo insieme a voi, lettori del blog, per conoscere le vostre impressioni su queste poesie che si presentano con una scrittura forte e composta, con scene di profonda realtà. Qui persino il buio rivela qualcosa, annuncia il segreto della poesia, nella notte di San Nicolò, che nel periodo più buio dell’anno, porta dono ai bambini. Continua a leggere