Pordenonelegge 2015

una-piazza-piena-di-libri-pordenonelegge-2014-1C’è una parola che abbiamo incontrato spesso, in quest’ultimo anno, nei libri che abbiamo incrociato o che ci sono stati proposti. Non è difficile indovinare: è la parola “crisi”. Una parola declinata in tutti gli accostamenti possibili, dall’economia alle istituzioni, dalla famiglia all’impresa, e poi fin dentro lo specifico di cui ci occupiamo: crisi dell’editoria, crisi del libro. Crisi, ovvero, necessariamente: cambiamento. Il momento della crisi è quello di un passaggio, di cui avvertiamo gli effetti, e di solito generano segnali di disagio, peggioramento, allarme. E’ necessario cercare di capire che cosa sta accadendo, durante una crisi. E oggi più di sempre è proprio nei libri che si trovano, se non le risposte, le domande giuste. Continua a leggere

I Dialoghi di Trani 2014


merini-dialoghi 2014 copia[1]Ai Dialoghi di Trani, il Futuro è nell’aria

Dal 23 al 28 settembre, al Castello Svevo di Trani, scrittori, filosofi e giornalisti si incontrano per dialogare e provare a tracciare insieme una mappa ideale del futuro. Sulle sfide che attendono il “mondo liquido” discuteranno, tra gli altri, Zygmunt Bauman, Remo Bodei, Roberto Napoletano, Alan Friedman, Marco Travaglio, Vittorio Gregotti, Sandra Bonsanti, Marino Sinibaldi, Piero Dorfles, l’astronauta Umberto Guidoni e lo stilista Ennio Capasa.
Nel mondo globalizzato e interdipendente, è sempre più complicato uscire dal guscio confortevole della realtà virtuale, per descrivere il “Futuro”, oltrepassando i confini di un eterno presente, abitato da una società digitale fatta di follower più che di interlocutori, ossequiosi alla “religione-morale” della velocità. Continua a leggere

Brodskij, una poesia contro il nucleare

Josif-Brodskij

«Il futuro»

Alti venti stratosferici col loro fischiettio giovanile.
Una nuvola bianca come il pensiero, in cerca dell’umanità.
«Oh, dove te ne voli?» fece il missile al missile,
Avanti non c’è nulla e nulla c’è dietro.

di Iosif Brodskij

(trad. Nicola D’Ugo 2004)

Pubblicata sul New York Times il 20 dicembre 1984.

L’originale è qui:
http://www.nytimes.com/books/00/09/17/specials/brodsky-future.html

Presentazione a Roma di “Olimpia”

Appuntamento
_
Lunedì 18 febbraio 2013 alle 18:00 alla Casa delle Letterature di Roma (Piazza dell’Orologio, 3) presentazione del libro di poesie Olimpia di Luigia Sorrentino, Interlinea Edizioni, 2013, (euro 14,00). Prefazione di Milo De Angelis, Postfazione di Mario Benedetti.
Interventi di: Brunella Antomarini, Fabrizio Fantoni e Valentino Zeichen. Sarà presente l’autrice.

Scrivendo Olimpia, Luigia Sorrentino scrive il libro della sua vita. Olimpia punta all’essenza, tocca in profondità le grandi questioni dell’origine e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni. Ha uno sguardo lungimirante: sguardo ampio, prospettico, a volo d’aquila. Ma ha anche improvvisi affondi nella fiamma del verso.

Continua a leggere

L’adorazione dei magi di Leonardo ‘gravemente ammalato’

E’ la conservazione del supporto in legno, costituito da dieci assi di pioppo non eccelso, il problema più grave per “L’Adorazione dei Magi” di Leonardo da
Vinci, il capolavoro degli Uffizi rimasto incompiuto,  ‘ricoverato’ ora all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per essere sottoposto a restauro. Lo afferma Marco Ciatti, soprintendente dello stesso Opificio, il più famoso laboratorio per curare i quadri.

Nel corso dei secoli il supporto ligneo, ha spiegato Ciatti, “ha cercato di incurvarsi, ma, incontrando il contrasto rigido della traversa centrale, si è aperto con una serie di pericolose fenditure che arrivano subito al di sotto degli strati pittorici e che, in alcune zone, hanno già prodotto rotture sulla superficie”. Questo fenomeno è ancora in atto e la pittura sui due lati di ogni fenditura è “sottoposta a un processo di compressione che a lungo andare può causare delle cadute di colore”. Continua a leggere

Antonella Anedda, “Salva con nome”

Nello scaffale “Salva con nome”, di Antonella Anedda
a cura (e di) Luigia Sorrentino
—-

Le poesie contenute nella nuova raccolta di versi di Antonella Anedda “Salva con nome” Mondadori 2012, (euro 16,00) provocano un’abrasione, una scottatura che brucia sulla pelle viva. Una materia umana – troppo umana – è contenuta nello spazio di questo libro, uno dei più intensi e maturi della sua produzione poetica.
Se qualcuno chiedesse a chi scrive di dare una definizione lapidaria a “Salva con nome” direi “questo è un libro sulla morte”, ma sarebbe una definizione sommaria, sbrigativa, detta per spaventare e togliermi di torno l’interlocutore e per rimanere sola con il segreto di questo libro. Perché quando la poesia raggiunge un livello di consapevolezza così alto, diventa materia pericolosa da gestire per i non addetti ai lavori. E allora provocherei volontariamente l’allontanamento del lettore comune dalla poesia di Antonella Anedda. Continua a leggere

La vostra voce

Poesia, di Luigia Sorrentino lancia una nuova iniziativa: “La vostra voce“, una rubrica che raccoglierà a partire da oggi, 11 maggio 2012, le vostre riflessioni sulla crisi che il nostro paese sta attraversando. Vorrei che ciascuno di noi esprimesse il proprio pensiero. Che cosa significa per noi, per ognuno di noi, la parola ‘crisi?’ In quale direzione sentiamo di andare? Quali sono le forze che sembrano ostacolare il nostro futuro, il futuro dei nostri giovani e dei nostri anziani? Vi chiedo di raccontare la vostra personale storia, di esprimere il vostro pensiero. Quali sono le vostre domande? I vostri interrogativi? Continua a leggere

Pomeriggio tolkeniano a Lucca

Giovedì 19 gennaio, alle ore 17.00, presso la Casermetta di Porta Santa Maria delle Mura Urbane di Lucca, l’Associazione Culturale “Cesare Viviani” organizza un pomeriggio tolkieniano con la presentazione dei libri Tolkien e Bach – Dalla Terra di Mezzo all’energia dei fiori di Giovanni Agnoloni, Galaad Edizioni, Giulianova (TE), 2011 Galaad Edizioni, e Tolkien. La Luce e l’Ombra a cura di Giovanni Agnoloni, Senzapatria edizioni, Ascoli Piceno, 2011.

Introdurrà: Marina Menichelli, Presidente Accademia Centaurea – Associazione Italiana Ricerca Rimedi Floreali. Continua a leggere

Pierluigi Cappello, “Il futuro non è più quello di una volta”…

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Qc9ZA9jyie0[/youtube]

Nel video della poesia Chiusaforte, il poeta Pierluigi Cappello dice:  […] Il futuro non è più quello di una volta è stato scritto da una mano anonima e geniale su un muro graffito alla periferia di Udine. […]

La buona notizia  di oggi, (5 gennaio 2012), si legge: Il Presidente dell’ARLeF – Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane –  Lorenzo Zanon, si unisce alla campagna per l’assegnazione dei benefici della Legge Bacchelli al poeta friulano Pierluigi Cappello. Continua a leggere

Massimo Cacciari presidente del Premio Campiello

Sarà Massimo Cacciari a presiedere la Giuria dei letterati della 50esima edizione del Premio Campiello. Ad annunciarlo il Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto, Andrea Tomat : “in occasione di questo importante anniversario abbiamo voluto affidare la guida della Giuria ad una illustre personalità veneziana. Il Premio Campiello, oltre ad essere nato a Venezia, è infatti profondamente legato alla città. Massimo Cacciari grazie al suo indiscutibile spessore culturale aggiungerà ulteriore prestigio e significato a questa edizione”.

“Quella che ci apprestiamo a celebrare è un’edizione importante e – aggiunge Tomat – sarà l’occasione per
ricostruire attraverso i suoi protagonisti una parte importante della recente storia della narrativa italiana. Molte saranno le novità. Abbiamo appena rinnovato il Comitato di Gestione, che per i prossimi due anni sarà guidato da Piero Luxardo, coadiuvato da altri tre imprenditori veneti, che hanno molti progetti ed iniziative dedicate a questa importante ricorrenza. Continua a leggere

Zygmunt Bauman al Salone dell’Editoria Sociale 2011

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=qSG9U868wek&feature=related[/youtube]

Decano della sociologia europea, tra i più noti intellettuali del nostro tempo, Zygmunt Bauman si interroga sugli strumenti e i metodi per capire un mondo in profonda trasformazione, le relazioni  tra individuo e società e le nuove forme della politica. Tra le sue ultime opere ricordiamo  i due libri-intervista Modernità e globalizzazione (Edizioni dell’Asino 2009)  e Vite che non possiamo permetterci (Laterza 2011).

La terza Edizione del Salone dell’Editoria Sociale sul tema Etica e Responsabilità pubblica, si svolge a Roma dal 28 ottobre al 3 novembre 2011. Porta futuro, Via Galvani 106 (Testaccio) Roma.

Scarica qui il  programma

A Roma, una porta sul futuro

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=zz_ouMLNPJM[/youtube]

Inaugurazione venerdì 28 ottobre ore 10,30 Lezione di Susan George (Transnational Institute). Più di 120 ospiti italiani ed internazionali,  oltre 40 conferenze e tavole rotonde,  70 espositori dal 28 ottobre al 1 novembre a Roma.

Sarà Porta Futuro, il nuovo spazio, nel cuore di Testaccio, voluto dalla Provincia di Roma e dedicato alla formazione  e all’orientamento, ad ospitare la terza edizione del Salone dell’Editoria Sociale. Quest’anno il tema del Salone  è “Etica e responsabilità pubblica”, legato ai problemi dell’attualità: la crisi economica, la responsabilità sociale  ed il ruolo della politica, la legalità e la lotta alle mafie, la chiesa e le istituzioni formative di fronte al disagio dei giovani,  la comunicazione ed il giornalismo sociale, la lotta al razzismo e l’integrazione dei migranti, il contrasto alle nuove povertà  ed emarginazioni, il ruolo dell’arte nella formazione della coscienza pubblica. Continua a leggere

Giampaolo Lai, lo scambio delle parole

Altre scritture: Giampaolo Lai
a cura di Luigia Sorrentino

Vi proponiamo oggi l’intervista di Pierrette Lavanchy allo psicoanalista Giampaolo Lai sul suo ultimo libro “L’eternità sulla Piazza del Mercato. Bilateral verbal trade”.Lai (medico e psicoanalista) è membro ordinario della International Psychoanalytic Association, (IPA). Tutta la sua attività scientifica e clinica è da sempre, concentrata sulle parole. Le parole nelle conversazioni professionali scambiate tra psicoanalisti, manager, giornalisti, insegnanti, avvocati e i loro pazienti (o clienti). Continua a leggere

SUB URB ART / Arte Urbana in Subbuglio

Un spazio industriale di 1500 metri quadri in disuso, situato nel cuore del quartiere Aurora di Torino, si trasforma in un’immensa tela bianca ed in un contenitore di eventi culturali in attesa di essere demolito e riconvertito in moderni loft.

Sinergia tra linguaggi e sperimentazioni artistiche e luogo di incontro fisico tra abitanti della città e amanti dell’arte urbana, Sub Urb Art è una mostra/evento che ha come protagonisti i muri della fabbrica, interpretati da street artist italiani e internazionali, che inaugura giovedì 14 luglio 2011 alle ore 18,00 nell’ex fabbrica Aspira in via Foggia 28. Continua a leggere

Margaret Atwood, L’anno del diluvio

Nicola D’Ugo, poeta, narratore, saggista, comparatista e traduttore ci propone per La traduzione di poesia una sua recensione a L’anno del diluvio di Margaret Atwood Ponte alle Grazie, Milano 2010. Traduzione di Guido Calza. 480 pp. EUR 19,60  Prima edizione originale: The Year of the Flood.  London: Bloomsbury, 2009. 434 pp. £ 18,99.

Nicola D’Ugo (nella foto) dottore di ricerca in Letterature di lingua inglese all’Università La Sapienza di Roma, nella sua originale lettura definisce L’anno del diluvio di Margaret Atwood  “un delizioso romanzo dal sapore di fiaba” che “stabilisce un carattere d’onnicomprensività unitaria tra passato e futuro. Ma anziché poggiare il mito di fondazione d’una cultura su un’epoca idealmente remota e non consequenziale al divenire storico la colloca in un futuro parimenti sdrucciolevole e storicamente solo eventuale, che ha fin troppe caratteristiche in comune col degrado della nostra contemporaneità.”

Continua a leggere

Valentino Zeichen, “Poesie giovanili” 1958-1967

DIARIO FAMILIARE
di Valentino Zeichen

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, sono stato parcheggiato a Kantride (Fiume), in una colonia marina che protraeva la chiusura oltre l’estate, per albergare orfani autunnali. Mia madre era tisica, ormai all’ultimo stadio, e così l’avevano ricoverata in un sanatorio vicino a Laurana, sulla costa. Dopo mesi di sparizione senza che avessi sue notizie, mi avevano confidato la verità. Una vigilatrice mi aveva preavvisato: mia madre sarebbe venuta a trovarmi, compatibilmente con le sue condizioni di salute. L’incertezza sulla data angosciava le mie aspettative giornaliere. L’edificio della colonia doveva risalire agli anni Trenta; ricordo una costruzione a due piani con tanti oblò; un lungo porticato di colonne cilindriche, e la facciata esposta a ponente, verso il mare. Dopo giorni pieni di aspettative e vuoti di notizie, le mie cieche congetture sul futuro, svanirono.
Per qualche motivo che mi sfuggiva, la visita tanto attesa, era stata anticipata, quasi affrettata per l’indomani, domenica. L’orario previsto per i visitatori era dalle due del pomeriggio alle cinque. Era da cinque mesi che cercavo di rivederla. Il mare antistante pareva gonfio d’ira come un’idra; le onde avanzavano ingigantite dalla bora, mi avrebbero travolto, e sarei annegato prima di rivedere mia madre? Era un mare dalle tinte livide, infuriato, inadatto per una cartolina illustrata del Quarnaro, anche se era solo Carnarius: divoratore di carne.
Mi trovavo a un lato del porticato, distante da altri visitatori, sorvegliato da una vigilatrice che doveva consegnarmi a mia madre. Quando mi intravide da lontano, accelerò il passo; mi sorrise appena scoprendo i suoi magnifici denti. La guardavo; volevo muovermi, ma ero come paralizzato da un’ignota paura. La lunga separazione da lei mi aveva disaffezionato dalla consuetudine di correrle incontro e saltarle al collo. Era rimasta alta e slanciata come la ricordavo. Venne verso di me e mi accolse tra le sue braccia, al rallentatore, come se avesse esaurito le sue forze, alquanto a disagio, dovuto alla mia rigidità. Mentre mordicchiavo un dolcetto, lei parlava con la mia guardiana, informandosi dello stato della mia salute; ero stato a lungo malato e non ho mai saputo il genere di malattia.
Per tutta la durata della visita ci dicemmo poco o niente: solo consueti diversivi: “Guarda, c’è una nave al largo”. Mi sentivo assalito da cupi presentimenti, e tra questi quello più ovvio che mi suggeriva il suo pallore cadaverico; in me moriva la speranza di rivederla. Fra noi altalenava uno struggente disagio; ogni nuova parola pronunciata poteva essere l’inizio di una nuova frase che precedeva il commiato. Alternavo lo sguardo tra il viso di mia madre e le ombre sghembe del colonnato, che si allungavano e impallidivano fino alla sparizione del sole. Indisponente, oppresso da tanti presagi, non facevo che informarmi su quanto tempo mancava ancora alla fine della visita, come se volessi troncarla e mandare via mia madre prima del sibilo della sirena che poneva termine alla visita. Sullo sfondo sbiadiva un raggelante rosseggiante, adombrato dagli altri pini marittimi. Le cose intorno si decoloravano perdendo luminosità. Continua a leggere