Iperione, la caduta | Hipérion, la chute

olimpia
Letture

di Angèle Paoli
Originaire de Naples, Luigia Sorrentino est poète et journaliste. Son métier de journaliste la conduit à réaliser des interviews de personnalités aussi éminentes que les Prix Nobel Orhan Pamuk, Derek Walcott et Seamus Heaney. Productrice de programmes culturels radiophoniques, elle anime sur Rai Radio Uno l’émission Notti d’autore, « viaggio nella vita e nelle opere dei protagonisti del nostro tempo ».
Poète, elle a publié plusieurs recueils de poésie: C’è un padre (Manni, Lecce, 2003); La cattedrale (Il ragazzo innocuo, Milano, 2008); L’asse del cuore (in Almanacco dello specchio, Mondadori, Milano, 2008) ; La nascita, solo la nascita (Manni, Lecce, 2009).
Elle a récemment publié, aux éditions Interlinea de Novare, le recueil poétique Olimpia, préfacé par Milo De Angelis et postfacé par Mario Benedetti. Dans la préface de l’ouvrage, Milo De Angelis souligne l’importance de ce recueil qui touche à l’essentiel, « aborde en profondeur les grandes questions de l’origine et de la mort, de l’humain et du sacré, de notre rencontre avec les millénaires. » De la poète Luigia Sorrentino, il souligne le regard visionnaire : un « regard ample, prospectif, à vol d’aigle. » Mais aussi ses « immersions imprévues dans la flamme du vers. » […]
Angèle Paoli
luigia_sorrentino_fotoOriginaria di Napoli , Luigia Sorrentino è una poeta e giornalista. Il suo lavoro da giornalista l’ha portata intervistare persone illustri come i premi Nobel Orhan Pamuk , Derek Walcott e Seamus Heaney  e alla produzione di programmi radiofonici culturali su Rai Radio Uno come “Notti d’autore, Viaggio Nella Vita e Opere dei Protagonisti del nostro Tempo “.
Poeta, ha pubblicato diverse raccolte di poesie : C’e un padre ( Manni , Lecce , 2003) La cattedrale ( Il ragazzo innocuo , Milano , 2008) L’ asse del cuore ( in Almanacco dello Specchio , Mondadori , Milano , 2008) La Nascita, solo la Nascita ( Manni , Lecce , 2009 ) .
Recentemente ha pubblicato con le edizioni Interlinea di Novara, la raccolta poetica Olimpia, prefazione di Milo De Angelis e postfazione di Mario Benedetti. Nella prefazione al libro, Milo De Angelis evidenzia l’importanza della raccolta che “approfondisce le grandi questioni della vita e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni.” Della poeta Luigia Sorrentino, sottolinea lo sguardo visionario: “grande, prospettico, a volo d’aquila . «Come i suoi tuffi iimprovvisi nella fiamma del verso.  [ … ]
Angèle Paoli
PER LA LETTURA DELLE POESIE VA QUI, SU “TERRES DE FEMMES”, LA RIVISTA DI POESIA & CRITICA
 

Ternipoesia, Poesia e Testimonianza

Appuntamento

L’Associazione Gutenberg, nell’ambito della propria programmazione per il 2013, realizzerà
TerniPoesia, un Festival dedicato alla Poesia, che si terrà nella città di Terni e sarà promosso a livello nazionale. Il Festival si terrà nel mese di marzo 2013, nei giorni di venerdì 22, sabato 23 e domenica 24. Continua a leggere

Presentazione, “Olimpia” di Luigia Sorrentino

Appuntamento

L’Inner Wheel Club di Torre del Greco e la presidente Ornella Caputo-Sorrentino, presenta: OLIMPIA di Luigia Sorrentino (Edizioni Interlinea, 2013), pp. 112, euro 14. Prefazione di Milo De Angelis, Postfazione di Mario Benedetti.  Interventi critici di Fabrizio Fantoni e Enzo Rega. L’autrice eseguirà letture dal libro.

Scrivendo Olimpia, Luigia Sorrentino scrive il libro della sua vita. Olimpia punta all’essenza, tocca in profondità le grandi questioni dell’origine e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni. Ha uno sguardo lungimirante: sguardo ampio, prospettico, a volo d’aquila. Ma ha anche improvvisi affondi nella fiamma del verso. E proprio l’intreccio tra l’infinito e il mortale è uno dei motivi centrali di questo percorso. Continua a leggere

Presentazione a Roma di “Olimpia”

Appuntamento
_
Lunedì 18 febbraio 2013 alle 18:00 alla Casa delle Letterature di Roma (Piazza dell’Orologio, 3) presentazione del libro di poesie Olimpia di Luigia Sorrentino, Interlinea Edizioni, 2013, (euro 14,00). Prefazione di Milo De Angelis, Postfazione di Mario Benedetti.
Interventi di: Brunella Antomarini, Fabrizio Fantoni e Valentino Zeichen. Sarà presente l’autrice.

Scrivendo Olimpia, Luigia Sorrentino scrive il libro della sua vita. Olimpia punta all’essenza, tocca in profondità le grandi questioni dell’origine e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni. Ha uno sguardo lungimirante: sguardo ampio, prospettico, a volo d’aquila. Ma ha anche improvvisi affondi nella fiamma del verso.

Continua a leggere

Mario Benedetti “Per il verso giusto” (I poeti su Radio Uno)

Mario Benedetti, è il poeta protagonista dell’ultima puntata di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Rai-Radio1. Mario Benedetti, chiude oggi, 5 settembre 2012, il primo ciclo di conversazioni con i poeti.

Mario Benedetti è nato a Udine, in Friuli, nel 1955. Vive e lavora a Milano. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie, traduzioni, saggi critici e prose poetiche. Collabora a vari giornali e riviste letterarie ed è una delle voci più significative della nostra poesia più recente. Nei suoi versi vi è tutta l’incertezza e la provvisorietà dell’essere umano. Di se stesso dice: “Sono nato malato… anche da bambino… avevo sempre qualcosa”. La sua è una voce spezzata, disarticolata, anche a causa di una rara malattia che lo ha colpito. Tutta la sua poetica si concentra sulla materia povera, provvisoria, incerta, del nostro esistere. E’ come se dicesse che ci vuole un attimo, un lasso di tempo brevissimo, per passare dall’altra parte, per entrare nella malattia e nella morte e vedere il mondo da un altro punto di vista…

L’AUDIO CON L’INTERVISTA A MARIO BENEDETTI di Luigia Sorrentino

Continua a leggere

Mariangela Gualtieri, “Per il verso giusto” (I poeti su Radio Uno)

Mariangela Gualtieri, è il poeta protagonista della puntata del 29 agosto 2012 di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, (in onda tutti i mercoledì dalle 5:40 alle 6:00 su Radio Uno), un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno.

Mariangela Gualtieri è nata a Cesena, in Romagna, nel 1951. E’ poeta, attrice e drammaturga. Ha scritto numerosi spettacoli per il teatro della Valdoca da lei fondato nel 1983 con Cesare Ronconi. L’ultimo, portato in scena nel 2011, è “Caino”, l’emblema del male che incarna la lontananza dell’uomo da Dio. La sua è una voce che “si fa preghiera” e aprendo le serrature del cuore, predispone all’ascolto, alla riflessione sul destino dell’uomo. La sua cifra poetica è immediatamente riconoscibile. La sua è una poesia che non nega, ma afferma. In “Antenata”, la sua prima pubblicazione di poesia, del 1992, c’è in particolare un verso che rende perfettamente l’idea di questo, dove scrive “Riconoscete la voce che mente/ da quella schietta“. Un’esortazione e un’affermazione insieme.

L’AUDIO CON L’INTERVISTA CON MARIANGELA GUALTIERI di Luigia Sorrentino

[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/07/gualtieri_12072012.mp4[/flv]

Continua a leggere

Milo De Angelis, “Per il verso giusto” (I poeti su Radio Uno)

Milo De Angelis è il poeta protagonista della puntata del 22 agosto 2012 di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, (in onda tutti i mercoledì dalle 5:40 alle 6:00 su Radio Uno), un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno.
Milo De Angelis è nato a Milano, nel 1951, dove vive. Insegna Letteratura italiana nel carcere di Opera. Ha, da sempre, una certa ritrosia a parlare della sua vita privata. Eppure, ripercorrendo tutti i suo libri di poesie fino all’ultimo, uscito nel 2010, “Quell’andarsene nel buio dei cortili”, entrando nelle strade e nelle case dove ha vissuto, si comprende che c’è sempre qualcosa di strettamente biografico che coincide con la sua poesia. Il pensiero fisso che lo accompagna da trentacinque anni è: “Trovare la vena”. De Angelis è un poeta ossessionato da questa necessità… Trovare il giusto verso, quello che forma un grumo sulla pagina. Fin dal suo esordio poetico, nel 1976, con ‘Somiglianze’, i suoi lettori hanno avuto l’esatta consapevolezza che la poesia è di certo la cosa più importante della sua vita.

Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata del 22 agosto 2012 con Milo De Angelis
.

[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/07/sorrentino-milo-de-angelis.mp4[/flv]
Continua a leggere

Maurizio Cucchi, “Per il verso giusto”(I poeti su Radio Uno)

Maurizio Cucchi poeta, scrittore, critico letterario, e traduttore, è il poeta protagonista della puntata dell’8 agosto 2012 di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, (in onda tutti i mercoledì dalle 5:40 alle 6:00 su Radio Uno) un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno.
Maurizio Cucchi è nato a Milano, dove vive, nel 1945. In poesia ha esordito nel 1976 con ‘Il disperso’, considerato fin da subito un’autentica rivelazione. Un libro quasi ‘ingombrante’ per quanto è famoso. Un’opera dalle caratteristiche apparentemente contraddittorie: da un lato sembra di seguire un racconto autobiografico, dall’altro, sembra, invece, impersonale, con il soggetto protagonista che appare uscito da un film noir. Ne scrissero positivamente tre grandi padri letterari: Giovanni Raboni, Giovanni Giudici e Franco Fortini. Uno dei versi più famosi contenuti nel libro dice: “Io sono proprio di quelli che tengono le briciole nel taschino del gilè.” Un atteggiamento che richiama le condizioni in cui ci è trovati nell’immediato dopoguerra… quando non si buttava nulla, perché tutto poteva ancora servire… o essere in qualche modo riutilizzato. Maurizio Cucchi ci parla degli anni in cui l’Italia fondava la democrazia.

Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata dell’8 agosto 2012 con Maurizio Cucchi
.
[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/07/poesia-radio1-0808.mp4[/flv]

Continua a leggere

Giuseppe Conte, “Per il verso giusto” (I poeti su Radio Uno)

Giuseppe Conte è il poeta protagonista della puntata del 1 agosto 2012 di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, (in onda tutti i mercoledì dalle 5:40 alle 6:00 su Radio Uno), un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno.
E’ nato a Imperia nel 1945 ma vive a Sanremo, sulla costa ligure. Il suo libro d’esordio è del 1979: “L’ultimo aprile bianco”. Da allora ha sempre seguito in poesia soltanto la sua ispirazione, come i veri poeti. Si nutre della verità così come gli déi si nutrivano dell’ambròsia. Ha scritto moltissimo: poesie, saggi, narrativa, è anche traduttore e consulente editoriale. Nella sua poesia sono da sempre presenti temi legati al Mito, alla Bellezza, al Sacro. Una poesia diventata, negli anni, sempre più, un canto alla vita, un’esultanza. “La materia è una madre nostra” scrive in una sua poesia per dirci che “una ferita è anche una rifioritura”…
“L’ultimo aprile bianco” e “L’Oceano e il ragazzo”, due sue importanti opere di poesia, ebbero due Grandi Padri letterari del Novecento:  Pietro Citati e Italo Calvino.

Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata del 1 agosto 2012 con Giuseppe Conte
.

[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/07/sorrentino-conte.mp4[/flv]
Continua a leggere

Biancamaria Frabotta,’Per il verso giusto'(I poeti su RadioUno)

Biancamaria Frabotta è il poeta protagonista della puntata del 25 luglio 2012 di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, (in onda tutti i mercoledì dalle 5:40 alle 6:00 su Radio Uno), un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno.
Biancamaria Frabotta è nata a Roma nel 1946, insieme alla Repubblica Italiana che i manifesti rappresentavano come una bella ragazza in piedi fra le spighe di grano. La Frabotta, saggista, critico letterario e poeta, è stata una figura di spicco del movimento femminista degli anni Settanta. Vive a Roma, e insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università La Sapienza.
“Cardarelli restò il mio amore clandestino”, scrive Biancamaria Frabotta nel suo saggio “Quartetto per masse e voce sola” e nell’intervista spiega perché.  Il suo primo libro di poesie, uscito negli anni Settanta, “Affemminata”, ha un titolo quasi onomatopeico, che porta addosso tutto … il suono della donna. In realtà, come racconta la Frabotta è un neologismo da lei inventato per esprimere il disagio dell’essere donna, o donna poeta, o donna in poesia.
L’ultima raccolta di versi di Biancamaria Frabotta,  “Da mani mortali” è appena uscita con Mondadori, nel 2012.

Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata del 25 luglio 2012 con Biancamaria Frabotta
.

[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/07/radio1_02072012.mp4[/flv] Continua a leggere

Valentino Zeichen, “Per il Verso giusto” (I poeti su RadioUno)

Valentino Zeichen nato nel 1938 a Fiume, in Croazia, è il poeta protagonista della puntata del 18 luglio 2012 di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, (in onda tutti i mercoledì dalle 5:40 alle 6:00 su Radio Uno), un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno.
Zeichen, uno dei poeti più popolari in Italia, ha pubblicato decine di libri di poesie. La sua scrittura è ironica, a tratti comica. Si autodefinisce “un poeta svogliato” che non ha più voglia di scrivere. Quale avrebbe potuto essere la sua orbita nella vita? “Quella di girare attorno alla casa del mecenate.”

Se avesse potuto scegliere dove abitare, avrebbe voluto una casa sul fiume, così dice nell’intervista a Luigia Sorrentino, richiamando in quel fiume, la sua città d’origine….

Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata del 18 luglio 2012 con Valentino Zeichen
.

[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/06/zaichen_29062012.mp4[/flv] Continua a leggere

Vivian Lamarque, “Per il verso giusto” (I poeti su Radio Uno)

Vivian Lamarque inaugura il primo ciclo di conversazioni con i poeti contemporanei  “Per il verso giusto”, un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno e in onda ogni mercoledì fino al 5 settembre 2012 dalle 5.40 alle 6:00.

Vivian Lamarque è nata a Tèsero, in provincia di Trento nel 1946. La sua storia assomiglia a un ‘romanzo familiare’: ha avuto due famiglie una di genitori naturali, l’altra di genitori adottivi, che le hanno lasciato in eredità tre cognomi. La sua poesia si distingue per una particolare trasparenza del linguaggio e nasce dall‘autobiografia… Poeta tra le più affermate in Italia, ha scritto centinaia di poesie e di fiabe. L’Oscar Mondadori che raccoglie tutti i suoi libri di poesie ha venduto circa 16 mila copie fino ad oggi.

Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata del 4 luglio 2012 con Vivian Lamarque

[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/06/lamarque_28062012.mp4[/flv] Continua a leggere

“Per il verso giusto”, i poeti su Radio Uno

Appuntamento

Dal 4 luglio al 5 settembre 2012 va in onda tutti i mercoledì su Radio Uno “Per il verso giusto” un ciclo di incontri con i poeti contemporanei, programma radiofonico ideato e condotto da Luigia Sorrentino, poeta e giornalista di Rainews24. Tra i protagonisti, alcuni dei più importanti poeti italiani: Mario Benedetti, Milo De Angelis, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Biancamaria Frabotta, Mariangela Gualtieri, Vivian Lamarque, Elio Pecora, Valentino Zeichen con una sola eccezione: una poeta della generazione degli anni Sessanta, Nadia Agustoni. Il format durerà mezz’ora e si avvale della collaborazione artistica di Gianmaurizio Foderaro e Danilo Gionta.

Continua a leggere

Il lungo respiro del verso, Majorino-Raimondi

A Milano giovedì 17 maggio 2012 alle 21:00 alla Casa della poesia Palazzina Liberty (Largo Marinai d’Italia 1) Il lungo respiro del verso, incontri sul poemetto italiano contemporaneo a cura di Milo De Angelis con Giancarlo Majorino “La capitale del nord” e Stefano Raimondi “La città dell’orto”.

Letture di Viviana Nicodemo

Gli altri incontri

16 febbraio Maurizio Cucchi – Franco Loi

13 marzo Michelangelo Coviello – Elio Pagliarani

17 aprile Vincenzo Frungillo – Roberto Mussapi

Il lungo respiro del verso, Mussapi-Frungillo

Martedì 17 aprile 2012 a Milano alle 21:00 alla Casa della poesia Palazzina Liberty (Largo Marinai d’Italia 1) Il lungo respiro del verso, incontri sul poemetto italiano contemporaneo a cura di Milo De Angelis con: Vincenzo Frungillo “Ogni cinque bracciate” e Roberto Mussapi “Antartide”.

Letture di

Viviana Nicodemo
 
 
 

 

Gli altri incontri

16 febbraio Maurizio CucchiFranco Loi

13 marzo Michelangelo CovielloElio Pagliarani

17 maggio Giancarlo MajorinoStefano Raimondi

Il lungo respiro del verso, Coviello-Pagliarani

Appuntamento

Secondo incontro a Milano del ciclo sul poemetto italiano contemporaneo Il lungo respiro del verso (quattro incontri in tutto) curato da Milo De Angelis, con letture di Viviana Nicodemo.

Il secondo appuntamento è per martedì 13 marzo 2012, alle 21:00 alla Casa della Poesia di Milano, con la poesia di Michelangelo Coviello e Elio Pagliarani. Continua a leggere

“Frantumi” con Hirsh, Simenon e Milo De Angelis

VEDI LA NOTIZIA ALLA FONTE: CULT BOOK
Frantumi
  di Stas’ Gawronski, con James Hirsh, George Simenon e Milo De Angelis.
L’intervista a Milo De Angelis la troverete intorno al minuto ventisettesimo. La frase che più mi ha colpito del discorso che De angelis fa sulla poesia è questa: “Andarsene. (n.d.r. l’autore fa riferimento al titolo della sua ultima raccolta di versi “Quell’andarsene nel buio dei cortili”). “Andarsene. Mi piace il suono di questo verso, perché è un verso della vita quotidiana che porta con sé la propria morte. Perché la poesia porta con sé la propria fine e ciò che non porta con sé – poeticamente – la propria fine, non è nemmeno degno di iniziare.”

Milo De Angelis

Il lungo respiro del verso…

Giovedì 16 febbraio 2012, ore 21 alla Casa della poesia di Milano Il lungo respiro del verso, quattro incontri sul poemetto italiano contemporaneo.

La prima serata: Maurizio Cucchi e Franco Loi , a cura di Milo De Angelis – Letture di Viviana Nicodemo –

Testi di: Maurizio Cucchi, Jeanne d’Arc
Franco Loi, L’Angel

Palazzina Liberty, Largo marinai d’Italia 1 – ingresso libero

Paola F. Febbraro, ‘Al giusto verso’

“Quando Brunella Antomarini mi ha chiesto di scrivere qualcosa sul rapporto tra la poesia e i sensi, le ho risposto proponendole di fare degli incontri che avrei registrato e poi trascritto.
Quello che Brunella Antomarini mi diceva a riguardo mi interessava e mi stimolava molto. Anch’io, come lei, volevo saperne di più. Per questo alla fine, dopo aver tentennato per un anno intero attorno a diverse soluzioni su come utilizzare il materiale, ‘illuminata’ da un ultimatum tipografico, ho deciso di trascrivere integralmente (o quasi) questi ‘dialoghi’, avvenuti in tre incontri: dal dicembre del 1999 al febbraio del 2000. Ho lavorato al testo per rendere scorrevole ‘la lingua parlata’ togliendo o aggiungendo, ma sempre rimanendo fedele al modo in cui i dialoghi si erano sviluppati, i ‘contenuti’ dei nostri dialoghi. Ho voluto lasciare anche quelle che ho titolato come ‘Appendici a registratore spento’ dove, ritrovata una certa forma di intimità, mi sono lasciata andare a sintesi più ‘libere da orecchie indiscrete’. Le Appendici sono state possibili grazie agli appunti presi da Brunella Antomarini. Nota: nel terzo e ultimo incontro mi fu offerta una Tequila. Incautamente. Forse.”
Paola F. Febbraro

Dicembre, primo incontro
Brunella Antomarini
La teoria dello Ione di Platone dice che i poeti sono anelli di una catena. Ognuno si attacca al precedente e si trasmettono le poesie, uno con l’altro fino ad arrivare allo ‘spettatore’.
Una poetessa americana, Susan Stewart, ne dà un’interpretazione più psicoanalitica. In un suo saggio riporta la ricerca di uno psicoanalista che racconta come certi pazienti, per esempio, facciano delle azioni del tutto inutili e si chiede come mai; sono come compulsioni che si scoprono legate a quelle che un antenato compiva con un motivo preciso; c’è n’è uno che vuole fare il geologo e vuole spaccare le pietre, però sente che in quest’azione c’è qualcosa che lo riguarda profondamente e scopre che suo padre o suo nonno spaccava le pietre, nel senso che era stato mandato ai lavori forzati e poi morto nei campi di concentramento; per cui questo spaccare le pietre era connettersi all’azione di qualcun altro. L’azione di qualcun altro penetra dentro di lui e lei dice che allo stesso modo nella voce del poeta c’è quella del poeta precedente, come dice Platone. La voce è come un magnete. Ecco perchè questa voce del poeta prende – lei usa un’espressione bellissima – ‘una traiettoria difficile’. La traiettoria difficile consisterebbe nel ritmo, nel verso o anche in questa voce, che, come dici tu, non è mai una voce qualsiasi, ed è una voce che viene dal corpo, è somatica. Tu ascolti il poeta e poi questa voce viene dentro di te e tu la ripeti a qualcun altro e un altro e così via; questa voce che deve essere solenne, ritmica perchè fa parte di altre regole che non sono solo quelle della semplice comunicazione, una voce che deve essere assimilata dal corpo e non dall’apparato simbolico. C’è allora una specie di domanda: perchè noi dovremmo avere bisogno di questa voce? Perchè gli esseri umani si sono costruiti questo grande abito di parlarsi per queste voci, come se non ci bastasse un solo tipo di comunicazione, quella ordinaria.

Paola F. Febbraro Per bisogno di conoscersi. Tutti.  Ma adesso qualsiasi risposta mi sembra insufficiente, in altre parole più complicata del necessario. Potrei dirti che il linguaggio poetico è il linguaggio capace di far compartecipare emozione e memoria. Ed è attraverso l’emozione che il ricordo può diventare nutrimento e strumento per qualsiasi presente.

Brunella Antomarini Ma tu usi dei versi, non parli così… tu hai bisogno del verso giusto per dare un inizio e una fine al flusso di parole. Questa ritmicità allora è solo uno strumento? E’ strumentale solo al fatto che io l’assimilo meglio?

Paola F. Febbraro Il ritmo, la lunghezza del verso deve tentare di riprodurre la mia energia, il mio fiato, direi quasi il tempo di ricezione dell’emozione. Stendo la misura del mio respiro. Ho un pensiero limpido e poi ho bisogno di fermare il senso… perchè c’è anche il senso. Le parole hanno un significato e il significato più avanti si va più ‘pesa’, perchè una parola se ne porta appresso tanti, è carica di significati di altri ‘sistemi’: politici, storici, giuridici, anche letterari e quindi quella parola potrebbe significare qualcosa di diverso da quello che io vorrei liberare. Vorrei che la parola portasse soltanto quello che nomina oppure soltanto se stessa. Quella parola allora potrà anche sorprendermi.

Brunella Antomarini Deve essere sorprendente la parola del poeta?

Paola F. Febbraro La parola nella poesia non deve essere sorprendente, casomai deve essere capace di suscitare ‘meraviglia’ che vuol dire vedere il mondo e se stessi da un punto di vista ‘diverso’, mai esplorato prima. Quando scrivi una poesia quello che scrivi è come se fosse lì per la ‘prima volta’. […]

Appendice a registratore spentoLa parola sia come suono che come segno era parola magica.

 

Il linguaggio è potente, capace di violenza. Una parola di guerra è di per sè violenta. La pubblicità della lotta al cancro, per esempio, è scritta in un tono così violento… Cioè dice che c’è una guerra contro il cancro ed è questa guerra che fa venire il cancro. L’anima interiorizza le parole, per questo la lingua poetica non è solo questione di tecnica e di tradizione. Il poeta ha anche una responsabilità, perchè una poesia è un organismo, è un ‘oggetto particolare’ riproduce un percorso di esplorazione e conoscenza. Con una certa parola io continuo da una parte e non da un’altra. Se decido di non usare il tu e di scegliere l’io è perchè in quel punto è un tu così generico, direi così neutro, che confonde. La poesia è sciamanica, capace di ‘guarire’. Perchè una poesia guida a un’esperienza d’entrata e di uscita che tu stesso hai fatto, tu fai entrare al primo verso e fai uscire all’ultimo. E’ testimonianza di un’esperienza che può essere rivissuta. Per questo il poeta ha la responsabilità di non confondere se stesso e il lettore. La poesia manda al giusto verso il sentire. Il verso è il giusto verso, se confonde manda al verso sbagliato il sentire. Qui il verso sta ad indicare anche una direzione, un orientamento. Il ritmo, la versificazione, la tradizione, evitano che si vada in una direzione qualunque.

Gennaio, secondo incontro

Brunella Antomarini C’è una differenza tra scrittura e oralità? Noi ormai apprendiamo attraverso la poesia scritta e la riproduciamo per iscritto. Mi sembra che le due cose possano anche essere due cose diverse, o no? Se non sono diverse dobbiamo ridurle a qualche cosa che hanno in comune? Oppure l’una è soltanto quella che viene dopo l’altra, la scrittura viene dopo l’oralità? Comunque noi ci riferiamo anche solo inconsciamente alla sonorità, anche se usiamo la scrittura, oppure c’è una sinestesia per cui noi usiamo tanto l’una quanto l’altra, tanto l’orecchio quanto l’occhio?

Paola F. Febbraro La parola scritta fa sempre riferimento al Canto ma ne è privata proprio perché è scritta. Oggi dopo Rilke, che è stato l’ultimo che ha toccato il Canto, scrivere poesia è aver perduto il Canto. Il Canto è la cosa perduta della poesia, perché se tu scrivi non canti. Questo estremizzando e l’estremizzazione serve in quanto spinta etica alla ricerca, alla chiarezza, all’essere sempre presenti al proprio lavoro. Bisogna essere più tranquillamente chiari: la perdita del canto non è una cosa che distrugge la poesia ma è una cosa che io quando scrivo debbo sapere. […]

Appendice a registratore spento

Essere poeta vuol dire essere visibile e invisibile insieme: il poeta, essendo esso stesso strumento della propria arte, si porta appresso se stesso dovunque vada. Croce e delizia.

Bisogna avere così cura del proprio essere strumento che l’autodichiarazione pubblica di essere poeta provoca l’identificazione con qualche cosa che non gli appartiene. Il lavoro è più interiore. Mi sento poeta perché mi sento in amicizia con altri poeti prima di me. E questa amicizia reclama una forte ‘intimità’, una forma di segretezza.

I campi semantici della parola. Per esempio ‘serena disperazione’. Io ho riconosciuto la mia genealogia poetica, seguendo questa parola in quel campo ed escludendone altri. Con ogni parola puoi fare un percorso oppure un altro. Per esempio ape. Ape, così presente nelle poesie di Emily Dickinson. Quando scrivo ‘ape’ evolvo quel ronzio e non un altro. Ape ora per me è diventata intelligenza femminile così piena di passione anche fisica, anzi, di desiderio. Così come me l’ha trasmessa Emily Dickinson, e poi anche Amelia Rosselli. La uso come ponte per viaggiare, come vero e proprio strumento di ricerca. Se l’ape attraversa certi significati, attraversa certi ponti, mi porterà in altri campi. Mi prendo la responsabilità di usare ape in modo da continuare l’esperienza di quel poeta. Per fare questo devo prima di tutto essere capace di riconoscenza verso Emily Dickinson. E in un certo senso essere riconoscenti significa anche andare avanti, non ripetere lei. La riconoscenza passa anche attraverso una certa commozione. Mi commuove chi per la prima volta porta una parola in un altro campo o la dà così: nuda e cruda. Mi spinge a curare me stessa come strumento della poesia. Mi commuovo perché so quanto è costato scrivere in quel modo. Nella commozione apprendo. Cerco di avere cura di questa mia commozione, non me ne lascio annebbiare ma ne assimilo l’insegnamento che è: sii libera di continuare a lavorare.

Un ringraziamento particolare a Brunella Antomarini, Franca Rovigatti e Maria Teresa Carbone per aver ‘portato in luce’ nel corso degli incontri di PoEtiche 2010 questo discorso sulla poesia di Paola F. Febbraro, pubblicato da Il Cannocchiale, N.1, gennaio/aprile 2002 qui riportato solo in un piccolo frammento.
Luigia Sorrentino

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=ggpt4BI8sVA[/youtube]