Antonella Anedda, “Salva con nome”

Nello scaffale “Salva con nome”, di Antonella Anedda
a cura (e di) Luigia Sorrentino
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Le poesie contenute nella nuova raccolta di versi di Antonella Anedda “Salva con nome” Mondadori 2012, (euro 16,00) provocano un’abrasione, una scottatura che brucia sulla pelle viva. Una materia umana – troppo umana – è contenuta nello spazio di questo libro, uno dei più intensi e maturi della sua produzione poetica.
Se qualcuno chiedesse a chi scrive di dare una definizione lapidaria a “Salva con nome” direi “questo è un libro sulla morte”, ma sarebbe una definizione sommaria, sbrigativa, detta per spaventare e togliermi di torno l’interlocutore e per rimanere sola con il segreto di questo libro. Perché quando la poesia raggiunge un livello di consapevolezza così alto, diventa materia pericolosa da gestire per i non addetti ai lavori. E allora provocherei volontariamente l’allontanamento del lettore comune dalla poesia di Antonella Anedda. Continua a leggere

Elena Petrassi, una riflessione sulla poesia

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Una riflessione sulla poesia
di Elena Petrassi

È la materia che sceglie la sua lingua? Sono le cose che scelgono la forma? O è la poesia, segno di un altrove, che sceglie lingua e materia? Ed è il ritmo che accompagna la parola e la fa vibrare? O è la parola che si contorce intorno alla materia e trova il ritmo giusto per dire proprio quella cosa? Domande che a volte si fanno i poeti, certo, ma sono le stesse domande che mi accompagnano da tutta la vita. Ho scritto la prima poesia, dedicata all’arrivo della primavera, nell’anno in cui ho compiuto sedici anni. Quell’estate ho aggiunto alle poesie imparate a scuola i libri di Garcia Lorca e Ungaretti, Montale e Quasimodo. Continua a leggere

Difendiamo il nostro patrimonio artistico …

Piccoli frammenti di marmo sono caduti nel pomeriggio del 13 aprile 2012 da una delle pareti esterne del Campanile di Giotto a Firenze, finendo su un’auto di servizio della polizia municipale.

Immediatamente l’area intorno al Campanile è stata transennata. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dell’Opera di Santa Maria del Fiore che gestisce e cura il Campanile, il Duomo e il Battistero.

E’ accaduto alle ore 15.00, quando un piccolo frammento di una tarsia di marmo verde, grande circa un pacchetto di sigarette, si è staccata dal campanile di Giotto, lato Battistero, cadendo  all’interno delle recinzioni di sicurezza poste intorno al monumento. L’esatto punto da cui la tarsia si è staccata non è identificabile essendo molte di esse già mancanti. Continua a leggere