Le risorse del silenzio, nascono a Book City due riviste letterarie

Matteo Bianchi, Foto di Alessandro Canzian

Nasce “Laboratori critici”, una nuova rivista cartacea dedicata ai percorsi letterari più attuali

Sono due le riviste rigorosamente cartacee che inaugurano la loro prima uscita e la loro attività editoriale nell’ambito di BookCity Milano2021.

Se Feltrinelli, sotto la direzione sapiente di Marino Sinibaldi, è appena uscita coraggiosamente con un nuovo trimestrale, “Sotto il Vulcano”, di cui prevede la pubblicazione di dieci numeri monografici, anche Samuele Editore di Pordenone ha deciso di affidarsi alla fisicità dell’oggetto libro, alla sua presenza e al gesto che comporta sceglierne uno in particolare, impugnarlo in mezzo a tanti altri.

Marino Sinibaldi

Venerdì 19 novembre, alle 12.30, nella Sala Cubetto dell’ADI Design Museum, “Laboratori critici. Rivista semestrale di poesia e percorsi letterari” sarà presentata al festival milanese tra l’editore Alessandro Canzian e Matteo Bianchi, che l’ha ideata e la dirige. Continua a leggere

Libri Come 2017

foto ANSA

Si avvicina l’edizione 2017 di Libri Come, la Festa del Libro presso l’Auditorium Parco della Musica, dal 16 al 19 Marzo 2017. Oltre 100 incontri con 300 scrittori, per l’ottava edizione di Libri Come – Festa del Libro e della Lettura. Confini è il tema di questa edizione.

Per l’occasione il Parco della Musica diventerà una grande biblioteca animata dove i lettori possono confrontarsi dal vivo con i grandi protagonisti della letteratura e della cultura mondiale e vivere insieme, oltre il libro, l’esperienza della lettura, attraverso conferenze, dialoghi, lezioni, workshop, presentazioni, laboratori.

Come ogni anno ci saranno attività rivolte alle scuole, mostre, proiezioni e il Corner Radio3 dal quale verranno trasmesse in diretta le puntate di Fahreneit, la popolare trasmissione di Radio3 dedicata ai libri. Continua a leggere

La libertà di stampa nel mirino dei regimi totalitari. A “Tempo di libri” la scrittrice turca Asli Erdogan

ASLI ERDOGAN FOTOGRAF MUHSIN AKGUN RADIKAL

Giovedì 12 gennaio 2017 a Milano Marino Sinibaldi coordina l’incontro con ASLI ERDOGAN sulla libertà di stampa in Europa. La scrittrice e giornalista turca interviene in videoconferenza, partecipa la sociologa Pinar Selek. ASLI ERDOGAN FOTOGRAF MUHSIN AKGUN RADIKAL

 

Si apre con una riflessione sui contesti e i regimi che negano la libertà di pensiero e di stampa la serie di anteprime di Tempo di Libri, che arricchiranno il percorso di avvicinamento alla nuova Fiera dell’Editoria Italiana (in programma a Fiera Milano Rho dal 19 al 23 aprile 2017). Continua a leggere

Roberto Herlitzka, “Ex Amleto”

examleto1Foyer Teatro Valle | ingresso libero
domenica 29 marzo 2015, ore 18.00

Anteprima nazionale
del film di Ruggero Cappuccio

 EX AMLETO un film per il teatro
con Roberto Herlitzka

Saranno presenti il regista e il protagonista. Continua a leggere

Libri come 2015, “La scuola” & Programma

 

marinoMarzo è il mese di Libri come. Per il sesto anno consecutivo, la grande Festa del Libro e della Lettura di Roma torna ad animare gli spazi dell’Auditorium Parco della Musica, coinvolgendo anche gli studenti e le biblioteche. Dopo gli approfondimenti dedicati nelle scorse edizioni all’Europa e al lavoro, quest’anno il filo conduttore è la scuola: attraverso la consueta e ricca offerta di appuntamenti, Libri come si propone di ridare centralità a un tema fondamentale per lo sviluppo e la salute della società.

Oltre 100 eventi compongono il variegato programma della manifestazione, che si svolge ufficialmente all’Auditorium Parco della Musica da giovedì 12 a domenica 15 marzo, ma è anticipata da un network di altre iniziative lungo l’intera settimana. Promossa e organizzata dalla Fondazione Musica per Roma, a cura di Marino Sinibaldi, con la collaborazione di Michele De Mieri e Rosa PolaccoLibri come 2015 prevede conferenze, presentazioni di nuove uscite, dialoghi, reading, lezioni, mostre, laboratori e molto altro. Continua a leggere

Simone Casetta

la voce di raffaello baldini-invito bookcityAppuntamento
Simone Casetta, la voce di Raffaello Baldini, parteciperà a due incontri al Bookcity di Milano.
Il primo si terrà il 14 novembre alle ore 21.00 a S. Maria Incoronata (Corso Garibaldi, 116), il secondo si terrà il 16 novembre 2014 alle ore 10,30 al Piccolo Teatro Grassi, chiostro Nina Vinchi (via Rovello, 2).
 
 
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I Dialoghi di Trani 2014


merini-dialoghi 2014 copia[1]Ai Dialoghi di Trani, il Futuro è nell’aria

Dal 23 al 28 settembre, al Castello Svevo di Trani, scrittori, filosofi e giornalisti si incontrano per dialogare e provare a tracciare insieme una mappa ideale del futuro. Sulle sfide che attendono il “mondo liquido” discuteranno, tra gli altri, Zygmunt Bauman, Remo Bodei, Roberto Napoletano, Alan Friedman, Marco Travaglio, Vittorio Gregotti, Sandra Bonsanti, Marino Sinibaldi, Piero Dorfles, l’astronauta Umberto Guidoni e lo stilista Ennio Capasa.
Nel mondo globalizzato e interdipendente, è sempre più complicato uscire dal guscio confortevole della realtà virtuale, per descrivere il “Futuro”, oltrepassando i confini di un eterno presente, abitato da una società digitale fatta di follower più che di interlocutori, ossequiosi alla “religione-morale” della velocità. Continua a leggere

Giorgio Manganelli e Paolo Terni

radiotreNell’ambito di un ciclo dal titolo La musica e i dischi di… dal 14 al 18 luglio 1980 il saggista e musicologo Paolo Terni si trovò a ospitare negli studi di Radio Tre uno scrittore che mai aveva fatto sospettare una propria particolare inclinazione per la musica: Giorgio Manganelli.
L’incontro fra i due provocò un’esplosione inaspettata: Manganelli (che alla sua morte lascerà una collezione discografica non meno ricca della sua leggendaria biblioteca). Continua a leggere

A Jean Clair il Premio "Giuseppe Bonura"

 
PARIS: emission "Esprits Libres" sur France 2‘Avvenire’, il quotidiano nazionale di ispirazione cattolica, in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino, assegna il ‘Premio letterario per la critica militante Giuseppe Bonura’, arrivato nel 2014, alla quinta edizione, allo storico dell’arte Jean Clair, sottolineando come quest’ultimo “nella sua straordinaria carriera ha saputo coniugare erudizione, sensibilità e indipendenza di giudizio, trasformando un’intensa attività di curatore e conservatore in autentico esercizio di critica militante”. Continua a leggere

Libri come 2014, Il lavoro

libricome
Libri Come 2014 giunge alla quinta edizione. La festa del libro e della lettura a cura di Marino Sinibaldi con la collaborazione di Michele de Mieri e Rosa Polacco, si terrà dal 13 al 16 marzo 2014, presso gli spazi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Libri Come nasce come kermesse alternativa e innovativa, luogo in cui gli scrittori incontrano il pubblico confrontandosi sia su aspetti della propria attività creativa che sui temi della società contemporanea. Continua a leggere

Diario di un naufragio, Guido Crainz

Appuntamento

La casa editrice Donzelli e l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi vi invitano alla presentazione del nuovo libro di Guido Crainz Diario di un naufragio.L’appuntamento è per mercoledì 27 novembre 2013 alle ore 17,00 a Roma, presso l’Auditorium di Palazzo Mattei di Giove, via Michelangelo Caetani, 32.

Intervengono con l’autore: Lucia Annunziata, Massimo Giannini e Marino Sinibaldi. Coordina Carmine Donzelli.

La grande mutazione, Salone dell’Editoria Sociale 2013

Appuntamento

Da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre 2013, a Roma, negli spazi di Porta Futuro (Testaccio, Via Galvani 108), si terrà la quinta edizione del Salone dell’Editoria Sociale, iniziativa ideata da Goffredo Fofi e Giulio Marcon e promossa dalle associazioni Lunaria e Gli Asini, da Edizioni dell’Asino, dalla rivista Lo Straniero, Redattore sociale e Comunità di Capodarco.

Il Salone quest’anno è dedicato a “La grande mutazione“.

Più di 40 incontri, tra tavole rotonde, dibattiti, presentazioni di libri, video e concerti, promossi da altrettante case editrici e organizzazioni del terzo settore, ospitati negli spazi di Porta Futuro, a Roma, da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre. Non un festival per perdersi nelle offerte di consumo culturale, ma uno strumento per orientarsi nelle trasformazioni che hanno investito il rapporto tra politica ed economia, cultura e società, etica e democrazia, dentro una cornice internazionale. Continua a leggere

Al via il Festival di Mantova 2013 & Programma

Anche quest’anno tornano al Festival le avvincenti dirette di “Fahrenheit” su Rai Radio 3! Gli speciali condotti da Marino Sinibaldi, con focus e interviste agli autori, offrono uno sguardo a tutto campo sugli eventi di Festivaletteratura e fin dalle prime edizioni sono uno degli appuntamenti imprescindibili per sapere tutto degli ospiti e delle rassegne della nostra kermesse. Dopo il successo del 2012, quattro puntate del popolare programma radiofonico andranno in onda da giovedì 5 a domenica 8 settembre 2013, dalle 15.00 alle 18.00, in Piazza Leon Battista Alberti, cuore pulsante e centro operativo del Festival. Non perdetele!
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Pamuk “Scrivo libri per essere felice”

Orhan Pamuk

 

Pamuk, il sentimento politico
di Luigia Sorrentino

 

L’evento forse più atteso inserito all’ultimo momento nel programma dell’undicesima edizione del Festivaletteratura di Mantova è stato quello con il Premio Nobel per la Letteratura 2006, Orhan Pamuk.

Lo scrittore turco, autore di romanzi come “Neve”, “Il mio nome è rosso” e “Istanbul”, perseguitato in patria per le sue prese di posizione sui massacri degli armeni e dei curdi, è intervenuto sabato 8 settembre 2007 per parlare dei suoi romanzi e della difficile situazione politica della Turchia.

Il dibattito condotto da Marino Sinibaldi è culminato nella differenza tra i valori dell’Occidente europeo e la cultura islamica.

C’era molta tensione prima dell’inizio dell’incontro nella Piazza del Castello. In molti ci auguravamo che alla fine dell’incontro venisse concessa l’opportunità di rivolgere a Pamuk delle domande, cosa che normalmente accade a Mantova dopo gli incontri con gli scrittori.

Quando Pamuk alle 21:00 in punto è arrivato e il pubblico lo ha salutato con un lungo applauso che poi si è spento nel silenzio più assoluto. In quel momento ho sentito che dopo l’incontro con Pamuk a nessuno sarebbe stata concessa l’ opportunità di porre delle domande per interloquire direttamente con lo scrittore turco.

Perché, secondo me, Pamuk dopo il Nobel, paradossalmente, si può esporre meno, è cioè meno libero di esprimersi pubblicamente.

Perché quando si parla con Pamuk inevitabilmente il discorso inizia dalla Letteratura e si orienta verso temi cari a tutti i suoi lettori, temi che entrano, uno per uno, nell’opera di Pamuk: la diversità di culture, le religioni, la libertà di espressione, i diritti umani…

Io credo che tutto ciò che fin qui ha scritto Pamuk, è intriso di un fortissimo “sentimento politico e civile” che conduce inevitabilmente, lo scrittore e i suoi lettori, dalla parte dei “diversi”, dell’ “altro da sé”, non importa se migliore o peggiore. E questo “sentimento” per Pamuk è alla base del romanzo e del suo essere scrittore.

Per capire questo mio ragionamento, basta leggere un piccolo libro di Pamuk, “La valigia di mio padre”, (Einaudi, 2007), dove sono contenute le tre conferenze più importanti pronunciate dallo scrittore turco nell’arco di un anno.

“La valigia di mio padre”, è il discorso tenuto a Stoccolma da Pamuk il 7 dicembre 2006 in occasione del conferimento del premio Nobel per la Letteratura.

“Autore implicito”, è il discorso tenuto dall’autore turco alla University of Oklahoma il 21 aprile 2006 nell’ambito della Puterbaugh Conference.

Il “Discorso di Francoforte”, è la relazione di Pamuk del 23 ottobre 2006, conferenza che lo scrittore turco ha tenuto in occasione del conferimento del Friedenspreis.

In questo piccolo libro, Pamuk spiega, in sostanza, perché scrive e qual è, secondo lui, il senso della letteratura e del romanzo. Pamuk spiega, cioè, il gesto dello scrittore: un gesto che nasce dal rinchiudersi in una stanza nell’isolamento più totale per dare voce ai suoi personaggi e alla scrittura.

Un isolamento che nasconde, in realtà, un’apertura e una riflessione sul proprio centro, sul proprio posto nel mondo.

Se ne avessi avuto l’opportunità, avrei voluto rivolgere a Pamuk almeno una di queste domande:

“Pamuk, il destino del suo paese, come ha cambiato il suo carattere e la sua scrittura?”

“Che traccia ha lasciato sulla sua anima l’uccisione del suo amico armeno, il giornalista e scrittore Hrant Dink ?”

E ancora, avrei voluto chiedergli: “Come immagina il suo destino, di uomo e di scrittore, dopo il conferimento del premio Nobel?”

“Si sente più libero oggi di esprimere le sue opinioni, oppure è preoccupato?”

“Che cosa la preoccupa maggiormente?”

Naturalmente, non ho potuto rivolgere nemmeno una delle mie domande a Pamuk.

Ma dal punto di osservazione in cui mi trovavo, tra il pubblico della piazza, ho potuto ascoltare e fare tesoro di quest’ascolto, ho potuto esaminare Pamuk molto “da vicino”… ho potuto “misurare” il tono della sua voce e della sua emozione, ad ogni risposta.

Il resoconto del dibattito tra Orhan Pamuk e Marino Sinibaldi forse aiuterà anche voi lettori che non eravate a Mantova a capire meglio chi è Orhan Pamuk.

“Devo confessare un certo imbarazzo…” Così ha esordito Sinibaldi al dibattito con Pamuk. “Molto si è scritto del problema che per uno scrittore costituisce vincere un premio Nobel… Anche Wole Soyinka qui a Mantova ha raccontato qualcosa su questo tema… Soyinka ha spiegato come per uno scrittore che ha vinto il Nobel alcune cose diventano più complicate, altre più semplici…” Poi, Sinibaldi con la sua inconfondibile verve ironica ha aggiunto: “Nessuno però ha parlato della difficoltà che un premio Nobel dà a chi deve intervistarlo!…. E allora, facciamo finta che Orhan Pamuk non abbia vinto il premio Nobel! – ha proposto Sinibaldi al pubblico… e poi ha aggiunto: “Questo forse impoverisce il dibattito o impoverisce Pamuk…

E ancora, rivolto al pubblico ha detto: “Il problema è che con Pamuk la difficoltà non si può rimuovere. Intorno alla sua scrittura e alla sua persona, si addensano una serie di domande, di attese, di pretese, che sono molto particolari… che hanno a che fare con il suo posto nel mondo, col suo posto nella Letteratura… Io ho notato che in tutte le interviste – ma non solo nelle interviste – Pamuk è trascinato a parlare del Velo e dell’ Islam… della Turchia in Europa e degli Ottomani… e noi tutti da lui ci attendiamo dei messaggi, dei segnali, e anche delle allusioni, delle impressioni, che poi risuoneranno di qua e di là dal confine che sembra separare in due oggi il mondo, e persino quel posto strano, quel ponte piccolo, fragile, su cui Pamuk sembra trovarsi…”

Poi Sinibaldi chiede a Pamuk: “Lei riesce, qualche volta, a essere o a sentirsi, uno scrittore normale?”

“Si… mi sento sempre uno scrittore normale!” ha risposto Pamuk. Ed ha fatto un esempio per meglio descrivere la sua “normalità” raccontando che quaranta giorni prima si trovava in vacanza su un’isola con la sua ex moglie e con sua figlia, e, nonostante ciò, scriveva dieci ore al giorno. “E infatti”, ha detto Pamuk, “ho finito un nuovo romanzo”.

Poi Pamuk ha affermato: “Il premio Nobel non ha cambiato le mie abitudini di lavoro, non ha cambiato la mia devozione nei confronti della Letteratura…“, con una precisazione: “Quando scrivo, sono da solo: c’è la mia carta, la mia penna stilografica, il tavolo, magari il caffè, il tè… ma sono da solo”. Continua a leggere