Bernardo Pacini, “Fly mode”

Bernardo Pacini

Non sa più contare le volte che è salita sul tetto
per vedere sognante la via delle martore in fuga.

Quando sente i passi della figlia sulla testa
il rumore delle tegole che cedono
si ferma qualsiasi cosa / stia facendo e osserva
vetrosa come una lampada spenta
lo spazio circostante.
Consulta l’oracolo di ciò che le capita davanti
sia esso un vaso o una testa d’alce
ancora integra nella sua custodia
di infelicità greca.

Non ha senso il suo impassibile disagio
ma è questo che ha insegnato a sua figlia
a osservare dall’alto ogni posto di gioia
a diffidare della morte, anche se sta
precisa in una scatola da scarpe.

 

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Giulio Maffii, “Giusto un tarlo sulla trave”

dalla Postfazione di Bernardo Pacini

Il prolifico poeta toscano ha voluto spalancare una porta, aprire per sé e per gli altri una sua stanza, esplorarla e compitarne gli oggetti fingendo di essere solo, eppure sapendo di dar luogo a uno spettacolo: la scrittura-suppellettile che inganna la vita, la poesia-oggetto che cauterizza gli squarci. Giusto un tarlo sulla trave: la manutenzione della casa-presente, la consapevolezza della sua reale esistenza, del problema da lei significato, prende le mosse da una minaccia risibile: il tarlo che si intravede sulla trave, ovvero un minuscolo insetto che offende la struttura portante del tetto di un luogo abitato da persone che invecchiano e che a quel legno non sopravviveranno. E il poeta sa bene che in fondo non c’è niente da temere, nessuna torma da disinfestare.
[…] Maffii, scrivendo questo libro, ha compiuto un gesto archeologico, un tentativo di indicizzare la memoria, di metterla in relazione con “il tono della voce” e della lingua, seguendo una zona deluminata del subconscio.
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Premio di Poesia “Solstizio” 2015

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L’associazione culturale “Libero de Libero”, dopo il lancio della nuova veste grafica del sito (www.associazionedelibero.com), pubblica il bando per partecipare alla II edizione del Premio di Poesia per Opera prima edita “Solstizio”, in memoria del titolo del primo volume di poesie deliberiane pubblicate nel 1934 tra i “Quaderni di Novissima” che ospitarono per primo Giuseppe Ungaretti. Il bando resterà aperto fino al prossimo 26 aprile ed è rivolto a libri editi tra il 1° Gennaio 2011 e la data di scadenza dello stesso concorso. Continua a leggere

Francesco Iannone vince il premio "Solstizio"

foto1È Francesco Iannone, giovane salernitano, il vincitore della prima edizione del Premio “Solstizio” dell’associazione Libero de Libero per l’opera prima in versi. “Poesie della fame e della sete” ha messo d’accordo l’intera giuria di qualità del concorso, composta da Arnaldo Colasanti, Claudio Damiani, Milo De Angelis e Davide Rondoni. A Iannone andrà un premio in denaro di € 1000 ed un riconoscimento che si aggiunge alla lista di cui il suo bel libro fa sfoggio (alla terza ristampa con Ladolfi editore). Secondo classificato il fiorentino Bernardo Pacini, autore di “Cos’è il rosso” (Edizioni della Meridiana); al terzo posto Massimiliano Mandorlo, che ha esordito con il volume “Luce evento” edito da Raffaelli.
La cerimonia di premiazione del concorso “Solstizio” si è svolta domenica scorsa al Castello Caetani di Fondi alla presenza dei dodici poeti ospiti della prima edizione del Festival “verso Libero” ideato dall’Associazione Libero de Libero ed ha coronato l’intera manifestazione, accolta con un ottimo successo di pubblico e critica. La Giudea s’è resa palcoscenico naturale nella serata inaugurale che ha visto mettere in scena dal regista Pasquale Valentino con l’attrice Serina Stamegna il monologo in versi “La bellezza e il pantano”, scritto appositamente da Davide Rondoni per omaggiare Giulia Gonzaga e la città di Fondi.
Sabato sera, invece, la “maratona poetica” è stata trasferita nella chiesa di San Tommaso per via delle condizioni meteo avverse, ma il pubblico della poesia non è parso foto2per nulla scoraggiato. I big della poesia italiana contemporanea (Milo De Angelis, Claudio Damiani, Luigia Sorrentino, Rossella Tempesta, Nicola Bultrini, Edoardo Sant’Elia) hanno letto propri testi sul tema della terra e del viaggio confrontandosi con i giovani del panorama della poesia italiana (Stelvio Di Spigno, Valerio Grutt, Anna Ruotolo, Alessandro De Santis, Isabella Leardini e Daniele Campanari a sostituire Maria Borio). Interessante anche la performance della ballerine dell’Atelier della danza che hanno accompagnato il reading.
La domenica del Festival “verso Libero” si è chiusa con lo spettacolo teatrale “Pasolini a villa Ada” portato in scena al Castello Caetani dall’attore e regista romano Ivan Festa, che ha ridotto per il teatro il testo omonimo di Giorgio Manacorda edito da Voland. Stesso successo di pubblico anche per la mostra fotografica “scatti di versi” per de Libero del circolo “FotograficheMenti” e per l’esposizione “Poesia tempo presente” di Paola Mancinelli.
«Organizzare “verso Libero” – spiega Simone di Biasio, Presidente dell’associazione de Libero – ha significato anzitutto circondarsi di persone capaci e giovani, piene di estro e creatività: le ringrazio tutte per l’energia e la positività. La soddisfazione maggiore arriva dal numeroso pubblico che ci ha seguito – e per la poesia è un mezzo miracolo – e dai complimenti ricevuti dagli ospiti, incantati dalle belle cittadine. Anche il Sindaco della città di Fondi, Salvatore De Meo, ha compreso la portata degli eventi e ci ha definiti innovatori: speriamo di poter portare avanti il progetto dell’associazione de Libero che di certo non si esaurisce con un Festival. Grazie a tutti gli sponsor che hanno sostenuto la nostra follia, continuiamo a lavorare in questo “verso”».
 

Jorie Graham in Italia per il Premio Bigongiari

 
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Appuntamento

Jorie Graham, vincitrice del Premio Ceppo Internazionale “Piero Bigongiari” per la poesia contemporanea, presieduto da Paolo Fabrizio Iacuzzi, (in libreria con Il posto, Mondadori, 2014) è in Italia per ricevere il pretigioso premio.
Come l’autrice scrive all’inizio della “Piero Bigongiari Lecture”, Parole dal posto degli umani: “L’incarnazione è un non-luogo, oppure un ovunque, in cui è penetrato uno specifico posto – il tuo ‘qui’ – così che puoi essere in grado di vivere il tempo, non soltanto ‘nel’ tempo. Il tempo è il fiume in cui non possiamo scorrere ma ci siamo stati gettati per imparare a essere il fanciullo dentro il cesto. Per sentire il suo scorrere in noi, attraverso e sotto di noi”. Continua a leggere

Bernardo Pacini, “Cos’è il rosso”

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Dall’Introduzione di Gianfranco Lauretano

Probabilmente per Bernardo Pacini la poesia è una questione di tempi: più sono rapidi meglio è. Le immagini, l’eco visiva dei tanti luoghi visitati che qui sono riportati, i fotogrammi della sua Firenze giovane e notturna, decisamente originale, scorrono nei testi senza tanti discorsi. L’unità di tutto è altrove, probabilmente nello sguardo di un poeta per il qualela poesia non è un discorso sul mondo ma un’esperienza compiuta attraverso le parole. La rapidità del dettato viene allora da una verosimiglianza col reale, così come lo vediamo in scena in Séma-phoròs, la poesia iniziale e, dunque, in qualche modo proemiale, da cui è tratto infatti il titolo della raccolta. “La mia fortuna è che so scherzare d’istinto”, attacca il poeta, ma la sterzata non evita la dialettica col pedone che intralcia il passaggio e che rovescia su di lui la domanda. […]

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