Giancarlo Pontiggia alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma con “Il moto delle cose”

Il moto delle cose
Presentazione del volume di poesie di Giancarlo Pontiggia
Giovedì 8 febbraio h 17.00, Sala Macchia
Spazi900: letture, incontri, confronti

Il moto delle cose
di Giancarlo Pontiggia

Nell’ambito del ciclo Spazi900: letture, incontri, confronti, dedicato alla valorizzazione della letteratura contemporanea, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma presenta giovedì 8 febbraio alle ore 17,00 (Sala Macchia) il volume di poesie Il moto delle cose di Giancarlo Pontiggia (Mondadori, 2017). Dopo il saluto del Direttore della BNCR Andrea De Pasquale, interverranno Arnaldo Colasanti, Claudio Damiani e Sonia Gentili. Sarà presente l’autore.

È una poesia di pensiero, quella di Giancarlo Pontiggia, alimentata peraltro, sempre, da un’immaginazione fervida eppure controllata, frutto di una sapienza felicemente in equilibrio con un estro inquieto, nel corpo di una scrittura che è testimonianza di un esercizio della mente, di un percorso che passo dopo passo viene a tessere i momenti di un’avventura dell’esistere. E dunque di una vicenda, quanto mai articolata e insistita tra lo «stridìo rigoglioso delle cose» e «l’unghia del tempo». Un tempo «che non consola», nella sua «linea infinita», quella che ci precede e seguirà, quando il nostro ansioso esserci cadrà, come è suo destino, nel vuoto. Pontiggia osserva dunque «il moto delle cose», «la teoria semplice delle cose» che si producono e avvengono sotto un «firmamento algido», nel misterioso ordine della totalità che si versa nell’uno. Ma c’è una vivissima emozione nel suo sentire e osservare il mondo, un’emozione che si trasmette al lettore e che increspa l’attenta tessitura di una poesia che sa muoversi anche in azzurri paesaggi, tra il nulla e la luce calda e breve del vivere, magari in cerca di un misterioso senso dell’origine. Pontiggia passa dalla breve strofa concisa e quasi epigrammatica, al frammento scolpito, fino al respiro più ampio del poemetto, a sua volta condotto su misure essenziali, sobrie, asciutte. La sua è una pronuncia impeccabile e limpida, classica, che talvolta si apre in lievi volute sonore, in giochi fonici o in eleganti armonie sottili, come sottile e profonda è la sua perlustrazione poetica dell’esserci e del mondo.

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Giancarlo Pontiggia, milanese, ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Con parole remote (Guanda, 1998), Bosco del tempo (Guanda, 2005) – entrambe riedite nel volume complessivo Origini (Interlinea, 2015) – e Il moto delle cose (Mondadori, 2017). Per il teatro ha scritto Stazioni (Nuova Editrice Magenta, 2010) e Ades. Tetralogia del sottosuolo (Neos, 2017). Al genere dialogico appartiene il volumetto intitolato Icaromenippo (La Vita Felice, 2017). Saggi di poetica e riflessioni sulla letteratura si trovano nei volumi Esercizi di resistenza e di passione (Medusa, 2002), Lo stadio di Nemea (Moretti&Vitali, 2013), Undici dialoghi sulla poesia (La Vita Felice, 2014), Il moto delle cose, (Mondadori, 2017).

 

 

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