Umberto Piersanti è il nuovo presidente del Centro Mondiale di Poesia e Cultura “Giacomo Leopardi”

Umberto Piersanti Credits ph. Dino Ignani

Umberto Piersanti è stato eletto Presidente del Centro Mondiale di Poesia e Cultura “Giacomo Leopardi”, che dagli anni trenta ha sede a Recanati, sul Colle de LInfinito ed ha nel Direttivo, per statuto, oltre al Sindaco di Recanati, un membro della famiglia Leopardi, che attualmente è rappresentata dal Conte Vanni Leopardi di San Leopardo. Continua a leggere

Giuseppe Conte, “Per il verso giusto” (I poeti su Radio Uno)

Giuseppe Conte è il poeta protagonista della puntata del 1 agosto 2012 di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, (in onda tutti i mercoledì dalle 5:40 alle 6:00 su Radio Uno), un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno.
E’ nato a Imperia nel 1945 ma vive a Sanremo, sulla costa ligure. Il suo libro d’esordio è del 1979: “L’ultimo aprile bianco”. Da allora ha sempre seguito in poesia soltanto la sua ispirazione, come i veri poeti. Si nutre della verità così come gli déi si nutrivano dell’ambròsia. Ha scritto moltissimo: poesie, saggi, narrativa, è anche traduttore e consulente editoriale. Nella sua poesia sono da sempre presenti temi legati al Mito, alla Bellezza, al Sacro. Una poesia diventata, negli anni, sempre più, un canto alla vita, un’esultanza. “La materia è una madre nostra” scrive in una sua poesia per dirci che “una ferita è anche una rifioritura”…
“L’ultimo aprile bianco” e “L’Oceano e il ragazzo”, due sue importanti opere di poesia, ebbero due Grandi Padri letterari del Novecento:  Pietro Citati e Italo Calvino.

Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata del 1 agosto 2012 con Giuseppe Conte
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[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/07/sorrentino-conte.mp4[/flv]
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“Per il verso giusto”, i poeti su Radio Uno

Appuntamento

Dal 4 luglio al 5 settembre 2012 va in onda tutti i mercoledì su Radio Uno “Per il verso giusto” un ciclo di incontri con i poeti contemporanei, programma radiofonico ideato e condotto da Luigia Sorrentino, poeta e giornalista di Rainews24. Tra i protagonisti, alcuni dei più importanti poeti italiani: Mario Benedetti, Milo De Angelis, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Biancamaria Frabotta, Mariangela Gualtieri, Vivian Lamarque, Elio Pecora, Valentino Zeichen con una sola eccezione: una poeta della generazione degli anni Sessanta, Nadia Agustoni. Il format durerà mezz’ora e si avvale della collaborazione artistica di Gianmaurizio Foderaro e Danilo Gionta.

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Il Salone del libro di Torino 2012 & Programma

L’edizione 2012 del Salone Internazionale del Libro di Torino si svolgerà da giovedì 10 a lunedì 14 maggio.
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Il Lingotto Fiere ospita anche quest’anno autori che sono al centro della stagione letteraria. Ci sarà   Emanuele Trevi, che con il suo ultimo libro “Qualcosa di scritto” (Ponte alla Grazie 2012) è tra i favoriti del Premio Strega, con: Gianrico Carofiglio, Milena Agus, Niccolò Ammaniti, Maria Pia Ammirati, Ginevra Bompiani, Enrico Brizzi, Massimo Carlotto, Mauro Corona, Roberto Costantini, Michele Dalai, Alessandro d’Avenia, Maurizio De Giovanni, Paolo Di Paolo, Giuseppe di Piazza, Alain Elkann, Marco A. Ferrari, Marcello Fois, Fabio Geda, Paola Mastrocola, Melania Mazzucco, Dacia Maraini, Carlo Martigli, Francesca Melandri, Marco Missiroli, Antonio Monda, Edoardo Nesi, Aurelio Picca, Ugo Riccarelli, Domenico Starnone, Filippo Tuena, Hans Tuzzi, Alessandro Zaccuri. Continua a leggere

Angelo Tonelli, una luce limpida…

Angelo Tonelli
a cura di Luigia Sorrentino


P come parola, potenza, profezia, peripezia, pólis, passione;
O come origine, occhio, ombra, oltre;
E come estasi, energia;
S come sacro, silenzio, suono, sciamano, sophía, sintesi, sentire, specchio;
I come invisibile, immaginazione, intensità, iniziazione, incubo;
A come anima, Assoluto, anamorfosi, azione.

Niente a che fare, dunque, con la poesia come letteratura, o tripudio pseudoavanguardistico del significante, o esercizio di ricalco estetizzante dell’esistente, malinconica e intimistica consolatio vitae, imbalsamazione lirica dei bei tempi perduti, richiesta seduttiva di gratificazione alla cerchia dei critici e dei lettori.

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Opere Inedite, Giuseppe Conte

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Oggi a Opere Inedite, “Il mare dei ritorni’ cinque poesie inedite di Giuseppe Conte, poeta, scrittore e saggista. In questi nuovi testi Conte conferma l’andamento sinfonico  presente nella sua opera di poesia fin dalla prima pubblicazione, Il processo di comunicazione secondo Sade (Napoli, Edizioni Altri Termini, 1975). Un movimento lirico, simbolico e mitico, tipico del suo lavoro di poeta, da più di trent’anni.

 

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Andrea Zanzotto compie 90 anni, gli auguri dal mondo del web

Oggi, lunedì 10 ottobre 2011, Andrea Zanzotto, compie 90 anni. Buon compleanno! Facciamo sentire la voce del web.

Postate un commento con i vostri auguri al più grande poeta italiano vivente del secondo Novecento.

In occasione del 90esimo compleanno del poeta Andrea Zanzotto il presidente del consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato ha voluto onorare il letterato tributandogli il ‘leone del Veneto’, la massima onorificenza della regione Veneto.

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Premio Cetonaverde 2011 a Calabrò, De Angelis e Kruger

Vincitori della V Edizione del prestigioso Premio Cetonaverde 2011, sono stati annunciati dalla Presidentessa del Premio Mariella Cerutti Marocco, (nella foto) selezionati dalla giuria presieduta da Maurizio Cucchi (nella foto).

Premio Cetonaverde Poesia in memoria di Luigi e Tere Cerutti a Corrado Calabrò: ‘Poeta che con i suoi versi ha dato un contributo significativo alla diffusione della poesia italiana a livello internazionale’.

Premio Poesia Edita a Milo De Angelis: Per il libro Quell’andarsene nel buio dei cortili edizioni Mondadori 2010.

Premio internazionale alla carriera a Micael Kruger. Continua a leggere

Don McKay, Foglio a Foglia/Leaf to Leaf

 

<<Mi colpisce nella poesia di Don McKay una duplice e robusta attitudine. Da una parte McKay è attento agli elementi naturali e ai rapporti che gli artisti intrattengono con essi, sino a cercare di trarre una poesia dal vento o di disegnare divinità sulla roccia: sa che aria e terra, come acqua e fuoco, sono i materiali di costruzione dell’universo, e anche dell’universo della poesia. Dall’altra parte, McKay è capace di trarre dagli oggetti più domestici e quotidiani una catena di metafore straordinarie, che sorprendono il lettore e lo portano verso la soglia del silenzio e del mistero.
Trovo bellissime le poesie sorrette da una vasta, incommensurabile sapienza ornitologica, quelle dedicate alle funzioni di una foglia, che mormora, applaude al vento, afferra la luce, spira con stile, quelle in cui compaiono similitudini tra angeli e piroette d’aria, quelle in cui l’atrocità viene incarnata nel confronto tragico tra Achille già destinato a cadere e Ettore appena caduto e straziato.
La vita di oggi, non meno del mito, detta a questo poeta parallelismi di indimenticabile presa come quello tra gli stormi di piccioni che devastano il motore di un jet e gli stormi di dettagli insignificanti che devastano un matrimonio. La poesia intitolata “Apparecchiare la tavola” mi affascina per la metaforizzazione così acuta e ironicamente metafisica del coltello, della forchetta, del cucchiao (“un uovo assente”).
Questo poeta scrive con un grande respiro vitale. Ma questo poeta che cita Bonnefoy, Yeats, Machado, Li Po, Keats, Shelley, scrive perchè sa che tutta la grande poesia del mondo è sempre alle nostre spalle, e dovunque abitiamo, nelle pianure immense dela Canada, nelle strette coste del Mediterraneo, ci nutre di visioni e di sempre nuove domande.>>

Giuseppe Conte

<<What is so striking about the poetry of Don McKay is his double and vigorous vision. On the one and, he attends closely to the elements of the natural world, exploring the artist’s relations with them  in an attempt to entice a poem fron the wind, o to reveal gods in rocks, knowing that air, earth, water and fire are the fundamental building-blocks of the universe, just as they are of poetry.  On the metaphors from the most common objects, astonishing the reader, leading him to the threshold of silence and mystery.
I admire those poems of McKay in which he relies on his extensive ornithological knowledge or those devoted to the functions of a leaf that whispers and applauds the wind, catches the light and perishes with style. I paraise his poems that see angels as conflict between Achilles, already doomed to fall, and Hector, just fallen and dragged througt the dust.
Mckay infuses contemporary life to no less degree than he does myth with memorable and compelling comparison as when, for example, a flock of pigeons sabotages a jumbo jet’s engine just as a flock af empaty details devastates a marriage. The poem “Setting the table” is intriguinin its metaphorical power – so sharp and ironically metaphysical – evoked by a knife, fork and spoon (“an absent egg”).
Don Mckay writes with a remarkable breath of life. And as a poet who can cite Bonnefoy, Yeats, Machado, Li Po, Keats, Shelley, he knows that the great poetry of the world is always behind our backs wherever we are: whether in the immensity of the Canadian north or along the narrow coastlines of the Mediterranean, it always nurtures our vision, forever asking new questions.

Giuseppe Conte

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Opere Inedite, Bruno Conte

Bruno Conte è un giovane poeta, e anche un ottimo critico di poesia. Ha diciannove anni e vive a Torre del Greco.
Nel 2010 si è iscritto alla Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università Federico II di Napoli. 
Bruno Conte è anche un calciatore (chiunque lo voglia conoscere sotto il profilo sportivo, può trovare in rete le informazioni necessarie). Bruno ha coniugato in sè il famoso motto latino di Giovenale: “Mens sana in corpore sano”.  Per Bruno “il poeta d’oggi deve essere un atleta, allenato alla corsa del mondo. Deve compiere uno slancio. E la parola, la sua voce deve immergersi nella bellezza e nella mutevolezza del mondo.  In questo modo, forse, si potrà  ‘reinventare una speranza’ “, scrive Bruno Conte citando il poeta francese, Yves Bonnefoy.

Bruno Conte non ha fretta di scrivere e pubblicare poesie. Sa bene che ogni qualvolta si tenti di rappresentare con le parole ‘l’intima essenza del poeta’ si dispone di mezzi del tutto provvisori.

Bruno Conte ha già letto Rilke, che gli ha detto: Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore; confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Questo soprattutto: si domandi, nell’ora più quieta della sua notte: devo scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. La sua vita, fin dentro la sua ora più indifferente e misera, deve farsi insegna e testimone di questa urgenza. […]” Continua a leggere