Barbara Herzog, da “Nada más”

Barbara Herzog

Vuoi suggere
da ogni risposta
una goccia di anima
per assaporarla
abbracciarla
solo per questo
cavi sapere
da un sasso
e sì, per la tua voce
che bacia come
il vento gli steli d’erba

***

Quando intuisci
a poche sillabe
assurgi ciascuna
perché non puoi toccare
per colmare l’urgenza
ogni gemito accarezzato
nell’aria
non fa che acuire
la carnalità
del bisogno

***

Inutile arrovellamento
le risposte non sgorgano
da quel ruscello limpido
frastornante fino a
poco fa

ruvido palpare
per comprendere
dov’è finita la piena
sgorgano

***

Sublimare
è la parola d’ordine
dei decreti che
giocano al salto della corda

fortunata
colgo l’ispirazione
nell’inflessione delle parole
e costruisco

castelli sulle nuvole
se no
la mia pelle
sarebbe già avvizzita

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Stefano Bottero, da “Poesie di ieri”

Stefano Bottero, credits photo Dino Ignani

Mi trascina verso il peso delle cose
questa scimmia che ho sulla schiena.
È un lembo di niente
il suo parlare indistinto,
una spina,
il mormorio del traffico.

“o re, il peso si fa spirito,
siamo una costellazione.”

Così nel tenue turbamento della nebbia di Monza
– incanto, incauto, vivo per scommessa
la vita è una sala d’aspetto
e ho perso il momento.

***

Contrappeso della mia solitudine
i miei incubi d’autostrada.
il desiderio di dimenticarti,
domani
di non dimenticarti.

Sei l’intimità della mia dissociazione,

così scivoli dietro di me come la notte
che mi adagia un nastro sulle palpebre
e lo tira da dietro.

***

A DARIO BELLEZZA, POETA

Mi hai letto una sera
come favola della buonanotte
tutti i tuoi dubbi di strano distacco,
di autocommiserazione.

Sei per me il desiderio di un passante,
l‘attesa snervante in una copisteria.
Sei le ciglia perfette di un corpo non tuo
vestito di sbagli, di amanti drogati.

Stinge di vita questa tua insistenza,
sorge ostinata questa tua finzione
egocentrica figlia
della fermata successiva.

vorrei solo cullassi anche la mia
                                 disperazione. Continua a leggere

Il dono, Roberto Carifi

La raccolta di inediti e nuovi componimenti di Roberto Carifi giunge oggi come un dono di raccoglimento di fronte all’esperienza globale dell’incertezza e della perdita. Carifi traccia ora, in contrappunto magistrale, i paesaggi della fiducia e della mitezza quando “la malattia si arrende” alla “parola esatta”, al dire sublime che si spoglia e che perdona.

ESTRATTI

Dopo Auschiwitz nessuno abita più
le ceneri dei comignoli
dei pochi ebrei a righe,
la memoria agisce nel buio,
e non è casa la casa di nessuno

***

La povertà è un miracolo
di queste sciarpe rosse,
la malattia si arrende
quando la ringraziamo
con la rovina dichiarata a bassa voce
mentre codesta lingua non è più straniera
e morte, nel mio tedesco, è una preghiera.

***

L’amore è stato ospite qui
dove colsi un variopinto fiore
che resistette alla guerra
riposarono qui le parole
quella che fu appena pronunciata
senza perché è un filo d’erba.

***

Perché non siete i guardiani del cielo,
perché non lasciate apparire la terra?
Ai rapaci che sorvolano il nord,
che vanno verso sud
con la preda feroce
riemergono con le facce da vivi.

_____

Roberto Carifi (Pistoia 1948) è riconosciuto come uno dei maggiori autori contemporanei per l’originalità e per la vastità della sua opera poetica, per i raffinati scritti filosofici e per le traduzioni di Rilke, Trakl, Bataille, Flaubert, Weil per citare soltanto le più note.

Ha pubblicato numerose raccolte di poesia tra cui Obbedienza (Crocetti, 1986), Amore d’autunno (Guanda, 1998), Madre (Le Lettere, 2011), Il gelo e la luce (Raffaelli, 2015) e Amorosa sempre (La nave di Teseo, 2018).

Con AnimaMundi ha  pubblicato Ablativo assoluto (2021) nella collana di poesia “cantus firmus”.

Maria Clelia Cardona, “I giorni della merla”

Maria Clelia Cardona, credits ph Dino Ignani

I SEMI DELLA GIOIA

 

La gioia è un campo recintato
dove germogliano semi dispersi –
l’invasiva gramigna delle
menti nostre inebriate, la  malva rosa
che pur ferita dal falcetto svetta,
la campanula azzurra che rampica a terra
e l’ardore del sole in sé chiude.

 

SEMI SMARRITI

 

Trasvolano nella volta notturna della mente
stelle cadenti intorno a un desiderio
che tremola in basso – esile appello –
semi celesti di felicità
smarriti, germoglianti forse altrove
in oltrumano grano bianco.

 

CICLAMINI

 

Come spesso una frana di gran scena, una lite screanzata
fa deviare il corso delle storie. Ci si ritrova
in un cammino cieco, una strada sterrata senza uscita,
invaghiti dall’autunnale, nascosto apparire dei ciclamini –
fiori che vivono vicini, ma ognuno
a sé.
La voce blesa del navigatore avverte: « Errato, errato, tornate
indietro, se potete. Se.».

Da: I giorni della merla, di Maria Clelia Cardona, Moretti & Vitali, 2018 Continua a leggere

Patrizia Cavalli, anatomia di una poeta

Patrizia Cavalli / Credits ph. Dino Ignani

NOTA DI MONICA ACITO

Patrizia Cavalli è poeta, non poetessa.
Cavalli ha ancora la pelle perfetta di chi non si è mai resa conto di essere stata bella, nemmeno in gioventù.

Tra le lievi rughe del collo, la nuca e gli zigomi, Cavalli ha sbuffi di fumo e ragnatele, da cui si sprigiona la sua poesia, che fluisce con lo stesso ritmo sincopato del suo respiro.

Se dovessimo fare un nome, tra i tanti, capace di riannodare i fili tra il Novecento e il nostro secolo, sceglieremmo senz’altro la poeta di Todi.

Cavalli scappò dalla città di Jacopone, perché il suo carattere ruvido e orgoglioso mal sopportava le restrizioni di un borgo ancora medievale.

Approdò così a Roma, dove conobbe la Morante, che la laureò poeta, non con l’alloro di Petrarca e nemmeno con le tamerici di Virgilio, bensì con la poesia che non avrebbe cambiato il mondo.

E Cavalli forse scelse di prendersi il titolo di poeta proprio per non deludere Elsa, perché Cavalli, come tutte le donne pigre, aveva bisogno di qualcuno che la costringesse a credere fermamente in se stessa.

Non ho seme da spargere per il mondo
non posso inondare i pisciatoi né
i materassi. Il mio avaro seme di donna
è troppo poco per offendere. Cosa posso
lasciare nelle strade nelle case
nei ventri infecondati? Le parole
quelle moltissime
ma già non mi assomigliano più
hanno dimenticato la furia
e la maledizione, sono diventate signorine
un po’ malfamate forse
ma sempre signorine.

da “Le mie poesie non cambieranno il mondo” (Einaudi, 1974)

La poesia di Cavalli è fatta di nervi, sangue e muscoli: ha salde gambe, sta in piedi da sola e non ha bisogno di arabeschi di spiegazioni, di arringhe e di sillogismi aristotelici.

Le sue parole sono chirurgiche, spaccano il capello: in un’intervista recente al Corriere della Sera, Cavalli ha dichiarato che la poesia ha il compito di narrare il corpo, perché è inutile parlare dell’anima.

Cavalli è poeta e donna che abita la sua fisicità, e i suoi versi sono scienza del corpo e dei sentimenti.

Il suo sguardo tattile riesce, infatti, a dare parole a quei particolari trasalimenti privi di parole del corpo.

Ne “Il Cielo” (1981) vi è il ricamo del silenzio, che Cavalli cuce sul lenzuolo della sua solitudine.

Il rumore la intossica, le impedisce di scrutare la realtà con occhio chiaroveggente e con quell’endecasillabo che fa pensare alla mano del Montale di “Ossi di Seppia”. Continua a leggere

Patrizia Cavalli, cinque poesie

Patrizia Cavalli

Addosso al viso mi cadono le notti
e anche i giorni mi cadono sul viso.
Io li vedo come si accavallano
formando geografie disordinate:
il loro peso non è sempre uguale,
a volte cadono dall’alto e fanno buche,
altre volte si appoggiano soltanto
lasciando un ricordo un po’ in penombra.
Geometra perito io li misuro
li conto e li divido
in anni e stagioni, in mesi e settimane.
Ma veramente aspetto
in segretezza di distrarmi
nella confusione perdere i calcoli,
uscire di prigione
ricevere la grazia di una nuova faccia.

Da “Il cielo”, in Patrizia Cavalli, Poesie (1974-1992), Einaudi, Torino, 1992 Continua a leggere

Sul viaggio in Italia di Goethe | Über Goethes Reise nach Italien

andy_warholAndy Warhol: J.W. Goethe, serigrafia, 1982, Casa di Goethe

Museo | Biblioteca | Foyer italo-tedesco
Via del Corso 18 (Piazza del Popolo) | 00186 Roma
www.casadigoethe.it
Giovedì 18 febbraio 2016 ore 18.30 | In lingua italiana e tedesca

Incontro

Roma incontra Berlino / Berlin trifft Rom

MARIO FORTUNATO e JAN KONEFFKE

Sul viaggio in Italia di Goethe | Über Goethes Reise nach Italien

In cooperazione con l’Istituto Italiano di Cultura Berlino

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Jhumpa Lahiri, Laurea Honoris Causa

lahiriIl 21 aprile 2015 l’Università per Stranieri di Siena conferirà la laurea honoris causa in Lingua e Cultura italiana per l’insegnamento agli stranieri e per la scuola a Jhumpa Lahiri, scrittrice di origini bengalesi, nata a Londra e cresciuta negli Stati Uniti.
La vicenda umana e artistica di Lahiri è esemplare per l’Università per Stranieri di Siena, che ha sempre fondato la propria identità sul nesso esistente tra l’insegnamento dell’italiano e delle altre lingue e la comunicazione interculturale. Continua a leggere

Alberto Casadei, "Letteratura e controvalori"

alberto_casadei
 «Abbiamo ormai introiettato una lunga serie di analisi allarmate o catastrofiche sullo stato attuale e sui destini di quel settore della cultura umana che da circa cinque secoli siamo abituati a chiamare letteratura. Va ribadito invece che proprio in questa fase la letteratura, se tornerà a essere la più potente forma di condensazione di immaginari cognitivi e linguistici, potrà diventare un nuovo laboratorio di ipotesi, utopie, mondi possibili».
Alberto Casadei, Letteratura e controvalori” Critica e scritture nell’era del web, Donzelli Editore, Collana Saggine, 2014, € 19,50.
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Il Teatro Argentina celebra il poeta Gioachino Belli

Appuntamento

Da mercoledì 23 gennaio 2013 (ore 17.00) la Sala Squarzina del Teatro Argentina si apre al fascino di uno dei maggiori protagonisti della poesia italiana del primo Ottocento, Giuseppe Gioachino Belli, che nei suoi 2 mila 279 sonetti in dialetto romanesco ha rappresentato la vita in tutte le sue manifestazioni.‘Giuseppe Gioachino Belli a 150 anni dalla morte. Il 996 da Roma all’Europa’ è un progetto che il ‘Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli’ propone nel centocinquantesimo anniversario dalla morte, un’occasione per attraversare i testi e raccontare la personalità di un poeta affascinante e complesso che si confrontava con la modernità e i nuovi protagonisti della cultura e della storia romana, italiana ed europea. Continua a leggere

Roberto Benigni “La più bella del mondo”

Appuntamento (da non perdere)
a cura di Luigia Sorrentino

Lunedì 17 dicembre 2012 Roberto Benigni sarà in diretta su Rai Uno, in prima serata, subito dopo il tg delle 20:00, per parlare a tutti gli italiani e le italiane de La più bella del mondo.
Sapete chi è La più bella del mondo?
La nostra Costituzione, la Costituzione Italiana, entrata in vigore il primo gennaio del 1948. E allora, se non l’avete mai letta prima, vi prego, fatelo subito, è un libro straordinario. Benigni dice: “E’ il cielo degli uomini! – e poi spiega – E’ un libro scritto dagli uomini, (i nostri padri), che ci hanno indicato la strada.

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Teheran festeggia Giulio Einaudi e Elsa Morante

E’ dedicata al centenario della nascita di Giulio Einaudi ed Elsa Morante la 12esima “Settimana della lingua italiana” in corso fino domani 17 ottobre 2012 a Teheran con quattro appuntamenti.

Dopo una prima sessione introduttiva su “cent’anni di letteratura italiana” tratteggiati ponendo l’accento sull’editore torinese e la scrittrice nati entrambi nel 1912, la rassegna comprende appuntamenti incentrati, oltre che sulla Morante, anche su due altri autori di spicco della casa editrice: Beppe Fenoglio e Carlo Levi. Continua a leggere

La storia della letteratura italiana in Austria

Saranno presentati venerdì 18 maggio alle 17.30, presso la sede della Società Dante Alighieri a Roma, i volumi della Storia della letteratura italiana in Austria (Geschichte der italienischen Literatur in Österreich – Vienna, Böhlau 2011-2012), di Alfred Noe e Gualtiero Boaglio, uno sguardo sulla produzione letteraria italiana in territorio austriaco dall’Umanesimo alla dissoluzione dell’Impero asburgico. Interverranno, oltre agli autori, il presidente della Società Dante Alighieri, Bruno Bottai, e l’ambasciatore d’Austria in Italia Christian Berlakovits. Nei quasi 500 anni che vanno dall’inizio dell’Umanesimo al trattato di Continua a leggere

Grazia Deledda, la scrittrice dimenticata

Un viso ancora giovane, incorniciato da capelli bianchi raccolti sulla nuca. Ecco il volto della prima donna italiana che nel 1926 ha ricevuto l’ambitissimo premio Nobel per la Letteratura: Grazia Deledda.

La primavera
L’inverno aveva rinfrescato anche
il colore delle rocce. Dai monti scendevano,
vene d’argento, mille rivoletti silenziosi,
scintillanti tra il verde vivido dell’erba.
Il torrente sussultava in fondo alla valle tra
i peschi e i mandorli fioriti, E tutto ‘era puro,
giovane, fresco, sotto la luce argentea del cielo.

Grazia Deledda
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Beat Wysse all’Istituto Svizzero di Roma

Mercoledì 21 marzo 2012 ore 18.30 “L’immagine traumatica. La Chimera dell’identità culturale”. Conferenza del Prof. Beat Wyss (Staatliche Hochschule für Gestaltung Karlsruhe/Scholar in Residence ISR 2012)

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L’icona della Lupa Capitolina, riprodotta massicciamente in ogni forma su piazze, uffici e carte intestate, rappresentava durante gli anni trenta la romanità del regime di Mussolini. Continua a leggere

Dal 23 aprile sulle monete da 2 euro il volto di Giovanni Pascoli

Farà il suo esordio il 6 aprile a Barga, durante la celebrazione del centenario della morte di Giovanni Pascoli, la moneta da due euro dedicata al grande poeta romagnolo, che avrà poi corso legale a partire dal prossimo 23 aprile. Ne danno notizia Marco Bonini, sindaco di Barga, la cittadina in provincia di Lucca dove il poeta ha lungamento vissuto e dove è sepolto, ed Alessandro Adami, presidente della Fondazione Pascoli.

Le monete da due euro, particolarmente ricercate dai collezionisti, sono autorizzate dal 2004 nei paesi membri della zona dell’euro e ne sono state emesse fino ad oggi 103. In Italia sono state dedicate, tra gli altri, a Camillo Benso di Cavour, al 150° dell’Unità Italiana, agli anniversari delle firme della Costituzione Europea, dei Trattati di Roma, e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ed infine ai XX giochi olimpici invernali che si svolsero a Torino. Continua a leggere

I funerali di Elio Pagliarani

I funerali di Elio Pagliarani verranno celebrati domani, sabato 10 febbraio a Roma alle 11:00 nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella (cosiddetta Chiesa Nuova) della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri (Via del Governo Vecchio, 134).

Cordoglio del Comune di Rimini per per la morte di Elio Pagliarani, che ha ricordato che il poeta era stato insignito del Sigismondo d’Oro nel 1995. “Più di ogni altro poeta italiano del dopoguerra – si legge nelle motivazioni del
riconoscimento del Comune ai riminesi che onorano la città – ha dato voce memorabile al disagio della civiltà industriale. Continua a leggere

Antonella Anedda incontra il gruppo PsicoLettere

Antonella Anedda sabato 12 novembre alle 14.30  sarà all’Associazione Italiana Psicologia Analitica di Roma (Via Pisanelli, 1) per un incontro con il gruppo PsicoLettere. La poetessa  parlerà della  sulla sua  opera di poesia.

Interverranno, fra gli altri, Mauro Bersani, Giovanna Rosadini, Filippo Strumia e Andrea Cortellessa.

L’Associazione Italiana di Psicologia Analitica (AIPA) è stata fondata il 27 novembre 1961 da Ernst Bernhard e da un gruppo di suoi allievi, con l’intento di approfondire e diffondere in Italia la conoscenza del pensiero di Carl Gustav Jung.

Orhan Pamuk, il sogno dell’Europa

Altre Scritture
a cura di Luigia Sorrentino

Orhan Pamuk, il grande scrittore turco, premio Nobel per la Letteratura nel 2006, lo intervistai a Napoli nel corso della 52esima edizione del Premio Napoli pochi giorni prima che gli fosse conferito il prestigioso riconoscimento internazionale. Fu la prima intervista televisiva italiana a Orhan Pamuk. Continua a leggere