Al Mig “Cangiante” di Giuseppe Capitano

Gino Severini “Composizione futurista”, 1938 Xilografia

Sabato 8 ottobre 2022, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, il Polo Musale di Castronuovo Sant’Andrea apre i propri spazi (MIG. Museo Internazionale della Grafica, Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, Atelier “Guido Strazza” per la calcografia, Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”, Museo della Vita e delle Opere di Sant’Andrea Avellino) per la XVIII Giornata del Contemporaneo AMACI.

Il MIG accoglie due mostre: La storia dell’“École de Paris” – la “Scuola di Parigi” raccontata attraverso una selezione della grafica del Novecento europeo (Picasso, Braque, Matisse, Bernard, Chagall, Severini, Magnelli, Legér, Zadkine, Archipenko, Bazaine, Zao Wou-Ki, Arp, Sonia Delaunay, Mirò, Poliakoff, Bazaine, Beaudin, Music, Le Moal, Manessier, Pignon, Singier, Tal-Coat, Villon, Hartung, Bram Van Velde, Man Ray, Dominquez, Matta, Bellmer, Lepatre, Masson, Vuillard, Marquet, Lurçat, Ernst, Dorotea Tanning, Dunoyer de Segonzac, Ubac, Soulages, Vieira da Silva, Gromaire, Goetz, Christine Boumeester, Bryen, Bissier, Bissière, Labisse, Lam, Charchoune, Fautrier, Dubuffet, De Chirico, Rebeyrolle, Mathieu, Messagier, Friedlaender, Campigli, Vasarely, Hayter, Herold) e “Cangiante” con un gruppo di opere su carta realizzate con le erbe da Giuseppe Capitano durante la residenza a Castronuovo dal 16 al 21 agosto 2022.

La prima mostra mette in evidenza come e perché Parigi, nella prima metà del secolo XX, fu lo spazio della pluralità, della creatività senza confini, dell’incubazione dell’arte moderna: un polo d’attrazione e di riferimento ineludibile che stimola oltre cinquecento artisti di trenta diversi paesi a risiedere nella città, a studiare nelle sue accademie, a formare sodalizi e reti di amicizie con letterati, critici, editori, galleristi, mercanti, stampatori, assegnando alla grafica un ruolo determinante per la diffusione, in tutto il mondo, dei sentimenti di un’epoca.

Giuseppe Capitano in una foto di Silvano Di Leo

La mostra di Capitano invece, fa parte di una ricerca perseguita da molti anni  dall’artista sull’utilizzo del colore.  La  volontà di Capitano è quella di combattere la finta cromia industriale che pigmenta di plastica il mondo.

Giuseppe Capitano – “Disegno con erbe”, 2022

I disegni di Capitano sono eseguiti strofinando foglie (a volte fiori, a volte frutti) su una carta non acida così da accogliere la materia organica della pianta che muta di colore nel corso del tempo virando da verde a giallo a marrone sino a volte a rimanere solo come un’impronta.

Questo divenire mette in contatto il tempo biologico dello spettatore con quello dell’opera su uno stesso piano di mutamento. Da ciò la decisione di Capitano di vivere in campagna che, per quanto antropizzata, può correggere questa finzione.

Roberto Linzalone in una foto di Antonello Di Gennaro

Come da tradizione (ogni anno, per la giornata del contemporaneo, un artista, un critico o un poeta sono ospiti del Polo Museale), l’incontro con il poeta Roberto Linzalone metterà in luce caratteri e prospettive delle due mostre e di quanto si fa a Castronuovo per l’arte contemporanea.

Per l’occasione, leggerà testi dei vari poeti (Apollinaire, Breton, Prevert, Valèry, Aragon, Butor, Char, Cocteau, Eluard, Larbaud, Queneau, Reverdy, Tzara) che hanno collaborato con gli artisti della “Scuola di Parigi”, costruendo, nel corso del ‘900, una serie di fondamentali libri d’artista. Continua a leggere

I “Depositi piovani” di Luccioli

Massimo Luccioli

In mostra le opere visionarie di Massimo Luccioli

Nota di Fabrizio Fantoni

 

La prima impressione che offrono le opere di Massimo Luccioli è di condensare con rinnovata energia le lezione della più importante produzione artistica del novecento.

Le sue superfici ci restituiscono la matericità di Alberto Burri, la forza evocativa di Leoncillo e la poesia visionaria di Lucio Fontana.

Le opere di Luccioli ponendosi al confine tra scultura e pittura ci portano a contatto con l’inconscio, con la materia archetipica, a volte magmatica, che si muove al di sotto o al di là del visibile.

Il gesto artistico che sorregge le creazioni di Luccioli, seppur animato da un’ irriducibile istintualità, risulta sempre contraddistinto da un controllo e da una raffinata sostenutezza formale assai desueta nel panorama artistico contemporaneo.

Un artista da scoprire ed apprezzare in questa inedita mostra.

Volto di uomo

MASSIMO LUCCIOLI
Depositi piovani
A cura di Mario Finazzi

9 giugno opening
Aleandri Arte Moderna
Roma

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La mostra “Caravaggio Napoli” al Real Museo di Capodimonte

Figura 1

DENTRO CARAVAGGIO

DI RICCARDO PRENCIPE

“Caravaggio Napoli”, titolo essenziale, che tende quasi a fondere i due nomi, senza preposizioni.

Entrando in mostra ci si rende subito conto della cura scenografica che vi hanno riposto i curatori: ospitare i dipinti di Caravaggio e dei caravaggeschi, in sale completamente scure,“dipinte di negro”. Era così infatti che il maestro lombardo colorava le pareti delle sale studio dove lavorava. Egli Lo faceva in modo da far cadere la luce dalle alte finestre sui soggetti, lo stesso effetto ottenuto oggi artificialmente nei teatri, evitando dispersioni visive, mettendo gli accenti giusti sui chiaroscuri ed enfatizzando i colori. L’intento è chiaro: ricreare un’atmosfera simile agli ambienti in cui queste opere hanno visto la luce.

L’altra novità: non inserire la mostra nell’ambito del percorso museale, bensì trattarla come un organismo autonomo rispetto al museo. La mostra ha infatti un ingresso a sé stante, un’isola di chiaroscuro nella sala Causa, a piano terra. Continua a leggere

Mostra collettiva. Dragoş Bădiţă, Răzvan Botiş, Tincuta Marin

A word for each of us”

Inaugurazione martedì 17 aprile alle 18:30
17 aprile – 25 maggio 2018

mostra collettiva
Dragoş Bădiţă | Răzvan Botiş | Tincuta Marin

Martedì 17 aprile la galleria Richter Fine Art ospita tre giovani talenti dell’arte pittorica transilvana: Dragoş Bădiţă, Răzvan Botiş e Tincuta Marin, nella seconda collettiva di questa stagione “A word for each of us”.

In linea con la ricerca che la galleria Richter Fine Art porta avanti attorno al linguaggio della pittura gli artisti romeni della Şcoala de la Cluj mostrano il loro approccio alla pittura contemporanea: fresco, unico, le cui opere riflettono non solo la società odierna, ma un modo singolare di costruire un discorso sulla pittura.

Tutti e tre gli artisti romeni si sono formati nell’Universitatea de Artă și Design din Cluj-Napoca (UAD), che negli ultimi vent’anni è diventata un punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea, soprattutto per la pittura, artisti di livello internazionale come Victor Man (1974), Radu Comșa (1975), Adrian Ghenie (1977), Mircea Cantor (1977), Ciprian Mureşan (1977), Șerban Savu (1978) e Ioana Nemeş (1979) si sono formati nella stessa Accademia.

Come afferma Antonello Tolve nel testo che accompagna la mostra: «Con esperienze di gusto assai diverse, animate tuttavia da uno stesso background il volto di Cluj-Napoca – una vera miniera di pittori di qualità – è fatto oggi di nuove leve dell’arte, di occhi vigili che guardano, che metabolizzano e, între tradiţii şi inovaţii (tra tradizioni e innovazioni), reinventano, arricchendo le immagini di contenuti sempre più aperti. Munita di grande determinazione e tecnica la generazione dei nati tra la seconda metà degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta, presenta infatti un termometro la cui gradazione immaginifica assorbe al suo interno esperienze nazionali e estere, ricerca e di riflessone sulla pittura, luoghi della memoria collettiva e della storia sociale, spazi fisici e metafisici risucchiati spesso nella regione aperta dell’остранение (Šklovskij), di un processo narrativo in cui la realtà viene ribaltata da un punto di vista inconsueto».

Dragoș Bădiță, Răzvan Botiş e Tincuța Marin, il triunvirato radunato in questa mostra che Tommaso Richter dedica alle freschezze della Şcoala de la Cluj, sono campioni che delineano appieno lo scenario plurale di un paese dove la partecipazione collettiva avverte l’importanza della singolarità e dove il manuale e il mentale si intrecciano indissolubilmente per creare piacevoli e accattivanti stordimenti visivi.

Le opere di Dragoş Bădiţă (Horezu, 1987) riflettono sulla natura momentanea dell’esperienza e su come si collega a una più ampia comprensione della realtà, che porta in primo piano il rapporto con la natura, con il corpo, con le persone, con la natura fluttuante del sé, l’inevitabilità della decadenza e della dissoluzione, i limiti della comprensione dei mondi interiori degli altri.

Răzvan Botiş (Brașov, 1984) propone uno spaccato riflessivo senza laccature che ricuce al suo interno strati d’animo differenti: dalla cupezza del capitalismo e della corruzione planetaria all’alienazione dell’uomo contemporaneo, dalla perdita della certezza alla vetrinizzazione sociale, dalle periferie ai residui di una libertà condizionata dal potere.

Infine le opere di Tincuta Marin (Galați, 1995) presentano e incorporano elementi presi dalla street art e dall’espressionismo astratto. L’artista manipola frammenti della realtà, li destruttura e li ricompone per creare combinazioni magiche e dinamiche, completando i collage attraverso le basi del gesto pittorico, della linea, del punto e della forma.
Le sue opere sono piene di magia e immagini oniriche dalla forma alla composizione, alla metamorfosi dei filtri percettivi, ai personaggi deformati, con strani volti atipici.

Dragoş Bădiţă (Horezu, 1987) vive e lavora a Cluj, in Romania.
Dragos si è laureato presso Universitatea de Artă și Design din Cluj-Napoca (UAD) e ha esposto a Bucarest, Cluj, Londra, Copenaghen, Atene, Gand, Maiorca e Berlino.

Răzvan Botiş (Brașov, 1984) vive e lavora a Cluj. Si è laureato Universitatea de Artă și Design din Cluj-Napoca (UAD) e ha partecipato a mostre personali e collettive a Berlino, Mosca, Chicago, Venezia, Vienna, Bucarest, Timişoara e Cluj. Nel 2017 il suo lavoro è stato esposto ad Art Encounters, la biennale d’arte di Timişoara.

Tincuta Marin (Galați, 1995) vive e lavora a Cluj, in Romania.
Si è laureata presso l’Universitatea de Artă și Design din Cluj-Napoca (UAD)

 

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Franz Pilcher, Lo spirito d'officina

franz_11-590x427Franz Pilcher

In occasione del settantacinquesimo compleanno dello scultore Franz Pichler, Merano Arte dedica all’artista meranese una mostra che ripercorre il suo percorso dagli anni Sessanta ad oggi. L’esposizione dal titolo Franz Pilcher. Non avere paura inaugurerà il 28 gennaio 2014 alle ore 19 e sarà visitabile fino al prossimo 6 Aprile. Pichler nasce a Scena nel 1939, dal 1959 studia scultura all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera e lì consegue il diploma nel 1964. Continua a leggere

Padova, al San Gaetano i grandi della grafica

Appuntamento

“Voci di Corridoio: Grafica 900” è il titolo della prossima importante mostra (dal 18 gennaio al 7 febbraio 2013) che sarà ospitata al polo culturale San Gaetano di via Altinate, a Padova. Proporrà un pezzo di storia dell’arte contemporanea vista non dall’angolazione della pittura, ma da quella della grafica: cioè l’incisione, la litografica e le altre tecniche di riproduzione artigianale dell’immagine che hanno dato agli artisti la duplice opportunità di aumentare la diffusione del loro lavoro, da un lato, e dall’altro di poter esprimere un riflesso differente dell’arte, dal quale emergono la matrice segnica e tutte le sue suggestioni peculiari. Continua a leggere

Presentazione a Roma di “Figura solare” & Mostra

Appuntamento (annuncio n.2)

Oggi, 3 ottobre 2012 presentazione a Roma del libro di Nicola Vitale FIGURA SOLARE Un rinnovamento radicale dell’arte | Inizio di un’epoca dell’essere UN LIBRO | UNA MOSTRA.
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Mercoledì 3 ottobre 2012 ore 17,30 alla CASA DELLE LETTERATURE (Piazza dell’Orologio 3 ) presentazione del libro FIGURA SOLARE di Nicola Vitale. Intervengono con l’autore: Paolo Aita e i poeti Nicola Bultrini, Claudio Damiani, Vincenzo Mascolo, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino.

ore 19,00
MANIERO ASSOCIAZIONE CULTURALE (Via dell’Arancio 79), inaugurazione della mostra degli artisti presentati nel libro: Peter Angermann, Lorenzo Bonechi, Helgi Friðjónsson, Jan Knap, Milan Kunc, Luigi Ontani, Nella foto), Salvo, Nicola Vitale.
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Enzo Cucchi, “Religione”

Appuntamento

Ci sono 4 nuove opere in bronzo realizzate da Enzo Cucchi e sei piccole tele collegate alle sculture in esposizione nel cortile del Complesso di Sant’Ivo alla Sapienza (Corso Rinascimento, 40, Roma).  

Le opere sono collocate all’interno del cortile per gentile concessione dell’Archivio di Stato di Roma. Il titolo della mostra è Religione ed è visitabile fino al 10 giugno 2012. Credo davvero valga la pena di vederle.   Continua a leggere

Dalì, ritratto di un genio & video

C’è tempo fino al 9 luglio 2012 per vedere la mostra di Salvador Dalì al Vittoriano di Roma.


“Se la pittura non ti vuole, tutto il tuo amore per lei sarà inutile”. Lo diceva Salvador Dalì, nato a Figueras in Catalogna, l’11 maggio del 1904. Figlio di una nuova specie, come indica il suo stesso nome: SALVADOR, crede fermamente di dover riscattare la pittura dall’arte moderna. Il suo grande istinto d’artista è rapido nell’afferrare – si pensi ai colori dei cieli di Dalì, inimitabili – ma pronto anche a lasciar andare. Quest’opera, “Autoritratto di Raffaello” un omaggio al grande maestro, dipinto da Dalì nel 1921 – la più antica esposta al Vittoriano – mostra l’aggressività del genio fin dalla giovane età.

Il video-servizio “Dalì, ritratto di un genio” è di Luigia Sorrentino, montaggio di Massimilano Cantatore.

[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/05/dali-sorrentino.mp4[/flv]

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La Napoli dei fumetti, ‘Cinquant’anni vissuti diabolikamente’

Un mese tutto a fumetti per Napoli che a partire dal 6 aprile 2012 sarà invasa dai personaggi di carta e da ospiti internazionali. Quest’anno il lungo avvicinamento al Comicon inizia infatti venerdì prossimo alle 12:00, con l’inaugurazione della mostra dedicata a Diabolik in occasione del suo 50esimo compleanno.

L’esposizione, curata da Comicon e dalla casa editrice Astorina, si intitola Cinquant’anni vissuti Diabolikamente e si svolgerà al Palazzo delle Arti di Napoli (Pan) fino al 2 maggio. Continua a leggere

Il ritorno di Salvador Dalì

Salvador Dalì torna a Roma dopo quasi sessant’anni e lo fa in grande stile. Il genio catalano, uno dei padri del Surrealismo e uno dei più popolari e apprezzati artisti del Novecento riceve, a 23 anni dalla morte, l’omaggio di Roma con una grande esposizione al Complesso del Vittoriano: “Dalì. Un artista, un genio” dal 9 marzo al primo luglio 2012.

La mostra, attraverso 103 opere tra olii, disegni e acquarelli, oltre a moltissimi documenti, fotografie, filmati, lettere, oggetti, vuole tessere il filo tra l’artista e il genio per restituire a tutto tondo il Salvador Dalì che ha saputo creare dalle sue eccentricita’ caratteriali e biografiche un universo affascinante e suggestivo di immagini plastiche e letterarie davvero uniche. Era dal 1954 che Roma non dedicava a Dali’ una mostra di queste proporzioni. Allora fu lo stesso genio di Figueras a riempire la scena, accompagnato da alcune delle sue maggiori opere e da momenti di “happening surrealista” come quello della conferenza stampa di cui c’è un filmato dell’Istituto Luce. Continua a leggere

Mirò! Poesia e luce, al Chiostro del Bramante di Roma

Torna a Roma dopo molti anni una grande retrospettiva dedicata al genio di Joan Mirò. Dal 16 marzo al Chiostro del Bramante saranno esposte circa 80 opere del maestro surrealista mai viste in Italia, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli.

Intitolata ‘Miro’! Poesia e luce’, l’importante rassegna (prodotta e organizzata dal Dart Chiostro del Bramante in collaborazione con Arthemisia Group e 24 Ore Cultura) è il frutto della collaborazione con la Fundacio’ Pilar i Joan Mirò di Palma di Mallorca, in cui e’ custodito gran parte del patrimonio dell’artista catalano e che ha concesso, in via del tutto straordinaria, i suoi capolavori per un’anteprima italiana.
La mostra è curata da Maria Luisa Lax Cacho, considerata la massima esperta internazionalmente dell’opera di Mirò, che ha selezionato le opere in modo da riproporre al pubblico romano l’intero arco produttivo del maestro. Che è stato molto intenso, dal momento che, nato nel 1893, ha lavorato ininterrottamente e con grande passione dal 1908-1981. Anzi, proprio negli anni della maturità e della vecchiaia, si affinarono la ricerca e la volontà sperimentatrice (quasi novantenne si interessa di scultura gassosa e pittura quadridimensionale) di un artista il cui valore indiscusso fu riconosciuto in tutto il mondo fin dagli anni Quaranta e Cinquanta (ma in patria solo dopo la caduta del franchismo). Continua a leggere

Festival ‘Dedica’ 2012, con il Nobel Wole Soyinka

Poeta, drammaturgo fra i maggiori di lingua inglese, narratore, saggista, docente universitario e primo africano ad aver ricevuto il Nobel per la letteratura nel 1986: è il nigeriano Wole Soyinka – pensatore
indipendente, armato di una prosa lucida, che da decenni si batte per portare la democrazia e il rispetto dei diritti umani nel suo Paese come altrove – il protagonista della diciottesima edizione di ‘Dedica 2012’.

La rassegna, presentata il 21 febbraio 2012 e promossa dall’associazione Culturale Thesis, si terrà a Pordenone dal 10 al 24 marzo. Tra gli eventi di richiamo, la prima mostra fotografica in Italia di Akintunde Akinleye, fotografo nigeriano vincitore di numerosi premi tra cui, nel 2007, il World Press Photos Awards nella categoria Spot News. Per il gran finale, il 24 marzo, una delle grandissime voci dell’Africa, celebre in tutto il mondo: la cantante del Mali Rokia Traorè.

Arte e poesia, Li Xiangyang

Arte e poesia
a cura di Luigia Sorrentino

Giovedì 26 gennaio alle ore 18.30 la diagonale/galleria è lieta di presentare la personale di Li Xiangyang . Dopo la recente partecipazione dell’artista di Pechino alla “Grande astrazione celeste. Arte cinese del XXI secolo” al MACRO Testaccio, diagonale/galleria propone al pubblico una nuova selezione dei suoi ultimi lavori.

In mostra grandi tele caratterizzate da lunghe linee verticali nere, rosse e grigie volutamente interrotte, testimonianza di uno stato d’animo di rottura, con un’evidente predominanza dei toni di grigio, espressione della profonda ricerca del “sublime negativo”, come lo definisce l’artista stesso; un intervento ironico dinnanzi alla tradizione cinese, grigio come negazione del colore.

Achille Bonito Oliva nel suo testo in catalogo scrive:”L’astrazione delle sue opere è frutto di una dialettica tra la materia e la geometria della forma finale. Ripetizione e differenza producono un sistema visivo che non è mai statico o prevedibile, semmai sorprendente apertura verso l’architettura seppure vaporizzata e smaterializzata nello spazio circostante all’opera. L’opera di Li è il frutto di una mentalità creativa capace di coniugare analisi e sintesi, d’ investigazione e rappresentazione.” Continua a leggere

Arte e poesia, Giuseppe Capitano

Giuseppe Capitano, grande temperamento tra gli artisti contemporanei,  presenta a Roma Arborea parte seconda, dal 1 aprile alla diagonale/galleria di via in Caterina 83/c, (angolo via Giulia).

“Arborea parte seconda esibisce le ragioni/emozioni di una fuga dal territorio desertificato della contemporaneità verso quello della spiritualità che è atemporale. Il salto che effettua Capitano è quello di spostare l’attenzione dall’oggetto al soggetto , soggetto pensante e in divenire, che si ricollega alla sua interiorità per costruire un mondo di individui liberati.
Le opere parlano del desiderio/azione di evadere da uno stato di prigionia fisico/mentale attraverso il luogo misterioso della creazione, i cui frutti risultano esotici e familiari nello stesso spazio. Nessun intento provocatorio perché consapevole che l’estraneità/mostruosità ci appartiene.
Buona Visione. ”
                                                                               G. C. Continua a leggere