Salman Rushdie presenta la sua autobiografia a Berlino

La libertà di espressione sopra tutto, ma un conto sono gli attacchi verbali e un altro alle persone: a sottolinearlo è lo scrittore Sulman Rushdie, prima vittima, con la Fatwa emessa contro di lui dal regime iraniano nel 1989 per il romanzo I Versetti Satanici, di una lunga dinastia di ‘eretici’ occidentali messi all’indice dall’Islam, e pretesto per una scia di attentati, omicidi e violenze come quelle scatenate ora dal film su Maometto The innocence of Muslims.

“Anche il Papa viene preso in giro tutti i giorni ma non si vedono cattolici fare attentati per il mondo”, dice. In un incontro a Berlino dall’Editore Berteslmann per l’uscita del suo ultimo libro – presente il gotha dell’editoria tedesca incluso il direttore per la cultura della Frankfurter Allgemeine Zeitung, Frank Schirrmacher (nella foto sotto) – Rushdie, rispondendo ai giornalisti, respinge il termine islamofobia: “non amo questa parola, tutto è legittimo”, la critica, la satira ma non la violenza. “Bisogna distinguere gli attacchi alle idee dagli attacchi alle persone”. Continua a leggere

Sloterdijk, “La mano che prende la mano che dà”

Nello scaffale: Peter Sloterdijk
“La mano che prende la mano che dà”
Raffaello Cortina Editore 2012 (euro11,00)
a cura di Luigia Sorrentino

Peter Sloterdijk, il filosofo antitasse
di Laura Cervellione

Perché la filosofia non può parlare di tasse? Soprattutto quando il fisco diventa una selva oscura, il filosofo avrebbe buon diritto di accendervi un po’ di lumi. Così rivendica Peter Sloterdijk in alcuni interventi sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, andati a comporre un volumetto polemico, La mano che prende e la mano che dà. Una mano che tormenta il teutonico di Karlsruhe, tanto da convincersi che non è l’Essere, né il Tempo, ma sono le Tasse l’assillo più orizzontale del pianeta. Giacciono lì, nella loro datità, senza che nessuno le abbia mai decentemente giustificate. Continua a leggere

Günter Grass, apocalisse Europa

Una nuova provocazione arriva dallo scrittore tedesco e premio Nobel per la Letteratura nel 1999  Günter Grass, che ha pubblicato sulla Sueddeutsche Zeitung una nuova poesia dedicata alla crisi in Grecia e intitolata ‘Il disonore dell’Europa’.
Grass, 84 anni, condanna duramente il trattamento riservato dall’Europa ad Atene. Descrive la Grecia come ‘un Paese condannato alla povertà, prossimo al caos totale, ‘perché il mercato ne ha bisogno’, scrive Grass, ‘il Paese culla dell’Europa’, aggiunge lo scrittore, ora viene ‘rottamato’ e messo alla gogna nudo come un ‘debitore’.
Lo scrittore fa poi riferimento a Hölderlin ‘che portava la divisa nello zaino’ e ad Antigone ‘vestita a lutto’. Poi, rivolgendosi all’Europa scrive: “Deperirai priva di spirito, oh Europa, senza il Paese il cui spirito ti ha concepito”. Circa due mesi fa, il 4 aprile, lo scrittore aveva pubblicato un’altra poesia, ‘Was gesagt werden muss’ – ‘Ciò che deve essere detto’ -in cui criticava Israele per le sue posizioni sulla possibilità di un attacco all’Iran, definendo lo Stato ebraico una minaccia “alla gia fragile pace mondiale”. La pubblicazione del testo aveva sollevato polemiche e critiche. Qui sotto, in tedesco, il testo della poesia di Günter Grass. Continua a leggere

Günter Grass ricoverato all’ospedale di Amburgo

Il premio Nobel per la letteratura Günter Grass, 84 anni, è stato ricoverato oggi 16 aprile 2012 all’ospedale di Amburgo. Lo riferisce l’agenzia di stampa tedesca dapd che però non fornisce ulteriori dettagli. Lo ha riferito il tabloid tedesco Bild.

Nelle ultime settimane Grass è stato al centro di una polemica con Israele per una poesia, pubblicata il 4 aprile, che critica quella che ritiene l’ipocrisia occidentale sul programma nucleare israeliano e definisce il Paese una minaccia alla “già fragile pace mondiale” per il suo atteggiamento nei confronti dell’Iran. La pubblicazione della poesia sulla Süddeutsche Zeitung ha provocato reazioni durissime in tutto il mondo.  Continua a leggere

Dura risposta di Günter Grass al Governo israeliano

Günter Grass ha preferito lasciar trascorrere qualche giorno prima di esprimersi sull’iniziativa del governo israeliano, che l’aveva dichiarato “persona non grata” per aver definito, in una poesia, Israele “potenza nucleare” in grado di minacciare la pace del mondo. 

Alla fine la risposta è arrivata: si tratta di una “misura coercitiva” che ricorda i metodi della Repubblica democratica tedesca, la Germania del regime comunista, ha scritto il premio Nobel per la Letteratura in un intervento pubblicato oggi, 12 aprile 2012, dalla  Sueddeutsche Zeitung con questo titolo: “Israels Innenminister Jischai bietet Grass Treffen an”. Continua a leggere

Lo sdegno di Elie Wiesel, “Il vecchio tedesco ha rialzato la testa?”

“L’Iran è guidato da un crudele dittatore, che ha ripetutamente annunciato la sua intenzione di distruggere Israele. Quindi come mai Gunter Grass decide che Israele incarna la minaccia alla pace mondiale, e non l’Iran?”

Se lo chiede  Elie Wiesel, in un articolo apparso oggi sul quotidiano israeliano Yediot Aharonot in un commento alla pubblicazione della notizia sulle dichiarazioni fatte dal premio Nobel per la Letteratura tedesco che ha descritto Israele come una “causa riconoscibile di pericolo”. Lo scrittore di origine rumena sopravvissuto alla ‘catastrofe’, la Shoah, premio Nobel per la Pace nel 1986, ha commentato così: “Semplicemente non capisco. Cosa è successo? Forse il vecchio tedesco ha fatto il suo ritorno ed ha rialzato la testa?”

Critici, ma più differenziati i commenti dei due maggiori giornali, la progressista ‘Sueddeutsche Zeitung’, che ieri ha pubblicato la poesia
di Grass, ed il conservatore ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’ .

http://www.sueddeutsche.de/kultur/schriftsteller-verteidigt-israel-kritik-grass-geisselt-gleichschaltung-der-meinung-1.1327017 Continua a leggere