Günter Grass, apocalisse Europa

Una nuova provocazione arriva dallo scrittore tedesco e premio Nobel per la Letteratura nel 1999  Günter Grass, che ha pubblicato sulla Sueddeutsche Zeitung una nuova poesia dedicata alla crisi in Grecia e intitolata ‘Il disonore dell’Europa’.
Grass, 84 anni, condanna duramente il trattamento riservato dall’Europa ad Atene. Descrive la Grecia come ‘un Paese condannato alla povertà, prossimo al caos totale, ‘perché il mercato ne ha bisogno’, scrive Grass, ‘il Paese culla dell’Europa’, aggiunge lo scrittore, ora viene ‘rottamato’ e messo alla gogna nudo come un ‘debitore’.
Lo scrittore fa poi riferimento a Hölderlin ‘che portava la divisa nello zaino’ e ad Antigone ‘vestita a lutto’. Poi, rivolgendosi all’Europa scrive: “Deperirai priva di spirito, oh Europa, senza il Paese il cui spirito ti ha concepito”. Circa due mesi fa, il 4 aprile, lo scrittore aveva pubblicato un’altra poesia, ‘Was gesagt werden muss’ – ‘Ciò che deve essere detto’ -in cui criticava Israele per le sue posizioni sulla possibilità di un attacco all’Iran, definendo lo Stato ebraico una minaccia “alla gia fragile pace mondiale”. La pubblicazione del testo aveva sollevato polemiche e critiche. Qui sotto, in tedesco, il testo della poesia di Günter Grass.


Europas Schande

Ein Gedicht von Günter Grass

Dem Chaos nah, weil dem Markt nicht gerecht,
bist fern Du dem Land, das die Wiege Dir lieh.

Was mit der Seele gesucht, gefunden Dir galt,
wird abgetan nun, unter Schrottwert taxiert.

Als Schuldner nackt an den Pranger gestellt, leidet ein Land,
dem Dank zu schulden Dir Redensart war.

Zur Armut verurteiltes Land, dessen Reichtum
gepflegt Museen schmückt: von Dir gehütete Beute.

Die mit der Waffen Gewalt das inselgesegnete Land
heimgesucht, trugen zur Uniform Hölderlin im Tornister.

Kaum noch geduldetes Land, dessen Obristen von Dir
einst als Bündnispartner geduldet wurden.

Rechtloses Land, dem der Rechthaber Macht
den Gürtel enger und enger schnallt.

Dir trotzend trägt Antigone Schwarz und landesweit
kleidet Trauer das Volk, dessen Gast Du gewesen.

Außer Landes jedoch hat dem Krösus verwandtes Gefolge
alles, was gülden glänzt gehortet in Deinen Tresoren.

Sauf endlich, sauf! schreien der Kommissare Claqueure,
doch zornig gibt Sokrates Dir den Becher randvoll zurück.

Verfluchen im Chor, was eigen Dir ist, werden die Götter,
deren Olymp zu enteignen Dein Wille verlangt.

Geistlos verkümmern wirst Du ohne das Land,
dessen Geist Dich, Europa, erdachte.

http://www.sueddeutsche.de/kultur/gedicht-von-guenter-grass-zur-griechenland-krise-europas-schande-1.1366941

http://www.ilpost.it/2012/05/26/la-nuova-poesia-di-gunter-grass/

4 pensieri su “Günter Grass, apocalisse Europa

  1. Afiq,
    Chi conosce il tedesco potrà leggerla in lingua originale. Il testo della poesia è spiegato da me nel testo. Ma la traduzione della poesia è cosa lunga e complessa come forse tu sai…

  2. Nonostante le prese di posizione, a volte eclatanti, di Günter Grass mi abbiano a volte suscitato forti perplessità, in questo caso concordo con le sue affermazioni. La poesia è sintesi dell’oggi e non può essere solo una questione di forma, quando si fanno delle affermazioni, tra l’altro forti come in questo caso, molte volte, o a ragione o per difendere degli interessi,si possono trovare delle forti resistenze che possono divenire anche aggressive. Günter Grass ha messo a disposizione la sua arte, la poesia, per mostrare una situazione di grande ingiustizia dove addirittura un paese intero viene gravemente sfruttato e umiliato attraverso un meccanismo che i più forti in Europa hanno costruito per sfruttare i più deboli. Per cui oltre le critiche che si è meritato, anche giustamente, nel passato, oggi per questa poesia se c’è protesta è quella di coloro che la trovano indigesta o e pericolosa per i propri disegni!

  3. CONCORDO con Grass!
    Penso che la Grecia tra una decina di anni, se davvero uscirà dell’euro, ci guarderà dall’alto della sua rinascita.
    Io ero europeista convinto; è però, che rivisitati gli ultimi anni (e mi limito solo a questi), ora ho qualche dubbio: serio.

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