Günter Grass, apocalisse Europa

Una nuova provocazione arriva dallo scrittore tedesco e premio Nobel per la Letteratura nel 1999  Günter Grass, che ha pubblicato sulla Sueddeutsche Zeitung una nuova poesia dedicata alla crisi in Grecia e intitolata ‘Il disonore dell’Europa’.
Grass, 84 anni, condanna duramente il trattamento riservato dall’Europa ad Atene. Descrive la Grecia come ‘un Paese condannato alla povertà, prossimo al caos totale, ‘perché il mercato ne ha bisogno’, scrive Grass, ‘il Paese culla dell’Europa’, aggiunge lo scrittore, ora viene ‘rottamato’ e messo alla gogna nudo come un ‘debitore’.
Lo scrittore fa poi riferimento a Hölderlin ‘che portava la divisa nello zaino’ e ad Antigone ‘vestita a lutto’. Poi, rivolgendosi all’Europa scrive: “Deperirai priva di spirito, oh Europa, senza il Paese il cui spirito ti ha concepito”. Circa due mesi fa, il 4 aprile, lo scrittore aveva pubblicato un’altra poesia, ‘Was gesagt werden muss’ – ‘Ciò che deve essere detto’ -in cui criticava Israele per le sue posizioni sulla possibilità di un attacco all’Iran, definendo lo Stato ebraico una minaccia “alla gia fragile pace mondiale”. La pubblicazione del testo aveva sollevato polemiche e critiche. Qui sotto, in tedesco, il testo della poesia di Günter Grass. Continua a leggere

Fabrizio Fantoni su ‘La nascita, solo la nascita’

Ricevo e pubblico per questo blog, la recensione di Fabrizio Fantoni per L’almanacco del Ramo d’oro su “La nascita, solo la nascita” di Luigia Sorrentino (nella foto di Dino Ignani). Nel video – realizzato da Romapoesia PoEtiche a cura di Franca Rovigatti e Maria Teresa Carbone – Luigia Sorrentino legge il poemetto “Lo slancio della rosa” contenuto nel libro.

di Fabrizio Fantoni

«”Ha la forma di uno scudo l’ala/ che si spinge esternamente su ciascun/ lato a millimetri, in quella vertebra/cerca un incavo al suo margine/ricorrente il gesto che stringe / fino a togliere il respiro/divampa come una forbice/si stende producendo la necessaria / vibrazione/ma di taglio non si riduce/la pena nella venuta,/ lo stare qui in mezzo/ come granello/ infinitamente o pulviscolo/ confusamente, al freddo”.

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