Enzo Cucchi, “Antifragile”

Enzo Cucchi, “Antifragile”, Credits ph.  Roberto Apa

La poesia e la pittura sono identiche; il problema è stranamente lo stesso: è una questione di iconografia, di immagine del mondo. Si tratta di fermare l’immagine e di farne istantaneamente la sintesi, in qualunque maniera”.

Enzo Cucchi

La mostra Antifragile è un progetto specifico di Enzo Cucchi per Colli che si sviluppa attorno al dittico “senza titolo (Pound)”, fatto di tarsie ceramiche su cemento.

Questo lavoro antimemoriale sul grande poeta Ezra Pound è il fuoco spaziale e di ricerca della mostra. “L’artista non ha bisogno che si descriva il suo lavoro, ha bisogno di aria…” di poesia seppur si muove a disegnare forme solide e antifragili.

La costante dello spazio definito da Cucchi è segnata da “Radura”, scultura a terra in ceramica, protubescente e bulbosa, pezzo “paleolitico” di natura vegetale e animale, di forma antitetica.

L’instabile percezione delle linee ed il loro continuo sfuggire da possibili anatomie e morfologie alimenta la soglia e l’attesa di questo tipo di opere in cui convivono plastica, segno e stesura.

COLLI independent art gallery, Credits ph. Roberto Apa

L‘anticamera che Enzo Cucchi infatti instaura è lo spazio dell’opera radiante, riposata in orizzontale ma non grave che si nutre di più discipline: pittura, scultura, disegno, ambiente.
La mostra è la ragione di una ricerca libro che Cucchi sta costruendo attorno al lavoro “senza titolo (Pound)” con un nucleo importante di disegni iterativi e “posturali” sul ritratto di Ezra Pound.

Una raccolta di disegni, frammenti e annotazioni per un libro d’artista edito da Viaindustriae con Colli publishing platform e che verrà presentato nell’arco temporale della mostra.

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ENZO CUCCHI Antifragile
02.10 – 31.12.2021

COLLI independent art gallery
Via di Monserrato, 103
Roma

 

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Jean-Luc Nancy, “Hymne stomique”

NOTA DI LUIGIA SORRENTINO

Lunedi 23 agosto 2021 la notizia della morte a Strasburgo a 81 anni di Jean-Luc Nancy, il grande filosofo francese discepolo di Jacques Derrida.

Jean-Luc Nancy  ha scritto opere indimenticabili tradotte In molti paesi del mondo.
Tra i suoi libri pubblicati in Italia, Essere singolare plurale, (Einaudi, 2001); La creazione del mondo (Einaudi, 2003); i due volumi di Decostruzione del cristianesimo (Cronopio, 2007-2012), Sull’amore (Bollati Boringhieri, 2009); Politica e essere con. Saggi, conferenze, conversazioni (Mimesis, 2013); Prendere la parola (Moretti&Vitali, 2013) e Noli me tangere (Centro ediotoriale Dedhoniano, 2015).

Con Nancy, uno dei maggiori protagonisti della discussione filosofica contemporanea, avevamo cominciato a scriverci con una certa regolarità da febbraio 2020, fino all’ aprile di quest’anno, e cioè da quando, in piena pandemia, avevo dato vita, sul blog, al progetto Catena Umana/Human Chain, un dialogo a più voci fra diverse discipline umanistiche nel tempo del Coronavirus. A prendere  la parola sulla “crisi globale” innescata dal Covid 19, il 29 maggio 2020, era stato proprio Jean-Luc Nancy, con un’intervista a me rilasciata pochi giorni prima.

Quest’anno, in una fredda mattina di gennaio,  Nancy mi inviò  per email un suo testo inedito scritto a dicembre 2020,  Hymne Stomique, che qui pubblico integralmente per la prima volta e in lingua originale.

E’ un testo di rara bellezza. Custodisce un mistero che ognuno potrà fare suo.

Unica indicazione per lettore che vorrà cimentarsi nella traduzione nei commenti del blog: la parola “stoma” deriva dal greco e significa “bocca”, qui da intendersi come “figlia del respiro“. La bocca per Nancy è il luogo dell’accadere, è l’esperienza del toccare, del toccarsi, è la nudità del mondo che non ha origine né fine.

 

HYMNE STOMIQUE

Jean-Luc Nancy, décembre 2020

 

Chant premier

Fille du Souffle et de la Chère,
père exhalé, mère absorbée
en toi par toi dans ta trouée
comme le veut l’ordre des choses
mâle aspiré dans les nuées,
femelle sucée avalée,

toi passage dedans dehors
en haut en bas et leurs mêlées,
leur brassage leur masticage
– Mastax fut de ta parenté –
toi la mêleuse la brouilleuse
souveraine des amalgames
amal al-djam’a al-modjam’a
ou malagma du malaxer
toujours l’un qui dans l’autre passe
en transmutation d’alchymie

toi la parleuse la mangeuse
la discoureuse la buveuse
la clameuse la dévoreuse

salut, Stoma commissures humides
rejointes disjointes
viande en logos, mythos en bave

salut, toi seule véritable
seule réelle dialectique !  Continua a leggere

Nasce l’archivio di Enzo Cucchi. Creato come un videogame è una straordinaria invettiva contro il sistema dell’arte

E S C L U S I V A

DI FABRIZIO FANTONI

 

Spiazzante e imprevedibile in ogni sua manifestazione Enzo Cucchi si conferma, ancora una volta, come il più “fuori legge” fra tutti gli artisti contemporanei.

La sua creatività scontrosa, che non si sottomette ad alcun canone predefinito si manifesta anche nella costituzione dell’archivio digitale che raccoglie l’intera sua produzione artistica.

Enzo Cucchi rompe le regole accademiche dell’archiviazione creando un vero e proprio videogame che consente di giocare con le opere dell’artista: un nuovo e più democratico criterio di consultazione e fruizione del materiale che sia accessibile a tutti ,anche alle giovani generazioni.

Al di là delle apparenze il nuovo progetto di Enzo Cucchi si rivela come un gesto di sfida (prima ancore che un gesto artistico) contro la insopportabile commercializzazione dell’arte contemporanea.

Questo aspetto è messo in luce molto bene da Alessandro Cucchi che nel suo articolo compie un’invettiva impietosa e lucidissima dello stato attuale dell’arte contemporanea, denunciando apertamente la falsità e l’opportunismo di molti personaggi che tessono le fila dell’arte contemporanea

 

ARCHIVE GAMIFICATION

DI ALESSANDRO CUCCHI

Enzo Cucchi

…”era troppo fico giocare all’archivio!”
“Hai visto quel mostro al sesto quadro? E’ spuntato da dietro l’albero, mi ha fatto saltare in aria!”
Vorrei fossero queste le prime impressioni di chi si approccia al mio archivio.
Entusiasmo & Aspirazione.
Invece oggi l’archiviazione è intesa come una pratica noiosa, passiva, vecchia.
La fruizione di un archivio tramite un metodo nuovo.

Osservando il movimento dell’Arte contemporanea, la sensazione più piacevole che si può provare credo sia il vomito.
Un sistema che dovrebbe essere all’apice di un’ideale piramide culturale (l’Arte è il termometro più sensibile che la società ha per misurare il proprio andamento estetico quindi etico), oggi è preda della peggior specie di persone che esistano.
Sei un fotografo non bravo a fare le fotografie? Troverai lavoro sicuramente nel sistema dell’arte.

Enzo Cucchi

Sei un falegname che non è in grado di tirar su mobili e sedie? Il tuo futuro è allestire mostre.
Hai studiato giurisprudenza per diventare notaio ed entrare nel secolare ufficio di tuo padre, possibile erede di atti notarili e mafie istituzionali, ma per poca voglia o perspicacia non riesci proprio a concludere gli esami? Fatti crescere una bella barba, mettiti dello smalto alle unghie, e presentati come artista. Le mostre personali fioccheranno.
Sei una ragazza dell’alta borghesia (forse addirittura nobile), ti annoi tra i tuoi privilegi e non vuoi fare la fine di quell’alcolizzata di tua madre? Proponiti come performer impegnata socialmente, una body-art post-concettuale presentata come fosse un panino di McDonald, Kassel sarà una tua meta certa.
Hai tre cliniche private in dote ma fare lo psichiatra ti sta stretto? Proponiti come artista, e alla prima offerta di ruolo istituzionale, accettala, diverrai il direttore di uno dei poli dell’arte contemporanea più importanti del paese. Continua a leggere

Alessandro Cucchi, “Linea Covid”

 

Bianca H3

Chi mette la mascherina è un pezzo di merda
di Alessandro Cucchi

-Pronto?-
-Linea Covid-23, sono il medibot Bianca H3, proceda con la descrizione dei sintomi-
-Buongiorno io chiamavo per sapere..-
-Sapere non è consentito in questo momento. Proceda con la descrizione dei sintomi-
-Prima della descrizione volevo spiegarle il perché sto…-
-Non ho bisogno di alcun perché, sono un medibot preparato alla situazione, per velocizzare la pratica e diminuire il fattore di rischio, lei mi deve immediatamente riferire quali sono i suoi sintomi-
-Senta, mi scusi, forse non dovevo chiamare..-
-Sto attivando la rete anti-complottismo. Estraggo i suoi dati dall’etere. Lei si chiama Lillo Hu, residente nel blocco3, ex conglomerato urbano chiamato Napoli.
La sua temperatura attuale, rilevata tramite il telefono da cui sta chiamando, è lievemente sopra la media. Le telecamere del suo lampadario indicano un lieve eritema alla gamba sinistra, la risonanza magnetica appena svolta dal suo forno a microonde evidenzia tre siti di infiammazione, relativi al ginocchio sinistro, alla vertebra L5 e al fegato; inoltre siamo di fronte una calvizie imperante.
Un drone ambulanza si sta già dirigendo alla finestra della sua cucina, la spalanchi o farò predisporre l’apertura forzata dal dipartimento di Domotica, sto attivando il codice Ventana-.
Lillo mise giù il telefono. La linea si interruppe, ma il processo era già stato avviato. Il sistema domotico della sua abitazione scricchiolò, craccato velocemente dalle entità governative. La finestra della cucina, tapparelle verdi, iniziò ad aprirsi senza un rumore. Continua a leggere

Cy Twombly, Photographer

 

CY_TWOMBLY

Inaugurazione mostra
Cy Twombly, Photographer
Incontro con Sally Mann

AMERICAN ACADEMY IN ROME
Via Angelo Masina, 5 – Roma
Mercoledì 7 ottobre 2015
dalle ore 18,00 alle 21,00
Sala Conferenze
Galleria Roma.

La mostra propone per la prima volta in Italia una retrospettiva dedicata alle fotografie del celebre artista americano Cy Twombly realizzate nel corso di oltre cinquanta anni. Noto prevalentemente per i suoi dipinti e sculture, Twombly trovò nella fotografia un mezzo ugualmente adatto alla sua riflessione poetica. L’archivio fotografico conservato dalla Fondazione Nicola Del Roscio, dal quale è tratta la selezione esposta in questa mostra, offre una prospettiva unica sugli svariati interessi e sulla carriera imperniata sulle due sponde dell’oceano di uno dei più rispettati artisti del XX secolo. Continua a leggere

Alessandro Cucchi & Dino Campana

canti_orficiUn poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino
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Video realizzato da Auro e Celso Ceccobelli con Alessandro Cucchi

Abbiamo scelto la poesia “Batte Botte” di Dino Campana per il suo ritmo, dell’onda e del verso, che tutto scuote: la nave, la notte e l’animo di chi viaggia nei pensieri e nelle vibrazioni pesanti contemporanee. Questo è il nostro stato d’animo attuale: i rumori di una camminata notturna fatta da gente nervosa, resa tesa dalla generazione precedente, i 50enni di oggi non mollano l’osso, pensano di stare sempre sul pezzo, si permettono ancora di interpellarci, succhiano la nostra energia, utilizzano i nostri mezzi di comunicazione.

Tutto questo genera una società stagnante, senza slancio, poiché il vecchio si mescola con il nuovo intorbidendo le acque, le idee; gli itinerari e i progetti non risultano chiari, manca il ricambio generazionale, soprattutto nei ruoli chiave.

Ci chiediamo spesso se i genitori di voi 50enni abbiano mai utilizzato i vostri registri verbali e stilistici… Ovviamente no! I nostri Nonni andavano in chiesa e voi ascoltavate il rock’n’roll..

Noi utilizziamo internet e voi pure, questo non è salubre. Dovrebbe essere istituito un blocco tecnologico, in modo tale che chi sia oltre i 50 anni possa al massimo guardare un po’ di TV, nulla più.

Una camminata notturna serve a schiarirsi le idee, a progettare cambiamenti, alla ricerca di un’esplosiva novità.

Auro Celso Ceccobelli e Alessandro Cucchi

 

 

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Su “Vita sconnessa di Enzo Cucchi”

 

cucchi1 di Fabrizio Fantoni

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“Enzo, che artista sei?”

“Sicuramente il migliore”

“Che vuol dire il migliore?” 

“Il più pericoloso, il più fortunato e talentuoso. Oggi gli artisti sono garantisti, consociati in qualcosa che rassicura. Sono vetrinisti e i musei sono pieni di casalinghe dell’arte”.

E’ questa una delle tante dichiarazioni spiazzanti ed irriverenti di Enzo Cucchi,  presenti nell’intervista che costituisce il nucleo del libro – curato da Carlos D’Ercole,  “Vita sconnessa di Enzo Cucchi” (Quodlibet, 2014). Un’opera che non è una stucchevole celebrazione di un artista affermato, ma un’originale e onesta ricostruzione di una corrente artistica controversa, certamente importante –  la Transavanguardia – fatta attarverso una serie di interviste realizzate dallo stesso D’Ercole a coloro – artisti, galleristi e amici – che hanno seguito Cucchi durante l’intera carriera: Emilio Mazzoli, Francesco Clemente, Brunella Antomarini, Luigi Ontani, Joseph Helman, Miltos Manetas, Salvatore Lacagnina, Paul Maenz, Bernd Kluser, Mimmo Paladino e Jacqueline Burckhardt. Continua a leggere

Ritratto a Mario Schifano

Dessì, ritratto a Schifano

Video realizzato in occasione della mostra: 8×8 64 when form becomes idea 7 artisti per Mario Schifano detto “Il Puma”, tenutasi a Todi nell’ottobre del 2013.
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Festa

festa_tanoLetture

“Festa” è un libro di piccole dimensioni dedicato all’artista Tano Festa e curato da Alessandro Cucchi pubblicato da NERO nel 2013 a venticinque anni dalla sua scomparsa. Tano Festa è stato un grande e indiscusso protagonista dell’arte italiana degli anni Sessanta e Settanta.
Dal libro “Festa”
I.
L’ultimo giorno di Festa.
Da una lunga conversazione registrata a Fregene fra Tano Festa e Aldo Ricci.
Il testo dell’articolo, fatta eccezione della voce di Aldo Ricci, è stato riportato integralmente, anche là dove non è stato possibile verificare l’aderenza ai fatti realmente accaduti.
Vorrei proprio che tu facessi una presentazione molto calma, molto bonaria, insomma ‘na cosa che se spegne come un focherello. Mi chiamo Tano Festa e faccio il pittore e so’ convinto: che a sessant’anni starò ‘na bomba, in una buona posizione di mercato e che passerò ‘na vecchiaia magari serena, cheppoi me invitano ar Bolaffi [il premio del noto concorso Bolaffi, ndr.], eppoi manco er Bolaffi me danno, hai capito? Continua a leggere