PoEtica entra nelle scuole con la poesia di Carlo Bordini

Appuntamento

Le Biblioteche di Roma insieme all’Associazione PoEtica promuovono un progetto rivolto agli Istituti Superiori della città di Morlupo. Il progetto, che durerà per tutto l’anno scolastico 2012-2013, ha l’intento di portare ai giovani,  i lettori più sensibili, la poesia e i loro autori.
il progetto, “PoEtica per la scuola, tre poeti contemporanei tra poesia e attualità”  Continua a leggere

Per Roberto Roversi

La verità della poesia
di Carlo Bordini

Dopo la scomparsa di Zanzotto e di Pagliarani è morto il 14 di questo mese, nella sua Bologna, a 89 anni, quello che può essere considerato l’ultimo dei grandi poeti italiani del secolo trascorso: Roberto Roversi. Personalità combattiva e insieme appartata, e quanto mai generosa, partigiano in Piemonte, autore di alcune delle più belle canzoni di Lucio Dalla, legatissimo alla sua idea di indipendenza (fondò la sua Libreria Palmaverde, cenacolo, tra l’altro, di giovani poeti), ha seguito un percorso poetico di altissimo valore e può essere considerato uno dei grandi poeti della nostra epoca. Fu protagonista negli anni ’50 della rivista Officina, con Pasolini Fortini e Leonetti (per conoscere questa esperienza è opportuno leggere il bel libro di Gian Carlo Ferretti sull’argomento) e pubblicò nel 1965 con Einaudi il libro di versi Dopo Campoformio. Continua a leggere

Carlo Bordini, “Reflexion sobre el Festival de Medellin”

Autor: Carlo BORDINI
Versión original del artículo:
http://poesia.blog.rainews.it/2012/04/20/carlo-bordini-riflessioni-sul-festival-di-medellin/#comment-12827

Traducción: cortesía de Lina SILVA

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“Los colombianos aman la poesía, porque la confunden con la esperanza “, esta parece ser la síntesis final de la reflexión que hace el poeta Carlo Bordini del Festival de Medellín, (foto de Fulvio Pellegrini). Continua a leggere

Carlo Bordini, riflessioni sul festival di Medellin

I colombiani “amano la poesia perché la confondono con la speranza”, questa sembra essere l’estrema sintesi della riflessione che fa del festival di Medellin il poeta Carlo Bordini (nella foto di Fulvio Pellegrini).

Ebbene, vi invito a leggere questa lettera. Si tratta di una lettera indirizzata  ‘convenzionalmente’ a me, nella realtà riguarda noi tutti. Leggetela. Pone interrogativi importanti sulla poesia, sullo scrivere o sul ‘performare’ poesia. Sull’ essere o non essere poeta.

Certo Carlo, forse non bisognerebbe confondere la poesia con la speranza.  Bisognerebbe pensarci, quantomeno parlarne… Non so come la pensino i nostri lettori. Lo scopriremo, nei commenti a questo post.

RIFLESSIONI SUL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA DI MEDELLIN
di Carlo Bordini

Cara Luigia,

Volevamo fare una discussione a tre sul Festival Internazionale di Poesia di Medellin, Luigi Cinque, Francesco Pontorno e io. Luigi Cinque perché ha partecipato anche lui al festival, come me (lui nel 2010, io nel 2011), Francesco Pontorno perché molto interessato alla cosa. Volevamo registrarla e mandartela. Per una serie di ragioni, soprattutto di tempo e di lavoro, questo non si è potuto fare. Allora ti mando questa lettera io, poi loro magari interverranno più tardi, oppure si farà finalmente questa discussione a tre.
Te lo mando come lettera perché vorrei mischiare narrazione e considerazioni. Questo è una specie di racconto. Continua a leggere

Italia-Russia alla Casa delle Letterature di Roma

Al termine dell’anno dedicato alla cultura e lingua russa in Italia e alla cultura e lingua italiana in Russia, oggi, 5 dicembre  e domani, 6 dicembre, alle 17.30, la Casa delle Letterature dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale ospita un appuntamento per promuovere il confronto e il dialogo tra alcuni dei principali protagonisti della letteratura contemporanea russa e italiana.

Il programma, ideato dalla Casa delle Letterature in collaborazione con il Museo Anna Achmatova di San Pietroburgo e sostenuto dal ministero della Cultura e dalla ambasciata russi, dal Centro Boris Eltsin, dalla Fondazione per le iniziative sociali e culturali inizia oggi con una lettura di alcune poesie in omaggio alla poetessa russa Anna Achmatova. I poeti russi Olga Sedakova, Boris Khersonskij, Aleksandr Kusner, Elena Usakova dialogheranno con i poeti italiani Edoardo Albinati, Annelisa Alleva, Carlo Bordini, Maria Grazia Calandrone, Anna Cascella Luciani, Tommaso Ottonieri, Claudia Scandura.

Nella foto qui sopra, particolare di una scultura-incisione raffigurante Anna Achmatova, situata nel giardino del Museo della casa della Fontanka di San Pietroburgo (foto di Luigia Sorrentino, 2007).  Continua a leggere

Concerto di poesia per Attilio Bertolucci

Concerto di poesia per Attilio Bertolucci. Omaggio al grande poeta italiano nel centenario della sua nascita.

Letture – Testimonianze – Proiezione video.

Introduce Gabriella Palli Baroni.
L’appuntamento è a Roma, venerdì 18 novembre 2011 alle 18:00 alla Casa delle Letterature (Piazza dell’Orologio, 3).

Leggono i poeti
Domenico Adriano, Annelisa Alleva, Antonella Anedda, Carlo Bordini, Nicola Bultrini, Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Marco Caporali, Maria Clelia Cardona, Patrizia Cavalli, Fabio Ciriachi, Francesco Dalessandro, Claudio Damiani, Anna Maria Ferramosca, Sandro Florio, Marco Lodoli, Tommaso Ottonieri, Elio Pecora, Giulia Perroni, Aurelio Picca, Stefania Portaccio, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Alberto Toni.

A cura di Francesco Dalessandro, Maria Ida Gaeta, Gabriella Palli Baroni e Garzanti Editore.

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Arte e poesia, ‘Destinazione d’uso’

Destinazione d’Uso è il titolo di una mostra collettiva che si è tenuta a Roma, al Pigneto, (zona Via Roberto Malatesta), in un’unica esibizione. La particolarità dell’evento è che l’esibizione è avvenuta all’interno di una grotta dove, per brevissimi istanti, hanno preso forma, immagini, gesti e visioni che hanno reso possibile l’unione tra il mondo in superficie e il mondo sotterraneo. 
Gli artisti intervenuti sono: Alessia Armeni, John Cascone, Cink-e-Cink, Linda Cuglia e Jessica Iapino che non si sono limitati a presentare il proprio lavoro nel sottosuolo, ma lo hanno rivisto e adattato al luogo entro il quale l’esibizione avveniva. Ha curato la mostra, Daniela Voso che è anche la voce narrante nel video (qui sotto). 
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Festival di poesia di Medellin

Dal 2 al 9 luglio si terrà il Festival Internazionale di Poesia di Medellin.
Medellin, situata nella parte occidentale della Colombia, anche quest’anno si prepara a celebrare i poeti che provengono da ogni parte del mondo. Derek Walcott, premio Nobel per la Letteratura nel 1992, sarà il protagonista centrale di questa XXI edizione del Festival. Continua a leggere

Carlo Bordini, ‘poesia per Medellin’

In una foto degli scampati a un’inondazione
un uomo cammina nell’acqua che gli arriva al petto
un cane gli nuota accanto, ma si vede che l’uomo lo 
                                   [tiene accanto a sé con una mano
sulle spalle l’uomo ha una bambina
che tiene in una mano le scarpe dell’uomo
la bambina tiene una mano sui capelli dell’uomo
e quarda verso il piccolo cane con un’aria un po’ assorta
mi ricorda altre figure femminili
conosciute in Colombia
come se la vita fosse un gioco
da affrontare con leggerezza

di Carlo Bordini (Inedita)

Carlo Bordini, ‘Costruttori di vulcani’

‘Costruttori di vulcani’ pubblicato da Luca Sossella Editore (euro 20)  contiene tutte le poesie di Carlo Bordini. Le poesie di una vita. Le raccolte infatti, vanno dal 1975 al 2010. Ciò nonostante, non si tratta di una semplice rassegna. I libri non sono riportati dal primo all’ultimo seguendo un ordine cronologico di stampa, ma secondo un altro ordine, che potremmo definire come fa l’autore, ‘musicale’.  

Una scrittura ‘sottilmente feroce’ quella di Bordini. In essa si riconoscono i dintorni dell’eccesso di pensiero e il portato della solitudine psichica.

Poeta narrativo dal passo stilistico crudo e micidiale, gli viene riconosciuta la forza di un ‘razionalismo onirico’ (Paolo Febbraro) e di un ‘dormiveglia vigile’ (Filippo La Porta).  

Intervista di Luigia Sorrentino

Bordini, chi sono i ‘costruttori di vulcani’?
Il titolo ‘I costruttori di vulcani’ può avere vari significati, ma io ne scelgo due: da un lato i costruttori di vulcani possono essere i poeti, che costruiscono vulcani di sentimenti, di sensazioni, di notizie; dall’altro lato possono essere gli stessi esseri umani che costruiscono il vulcano che li seppellirà.
Il titolo rimanda anche al collettivo, all’impegno civile, molto presente in tutta la sua opera…
Certo. Una parte della mia poesia potrebbe essere definita poesia civile, ma io preferirei non usare questa schematizzazione inutile, questa definizione, forse perché penso che la poesia dovrebbe essere sempre qualcosa di più dell’impegno, civile o non.
Il libro segue poi un percorso musicale. Tutte le sue precedenti raccolte poetiche tranne le ultime due, ‘Polvere’ e ‘Sasso’, sono state ‘rimontate’ seguendo questo movimento interno. Perchè proprio le ultime due sono rimaste al posto che avevano avuto nell’ordine cronologico di stampa? Forse perché sono le più vicine a lei nel tempo?
Ho costruito questo libro come se fosse un’opera nuova, che solo casualmente era formata da poesie già scritte. Quindi ho fatto un montaggio particolare che cambia l’ordine di pubblicazione delle poesie, anche se non lo sconvolge. Ho messo alla fine del libro ‘Strategia’, centodieci poesie d’amore scritte in tre notti, perché volevo finire il mio libro con un grido. Alcune poesie di ‘Poesie leggere’ le ho spostate alla fine per dare loro il significato, di una conclusione, come ‘Spiegazione di me stesso’. Ho privilegiato toni drammatici, e ho eliminato un paio di poesie che mi piacevano ma non si adattavano al tono che volevo dare al libro. Ho corretto e migliorato alcune poesie. Ho usato come ‘sigla’ la poesia ‘Noi vi dobbiamo sembrare una strana categoria’ mettendola sia all’inizio che alla fine del libro.
Insomma, come dobbiamo leggere quest’opera rispetto al suo passato di poeta? Quale cambiamento deve fare il suo lettore abituale? Tra essi includo anche me, naturalmente…
Non lo so, e vorrei saperlo proprio dai miei lettori. Non c’è niente di intenzionale nella mia scrittura. Io non scrivo, sono scritto.
La poesia ‘Corteo’ viene ripresa molte volte durante la riscrittura di ‘Costruttori di vulcani’, una poesia che ricorre più volte, non a caso, dice molto della poesia e della lingua di Carlo Bordini. Perchè proprio questa poesia, ritorna, ripetuta più volte, come un mantra?
Non si tratta di una poesia ripetuta tre volte, ma di tre poesie che hanno lo stesso titolo, e il cui tema comune è il corteo. Amo la ripetizione e la reiterazione. Amo scrivere varie poesie con lo stesso testo, amo scrivere poesie identiche tra loro tranne qualche variante che ritengo importantissima. Amo ripetere.
Paolo Febbraro alla presentazione alla Casa delle letterature di Roma ha definito ‘femminile’ la sua poesia. Riprendendo le parole di Febbraro le chiedo: ‘E’ vero che il presente per lei è la perdita dell’essere donna?’ E’ vero – come ha detto Febbraro – che questo libro è un inno alla ‘trapassabilità dell’esistenza’? Un esistere tra ‘realtà e sogno’?
Credo che quello che ha detto Paolo Febbraro sia giusto. Altre persone hanno sottolineato un carattere “femminile” della mia poesia: ad esempio Loredana Magazzeni. Quanto all’esistere tra realtà e sogno, è il fondamento della mia esistenza…
Un altro scrittore, Beppe Sebaste,  sempre a proposito di ‘Costruttori di vulcani’ ha scritto: ‘L’opera di Carlo Bordini è una di quelle più alte di questi decenni, di una bellezza e di un’autenticità spesso accecanti. La sua è una tra le poche opere di poesia che si leggono misteriosamente come un romanzo, cioè con suspence o passione.’ E’ così che dobbiamo leggere questa tua nuova raccolta contenente tutte le tue poesie ? Come un romanzo?
La mia intenzione non era quella di scrivere un romanzo, ma piuttosto di creare un flusso musicale, un flusso vitale. Credo che fosse a questo che si riferiva Beppe quando parlava di passione e di suspence.
Emanuele Trevi, invece, ha detto sempre a proposito di questa opera che tutte le volte che si fa una raccolta di ‘tutte le poesie’, si fa un’operazione autobiografica. Secondo Trevi ‘l’opera di un poeta è più potente di un’auto-confessione, perchè il linguaggio della poesia è obliquo… Il rapporto che il poeta ha con il proprio io, ha detto Trevi, è quello della ‘latenza’… Condivide questa interpretazione?
Non conosco il termine ‘latenza’ dal punto di vista psicanalitico, e credo che Trevi lo abbia usato in questo senso. Però credo che Trevi abbia ragione. L’elemento autobiografico è importante, ma l’opera d’arte non è una semplice confessione. Qualunque artista, anche se parte da se stesso, esprime una realtà che non può essere, in quanto arte, esclusivamente sua. Il linguaggio della poesia è obliquo perché entra anche nella coscienza degli altri. In questo si differenzia dalla pagina di un diario; e in questo senso non può che essere ‘obliquo’.
Insomma, definirebbe ‘Costruttori di vulcani’ come un’opera autobiografica? Il libro che avrebbe voluto raggiungere nel tempo?
Non so mai quello che vorrò fare nel mio futuro. Non so neanche quello che voglio fare nel presente. Ma soprattutto non considero questo libro come un punto di arrivo, la fine di un percorso.
Il libro si suddivide in sezioni, la prima è ‘Poesie leggere’. L’ultima è ‘Effimere’ quasi a voler  sancire l’inutilità dell’arte. Quale è il tema che introduce la sua opera? La leggerezza, ma non il disimpegno..
‘Poesie leggere’ appartiene a una fase della mia scrittura; a un certo punto ho sentito la necessità di liberarmi da una retorica che veniva dall’ideologia; la leggerezza, la concisione, l’icasticità erano la cura che mi sono proposto, e di qui la brevità e, diciamo, l’allusività di Poesie leggere.
L’ultima sezione è intitolata “effimere” perché poteva essere la traccia del nuovo, di una prossima raccolta; ma era tutto volutamente provvisorio, e di qui il titolo di ‘effimere’.
Quanto all’utilità o l’inutilità dell’arte, l’arte è inutile e nello stesso tempo è sommamente utile. Anche la bellezza è inutile ed è nello stesso tempo infinitamente, spaventosamente, immensamente indispensabile…
In mezzo ci sono le raccolte ‘Mangiare’, ‘Polvere’, ‘Frammenti di un’antologia’, ‘Sasso’ e ‘Strategia’. Temi e significati. Diverse poesie si ripetono poi, nel libro, con leggere varianti, come ‘Stasi’ e ‘Corteo’.  Perché?
Nelle mie intenzioni la ripetizione di temi, di poesie, con o senza leggere o anche importanti varianti (nel libro ci sono due versioni di ‘Polvere’) ha appunto la funzione di creare un flusso musicale, che può anche essere interpretato o definito come un flusso narrativo. Io però preferisco usare il termine ‘flusso musicale’ perché il mio punto di riferimento è la musica. La musica prende un tema e lo ripete variandolo; tutta la musica; e in questo senso è molto, molto, molto simile alla vita.

http://www.lucasossellaeditore.it/Catalogo/Mente/I-costruttori-di-vulcani-Bordini-Carlo

http://beppesebaste.blogspot.com/2010/07/i-costruttori-di-vulcani-di-carlo.html