Sebastiano Gatto, “Voci dal fondo”

SEBASTIANO_GATTOLe Voci dal fondo e il rifugio nella narrativa

di Emilia Mirazchiyska

Voci dal fondо, il terzo libro di poesie di Sebastiano Gattо, è uscito a fine 2015 contemporaneamente al suo romanzo breve Blues delle zucche (Amos Edizioni). La notizia della contestuale uscita di un libro di poesia e uno di prosa prende un significato particolare: nella raccolta poetica Voci dal fondo infatti si possono riconoscere alcuni meccanismi propri della narrativa. Tempo fa l’autore mi scriveva “mi ero allontanato dalla poesia, per quasi sette anni non ho scritto un verso. Provavo nausea, anche per questo ho cercato rifugio nella prosa”.

Vediamo come, dopo questi anni di silenzio, Gatto torna alla poesia.
Il titolo Voci dal fondo ci riporta ai versi finali scritti dall’amato T. S. Eliot che conclude The Love Song of J. Alfred Prufrock così: Till human voices wake us, and we drown.
Le quattro sezioni del libro, quasi con incedere filmico, raccontano una storia in prima persona in cui a parlare è un infermiere orfano di badante. Non essendo Gatto né infermiere, né orfano, né figlio di badante, siamo dunque al cospetto di fiction. Continua a leggere

Boris Abramovič Sluckij , “Il sesto cielo”

 

sluckijCon la scelta delle poesie di Boris Sluckij, Passigli editore ha inaugurato una sezione della collana di poesia interamente dedicata alla poesia russa del Novecento e contemporanea. Infatti, al di là degli autori più celebri del primo Novecento, alcuni pubblicati anche dalla Passigli Editori (Achmatova, Berberova, Blok, Esenin, Majakovskij, Mandel’stam…), la Russia ha espresso e continua a esprimere altri importanti poeti che per la maggior parte restano del tutto sconosciuti ai nostri lettori. Tra questi, Boris Sluckij, di cui qui si dà la prima antologia italiana. Un autore in cui solo a distanza di tempo si è compresa la vera grandezza e originalità, anche perché risulta di non facile definizione, diviso da una sorta di adesione alla storia sovietica del suo Paese e nello tempo profondamente critico verso quel regime, tanto che solo con la Perestrojka gorbaceviana, ebbe luogo una vera riscoperta dell’autore e di quella parte della sua opera rimasta fino a quel momento inedita.

Dal risvolto di copertina

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Da : Il sesto cielo e altre poesie di Boris Sluckij , a cura di Alessandro Niero, Passigli, 2013. Con testo russo a fronte. Continua a leggere

Italia-Russia alla Casa delle Letterature di Roma

Al termine dell’anno dedicato alla cultura e lingua russa in Italia e alla cultura e lingua italiana in Russia, oggi, 5 dicembre  e domani, 6 dicembre, alle 17.30, la Casa delle Letterature dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale ospita un appuntamento per promuovere il confronto e il dialogo tra alcuni dei principali protagonisti della letteratura contemporanea russa e italiana.

Il programma, ideato dalla Casa delle Letterature in collaborazione con il Museo Anna Achmatova di San Pietroburgo e sostenuto dal ministero della Cultura e dalla ambasciata russi, dal Centro Boris Eltsin, dalla Fondazione per le iniziative sociali e culturali inizia oggi con una lettura di alcune poesie in omaggio alla poetessa russa Anna Achmatova. I poeti russi Olga Sedakova, Boris Khersonskij, Aleksandr Kusner, Elena Usakova dialogheranno con i poeti italiani Edoardo Albinati, Annelisa Alleva, Carlo Bordini, Maria Grazia Calandrone, Anna Cascella Luciani, Tommaso Ottonieri, Claudia Scandura.

Nella foto qui sopra, particolare di una scultura-incisione raffigurante Anna Achmatova, situata nel giardino del Museo della casa della Fontanka di San Pietroburgo (foto di Luigia Sorrentino, 2007).  Continua a leggere

Anna Achmatova – Anna Andreevna Gorenko

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Anna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Odessa, 11 giugno 1889 – Domodedovo  [Домодедово] – Mosca – 5 marzo 1966). Figlia di un ingegnere meccanico, studiò a Kiev e a Pietroburgo dove nel 1910 sposò il poeta Nikolaj Stepanovič Gumilëv che l’anno dopo il loro matrimonio fondò con la Achmatova e con Sergej Gorodeckij  fondò lo «Cech Poetov» (Corporazione dei poeti) da cui prese vita il movimento acmeista. In quegli anni la Achmatova andò spesso a Parigi dove conobbe Amedeo Modigliani che la ritrasse in numerosi disegni.
Pochissime le raccolte pubblicate (Rosario nel 1014, Lo stormo bianco nel 1917, Piantaggine  nel 1920): nel 1921 Gumilëv, accusato di complotto  antibolscevico, venne fucilato e per Achmatova comincia un lungo periodo di duro ostracismo – diventerà molto difficile per lei pubblicare versi – dovuto anche al fatto che la sua poesia è ritenuta lontana dalla nuova realtà. Dopo l’arresto del figlio avuto da Gumilëv e la morte del secondo marito, scrisse Requiem, la stessa asciuttezza dei versi giovanili, la brevità essenziale. Con Requiem e con il successivo Poema senza eroe, scritto tra il 1940 e il 1942, ma rimaneggiato fino alla morte, Achmatova dà un esempio potente di coscienza della propria contemporaneità.

Achmatova rifiutò la scelta dell’esilio. Scrisse, anzi, versi di fiero rifiuto: «Con loro io non sto che la terra/abbandonarono ai nemici da straziare./ La rozza loro lusinga non intendo,/ non darò loro i miei canti».

(di Luigia Sorrentino)

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Festivaletteratura, I poeti russi (II parte)

Festivaletteratura 2011
a cura di Luigia Sorrentino

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Festivaletteratura di Mantova (dal 7 all’11 settembre 2011).

“Un poeta in Russia è più che un poeta?” Protagonisti del secondo incontro dedicato alla poesia russa  contemporanea sono  Evgenij SolonoviJulij Gugolev con Claudia Scandura e Giovanni Perrino. Sabato, 10 settembre 2011 alle 15:30, Sagrestia di San Barnaba, (euro 4,50).
(Nella foto la poetessa russa Anna Achmatova). Continua a leggere