Werner Hofmann, L’atelier (di Gustave Courbet)

Nello scaffale, Werner Hofmann
a cura di Luigia Sorrentino

L’ATELIER
Courbet, l’Ottocento e il quadro del secolo

Quando Gustave Courbet presentò il suo quadro L’atelier all’Esposizione universale di Parigi del 1855, il pubblico non lo capì e le reazioni oscillarono tra disprezzo e ironia. Del resto, l’intento del pittore non era certo quello di compiacere il pubblico parigino, semmai di irritarlo. Le critiche oggi si sono spente ma L’atelier resta un quadro difficile e perfino enigmatico; il dipinto chiave del secolo, nella lettura di Werner Hofmann, interamente proiettato al superamento di quella
realtà che pure rappresenta. Il quadro di Courbet si presenta, nell’analisi meticolosa di Hofmann, come un trittico nascosto, in cui nella dialettica tra natura e storia che domina la scena è proprio la natura in definitiva ad acquistare una preminenza assoluta.

Si tratta di una natura umanizzata, quella rappresentata dalla relazione tra il paesaggio sul cavalletto del pittore, la donna seminuda che gli sta dietro e il bambino che osserva. La natura è intesa dunque come appropriazione da parte della coscienza, e l’artista assume il ruolo di chi, più di ogni altro, più di tutte le figure che popolano la scena, ha pieno possesso del proprio sé.

È lo stesso Courbet a offrire, secondo Hofmann, una formidabile chiave di lettura per ogni interpretazione del proprio dipinto, definendolo un’«allegoria reale»: nel bel mezzo del presente profano, si manifesta l’utopia di una società futura. La scena reale acquista così una dimensione allegorica. È qui che si rivela il valore esemplare dell’Atelier, il quadro in cui si rispecchia l’intimo dissidio di un secolo, l’Ottocento, in cui la realtà e il proprio superamento non potevano più coesistere.

«Uno dei quadri più esaustivi dell’Ottocento. Un dipinto chiave. Il pretesto per un’indagine figurativa che riguarda i fondamentali dualismi del secolo: povertà e ricchezza, uomo e donna, civiltà e natura, arte e vita».

Werner Hofmann, nato a Vienna nel 1928, ha insegnato alla Columbia University e all’Università della California a Berkeley. È stato direttore del Museo del XX secolo di Vienna e della Kunsthalle di Amburgo. Di Werner Hofmann, nel 2003, Donzelli ha pubblicato I fondamenti dell’arte moderna.


Werner Hofmann L’ATELIER, Courbet, l’Ottocento e il quadro del secolo, Donzelli 2012
Collana Saggine, Traduzione di Michele Sisto pp. 176 │ € 18

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