A LETTERATURA la poesia di Hikmet e Sarajlic

Nâzım Hikmet

 

Villa Pignatelli eletta Casa della Poesia per il Napoli Teatro Festival Eventi a Napoli, chiude la rassegna di LETTERATURE curata da Silvio Perrella, stasera, sabato 23 giugno 2018. L’appuntamento è alle 19.00.

Massimiliano Gallo legge il poeta bosniaco Izet Sarajlic e il turco Nazim Hikmet, accompagnato dalle musiche di Lautari din Rosiori.

Alla vita

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

Traduzione di Joyce Salvadori Lussu

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A LETTERATURA, Durs Grünbein

Durs Grünbein

Durs Grünbein leggerà le sue poesie stasera, 22 giugno 2018 alle 19.00 a Villa Pignatelli, ospite della  rassegna LETTERATURA a cura di Silvio Perrella del Napoli Teatro Festival, in corso fino al 23 giugno. Qui sotto una delle sue poesie pubblicate da Einaudi nel 2011. Nella stessa serata Paolo Febbraro presenta la sua antologia della poesia italiana intitolata Poesia d’oggi  pubblicata da  Ellot editore.

 

Che serve applicar l’occhio
a una fessura, a che spiare?
Davanti hai sempre croci e cancelli,
un mondo di settori.
A che pro dei binari, se non
per divergere da qualche parte?

 

Was hilft es, das Auge am Schlitz
eines Türspions zu verdrehn?
Man steht immer vor Kreuzen und
Gittern, einer Welt aus Sektoren.
Wozu sind Schienen da, wenn nicht,
irgendwo auseinanderzugehn?

 

Durs Grünbein nella traduzione di Anna Maria Carpi Continua a leggere

A LETTERATURA Adam Zagajewski

Adam Zagajewski

Stasera a Napoli a Villa Pignatelli alle ore 19, La rassegna Letteratura del Napoli Teatro Festival Italia, a cura di Silvio Perrella, accoglie un intervento di Daniele Piccini sulla “lussureggiante e misteriosa produzione della poesia italiana degli ultimi cinquant’anni”.

A seguire, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, l’incontro con il poeta e scrittore Adam Zagajewski.

Introducono Marta Herling, segretaria generale dell’Istituto Croce e figlia dello scrittore polacco Gustaw Herling e Andrea De Carlo che insegna Letteratura polacca all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”.

Prova a cantare il mondo mutilato

Prova a cantare il mondo mutilato.
Ricorda le lunghe giornate di giugno
e le fragole, le gocce di vino rosé.
Le ortiche che metodiche ricoprivano
le case abbandonate da chi ne fu cacciato.
Devi cantare il mondo mutilato.
Hai guardato navi e barche eleganti;
attesi da un lungo viaggio,
o soltanto da un nulla salmastro.
Hai visto i profughi andare verso il nulla,
hai sentito i carnefici cantare allegramente.
Dovresti celebrare il mondo mutilato.
Ricorda quegli attimi, quando eravate insieme
in una stanza bianca e la tenda si mosse.
Torna col pensiero al concerto, quando la musica esplose.
D’autunno raccoglievi ghiande nel parco
e le foglie volteggiavano sulle cicatrici della terra.
Canta il mondo mutilato
e la piccola penna grigia persa dal tordo,
e la luce delicata che erra, svanisce
e ritorna.

Adam Zagajewski

da “Dalla vita degli oggetti” – Poesie 1983-2005”, Adelphi, 2012, nella traduzione di Krystyna Jaworska

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Video-Intervista a Nanni Cagnone

Napoli, 14 giugno 2018
Teatro Festival Italia
Direzione artistica di Ruggero Cappuccio

In occasione di LETTERATURE  la rassegna curata da Silvio Perrella a Villa Pignatelli,  Luigia Sorrentino ha intervistato il poeta e scrittore Nanni Cagnone. Nato nel 1939 a Carcare, in provincia di Savona,  Cagnone da sedici anni vive a Bomarzo, vicino Viterbo  con la compagna Sandra Holt. “Dites-moi, Monsieur Bovary” e “Ingenuitas” sono le sue due ultime pubblicazioni. Autore prolifico, Nanni Cagnone ha scritto numerosi libri di poesia, saggi, testi per il teatro e racconti. Poeta solitario e appartato, definito da Antonio Gnoli “uomo dalla consistenza volatile… quasi un fantasma”, Cagnone non appariva in un incontro pubblico da dieci anni. Nell’intervista il poeta ligure racconta di molti altri poeti da lui incontrati: quelli del Gruppo ’63, Sanguineti,  Balestrini, Porta, ma anche Franco Fortini e Amelia Rosselli. Il più importante per lui, Emilio Villa. Continua a leggere

QUI, la sezione LETTERATURA del Napoli Teatro Festival Italia

Silvio Perrella

Nell’ambito dell’undicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, si inaugura mercoledì 13 giugno (ore 19) QUI, sezione Letteratura, dedicata alla poesia. Il progetto, a cura di Silvio Perrella, prevede incontri letterari, performance, proiezioni di film, antologie fatte qui di versi e musica, che animeranno le serate napoletane nella suggestiva Villa Pignatelli, trasformata dal 13 al 23 giugno in una vera e propria Casa della Poesia, e che ospiterà, inoltre, come nella scorsa edizione, anche una libreria dedicata esclusivamente all’argomento.
“ QUI, lo si dice e mentre lo si dice si muove il corpo — sottolinea il curatore Silvio Perrella — con un dito s’indica un luogo. Qui, eccoci, siamo qui, per il secondo anno, a Villa Pignatelli. Qui con i poeti e la poesia. Qui insieme a chi ascolta e guarda e si emoziona e ragiona. Si parla e si tocca insieme. Ed ecco qui, a Villa Pignatelli, i poeti. Sia quelli alfabetici sia quelli sonori e visivi. E sia gli antologizzatori che apriranno con le loro scelte le serate. Qui è un punto, un luogo circoscritto, uno scorcio. Da qui si emigra nell’altrove. Nell’altrove del rimuginio immaginativo. La voce dice qui e la mano si muove e un dito indica una porzione di spazio. Qui, proprio qui: accomodatevi”.
Nella neoclassica villa di Chiaia, il programma propone mercoledì 13 giugno alle ore 19.00, “La poesia cambia la vita”, un omaggio a due grandi poeti del Novecento: Vittorio Bodini, che ha attraversato tutte le avventure artistiche del secolo scorso e Carlo Betocchi, considerato una sorta di guida morale tra i poeti ermetici.

A dare voce ai loro versi, saranno Edoardo Winspeare e Celeste Casciaro. Seguirà la proiezione del film “La vita in comune” di Edoardo Winspeare, che racconta di un piccolo paese del Sud, dove un sindaco si sente inadeguato al suo ruolo. A salvarlo sarà l’amore per la poesia e la passione per le sue lezioni di letteratura ai detenuti.

La rassegna prosegue il 14 giugno, sempre alle ore 19.00, con Un’antologia fatta qui curata da Daniela Marcheschi, a seguire, Nanni Cagnone in “Dites-moi, Monsieur Bovary”, in cui il poeta ligure risale per giustapposizioni poetiche la via dei ricordi che dal passato biografico, rievocato in terza persona, lo riporta al presente, anche cronachistico.

A chiudere la serata, il film Andrea Zanzotto di Carlo Mazzacurati e Marco Paolini, che sarà introdotto da Marina Zangirolami Mazzacurati.

Venerdì 15 giugno, gli ospiti di Villa Pignatelli incontrano, invece, i versi di Chandra Livia Candiani, poetessa e traduttrice, la cui scrittura è come una preghiera, che insegue gli elementi primi della vita, come la pioggia o la sete. Qui è in programma anche un intervento di Maria Pia De Vito con The circle game, un brano in omaggio a Demetrio Stratos.

In seguito tra i protagonisti della sezione si segnalano ancora i poeti Maria Attanasio, Umberto Fiori, Vivian Lamarque, Patrizia Cavalli, Adam Zagajewski, Durs Grünbein e gli incontri ed i reading poetici di Alessandro Achilli , Claudio Di Palma, Eugenio Lucrezi e Milo De Angelis, Caterina Pontrandolfo, Daniele Piccini, Paolo Febbraro, Gianluigi Gherzi e Giuseppe Semeraro.

Il 19 giugno è in programma Il canto degli animali in cui lo scrittore e critico musicale Paolo Isotta, in scena anche Peppe Barra, mette in relazione la natura umana e quella degli esseri ritenuti inferiori, tracciando una linea che unisce le due nature attraverso l’arte e la musica. A chiudere la sezione, sabato 23 giugno Massimiliano Gallo legge il poeta bosniaco Izet Sarajlic e il turco Nazim Hikmet, accompagnato dalle musiche di Lautari din Rosiori. Il costo del biglietto è di 5 euro e consente l’ingresso a Villa Pignatelli. INFO: biglietteria@napoliteatrofestival.it www.napoliteatrofestival.it Continua a leggere

La poesia al Napoli Teatro Festival Italia

NAPOLI TEATRO FESTIVAL – SEZIONE LETTERATURA
QUI progetto a cura di Silvio Perrella
coordinamento Brigida Corrado
organizzazione Vesuvioteatro.org
13/23 giugno 2018
Villa Pignatelli

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Juan Vicente Piqueras all’Istituto italiano per gli studi filosofici

NAPOLI, MARTEDÌ 24 APRILE 2018  ore 18:30
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Via Monte di Dio 14 – Palazzo Serra di Cassano

con

JUAN VICENTE PIQUERAS 

Ferdinando Gandolfi (strumenti a fiato)
Andrea Sensale (chitarra)
Massimiliano Del Gaudio (percussioni)
introducono
Silvio Perrella e Sergio Iagulli

________

 

VÍSPERA DE QUEDARSE

Todo está preparado: la maleta,
las camisas, los mapas, la fatua esperanza.

Me estoy quitando el polvo de los párpados.
Me he puesto en la solata
la rosa de los vientos.

Todo está a punto: el mar, el aire, el atlas.

Sólo me falta el cuándo,
el adónde, un quaderno de bitácora,
cartas de marear, vientos propicios,
valor y alguien que sepa
quererme como no sé hacerlo yo.

El barco que no esiste, la mirada,
los peligros, las manos del asombro,
el hilo umbelical del horizonte
que subraya estos versos suspensivos…

Todo está preparado: en serio, en vano.

da VOGLIA DI RESTARE

Tutto è pronto: la valigia,
e camicie, le mappe, la vana speranza.
Tolgo la polvere dalle palpebre.
Ho messo all’occhiello
la rosa dei venti.

Tutto è a posto: il mare, l’aria, l’atlante.

Mi manca solo il quando,

il dove, un diario di bordo,
carte delle maree, venti a favore,
coraggio e qualcuno che sappia
amarmi come non so fare io.

La nave che non esiste, lo sguardo,
i rischi, le mani della meraviglia,
il filo ombelicale dell’orizzonte
che sottolinea questi versi sospesivi…

Tutto è pronto: davvero, invano.
(trad. di Raffaella Marzano)

“Juan Vicente Piqueras è uno dei poeti che accorrono in mio aiuto quando mi accingo a scrivere. Mi nutro della sua freschezza, della sua musicalità, e mi diverto. E non esiste cosa più seria dello humour con cui circonda le sue poesie, perché con esso rivela una visione generosa della vita, di quella vita che i Poeti sono condannati a cantare” lo descrive così lo scrittore Luis Sepúlveda.

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Succedeoggi, webmagazine

madreAppuntamento

Lunedì 10 marzo 2014, ore 17.00 al museo MADRE di via Settembrini, 79 – Napoli (Biblioteca, primo piano) presentazione webmagazine Succedeoggi con il direttore di Succedeoggi Nicola Fano, la giornalista Titti Marrone, il critico teatrale Giulio Baffi, lo scrittore Silvio Perrella e il direttore del museo MADRE Andrea Viliani.
Succedeoggi è un quotidiano on line che pubblica recensioni, riflessioni, commenti, interventi polemici e interviste: una finestra sul mondo della produzione culturale internazionale ma anche una vetrina di analisi della realtà contemporanea (sociale o politica) con gli occhi e gli strumenti della cultura. Ad animare il newsmagazine c’è un gruppo di giornalisti, scrittori e intellettuali che si muovono in totale libertà, fuori dai potentati editoriali, politici o economici. Continua a leggere

Premio Neri Pozza 2013, la cinquina dei finalisti

Appuntamento

Battute finali, per il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza 2013.
Ecco i cinque finalisti, tra i quali verrà scelto il romanzo inedito vincitore di questa prima edizione: Dentro c’è una strada per Parigi di Nòvita Amadei, La letteratura tamil a Napoli di Alessio Arena, Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco, La ricchezza di Marco Montemarano, Il bambino di Budrio di Angela Nanetti.

I cinque inediti – scelti dal comitato di lettura composto dagli agenti letterari Luigi Bernabò e Marco Vigevani, dagli scrittori e giornalisti Francesco Durante e Stefano Malatesta, dallo scrittore e critico letterario Silvio Perrella, dalla scrittrice Sandra Petrignani, dal direttore editoriale Giuseppe Russo – sono stati presentati giovedì 12 settembre (ore 19), a Milano nello Spazio Pal Zileri (main sponsor del Premio). Continua a leggere

Al via il Festival di Mantova 2013 & Programma

Anche quest’anno tornano al Festival le avvincenti dirette di “Fahrenheit” su Rai Radio 3! Gli speciali condotti da Marino Sinibaldi, con focus e interviste agli autori, offrono uno sguardo a tutto campo sugli eventi di Festivaletteratura e fin dalle prime edizioni sono uno degli appuntamenti imprescindibili per sapere tutto degli ospiti e delle rassegne della nostra kermesse. Dopo il successo del 2012, quattro puntate del popolare programma radiofonico andranno in onda da giovedì 5 a domenica 8 settembre 2013, dalle 15.00 alle 18.00, in Piazza Leon Battista Alberti, cuore pulsante e centro operativo del Festival. Non perdetele!
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I finalisti del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza

Appuntamento

Premio Neri Pozza 2013: dodici libri in gara

La gara è ufficialmente partita. Ecco i dodici inediti che si contenderanno il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza: “Il candidato” di Sergio Alletto, “Dentro c’è una strada per Parigi” di Novita Amadei, “La letteratura tamil a Napoli” di Alessio Arena, “Tale” di Salvatore D’Antona, “Grido” di Valentina Di Cataldo, “Laggiù” di Andrea Fiorenza, “L’uragano” di Massimo Gardella, “Il genio dell’abbandono” di Wanda Marasco, “La ricchezza” di Marco Montemarano, “Consonante K” di Davide Morganti, “Il bambino di Budrio” di Angela Nanetti, “Mare con mare” di Gianni Vilardellj di Rosakambra. Continua a leggere

Premio Strega 2013

È stato diramato l’elenco delle opere presentate al LXVII Premio Strega, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci in collaborazione con Liquore Strega – dagli Amici della domenica, lo storico corpo votante che dal 1947 attribuisce il riconoscimento a un libro di narrativa italiana pubblicato tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso.

Sono 26 i libri in lista. Il Comitato direttivo del Premio – composto da Giuseppe D’Avino, Tullio De Mauro (presidente), Giuseppe De Rita, Valeria Della Valle, Fabiano Fabiani, Alberto Foschini, Dino Gasperini, Melania G. Mazzucco, Ugo Riccarelli – si riunirà il 16 aprile per selezionare tra le proposte degli Amici i 12 libri che si disputeranno la sessantasettesima edizione. Continua a leggere

Silvio Perrella, video intervista

Silvio Perrella

Intervista a Silvio Perrella
di Luigia Sorrentino
Napoli, 30 ottobre 2006

 

 

Qual è la forma di Napoli? Quella che si vede in superficie, o quella nascosta, sotterranea, piena di inquietudini e di Storia? E qual è il legame tra la città che sta sopra e quella che sta sotto? Silvio Perrella, scrittore e critico, nato a Palermo nel 1959, ma trapiantatosi a Napoli negli anni Settanta, in Giùnapoli (Neri Pozza, 2006) muove i suoi primi passi «alla scoperta della città dai mille clamori» rischiando continuamente di perdersi, trascinando con sè un filo per riconnettersi, come ha scritto Elena Ferrante, ai «luoghi disintegrati delle emozioni», tessendo continuamente la domanda: qual è la forma di Napoli, la sua natura sfuggente che riduce in cenere ogni sua immagine o rappresentazione? La passeggiata con Silvio Perrella alla scoperta di Napoli inizia dal ventre della città, da Via Benedetto Croce, luogo in cui il protagonista di Giùnapoli, conclude il suo viaggio. E’ qui che Perrella scopre, e lo scopre camminando, il suo profondo innamoramento per Napoli e per i ‘giganti’ che la abitarono. Uno di questi fu Benedetto Croce.

Nel suo libro lei a un certo punto racconta di Benedetto Croce e dice: «C’è un gigante ibernato, di cui è possibile vedere ogni dettaglio e sentire ancora il respiro. Ha ancora gli occhi aperti. Aspetta pazientemente. Sì, un gigante che ha nascosto le ali tra i libri. E bisogna essere un po’ archeologi per sentirne la presenza. Anche dall’alto, con il binocolo, si dovrebbe vedere una figura disseminata nella città, qualcosa di unico, che nelle altre città italiane non esiste. Un uccello preistorico e moderno, una fenice e un albatros.» (da Giùnapoli, pag. 169.) Lei intende dire che la presenza di questo «gigante ibernato», Benedetto Croce, ricongiunge, metaforicamente, la Napoli che si vede dall’alto con quella che si vede dal basso. E noi, ora, stiamo passando proprio davanti al palazzo dove visse questo ‘gigante’…


«Noi siamo ora in Via Benedetto Croce. Siamo appena passati da Palazzo Filomarino. Lo ha mai visitato? E’ un luogo molto particolare: conserva la biblioteca di Benedetto Croce. Io credo che in Italia, e forse in Europa, vi siano poche altre biblioteche private di questo genere, entro cui c’è ancora qualcosa che è visibile, cioè la voglia, il desiderio e la possibilità di concentrare il sapere nella mente di un solo uomo. Visitare la biblioteca di Croce, come io faccio fare al protagonista del mio libro, è un momento in cui Napoli ci racconta e ci suggerisce qualche cosa che ti fa capire la sua Grandezza, quanto sia stata innestata nella Storia e quanto, speriamo, lo sia ancora.»

 

Perrella, immaginiamo ora di essere proprio nella Napoli degli anni ’70, quando il protagonista del suo libro arriva a Napoli. Qual è la sua storia?

«La storia di iniziazione di uno straniero. Che venga da Palermo è importante, ma lo è fino a un certo punto… E’ la storia di uno che non è nato a Napoli, ma che a Napoli cerca una conoscenza. Vuole fare esperienza, vuole capire se è possibile vivere a Napoli. Lui è affascinato, all’inizio. Napoli gli dà un impatto violento, difficile, lo spiazza, però nello stesso tempo gli suggerisce che la città è come se possedesse un corpo. Napoli, improvvisamente, gli si configura come un corpo che si relaziona al tuo corpo individuale, un corpo più vasto, un corpo sociale, stratificato, complesso, che chiede una conoscenza e chiede lo sguardo di chi sa penetrare, di chi non si ferma alla superficie, di chi appunto, va Giùnapoli, non solo dal punto di vista urbanistico e strutturale, seguendo la verticalità della città, ma che va anche al di sotto dei luoghi comuni, che non si ferma.»

E poi? che cosa succede al suo protagonista?

«Camminando scopre che la conoscenza della città è possibile solo se ci si avventura, per le scale, per i gradini, per i gradoni, per il Petraio, per la Pedamentina. Predilige, ad esempio, le funicolari, che sono un mezzo di trasporto verticale che congiunge rapidamente parti diverse delle città. E a un certo punto si rende conto di una cosa che non sempre è raccontata in modo così evidente: che Napoli ha una verticalità molto forte e che questa verticalità non è solo legata all’architettura ma è anche una verticalità sociale, e lui sente che è necessario connettere l’alto con il basso, e scopre che quando si connettono l’alto e il basso, e cioè il ‘giùnapoli’ e il ‘sùnapoli’, la città diventa grande, diventa importante, diventa la più grande metropoli europea, come diceva Elsa Morante in un suo scritto.»

 

Giùnapoli

Noi ora stiamo percorrendo a piedi la parte più antica della città. Con un solo colpo d’occhio, voltandoci indietro, possiamo vedere in uno scorcio lontano, la Napoli Alta: la Certosa di San Martino e Sant’Elmo. Uno dei paesaggi più suggestivi della città.

«Noi siamo ora a Piazza San Domenico Maggiore. In questa piazza vale la pena di fermarsi per vedere proprio la verticalità di cui parlavo prima. Siamo nella zona che si chiama Spaccanapoli: ci sono tante strade e il decumano Maggiore, siamo nella struttura greco-romana: da qui possiamo vedere chiaramente la città che va verso l’alto, verso Castel Sant Elmo, e la Certosa di San Martino situata sulla sommità della collina. Il rapporto tra il basso della città e l’alto della collina ricorda l’Acropoli di Atene, e fa pensare, anche, alla possibilità che ci sia stata a Napoli una fondazione molto antica. Tanto è vero che, per molto tempo, il rapporto tra alto e basso della città era assicurato da una unica strada, la Pedamentina.» Continua a leggere