Andrea Gibellini, “Le regole del viaggio”

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Damiano Sinfonico, “Storie”

Damiano_Sinfonico

Prefazione di Massimo Gezzi

Sì, sono tutte così le Storie che state per leggere: tutte composte con lo stesso metro della prima, bella poesia sulla terribile telefonata che arriva mentre si pensa a tutt’altro (a Costanza d’Altavilla, in questo caso, e alle miniature medievali che ne illustrano la vicenda). Sono tutti versi-frase, o quasi, quelli che Damiano Sinfonico ha pazientemente cesellato per arrivare all’importante risultato costituito da questo suo libro d’esordio.

Il verso-frase non ha una storia fortunata, nella tradizione italiana: vi ricorre molto Fortini (ereditandolo anche da Brecht), a cui è impossibile non pensare; lo usano Giudici e qualche altro. Soprattutto, non lo usano frequentemente i coetanei di Sinfonico (classe 1987), di solito più orientati o a un flusso poetico sintatticamente elaborato, oppure a forme ibride, spurie, in cui poesia e prosa si confondono e si sovrappongono.

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Anna Maria Curci, “Nuove nomenclature e altre poesie”

 

curciRecensione di Nadia Agustoni

L’ultima raccolta poetica di Anna Maria CurciNuove nomenclature e altre poesie” L’Arcolaio, 2015, ci pone già dal titolo in una posizione non facile; ci chiede di essere attenti lettori e di scrutare nel linguaggio dell’autrice per capire come non ci viene dato un ordine in stile soviet su cui riflettere, ma vi è un più vivo richiamo al significato latino di nome nomen e chiamare calare. In primo piano abbiamo così la voce che nomina e sa affrontare la storia, la politica e la città, la letteratura e un ordine mondiale assurdo, tanto da richiedere certo una buona dose di ironia per poter dire le secche a cui ci trascina. L’ironia non è qui un gioco tra giochi verbali, il libro è ben lontano dal divertimento, ma ci dà una delle cifre dell’autrice, quel non lasciarsi sedurre dall’assordante tam tam dell’attuale e insieme non rimanere distante. Anna Maria Curci è con chi è stato sconfitto e dimenticato, anche perché di tragedia in tragedia, sembra imprimersi nella coscienza di tutti solo l’ultimo evento e sempre per poco. Continua a leggere

Nina Cassian, “C’è modo e modo di sparire”

Cassian-330Letture

Nina Cassian è l’ultima testimone della tradizione modernista romena di cui facevano parte Brâncusi e Tzara, Ionesco, Eliade e Cioran. Nina, come loro, ha vissuto inevitabilmente da esule, e ha percorso un cammino artistico molto particolare.

Nel 1985, già titolare di una lunga carriera di successo (con qualche strappo al morso del regime), durante un soggiorno negli Stati Uniti finisce nel mirino della polizia, che ha scoperto certi suoi testi a dir poco caustici contro la politica e i politicanti del Paese: decide allora di non tornare in patria e chiede asilo politico. Qui, sostenuta e tradotta da vari poeti americani, rinasce a nuova vita. Continua a leggere

Jan Fabre, Stigmata. Actions & Performances 1976-2013

Appuntamento

Continua la collaborazione tra MAXXI e Fondazione Romaeuropa. Dopo l’omaggio a William Kentridge dello scorso anno, ancora un genio della scena artistica contemporanea sarà protagonista del progetto condiviso dalle due istituzioni. A partire dal 16 ottobre 2013 infatti una mostra al MAXXI (una grande retrospettiva dedicata all’artista) e due spettacoli teatrali all’Eliseo, nell’ambito di Romaeuropa Festival 2013, porteranno a Roma la fantasia, le ossessioni e le visioni di Jan Fabre. Continua a leggere

Ryszard Krynicki, “Abitiamo attraverso la pelle”

Anteprima

Ryszard Krynicki, uno dei maggiori poeti polacchi contemporanei, nato nel 1943 in campo di concentramento,  è anche traduttore ed editore (nel 1988 ha fondato la casa editrice “a5”, che pubblica poesia contemporanea. Tra le sue pubblicazioni anche la poetessa polacca Wislawa  Szymborska: http://www.wydawnictwoa5.pl/;s,english).

Krynicki sarà in Italia per ricevere il premio alla carriera del festival internazionale di poesia civile di Vercelli, che nelle passate edizioni ha premiato Adonis, Evtushenko, Patrikios. Continua a leggere

Riccardo Gazzaniga vince il Premio Calvino 2012

Il vincitore della XXV Edizione del Premio Italo Calvino 2012 è Riccardo Gazzanica con il romanzo A viso coperto. La motivazione della giuria: ‘per la capacità di coinvolgere il lettore facendolo penetrare negli universi paralleli, e poco noti, delle forze dell’ordine e degli ultrà,  illustrandoli con una complessa macchina narrativa caratterizzata dalla molteplicità di punti di vista e da una scrittura asciutta e scorrevole adeguata alla materia, non rifuggendo, coraggiosamente, dal mostrare luci e ombre di entrambi gli universi.’

La Giuria decide inoltre di segnalare La casa di Edo di Paolo Marino, un testo di intensa qualità letteraria, che, affidandosi a un misurato registro tragicomico, riesce nella sottile impresa di raccontare l’esistenza di un adolescente fondata sul sospendersi della vita e dalla vita, nella più totale segregazione dal mondo esterno fino all’autoannullamento. Continua a leggere

Walter Benjamin, “L’opera d’arte”

L’opera d’arte – nell’epoca della sua riproducibilità tecnica – Tre versioni (1936-39), a cura di Fabrizio Desideri, Donzelli editore 2012.

Tra il 1935 e il 1939 Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio forse più celebre: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Un vero e proprio cantiere, accompagnato da un’avventurosa e complicata vicenda editoriale, sino ad oggi colpevolmente trascurata. Questa edizione, curata da uno dei più importanti studiosi italiani di Benjamin, offre al lettore per la prima volta insieme la traduzione delle tre principali stesure del saggio: la versione francese uscita nel 1936, tradotta da Pierre Klossowski, con la decisiva supervisione dello stesso Benjamin, e le due versioni tedesche, una del 1936 e l’altra scritta tra l’estate del 1936 e il 1939, in ciascuna delle quali l’autore apporta sostanziali cambiamenti alla prima versione tedesca manoscritta del 1935, che rifluisce per intero nelle successive due. Fondamentale in questo senso poter entrare nel laboratorio Benjamin: l’unico modo per farlo è avere sotto gli occhi gli interventi del filosofo tedesco nelle due stesure.
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In Internet i funerali di Christa Wolf

I funerali di Christa Wolf, la scrittrice tedesca scomparsa il 1 dicembre, si svolgeranno a Berlino il 13 dicembre 2011, alle 11, nel Dorotheenstadtischen Friedhof dove riposano molti altri illustri tedeschi, tra i quali Bertolt Brecht, Heinrich Mann e i filosofi Hegel, Fichte e Marcuse. 

In serata l’Accademia delle Arti di Berlino ha previsto una cerimonia di commemorazione a cui prenderanno parte Ulla Berkewicz, Daniela Dahn, Gunter Grass, Christoph Hein, Alain Lance, Katja Lange-Muller, Anita Raja, Gerhard Rein, Friedrich Schorlemmer, Ingo Schulze, Maria Sommer, Klaus Staeck e Gerhard Wolf.

La cerimonia sarà trasmessa in diretta in Internet a partire dalle ore 19 sul sito  www.zeitzeugen-atv.com.

Christa Wolf e’ stata sin dal 1974 membro dell’Accademia delle Arti della DDR e dal 1982 membro dell’Accademia di Berlino ovest.

Questo il link alla pagina di condoglianze di Suhrkamp, con contributi ufficiali e di singoli lettori
http://www.suhrkamp.de/zum–tod–von–christa–wolf–827.html