Anna Maria Curci, “Nuove nomenclature e altre poesie”

 

curciRecensione di Nadia Agustoni

L’ultima raccolta poetica di Anna Maria CurciNuove nomenclature e altre poesie” L’Arcolaio, 2015, ci pone già dal titolo in una posizione non facile; ci chiede di essere attenti lettori e di scrutare nel linguaggio dell’autrice per capire come non ci viene dato un ordine in stile soviet su cui riflettere, ma vi è un più vivo richiamo al significato latino di nome nomen e chiamare calare. In primo piano abbiamo così la voce che nomina e sa affrontare la storia, la politica e la città, la letteratura e un ordine mondiale assurdo, tanto da richiedere certo una buona dose di ironia per poter dire le secche a cui ci trascina. L’ironia non è qui un gioco tra giochi verbali, il libro è ben lontano dal divertimento, ma ci dà una delle cifre dell’autrice, quel non lasciarsi sedurre dall’assordante tam tam dell’attuale e insieme non rimanere distante. Anna Maria Curci è con chi è stato sconfitto e dimenticato, anche perché di tragedia in tragedia, sembra imprimersi nella coscienza di tutti solo l’ultimo evento e sempre per poco. Continua a leggere