Il vincitore della XXV Edizione del Premio Italo Calvino 2012 è Riccardo Gazzanica con il romanzo A viso coperto. La motivazione della giuria: ‘per la capacità di coinvolgere il lettore facendolo penetrare negli universi paralleli, e poco noti, delle forze dell’ordine e degli ultrà, illustrandoli con una complessa macchina narrativa caratterizzata dalla molteplicità di punti di vista e da una scrittura asciutta e scorrevole adeguata alla materia, non rifuggendo, coraggiosamente, dal mostrare luci e ombre di entrambi gli universi.’
La Giuria decide inoltre di segnalare La casa di Edo di Paolo Marino, un testo di intensa qualità letteraria, che, affidandosi a un misurato registro tragicomico, riesce nella sottile impresa di raccontare l’esistenza di un adolescente fondata sul sospendersi della vita e dalla vita, nella più totale segregazione dal mondo esterno fino all’autoannullamento.
La Giuria, composta da Renato Barilli, Massimo Carlotto, Fabio Geda, Melania G. Mazzucco e Giorgio Vasta, ritiene infine di segnalare Lo stile del giorno di Fabrizio Pasanisi per la sorprendente e appassionante capacità di ricostruire ‒ sullo sfondo della grande storia del Novecento e intrecciandole in un ben strutturato impianto narrativo, sulla linea di frontiera tra saggistica e fiction ‒ le biografie di Thomas Mann e di Bertolt Brecht, avvalendosi di una profonda e accurata conoscenza della loro produzione letteraria.
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A VISO COPERTO
di Riccardo Gazzaniga
‘A viso coperto’ vede due eserciti contrapposti: quello degli ultrà del Genoa e quello delle forze dell’ordine. Gli ultrà sono frammentati in vari gruppetti: ci sono gli “anziani” che hanno rinunciato alle azioni troppo violente, i “duri”che fanno capo ad una ideologia di destra, i gruppi freschi di entusiasmo che fanno vago riferimento ai “no-global”. Ma anche la tavolozza delle forze dell’ordine è complessa: c’è chi è totalmente compreso nel proprio ruolo, chi si pone delle domande sulle ragioni degli altri, chi svolge il proprio lavoro solo per mantenere la famiglia…
Ed è proprio questo un aspetto di interesse del romanzo: il saperci dare una visione variegata e articolata di universi che a un occhio esterno possono sembrare compatti ed uniformi. E l’autore, egli stesso un poliziotto, sa guidarci in questa scoperta con mano sicura. Ben resa è anche la dialettica tra gli individui, con le loro singolarità, all’interno dei vari gruppi ultrà (basata su valori di amicizia e fedeltà, su rapporti capo/gregari, sul rifiuto della disciplina sociale), come quella relativa ai rapporti tra colleghi all’interno delle forze dell’ordine che ricalca un certo noto protocollo del genere, coinvolgendo famiglie, fidanzate, carriere, solitudini. Spiccano, specie tra gli ultrà, alcuni personaggi ben riusciti come il vilain Lupo, violento e drogato, sicuramente il più emblematico del romanzo, o il debole Lisca. E la lettura scorre, grazie a una scrittura asciutta, certamente non letteraria, ma perfettamente congrua alla materia, senza sbavature né cadute di stile.
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Resta impresso il grumo di violenza coniugato alla concezione dell’amicizia come valore primario e irrinunciabile. Ritratto di un’utopia negativa che riguarda soprattutto gli ultrà ma anche il mondo contiguo delle forze dell’ordine. Non a caso sul tutto aleggia e incombe la tragica memoria del G8.
Il Comitato di Lettura
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Riccardo Gazzaniga fa il poliziotto da 15 anni, ne ha 35. Dal 2004 lavora nella caserma di Bolzaneto a Genova, la sua città, alternando l’ordine pubblico alla gestione di una biblioteca unica nel suo genere.
Ha vinto il premio “Orme Gialle”, è stato due volte finalista al “Mystfest” e ha ottenuto altri premi minori.
Ha scritto un romanzo di vampiri segnalato al Calvino 2011.
Il suo ultimo romanzo, “A viso coperto”, ha invece come protagonisti ultras e celerini e ha vinto il Premio Calvino 2012.
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Paolo Marino, 44 anni, vive e lavora a Piacenza. È giornalista professionista per il quotidiano Libertà e si occupa prevalentemente di cronaca nera e giudiziaria. Laureato in Scienze Politiche all’università di Bologna, ha studiato un anno al University College di Londra.
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Fabrizio Pasanisi è nato a Napoli nel 1957 e risiede a Roma. È laureato in Psicologia e specializzato in Giornalismo e comunicazioni di massa. È giornalista professionista, ha lavorato per la Rai, per Euronews, per l’Adnkronos e, in campo editoriale, per De Agostini, Laterza, Mondadori, Sellerio. È stato finalista, con il romanzo Democrito, nel premio Ilmiolibro 2011. Attualmente è autore negli Speciali di Superquark, di Piero Angela.