ANSELM KIEFER “Fugit Amor”

Il 28 ottobre 2018, la Galleria Lia Rumma di Napoli inaugura la nuova mostra personale di Anselm Kiefer dal titolo Fugit Amor, che segna il ritorno dell’artista in città. L’amore fugge e gioca con il tempo e la storia, sembra volerci dire Anselm Kiefer. La nota scultura di August RodinFugit Amor, una figura maschile stretta ad una femminile che sembrano essere trascinati da una corrente invisibile, realizzata dall’artista francese alla fine dell’Ottocento in numerosi esemplari a partire da quello destinato all’opera incompiuta della Porta dell’Inferno, viene scelta da Kiefer come una sorta di spirito guida all’interno del suo nuovo progetto espositivo pensato per gli spazi della galleria Lia Rumma e ci accompagna attraverso temi e motivi del suo lavoro, seguendo un percorso cronologico discontinuo fatto da un passato e presente tra loro volutamente confusi. E’ con Rodin che l’anno scorso Kiefer ha stabilito uno dei suoi poetici dialoghi d’autore a distanza, esponendo a Parigi nel Musée Rodin dichiarando: «Mi sento sempre in colpa a dipingere ciò che è rassicurante. I grandi artisti sono iconoclasti. Io so che tutto ciò che affronto contiene contemporaneamente la sua negazione». Per l’artista tedesco che opera come un vate-alchimista alla continua ricerca di nuove forme da contrapporre all’esistente, cercando così di ridisegnare ogni volta un nuovo ordine del mondo, l’atto creativo è sempre un processo in trasformazione. Un non finito su cui ritornare come quello di Rodin e le sue sculture. Dal primo stadio di decomposizione della materia vile,  per gradi verso la realizzazione della pietra filosofale. Ed è da qui che si deve partire per intraprendere il viaggio epistemologico all’interno delle tante opere disseminate nelle varie sale della galleria, cariche di storia e di storie a volte dimenticate, andando incontro all’essenza dell’amore che forse si ritrova in ogni dove. La sala grande è occupata da una serie di vetrine che, come tante capsule del tempocustodiscono materiali eterogenei e organici, quali cenere, ferro, piombo, foglie, terracotta, fiori, piante, che dall’interno verso l’esterno si offrono a più letture. «Il vetro delle vetrine – spiega Kiefer – è in qualche modo una pelle semipermeabile che collega l’arte con il mondo esterno in una relazione dialettica». L’artista ha immaginato una sequenza di connessioni tra gli oggetti posti all’interno delle teche, che sono come sospesi in un limbo, a metà tra ciò che erano e ciò che diventeranno. Sono scatole di vetro che raccontano storie ispirate all’Antico e Nuovo Testamento, come nel caso di  Thermutis – Mosesaperiatur terra et germinet salvatorem.  Ma anche misteriose evocazioni di antichi miti. Per l’artista non c’è differenza tra mito e storia, ha ripetuto più volte. Il risultato è un paesaggio di poetiche rovine che non riproduce integralmente alcun passato e allude invece a una molteplicità di passati, come teorizzato da Marc Augé, che parla di un tempo puro senza storia. La mostra è completata da due opere pittoriche – Aino  e Vainamoinen verliert Aino – che si ispirano al poema epico cavalleresco finlandese Kalevala, scritto nel 1835 da Elias Lönnrot. Sulle tele sono citati passaggi e nomi di alcuni dei protagonisti (il vecchio vate Väinämöinen e la giovane Aino) di quest’opera letteraria che, pur centrata sull’identità costitutiva della comunità finlandese, abbraccia temi storici, mitologici e religiosi universali cari all’artista tedesco. Continua a leggere

Maria Attanasio

Maria Attanasio

di Loretto Rafanelli

Colpisce sicuramente di Blu della cancellazione (La vita felice) di Maria Attanasio, la turbinosa, avvolgente, tellurica musicalità, un ritmo cadenzato da una lingua ricca, colta, morbida e severa. Poi c’è tutto il resto, che non è poco certamente. Ma già partire dalla musicalità mi pare decisivo, come diceva Hugo Friedrich. Quella scala di note universali che segnano i ricordi, il tempo, le emozioni, le passioni e consegnano le storie in tutta la loro forza. E di storie in questo libro ce ne sono tante, sospese nella contemporaneità del passato, nella universale dimensione di vite che giungono, muoiono, si sfaldano, lasciando il loro volto di verità, di gioia, di desolazione, di lotta, di sfinimento, di vigore. Questo libro Continua a leggere

Kentridge, Kosuth, Ruff, Lamelas, Kiefer

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Appuntamenti e Anticipazioni

William Kentridge

Paper Music, A ciné concert
A cineconcert of projections by William Kentridge and music by Philip Miller, 2014
Joanna Dudley voce
Ann Masina voce
Vincenzo Pasquariello pianoforte

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September 11 9pm
Museo Nazionale del Bargello
Via del Proconsolo 4 – Firenze
Tickets: www.firenzesuonacontemporanea.it Continua a leggere

Paul Celan, Giornata della Memoria 2014

convegno_celan_500Nel giorno della Memoria, incontro promosso dalla Sapienza, Università di Roma Presso le Ex vetrerie Sciarra, Via dei Volsci 122.
Il 27 gennaio è il giorno della Memoria, ma fare memoria è un atto continuo. Si dispiega nella profondità del tempo e nella quotidianità di gesti come leggere, osservare, guardare, scrivere, condividere. Paul Celan è tra i poeti in grado di insegnare a chi legge, studia, ascolta, l’atto del fare memoria. Memoria di qualcosa di inconfigurabile che lui chiamava “l’Accaduto”. Continua a leggere