Orazio, l’anima più classica dei classici

DAL RISVOLTO

L’amore per Orazio e il desiderio di tradurlo accompagnano Guido Ceronetti sin da quando, diciottenne, si cimentava in versioni oggi «ripudiatissime». L’Orazio interruptus viene poi ripreso al principio degli anni Ottanta col progetto, mai realizzato, di una piccola edizione concepita come prima tappa di un «viaggio ascetico verso il puro non-essere, lo spogliarsi d’ogni illusione e farsi jīvanmukta in compagnia di Orazio». Continua a leggere

Alessandro Fo, “Attenzioni”

Alessandro Fo RITAGLIATA (foto Gianfranco Negri) Foto di Gianfranco Neri

Nota di Alessandro Fo

Una piccola composizione in versi nasce all’incrocio fra la storia personale, le vicende quotidiane, le sensazioni, le letture, le musiche interiori di una persona. Il punto ‘esatto’ (per quanto lo possano essere le cose poetiche) in cui tutta questa complessità ‘condensa’ un gesto espressivo è quello che chi tenta le vie dell’arte chiama di solito ispirazione. È per lo più questione di un istante: qualcosa come un improvviso convergere di vari fili che traversavano, isolati, la mente, per poi precipitare in inchiostro su un foglio. A me piace pensare che il momento poetico consista appunto nella capacità di fissare la percezione inconsueta che, delle cose, questa finestra schiude quasi a sorpresa. E nella capacità di raggiungere questo scopo in una forma a sua volta inconsueta e stilizzata, ma contemporaneamente autentica e persuasiva. In tutto questo processo agisce naturalmente anche la tradizione, ciò di cui ci siamo nutriti leggendo e ascoltando, ciò in cui ci siamo maggiormente riconosciuti. E queste sono tutte, se si vuole, forme differenti di attenzione: una categoria ritenuta fondante, per il fare poetico, anche nell’appassionata e profonda, così cruciale, conferenza di Elsa Morante, Pro o contro la bomba atomica. Continua a leggere

Addio a Robin Williams

fotoCi coglie impreparati la morte del grande attore Robin Williams. Fa male sapere che si possa morire quando non si è ancora nell’età di morire. Una morte che ci conferma, una volta di più,  quel qualcosa di oscuro che avvolge il magico mondo Hollywood.
Williams è lo straordinario professore che ci ha insegnato, adolescenti, ad amare la poesia di Walt Whitman, scrittore, giornalista e poeta statunitense. John Keating, (o capitano, mio capitano), nel film “L’attimo fuggente ” (Titolo originale “Dead Poets Society” di Peter Weir) in italiano é stato tradotto con la locuzione del “Carpe Diem” del poeta latino Orazio, “Cogli l’attimo”, che in realtà significa, nella lezione del grande poeta nord irlandese Seamus Heaney, “accade in un giorno” , “tutto più accadere in un giorno”.
John Keating, il professore, interpretato da Robin Williams, che amava i suoi studenti all’inverosimile, e gli insegnava la vita attraverso le parole del grande poeta americano Walt  Whitman, è  stato forse il ruolo più celebre di Robin Williams. Continua a leggere

Augusto, alle Scuderie del Quirinale

AugustoAppuntamento

E’ in corso fino al 9 febbraio 2014 alle Scuderie del Quirinale la mostra “Augusto”. Organizzata in occasione del bimillenario della morte (19 agosto 14 d.C.), la mostra presenta le tappe della folgorante storia personale  Augusto in parallelo alla nascita di una nuova epoca storica. Figlio adottivo e pronipote di Cesare, Augusto fu un personaggio dotato di un eccezionale carisma e intuito politico. Riuscì, laddove aveva fallito persino Cesare, a porre fine ai sanguinosi decenni di lotte interne che avevano consumato la Repubblica romana e a inaugurare una nuova stagione politica: l’Impero. Il suo principato, durato oltre quaranta anni, fu il più lungo che la storia di Roma avrebbe mai ricordato e l’Impero sotto di lui raggiunse la sua massima espansione estendendosi a tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia, al Maghreb, alla Grecia, alla Germania.

Alberto Casadei, “Sulla poesia europea”

LA POESIA EUROPEA, TRA BIOLOGIA E CULTURA
di Alberto Casadei

La domanda più ricorrente riguardo alla letteratura europea è se esista e, se sì, su quali basi. La questione, da un punto di vista strettamente letterario, è indubbia. Come hanno ricordato tanti studiosi sulla scorta del modello della goethiana Weltliteratur, e da ultimo, con esempi concreti, George Steiner nel suo discorso Una certa idea di Europa (Garzanti), le radici di tutte le letterature occidentali moderne risalgono al minimo comun denominatore della cultura greca, l’unica capace di sopravvivere a una catastrofe politica e militare, improntando di sé quella romana (come già affermò Orazio: “Graecia capta ferum victorem cepit”). Lo sviluppo ulteriore fu sancito dall’espansione nell’ambito della cultura alta del sermo humilis biblico-evangelico, con le straordinarie sintesi di Paolo, Agostino e poi di Tommaso, riprese e portate a un primo compimento epico-teologico dal Dante della Commedia. Continua a leggere

Carmelo Bene, e il “Manfred” di George Gordon Byron

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«Ci sono più cose in cielo e terra. Orazio,/Di quante non ne immagini la tua filosofia»): sono le parole che Amleto rivolge all’amico fedele allorché si tratta di giurare fedeltà allo spettro. E sono anche i versi che due secoli dopo, Byron pone come epigrafe a Manfred, un’opera composta, a detta dell’autore, in uno stato d’animo «metafisico».

Arte e Poesia, “Roma al tempo del Caravaggio”

Caravaggio è stato un genio assoluto della pittura che ha messo in ombra tutti gli artisti della sua epoca.

Ma chi erano i suoi compagni di strada?

La mostra “Roma al tempo di Caravaggio” (Palazzo Venezia, dal 16 novembre 2011 al 5 febbraio 2012 a cura di Rossella Vodret), intende rispondere a questa domanda ricostruendo per la prima volta, attraverso l’esposizione di circa 140 dipinti provenienti dai maggiori musei italiani ed esteri, alcuni mai esposti in Italia, il tessuto connettivo del panorama artistico della Città eterna in cui visse e operò il grande genio lombardo. Continua a leggere