“Rappezzo risposte” così Ivano Cogo sembra proporsi, con tono di sconforto, nella poesia che apre la sua nuova raccolta “Canzoniere del dono”, (LietoColle 2014). Lo sconforto è solo apparente, il groviglio della vita non impedisce il canto, la voce è sicura, attenta a cogliere il molteplice per fare di ogni evento, sia pure minimo, un’occasione non solo di poesia, ma di profonda, sapiente intelligenza, nonché condivisione. Non a caso alla fine Cogo ringrazia diverse persone dicendoci che sono le stesse presenti in questi suoi versi; gente comune il cui segno è lo spartiacque tra l’essere partecipi e il mancare. Si comprende allora la spinta positiva di questi testi e anche il pensiero dell’autore che si muove sul fare concreto, lontano da ogni decadenza o da assurdi giochi esistenziali.
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Alberto Casadei, “Sulla poesia europea”
LA POESIA EUROPEA, TRA BIOLOGIA E CULTURA
di Alberto Casadei
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La domanda più ricorrente riguardo alla letteratura europea è se esista e, se sì, su quali basi. La questione, da un punto di vista strettamente letterario, è indubbia. Come hanno ricordato tanti studiosi sulla scorta del modello della goethiana Weltliteratur, e da ultimo, con esempi concreti, George Steiner nel suo discorso Una certa idea di Europa (Garzanti), le radici di tutte le letterature occidentali moderne risalgono al minimo comun denominatore della cultura greca, l’unica capace di sopravvivere a una catastrofe politica e militare, improntando di sé quella romana (come già affermò Orazio: “Graecia capta ferum victorem cepit”). Lo sviluppo ulteriore fu sancito dall’espansione nell’ambito della cultura alta del sermo humilis biblico-evangelico, con le straordinarie sintesi di Paolo, Agostino e poi di Tommaso, riprese e portate a un primo compimento epico-teologico dal Dante della Commedia. Continua a leggere