Alda Merini, “Sono nata il 21 a primavera”

In memoria di te, Alda Merini
a cura di Luigia Sorrentino

Non poteva scegliere giorno migliore per nascere, Alda merini, il 21 marzo, anno 1931. E il 21 marzo è la data istituita dall’UNESCO per ricordare la poesia nel mondo, giorno in cui ricorre l’ingresso della Primavera. Quest’anno, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha scelto di celebrare la Giornata a l’Aquila, eleggendola quale “sede” della Giornata Mondiale della Poesia per dare luce a questa città distrutta che, con il terremoto del 6 aprile del 2009, ha visto sbriciolarsi le proprie splendide architetture e le ricchezze artistiche e culturali.
In questa Giornata così altamente simbolica, Poesia, di Luigia Sorrentino sceglie di ricordare la nascita della poetessa Alda Merini,  forse la più popolare in Italia, in assoluto, (di certo quella che vende più libri di poesie, per la gioia degli editori), scomparsa il 1 novembre 2009, a 77 anni. A seguire, la prefazione a “Corpo d’amore” (un incontro con Gesù) di Alda Merini (Frassinelli, 2001) di Mons. Gianfranco Ravasi.
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Stefania Portaccio, ‘La mattina dopo’

Nello scaffale, ‘La mattina dopo’ di Stefania Portaccio
a cura di Luigia Sorrentino

Mi ha molto colpita questo nuovo libro di poesie di Stefania Portaccio, pubblicato nel 2011 con Passigli,  La mattina dopo.
Intanto, per il titolo, molto forte, definitivo, ma anche aperto: qualcosa è già accaduto, la notte è passata. E’ mattina. 
Sette le sezioni e i titoli,  (Aperta a stella, Brodskij di notte, In morte, Onora la madre,  Salvo tutto, Cosa abbiamo fatto) che guidano il lettore “in uno spazio letterario” e a due elementi, il concavo e il convesso, che indicano, con forza e precisione di forma, come vivere la propria vita. L’ambizione del libro, è che, da una parte si soffre – accostandosi alle sezioni che attengono al dolore – ma dall’altra , no, perché dalla lettura si esce ritemprati. I versi delle poesie qui raccolte infatti, imprimono una grande forza, e offrono una riflessione possibile sul come vivere la vita, nel suo presentarsi, concavo e convesso, appunto. Continua a leggere