La poesia minimalista di Charles Simic

Many Zeros

The teacher rises voiceless before a class
Of pale, tight-lipped children.
The blackboard behind him as black as the sky
Light-years from the earth.
It’s the silence the teacher loves,
The taste of the infinite in it.
The stars like teeth marks on children’s pencils.
Listen to it, he says happily.

Molti Zero

Senza voce l’insegnante si alza davanti a una classe
di bambini pallidi, con labbra serrate.
La lavagna alle sue spalle, tanto nera quanto il cielo
distante anni luce dalla terra.
È il silenzio ciò che anela l’insegnante,
il sapore dell’infinito in esso contenuto.
Le stelle come segni di dentini sulle matite.
Ascoltatelo, dice con gioia. Continua a leggere

Sarajevo, vent’anni dopo

Vent’anni fa, Sarajevo era sotto assedio. Il più lungo della storia contemporanea, ma anche, drammatico laboratorio dei conflitti etnici e dei fondamentalismi che segneranno il Terzo Millennio.

A Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura promuove una serata di poesia e teatro dedicata appunto a Sarajevo. Nella Sala del Maggior Consiglio, il 2 ottobre 2012 alle 20.45, Silvio Ferrari, scrittore e traduttore di alcuni dei maggiori autori e poeti di lingua slava, introduce l’iniziativa. (Nella foto, la sede del parlamento della Bosnia Erzegovina che brucia dopo essere stata colpita dalle bombe dei serbo-bosniaci).

Successivamente Piero del Giudice, giornalista e scrittore (inviato a Sarajevo durante i giorni dell’assedio) dialoga con l’autore Dzevad Karahasan per presentare il suo libro Il centro del mondo. Moni Ovadia legge alcuni brani di poeti che vissero le tragiche vicende dell’assedio e infine viene messa in scena – da Ars Creazione e Spettacolo Teatro Sociale di Mantova – la piece A Zvornik ho lasciato il mio cuore di Abdulah Sidran. Continua a leggere