Sarajevo, vent’anni dopo

Vent’anni fa, Sarajevo era sotto assedio. Il più lungo della storia contemporanea, ma anche, drammatico laboratorio dei conflitti etnici e dei fondamentalismi che segneranno il Terzo Millennio.

A Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura promuove una serata di poesia e teatro dedicata appunto a Sarajevo. Nella Sala del Maggior Consiglio, il 2 ottobre 2012 alle 20.45, Silvio Ferrari, scrittore e traduttore di alcuni dei maggiori autori e poeti di lingua slava, introduce l’iniziativa. (Nella foto, la sede del parlamento della Bosnia Erzegovina che brucia dopo essere stata colpita dalle bombe dei serbo-bosniaci).

Successivamente Piero del Giudice, giornalista e scrittore (inviato a Sarajevo durante i giorni dell’assedio) dialoga con l’autore Dzevad Karahasan per presentare il suo libro Il centro del mondo. Moni Ovadia legge alcuni brani di poeti che vissero le tragiche vicende dell’assedio e infine viene messa in scena – da Ars Creazione e Spettacolo Teatro Sociale di Mantova – la piece A Zvornik ho lasciato il mio cuore di Abdulah Sidran.

Durante la guerra in Bosnia (che aveva dichiarato l’indipendenza dalla Jugoslavia) le forze del governo bosniaco, si scontrarono con l’Armata Popolare Jugoslava e con le forze serbo-bosniache che miravano a distruggere il neo-stato indipendente della Bosnia Erzegovina e a creare la Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina.

Sembra che le vittime totali dell’assedio di Sarajevo siano state più di 12 mila, i feriti oltre 50mila, l’85 per cento dei quali erano civili.

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