Draunara, di Federica Cellini

 

DraunaraUn’installazione audio e foto sui migranti di Lampedusa

di Federica Cellini

Nella Piazza del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Dal 15 al 21 gennaio 2015

Inaugurazione: mercoledì 14 gennaio 2015, ore 19.30

Mercoledì 14 gennaio 2015 alle ore 19.30 nella Piazza del Museo MAXXI di Roma, verrà inaugurata l’installazione “Draunara” di Federica Cellini, aperta al pubblico fino al 21 gennaio 2015.

Draunara, in siciliano, la tempesta di vento che viene dal mare, è un’installazione audio e foto sui migranti di Lampedusa. Ogni giorno sulle coste della piccola isola siciliana si riversano a migliaia uomini assetati, stanchi, impauriti che – disperati – hanno lasciato la loro terra. Arrivano esausti, smarriti dopo giorni in mare sospesi tra la vita e la morte. Ammassati su piccole imbarcazioni di legno, schiacciati l’uno sull’altro, sono oltre 130 mila i migranti che, solo nel 2014, hanno attraversato l’Africa, il deserto e poi il mare rischiando alla roulette che porta in Europa. Gli sbarchi vanno avanti per ore, per giorni, un imponente flusso dorato che stordisce e confonde l’isola.

Il lavoro di Federica Cellini è un’installazione basata su due livelli narrativi. Da una parte gli scatti fotografici del giorno dell’arrivo dei migranti sull’isola di Lampedusa. Una serie di ritratti scattati sul posto con un iphone. Dall’altra, l’atmosfera creata attraverso alcuni suoni sintetizzati realizzati in collaborazione con Aleksander Protic, sound designer che ha gia’ lavorato con il regista serbo Emir Kusturica. I suoni raccontano la storia del viaggio dei migranti dal centro Africa, ai camion roventi lanciati nel deserto, all’arrivo in Libia, dove spesso vengono detenuti mesi, a volte anni, in attesa di raggiungere il “carico umano” sufficiente far partire un’altra barca. E poi il mare, la traversata del Mediterraneo, fino all’arrivo – per chi è sopravvissuto – nella piccola isola di Lampedusa.

L’installazione è allestita in un container buio con dei piccolissimi fori a parete, solo avvicinandosi ai quali è possibile scorgere le immagini retroilluminate e ascoltare l’audio. Come in una sorta di via crucis con differenti fermate che abbinano audio e immagini, e che danno la possibilità ai visitatori di avvicinarsi a questo viaggio. Gli scatti ricordano i vue d’optique: stampe popolari nell’Europa del diciottesimo secolo, poste in un particolare cassone di legno chiamato zogroscopio e offerte alla visione tramite dei fori, a volte dotati di lenti d’ingrandimento. Queste stampe erano spesso illuminate dal retro del cassone e accompagnate da racconti e descrizioni ricche di suggestioni.

 

FEDERICA CELLINI nasce a Roma.

Regista, giornalista, autrice ha iniziato con un’esperienza alla CNN a New York nel 2005. Vincitrice di numerosi premi internazionali per i suoi documentari, dal premio Ilaria Alpi al Prix Italia al New York Festivals, ha documentato il disagio sociale in alcuni dei luoghi più difficili: dai campi profughi palestinesi in Libano, alle campagne di prevenzione per l’HIV in Africa, dalla realta’ dei Balcani vent’anni dopo la guerra, alle zone rurali della Cambogia, dalla morte per fuoco amico del giocatore di football americano Patrick Tillman in Afghanistan, fino alla piccola community per soli anziani di Toms River nel New Jersey. Ha lavorato per i programmi televisivi La Storia Siamo Noi, Ballaro’, Di Martedi’. Ha scritto e condotto Citizen Report (RAI 3) e I nuovi Mille (RAI 2) e ha diverse collaborazioni con alcuni magazine e quotidiani italiani. A maggio 2014 l’installazione Draunara è stata presentata dal Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli. Prodotta a Belgrado, Draunara è stata presentata anche a Mikser Festival nel maggio 2013, in Serbia.

L’istallazione sarà accessibile al pubblico durante gli orari di apertura del museo (dal martedì alla domenica ore 11.00-19.00; sabato ore 11.00-20.00).

Per ulteriori informazioni visita il sito www.fondazionemaxxi.it

2 pensieri su “Draunara, di Federica Cellini

  1. Subire, solo e sempre subire dobbiamo noi, spettatori di arte che vuole denunciare, ma celebra la ghigliottina… la contemplazione di orrori … ed i nostri politici non impediscono, le nostre religioni non avvertono, le nostre televisioni non informano a tempo… e noi… noi ci sentiamo morire di impotenza… piace all’uomo essere testimone, piace all’uomo vedere la sofferenza… i patiboli hanno sempre trovato spettatori.
    “Mille euro a testa” una poesia di tanti anni fa non ha aiutato nessuno.
    “Sulla terra tocco il cielo” Sciascia Editore, Collana “Scrittori del mondo”

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