Rossella Frollà, “Eleanor”

Nota dell’autrice

Eleanor è una reporter e raccoglie in prima persona tutta la conoscenza che il male, la guerra e il terrorismo possono rivelare. La storia va dal conflitto armato in Bosnia (1992/95) agli sbarchi sull’isola di Lampedusa, sulle isole greche, al terrore degli ultimi fatti di Parigi. Eleanor indossa e smette i panni delle vittime e dei carnefici, del bene e del male, dell’Amore e della violenza in un distacco dal sé che la priva di ogni individualità e lascia parlare solo la sua ambizione più alta di portare il bene nel mondo, nel mentre si racconta il male. Quattro storie raccontano la frammentarietà di questo nostro mondo, oggi estremamente agitato e vulnerabile, che pare abbia perso la pace.

Entrano in un gioco virtuoso nelle diverse storie l’Anima e la Verità e trasportano la fragilità che è in noi con tutti i suoi detriti. Vertiginose sono le ascese nei cieli immaturi delle aurore e le discese negli abissi dell’angoscia, della morte e dell’indifferenza che protegge ogni male. Eppure la fragilità nasconde il valore della sensibilità e di quelle intuizioni invisibili che consentono di decodificare emozioni forti e deboli, virtù e nefandezze, aspetti luminosi e oscuri della condizione umana. Fragilità è ciò che spezza, esplode in boato che sposta il baricentro nella proiezione precisa della parola che cura e non ferisce. Il Coro puntualizza i fatti e l’Io della reporter imbocca le stanze delle domande e vive autenticamente le contraddizioni del mondo inuna realtà immaginifica, visionaria, mai destituita di senso, nella coincidenza delle cose, tra Verità e Bellezza, in quell’andare oltre il male.

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Sarajevo, vent’anni dopo

Vent’anni fa, Sarajevo era sotto assedio. Il più lungo della storia contemporanea, ma anche, drammatico laboratorio dei conflitti etnici e dei fondamentalismi che segneranno il Terzo Millennio.

A Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura promuove una serata di poesia e teatro dedicata appunto a Sarajevo. Nella Sala del Maggior Consiglio, il 2 ottobre 2012 alle 20.45, Silvio Ferrari, scrittore e traduttore di alcuni dei maggiori autori e poeti di lingua slava, introduce l’iniziativa. (Nella foto, la sede del parlamento della Bosnia Erzegovina che brucia dopo essere stata colpita dalle bombe dei serbo-bosniaci).

Successivamente Piero del Giudice, giornalista e scrittore (inviato a Sarajevo durante i giorni dell’assedio) dialoga con l’autore Dzevad Karahasan per presentare il suo libro Il centro del mondo. Moni Ovadia legge alcuni brani di poeti che vissero le tragiche vicende dell’assedio e infine viene messa in scena – da Ars Creazione e Spettacolo Teatro Sociale di Mantova – la piece A Zvornik ho lasciato il mio cuore di Abdulah Sidran. Continua a leggere

Walking Camera

Lunedì 20 giugno 2011, alle ore 21,00, presso la sede di Casa della poesia, via Convento 21/a, Baronissi (Salerno) per il ciclo “Walking Camera” saranno proiettati due straordinari documenti sulla guerra di Bosnia, su Sarajevo e su Srebrenica.

Casa della poesia è da molti anni coinvolta nelle vicende bosniache: Izet Sarajlic, grande poeta di Sarajevo ne è stato presidente onorario, oltre che cittadino onorario della città di Salerno; dal 2002 Casa della poesia organizza gli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo, giunti nel 2011 alla decima edizione.

Sarà dunque anche l’occasione per presentare l’edizione del decennale (23/25 settembre) e il relativo prossimo viaggio programmato in occasione degli Incontri. Continua a leggere