“Les Fleurs du Mal” di Giulia Napoleone

OMAGGIO A BAUDELAIRE

di Lorenzo Ghelardini

 

Le Gallerie degli Uffizi celebrano il bicentenario della nascita del grande poeta simbolista Charles Baudelaire con un raffinato omaggio: le illustrazioni di Giulia NapoleoneLe Fleurs du mal conservate al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.

La raccolta di versitra i capisaldi della poesia di tutte le epoche, fu pubblicata per la prima volta nel 1857 suscitando scandalo e censure per l’arditezza, l’aspetto dissacrante oltre che sensuale, gli accenti torbidi e celestiali insieme: il poeta fu costretto a eliminare alcuni componimenti e a riorganizzare la struttura d’insieme approdando a una nuova pubblicazione nel 1861, per giungere all’assetto definitivo solo nel 1868.

L’istituto livornese Nuovo Archivio dei Macchiaioli nel 1996 ne ha proposto un’edizione curata dallo storico dell’arte Dario Durbé, cui si deve anche una nuova traduzione.

L’elegante volume, stampato su carta pregiata e in tiratura limitata (600 copie), si caratterizza per un corposo impianto illustrativo realizzato da Giulia Napoleone, artista apprezzata dallo stesso Durbé e già familiare con l’interpretazione visiva del linguaggio poetico, come nel caso del volume Non vedo quasi nulla del 1978, con sue incisioni e brani di André du Bouchet. Continua a leggere

Antoine Emaz, con pochissime parole

Antoine Emaz

Dall’introduzione di Fabio Pusterla

I frammenti poetici di Emaz sono in lento movimento, proliferano l’uno dall’altro, fissandosi sulla pagina. Una costante auscultazione di profondità li suscita, li anima, li dirige: la parola, l’immagine si fissano in un primo frammento, e subito l’interrogazione di quella prima manifestazione poetica induce a continuare, trasformando e precisando: perché la parola era insufficiente, inesatta; oppure perché la parola schiudeva nuove zone del linguaggio e nuove risonanze interiori; e soprattutto perché il senso, la verità, rifiuta di lasciarsi compiutamente afferrare, e chiama al viaggio, all’indagine, all’esplorazione. Come il lichene, “il più multiforme dei vegetali” (Sbarbaro), anche le parole della poesia prolificano e si dirigono dunque verso un orizzonte, lungo un cammino appartato e intenso, che non nasconde il debito contratto con alcuni grandi maestri del Novecento (si potranno nominare Reverdy, René Char, Francis Ponge, Eugène Guillevic, André du Bouchet, Philippe Jaccottet, e altri ancora), ma sa trasformarlo in voce originale e ormai inconfondibile, facendo di Antoine Emaz uno dei rappresentanti più significativi e particolari della poesia contemporanea.

on pourrait peut-être sortir
on n’est plus très sûr de pouvoir
encore

si blanc le blanc
et le rouge si rouge

si potrebbe forse uscire
non si è più molto sicuri di potere
ancora

così bianco il bianco
e il rosso così rosso Continua a leggere

François Rannou, œuvres inédites

 

francois_rannouFrançois Rannou è nato a Nizza nel 1963. Ha fondato nel 1990, con il poeta Jean-Louis Aven, la rivista “La rivière échappée” e ha diretto una collezione di poesia con lo stesso nome con le edizioni Apogèe. Coodirige attualmente (con Pierre-Yves Soucy) una collana di poesia “La Lettre Volée” e collabora con François Bon alla diffusione di libri on line su publie.net.

Ha tradotto poesie di Peter Huchel, Emily Dickinson, Sarah Plimpton e  Joan Salvat Papaseit e la serie “Les éléments” (poème bardique) dal bretone.  Ha realizzato libri d’artista con Hung Rannou, Maya Mémin, Thierry Le Saëc e Caroline François-Rubino. Ha pubblicato un numero della rivista “Europe” sulla letteratura della Bretagne e due poderosi volumi  della rivista “L’étrangère” su André du Bouchet.

Pubblichiamo per la prima volta nella traduzione in lingua italiana, alcune poesie inedite di François Rannou. Continua a leggere