Latte nero, Paul Celan

Celan_passphoto_1938Paul Celan, nato in una enclave multilinguistica, sceglie l’esilio in terra francofona continuando a scrivere in tedesco – riproducendo dunque in scala compressa la situazione di enclave.
La sua vita quotidiana si svolge in francese, “a fronte” dei propri testi scritti in tedesco (lingua-madre e lingua degli aguzzini nazisti). Il suo sguardo di poeta non si distoglie da un “Gegenüber” (qualcosa “a fronte”), che egli stesso individua nella memoria (la patria orientale perduta, la madre morta nella deportazione nazista, il popolo ebraico sterminato).
Vivere e scrivere tra due poli culturali, vivere e scrivere tra diverse lingue diventa per Celan un tradursi continuamente: la vita come testo a fronte della scrittura – e viceversa. La traduzione è in questo caso figura al tempo stesso poetica ed esistenziale. Ma c’è di più: Celan tradusse poesia da nove lingue diverse, e con ogni poeta tradotto ingaggiò una personale lotta d’identificazione, quasi a voler ricomporre attraverso il dialogo con altri autori la propria identità scompaginata dal trauma postbellico.
Da: “Vita a fronte”, Saggio su Paul Celan, di Camilla Miglio, Quodlibet, Macerata, 2005 Continua a leggere

Al MAXXI, tra architettura e poesia

Capolavoro indiscusso dell’archittettura italiana, la Tomba Brion a San Vito D’Altivole impegnò Carlo Scarpa per dieci anni. Anni di lavoro e di delicati disegni a matita, pieni di colori, di pensieri e di poesia, che dal 16 giugno 2012 al 13 gennaio 2013 al Maxxi raccontano l’opera paradigmatica del grande architetto veneziano, insieme con le fotografie, bellissime e altrettanto poetiche, scattate al monumento dal fotografo Guido Guidi. (Nella foto uno dei suoi scatti di Tomba Brion a San Vito D’Altivole). Continua a leggere

Nel 2012 la Toscana celebra Giovanni Pascoli

Sarà la Toscana a celebrare nel 2012 il centenario della morte di Giovanni Pascoli (1855-1912), con un ricco calendario di manifestazioni culturali ed eventi.

Proprio in Toscana, infatti, il grande poeta romagnolo riuscì a ricomporre la famiglia, trasferendosi prima a Massa, poi a Livorno ed infine nella Valle del Serchio, immortalata nei suoi versi: “Venni a Barga, vidi che c’era bello e sostai”. Restauro della casa museo di Castelvecchio, digitalizzazione dell’ingente archivio, una docufiction sugli anni barghigiani, libri e pubblicazioni (“Giovanni Pascoli, vita, immagini e ritratti” a cura di Umberto Sereni e Gianfranco Miro Gori), un concorso nazionale riservato alle scuole, spettacoli (“Italy”, tratto dall’omonimo poemetto di Pascoli, messo in scena da Giuseppe Battiston e Gian Maria Testa ai Differenti di Barga il 12 gennaio), concerti (il Maggio Musicale Fiorentino con Sandro Lombardi al Ciocco il 1 gennaio), un meeting dei più noti poeti contemporanei organizzato dalla poetessa Alba Donati (a settembre nelle piazze del centro storico di Barga): sono solo alcune delle iniziative previste dal ricco programma organizzato per ricordare il poeta cantore del Fanciullino. Continua a leggere