Carlo Betocchi, “un profondo ricordo”

da L’Estate di San Martino

Il tempo ci rapisce e il cielo è solo…

 

Il tempo ci rapisce, e il cielo è solo

anche di queste rondini che il volo

intrecciano, pericolosamente,

come chi va cercando nella mente

 

qualche nome perduto….. e il ritrovarlo

nemmeno conta, poichè ormai è già sera.

Eh sì! s’invecchia, e ritorna più vera

la vita che già fu, rosa da un tarlo…..

 

un tarlo che lo monda. E vien la sera.

E i pensieri s’intrecciano, e le rondini.

E non siamo più noi; siamo i profondi

cieli dell’esistenza, alti come intera

 

e profondissima, cupa, nel suo indaco.

 

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Chiara De Luca, “La corolla del ricordo”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Chiara De Luca corre quindici chilometri al giorno, scrive poesia, narrativa, saggistica e per il teatro. Traduce da inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, olandese.

Ha pubblicato con Fara i romanzi La Collezionista (2005) e La mina (stra)vagante (2006), con Perdisa la pièce teatrale Duetti, con Kolibris le raccolte poetiche La corolla del ricordo (2009, 2010), edita anche in versione bilingue italiano-inglese, con traduzione a fronte di Eileen Sullivan (The Corolla of Memory, 2009), e Animali prima del diluvio. Poesie 2006-2009 (2010, 2011). Ha in uscita il libro di foto e poesie La somma di ogni ritorno, con la prefazione di Giancarlo Pontiggia. In preparazione la raccolta di saggi A margine dei versi e la raccolta poetica Sulla carta bianca dei giorni. Continua a leggere

Le foibe, il giorno del Ricordo

« La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata […] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Continua a leggere

Nicole Janigro, ‘Le lingue e i luoghi’

Altre scritture: Nicole Janigro ‘Le lingue e i luoghi’
a cura di Luigia Sorrentino

All’inizio non c’era che una sola lingua. Gli oggetti, le cose, i sentimenti, i colori, i sogni, le lettere, i libri, i giornali, erano quella lingua.
Non avrei mai immaginato che potesse esistere un’altra lingua, che un essere umano potesse pronunciare parole che non sarei riuscita a capire. Perché avrebbe dovuto farlo? Per quale motivo?

Agota Kristof, L’analfabeta

Voi vorreste, signori, che vi mostrassi la mia casa natale? Ma mia madre ha partorito nell’ospedale di Fiume, e questo ospedale è ormai distrutto. Non riuscirete a mettere una lapide sulla mia casa, perché anch’essa è probabilmente distrutta. Oppure dovreste mettere tre, quattro lapidi con il mio nome: in diverse città e in diversi stati, ma anche qui io non potrei aiutarvi, perché non so quale è stata la mia città natale, non mi ricordo più dove ho vissuto durante l’infanzia, so appena in quale lingua ho parlato.
Quel che ricordo sono immagini: la palma che dondola e gli oleandri da qualche parte vicino a un qualche mare, il Danubio che scorre torbido, verde, vicino ai prati, una filastrocca: èn-den-dina, ti-raka, tina…

Danilo Kis, Apatride Continua a leggere