Cy Twombly, l’artista del segno

Arte e Poesia
a cura di Luigia Sorrentino

E’ morto martedi 5 luglio a Roma uno dei più grandi artisti dei nostri tempi, Cy Towmbly, americano di nascita ma italiano d’adozione. Le sue opere arrivarono in Italia grazie al contributo di Lucio Amelio che nel 1965 aprì a Napoli, insieme al gallerista Pasquale Trisorio, la Modern Art Agency che ospitò alcuni tra gli artisti più importanti del panorama internazionale, Robert Rauschenberg,  Mario Mertz, Jannis Kounellis, Keith Haring, Andy Warhol e anche Cy Twombly.
Qui accanto vediamo una delle opere di Cy Twombly dal titolo ‘Autumn’ esposte nella prima importante retrospettiva a Roma alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea nella primavera del 2009 in occasione dei suoi 80 anni. Per la Galleria, che possiede un’opera capitale di Twombly (La caduta di Iperione o The Second Voyage to Italy), è l’occasione per celebrare un protagonista del panorama contemporaneo che ha vissuto per più di 50 anni nel nostro paese. In una delle sale venne esposta la versione delle ‘Quattro stagioni’ dipinta da Twombly dopo i sessant’anni,  con i frammenti di poesie di Rainer Maria Rilke e del greco Gheorghios Seferis, utilizzate dall’artista in riferimento alla transitorietà dell’esistenza umana con la ripetizione della frase “Dì addio, o Catullo, alle rive dell’Asia minore”, nel pannello che rappresenta l’estate, e che riecheggia, invece, il tema elegiaco dell’opera.

La retrospettiva ha tracciato il percorso di Twombly dagli anni cinquanta a oggi, comprendendo circa 100 fra dipinti, sculture, disegni, con un taglio originale, focalizzato sulle grandi serie di opere che scandiscono il suo percorso (dai ‘Crimes of Passions’ del 1960, al ‘Treatise on the Veil’ del 1969-70, alle ‘Quattro stagioni’ del 1995, fino al recente ‘Bacchus’ del 2005), e sulle sculture che Twombly eseguì negli anni Cinquanta e che, dopo una lunga interruzione, riprese nel 1976.

Cy Twombly (Lexington, Virginia, 1928, Roma 2011) è considerato uno dei maggiori pittori contemporanei. Stabilitosi in Italia nel 1957, la sua principale fonte di ispirazione sono i miti e i temi della classicità, interpretati in una forma allusiva, sottile, che combina segno e colore.

Twombly, che viveva a Gaeta, si era ammalato di cancro. Il grande artista è noto per le sue opere di enormi dimensioni in cui usava la tecnica calligrafica dei graffiti su sfondi solidi di colore grigio, marrone o bianco. Una tecnica a a metà tra la pittura e l’incisione.

Twombly, all’anagrafe Edwin Parker, Jr., (detto ‘Cy’ dal nome del grande giocatore di baseball Cy Young) è morto all’età di 83 anni. Amico di Jasper Johns e Robert Rauschenberg, è stato uno degli artisti americani più riconosciuti della sua generazione, uno dei più grandi del XX secolo.

Qui accanto vediamo l’opera di Cy Twombly esposta dal 2009 alla Royal Academy of Arts di Londra dal titolo ‘The Rose (III)’.

Nel 1964 Twombly venne invitato a presentare il suo lavoro alla Biennale di Venezia, dove poi è tornato nel 1988 e nel 2001.

Nel 1968 il Milwaukee Art Center allestì la prima retrospettiva. Nel 1987 venne espose anche alla Kunsthaus di Zurigo, al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi nel 1988 e al Museum of Modern Art di New York nel 1994, come anche a Houston, Los Angeles, e Berlino.

La Cy Twombly Gallery della Menil Collection a Houston, progettata da Renzo Piano e aperta nel 1995, ospita più di trenta delle pitture, sculture e opere su carta, che datano dal 1953 al 1994.

Un’ampia collezione di opere di Twombly è presente nella Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera.

Nel 2009 è stato inaugurato a Monaco di Baviera il Brandhorstmuseum, che ospita la più grande collezione di Twombly al mondo dopo quella di Houston, in Texas. Una sala del museo è stata concepita dall’architetto Sauerbruch Hutton per il ciclo di dodici tele di dimensioni gigantesche dl titolo “La battaglia di Lepanto”.

Qui accanto vediamo una delle opere delle ‘Quattro Stagioni’ nella retrospettiva in Spagna al Guggenheim Museum di Bilbao, ad ottobre del 2008.

L’arte Cy Twombly entrò, a partire dagli anni Sessanta, nella ‘scuderia’ del più importante, lungimirante e arguto mercante d’arte statunitense dell’epoca, Leo Castelli, nel cui gruppo di artisti occupa un ruolo di primo piano, per passare poi, e fino ad oggi, sotto l’ala protettrice del figlioccio di Castelli, Larry Gagosian (e anche qui con una posizione di assoluto rilievo: ricordiamo che la sede romana della Gagosian Gallery è stata inaugurata, nell’inverno del 2007-2008, proprio con una mostra di Twombly).

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