Giulia Napoleone, “Il segno e la poesia”

Giulia Napoleone. Galleria IL PONTE, anteprima mostra “nero di china”, Firenze, 18 gennaio 2020. Credits photo, Fabrizio Fantoni

COMUNICATO STAMPA
Biblioteca cantonale di Lugano
Giovedì 27 maggio 2021
Ore 18.00
Inaugurazione della mostra:
Il segno e la poesia.
25 libri d’artista di Giulia Napoleone
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Da tempo un legame di amicizia lega la Biblioteca cantonale di Lugano a Giulia Napoleone. L’artista è già stata infatti ospitata in passato in questi spazi con alcune opere. Del resto, col suo lavoro di meditazione sulla pagina scritta e sulla parola, si pone in linea perfetta con le scelte espositive dell’istituto che, negli ultimi anni, mirano a indagare questo particolare aspetto della creatività.

Da queste considerazioni è nato il desiderio di collaborare in vista della realizzazione di una mostra.

Giulia Napoleone ha così appositamente creato per la Biblioteca
cantonale di Lugano 25 libri d’artista.

Giulia ha scelto una serie di poeti, inserendo in queste nuove meditazioni molti dei suoi consueti compagni di viaggio e numerosi altri amici, tra cui diversi ticinesi: Adonis, Annelisa Alleva, Antonella Anedda, Marco Caporali, Maria Clelia Cardona, Massimo Daviddi, Roberto Deidier, Milo De Angelis, Biancamaria Frabotta, Gilberto Isella, Maria Gabriela Llansol, Fabio Merlini, Pietro Montorfani, Alberto Nessi, Elio Pecora, Yves Peyré, Giancarlo Pontiggia, Fabio Pusterla, Roberto Rossi Precerutti, Rocco Scotellaro, Luigia Sorrentino, Brunello Tirozzi, Maria Rosaria Valentini, Marco Vitale, Simone Zafferani.

Sono nati così gli splendidi libri d’artista esposti a Lugano per la prima volta, una collezione di opere che si distinguono per varietà di formato e soggetti, la cui unicità risiede principalmente nel fatto che Giulia Napoleone non ha soltanto realizzato le immagini, ma ha anche composto le pagine, individuato e trascritto i versi, scelto con cura gli elementi fisici – carta, matite, inchiostri… – che dovevano accompagnarla in questo lavoro. Continua a leggere

Omaggio a Alberto Nessi

La pubblicazione di questa Antologia in omaggio a Alberto Nessi,  raccoglie gli scritti di molti scrittori e amici di Alberto in occasione dei suoi 80 anni. Il  progetto è a cura della casa della Letteratura per la Svizzera italiana.

Pubblichiamo l’introduzione e a seguire, un estratto dal libro: l’intervista di Maria Grazia Rabiolo a Alberto Nessi  gentilmente messa a disposizione da RSI Rete Due.

 

RAMPE DI LANCIO DOGANIERI NUVOLE

Omaggio ad Alberto Nessi per i suoi 80 anni

Casa della Letteratura per la Svizzera italiana
Margherita Albisetti (Direttrice)
e Fabiano Alborghetti (Presidente)

Stazione

Partire la mattina presto
quando ai treni freschi di segreti
sulla scarpata fanno la guardia equiseti
rugiadosi, dalle reti metalliche
si sporgono a guardare riccioli
di vilucchio, partire da queste allodole
stramazzate tra fasci binari
rampe di lancio doganieri nuvole

(Alberto Nessi, in Un sabato senza dolore)

Da dove si comincia a cercare le parole per salutare e festeggiare Alberto Nessi? Le possibilità potrebbero essere molte, e per ognuno personali. Appartengono a un universo vagamente identificabile se appoggiato ai luoghi che Alberto abita ed ha abitato: Bruzella ora; Chiasso, Friburgo o Mendrisio. Eppure c’è un luogo ben più vasto e caleidoscopico, uno spazio formato da margini, confini, occhi, voci. È forse il più esatto ma non ha una posizione geografica precisa, né ha un nome. Non esiste perché coabita sovrapponendo alle molte vite che Alberto ha ascoltato e vissuto ed al contempo esiste perché diventato poesia o prosa. Forse lo spazio abitato che tanto risuona è nella lettura: ognuno di noi può figurare attraverso la sua scrittura un viso o un ricordo, un angolo, una bottega, un vagone ferroviario, l’odore di un tiglio, l’occhieggiare dell’erba lucciola o il canto di un merlo. Ognuno vede il grembo antico di una selva, i vasti scambi ferroviari di Chiasso, il segno remoto oppure recente di un gesto gentile. Alberto Nessi ha sulle spalle quasi cinquant’anni di scrittura: esordisce in volume nel 1969 con I giorni feriali in un panorama culturale impantanato ancora nelle avanguardie che hanno reso afona la letteratura. La scrittura di Alberto va controcorrente: non è solo chiara, limpida, ma da subito si indirizza a un impegno sociale che resterà la sua cifra delicata e umanissima per tutti gli scritti a seguire. Un impegno non solo verso i “secondi”, l’umanità che ha gli occhi bassi ma la schiena diritta, ma anche verso i margini, le zone esterne ai nuclei urbani, le esistenze rasoterra, che siano queste di uomini oppure della natura. Il resto è storia: alla poesia affianca la prosa; nel tempo scrive per quotidiani, riviste; i suoi libri vengono magistralmente tradotti e nella traduzione ecco un secondo risvolto di Alberto Nessi, lui che con tanta cura trasporterà autori di lingua francese verso l’italiano. Amante delle contaminazioni, quando è poeta talvolta si sente più prosatore e viceversa ma sempre persegue, citando Orazio, la direzione di trasformare il notum in novum. Grande filo legante, resta però la sua coerenza stilistica che Alberto applica sia all’osservare che allo scrivere come verrà anche ricordato nella Laudatio del Gran Premio Svizzero di Letteratura che gli viene conferito nel 2016. In questo novembre 2020 Alberto Nessi compie 80 anni: si fraintende a voler pensare che -citando la Signorina Felicita di Gozzano- “a quest’ora scende la sera”. Accade invece il contrario: lo testimoniano non solo le migliaia di lettori -in più lingue- che Alberto continua a nutrire di storie e versi che molti citano a memoria; la testimonianza ulteriore è data dall’affetto di amici, colleghi scrittori e poeti, traduttori, editori o entità culturali che hanno offerto un testo per questo libro-omaggio non troppo formale: la grande maggioranza inediti, altri emessi per altre forme ma mai stampati. Non ultimo, il segno di Luca Mengoni, che per questa pubblicazione ha regalato alcune sue opere perché siano riprodotte. Per ognuno i testi di Alberto Nessi sono stati di volta in volta rampe di lancio, per scoprire la bellezza della poesia (e per alcuni per la prima volta); oppure doganieri per il controllo misurato della lingua e dello stile; o infine nuvole, per la capacità di aprire al sogno e alla vastità che il testo scritto può solo suggerire ma che è compito di ognuno accogliere e respirare.

È uno strano compleanno questo: gli anni li compie Alberto eppure il regalo lo abbiamo ricevuto – e continuiamo a riceverlo – noi. Auguri e buona scrittura a te, trovandola (e citandoti) dove l’edera ancora si allaccia al castagno, dove la natura lo prende fra le sue rocce, dove splende per sempre un’altra luce.

Alberto Nessi

MARIA GRAZIA RABIOLO

INTERVISTA
ALBERTO NESSI

Caro Alberto, questo tuo rotondo compleanno è per me un’occasione preziosa per dirti grazie. Grazie, prima di tutto, per le tante parole che hai scritto. E poi per quelle che mi hai detto durante i nostri numerosi incontri (abitare vicini facilita): sulla letteratura, sulla malattia, sul tempo che passa, sul nostro essere al mondo, sull’amore per gli altri. Mai lunghi discorsi, ma concetti precisi, puntuali, illuminanti. È stato sempre così, anche quando ti mettevo tra le mani un microfono e ti chiedevo di parlare dei tuoi libri. Continua a leggere

Alberto Nessi, “Perché non scrivo con un filo d’erba”

ANTEPRIMA EDITORIALE

Il 19 novembre 2020 compie 80 anni Alberto Nessi, Gran Premio svizzero di letteratura. Per festeggiarlo Interlinea pubblica la sua ultima raccolta Perché non scrivo con un filo d’erba, un’antologia che raccoglie i suoi testi più intensi, su dolore, ingiustizie, viaggi, natura e società con una particolarità da collezione: i testi sono accompagnati dai manoscritti dell’autore.

Il libro si chiude con testi di Fabio Pusterla dedicati al maestro e amico Nessi.

Dal 19 novembre  80 copie numerate e firmate dall’autore di Perché non scrivo con un filo d’erba sono disponibili fino a esaurimento, soltanto sul bookshop di Interlinea.

 

Invito

Il paese è di sorbi vendemmiati
di tetti miti all’aria di settembre
tra il silenzio degli alberi che anche tu
ricordi presso la casa di verderame.

Il tempo è quello incerto dell’attesa
l’orologio s’è rotto ed il segreto
ripete in alto il suo volo d’uccello.

1969

 

i segni dell’alfabeto vegetale
e la pioggia risillaba i cespugli: allora
nella mia testa le parole brillano
come topinambur,
dietro il cancello il fico
torce i suoi rami come un anacoluto.

1992

 

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Alberto Nessi, “Un sabato senza dolore”

dalla Nota di Fabio Pusterla

«Partire la mattina presto» è l’atto con cui Alberto Nessi, poeta vincitore del Gran Premio Svizzero di Letteratura 2016, inizia il viaggio in treno che conduce il lettore lungo paesaggi naturali e incontri umani. Questo libro è come uno scompartimento che offre un campionario di tipi e di sentimenti, di oggetti e di visioni: così capita che «la purezza della neve nel cielo / si scontra con l’oscenità del giornale». Alla ricerca della «parola che non tradisca la sua genesi» l’autore sa raccontare con la semplicità e la saggezza di chi è abituato a vivere in bilico fra attese e delusioni, in una terra spirituale di confine. Gli capita d’incontrare anche migranti clandestini: «quante volte ci morderà la rete ancora il cuore?» e alla fine deve constatare che «non vedrò più la viaggiatrice senza bagaglio / che avrebbe tante cose da raccontarmi» perché «deve scendere». È il destino di tutti, ben racchiuso in poesie scritte «forse un po’ come ballare il tango». Continua a leggere