Patrick Williamson, da “Traversi”

Patrick Williamson, credits Photo Dino Ignani

Outhouse

Open, the air chills my neck,
pare the gloom, take down
the old scythe. Papers damp.
This is the burden. Burn them.

Blinkers, halters, take them
off the hook. These boxes,
yellow with crumbling stone,
collapse at the sides. Smoke.

That clock has struck its last,
but irons still clatter, look
through a glass, darkly, love,
billowing, more acrid. Be rid.

Emerge into sunlight. Squint.
You stand there, you swish
as tracks shuffle, light up,
outstretched hands. Ask me in.

Capanno

Apri, l’aria mi rinfresca il collo,
sbuccia le tenebre, tira giù
la vecchia falce. Giornali umidi.
Ecco il fardello. Bruciali.

Paraocchi, briglie, levali
dall’uncino. Queste scatole,
gialle di pietra in briciole,
si sfasciano ai lati. Fumo.

L’orologio ha battuto l’ultimo colpo,
ma i ferri tintinnano ancora, guarda,
attraverso un vetro, oscuro, amore,
in volute, più acre. Liberatene.

Emergi nel sole. Strizza gli occhi.
Te ne stai lì, un fruscìo mentre i brani
scorrono a caso, accendi una sigaretta,
le mani spalancate. Invitami. Continua a leggere

Patrick Williamson & Chi Trung

 

milanoaprile[1]Giovedì 30 aprile, alle ore 21.00, la Casa della Poesia di Milano ospita e propone una serata di Poesia Internazionale a cura di Amos Mattio (Segretario della Casa) e di Alessandro Canzian (titolare della Samuele Editore). Due autori diversi sia per tono poetico sia per provenienza geografica: Patrick Williamson, autore inglese ma residente da molti anni in Francia, in Italia ha pubblicato due volumi (Nel santuario, Samuele Editore 2012, prefazione di Anne Talvaz, e Beneficato, Samuele Editore 2015, prefazione di Guido Cupani). Williamson, nello specifico nel suo ultimo volume apparso in Italia, propone una raccolta che è dichiaratamente una raccolta di poesie trovate. La dichiarazione fa parte del gioco. Il testo di partenza è Humboldt’s Gift (Il dono di Humboldt), il noto romanzo di Saul Bellow. Gifted (Beneficato) è già un riferimento all’autore, oltre che all’opera: trovare poesie significa, in un certo senso, ricevere un dono ed esserne beneficato. Beneficato è uno stralunato viaggio ultramondano in cui distacco e partecipazione, assoluto e quotidiano convivono (dalla prefazione di Guido Cupani). Autore più volte apparso in territorio nostrano è risultato finalista al Premio Camaiore Internazionale nel 2013 e gli è stata assegnata una menzione speciale al Premio Gozzano 2014.
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Patrick Williamson, "Nel santuario"

 
williamson[1]La realtà, sorpresa continua
Anne Talvaz
È una cosa di cui mi sono accorta solo quest’anno: quando vado in Inghilterra, comincio a interessarmi ai particolari minimi della natura; abitudine, questa, tutta britannica. Dalla poesia alla porcellana, le espressioni della cultura inglese attraverso i secoli ci ricordano di continuo quanto la consapevolezza dei dettagli naturali abbia radici profonde nella mentalità collettiva, anche per coloro che ormai da parecchie generazioni vivono in città.
 L’aspetto che più colpisce nell’ultima raccolta di Patrick Williamson è come egli sia un poeta della natura, e un poeta squisitamente inglese. Alle base di questa serie di meditazioni c’è la cura pregnante del dettaglio, catalizzatore e tramite di una varietà di emozioni: fra tutte, un senso costante di nostalgia e di rimpianto.  Continua a leggere