Premio Juan Montalvo 2014

franco-loi-300x193Il Consolato Generale dell’Ecuador a Milano, Il Centro Ecuadoriano d’Arte e Cultura a Milano, in collaborazione con: il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, il Dipartimento Organizzazioni Internazionali e Diplomatiche del Campus Universitario Ciels, presentano la 4ª Edizione del Premio Letterario Fotografico Internazionale Juan Montalvodi Poesia, Racconti e Fotografia, inspirato a: Storie, geografie e paesaggi migranti, e tutela dell’ambiente. Tra i giurati, per la poesia,  Franco Loi. Continua a leggere

Ninnj Di Stefano Busà, “Eros e la nudità”

L’Eros nella reinvenzione del linguaggio poetico

Nota critica di Walter Mauro

Questa nuova raccolta di Ninnj Di Stefano Busà che s’identifica e si configura come una sorta di rivisitazione dell’Eros, si fa carne e sangue del suo tempo e del suo confine.

Vi è inquietudine oltre l’estremo limite della metafora e del simbolo, che si spalanca al suo bozzolo di felicità terrena, si presenta di primo acchito come un esercizio diretto gioiosamente alla vocazione dell’amore. Si articola in un linguaggio che sviluppa tutto il suo apparato linguistico e la sua non casuale distinzione, tra lo spazio indifferente ad ogni slancio o bagliore del cuore e la sua connotazione vocativa all’amore, a difesa della morte: “l’amore non è comodo né facile/ ci arde solamente dentro come scintilla vitale,/ ci scorre nelle vene come istante perfetto,/ nell’arroganza di solitudini abissali”. Continua a leggere

“Il sogno e la sua infinitezza”

Ninnj di Stefano Busà, L’arc-en-ciel
di Sandro Angelucci

Nell’immaginario di chi sta scrivendo, Il sogno e la sua infinitezza di si è rivelato un subitaneo manifestarsi, l’immediato formarsi di un arcobaleno. L’itinerario tracciato dall’autrice ha, in effetti, nei suoi punti di partenza e d’arrivo, e nel suo svilupparsi, i tratti caratteristici di un luminosissimo arc-en-ciel.
Ci spieghiamo meglio: la raccolta si apre (già prima del suo vero e proprio inizio) con un esergo, dell’autrice stessa, che recita così: “La Poesia è nel destino. / Sinapsi ascensionale che sublima. / (Come a un cielo l’ala), / dagli abissi del male, spicca il volo / e il mondo viene avvolto / di assoluto.”. Bene, ci è parso di scorgere in questa “sinapsi ascensionale”, in questa congiunzione – come anche l’ètimo suggerisce – lo sfocato contorno, perché “avvolto di assoluto” e, dunque, di mistero, della genesi di un che d’inafferrabile ma sufficiente a legare la terra al cielo: allo stesso modo del sorgere dell’iride, così nasce il sogno di questa scrittura.
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