Dopo 300 anni ritrovato un manoscritto di Rubens

Un manoscritto che presenta non solo disegni e schizzi di Pieter Paul Rubens (1577 -1640) ma che contiene anche opinioni sulla prospettiva, l’anatomia, le proporzioni,la simmetria e l’architettura, arricchito da studi sulle passioni umani dove la letteratura si confronta con la pittura. E’ quello che è stato scoperto in un carnet del grande pittore fiammingo, primo esponente del barocco europeo, recentemente acquistato dalla Fondazione Re Baldovino di Bruxelles.

A dare la notizia è la stampa belga, sottolineando “l’incredibile avventura del carnet di Rubens”, acquistato ad un’asta di Sotheby’s a New York per una cifra di 250 mila euro, considerata piuttosto modesta rispetto al valore artistico che ha rivelato.

Quella acquistata dalla Fondazione, è una delle quattro copie conosciute di un manoscritto originale del maestro di Anversa composto tra il 1600 e il 1635, scomparso nell’incendio del 1720 dell’atelier dell’artista francese Charles Boulle, il celebre ebanista della corte di re Luigi XIV, e riapparso in pubblico solo oggi, dopo quasi 300 anni.

Il manoscritto di Ganay acquisito dalla Fondazione fu redatto nel XVII secolo, solo qualche anno dopo la morte di Rubens, probabilmente da qualche allievo della sua bottega, in vista di una pubblicazione. La produzione di Rubens in questo album e’ molto varia. Alcune pagine contengono disegni di posture umane le più diverse, più o meno raggruppate per tema. Altre pagine riportano versi della letteratura classica, con aggiunte e modifiche del pittore per suscitare l’interazione tra l’immagine e la parola. Poi ci sono schizzi per incisioni e tele, talvolta mutuate da artisti precedenti.

Il carnet dimostra che Rubens non era solo un grande artista ma anche un notevole erudito, che conosceva gli autori antichi e contemporanei e le teorie della sua epoca sulle quali aveva le sue opinioni. Sorprendenti sono le sue comparazioni tra l’anatomia umana e quella animale.

2 pensieri su “Dopo 300 anni ritrovato un manoscritto di Rubens

  1. Accludo una mia vecchia lirica a dimostrazione di quanto lo abbia amato. Mi piace tributargli così il piacere della sorpresa.
    DAVANTI A UNA TELA DI RUBENS

    Davanti a una tela di Rubens
    Ti ho rivisto dopo trent’anni.
    Il viso gommoso di sempre,
    Imperscrutabile l’ossessione.
    Ma gli occhi ammiccanti
    Nel perverso languore
    Dell’adorazione.
    Ed ero Venere
    E Musa e Vergine
    Nell’incanto e nella magia.
    Ed ero Musica
    E Poesia e Canto
    Nell’estasi e nel sogno.
    Non mi facesti dono
    Della vibrante
    Passione adolescente
    Del verbo e del dolore
    Della forza ambigua
    Dello smarrimento.
    Né tu prescelto
    Né prescelta io.
    Non abbiamo cantato
    L’amore fanciullo
    Né mai ci siamo amati.
    Ma il candido morbo
    E i vergini pensieri
    Cullano l’antico affanno
    E la memoria.

    Complice il silenzio
    Davanti a una tela di Rubens.

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