Andrea Zanzotto, “Eterna riabilitazione da un trauma…”

“Le mie poesie nascono ancora sia dal paesaggio devastato sia dai pensieri sconquassati e incerti delle spinte alla poesia, che ho paragonato per la loro intensità a questi fiumi”. (Andrea Zanzotto)

Come muta la poesia quando il poeta invecchia? E come muta il mondo intorno a lui? Sono alcune delle domande che il poeta si pone, insieme ad altri temi a lui cari: il cambiamento del clima, la distruzione del paesaggio, il vissuto della poesia, la fragilità del corpo…

Conversazione con Andrea Zanzotto di Laura Barile e Ginevra Bompiani (agosto e novembre 2006) con tre poesie inedite. Continua a leggere

Andrea Ponso, I ferri del mestiere

Lo Specchio Mondadori dedica un nuovo spazio ai giovani poeti emergenti pubblicando quattro delle voci più giovani della poesia contemporanea: Fabrizio Bernini, con L’apprendimento elementare, Carlo Carabba con Canti dell’abbandono, Alberto Pellegatta con L’ombra della salute e Andrea Ponso con I ferri del mestiere.
Dopo Fabrizio Bernini, Carlo Carabba e Alberto Pellegatta oggi è la volta di Andrea Ponso.

Nella poesia di Andrea Ponso c’è un incessante, ossessivo desiderio di poter riassaporare una dimensione umana di creaturalità inerme e ruvida, riportata a galla dai ferri di un ormai indefinibile mestiere, in un tempo in cui la pratica assidua, umile e insieme nobile, appunto, del mestiere, è solo ormai un’inesistenza o un anacronistico residuo. Ponso, compone nei suoi versi una tessitura aspra e profonda, tende ad attraversare un arduo paesaggio di vita strozzata e dolente senza abbandonare l’idea guida di una vitale speranza che conduca al ritrovato respiro di una realtà tornata finalmente semplice nella quiete della sua salvezza naturale. Continua a leggere