Fabio Ciriachi, “Le condizioni della luce”

Letture

di Andrea Carraro

Consiglio caldamente “Le condizioni della luce” (Gaffi), nuovo romanzo dello scrittore-poeta Fabio Ciriachi, per parecchi motivi. Anzitutto perché è uno dei pochissimi romanzi italiani che racconta in modo onesto e affidabile un periodo della nostra storia nazionale sovraesposto nell’immaginario collettivo ma poco o male rappresentato sia nella nostra narrativa che nel cinema: e cioè gli anni 70 (e i primi anni 80) con i suoi ideali palingenetici, con le sue derive terroristiche, con i soprassalti repressivi del potere, con le sue utopie collettive così recisamente contraddetti dai decenni successivi. Ciriachi in questo libro fa insomma i conti con la nostra storia, in uno dei momenti topici del secolo scorso, mettendo in scena dei personaggi che non sono proiezioni ideologiche dello scrittore, o macchiette da commedia, ma delle figure reali, antropologicamente e psicologicamente e socialmente credibili. Proprio come ne “L’eroe del giorno” (precedente romanzo di Ciriachi), “La Storia, quella con la s maiuscola”, non è mai una presenza didascalica e ornamentale. ma reagisce con l’esperienza dei personaggi influenzandone anche pesantemente scelte e motivazioni. Continua a leggere

Claudio Damiani, video-intervista

Claudio Damiani (nella foto di Dino Ignani), è insegnante e poeta. E’ nato nel 1957 a San Giovanni Rotondo ma vive a Roma dall’infanzia. Luigia Sorrentino lo ha incontrato in occasione del Festival Internazionale di Roma “Letterature”, nell’unica serata dedicata ai poeti, il 22 maggio 2012. Damiani, in questa intervista rilasciata a Luigia Sorrentino, interrogato su Orfeo – il poeta per eccellenza – dice di essere anche lui molto vicino a quel ragazzo che ha perduto la sua Euredice e che finisce la sua vita dilaniato, “fatto a pezzi” dalle baccanti, e magiato da tutti. Un mito sempre molto attuale – dice Damiani che dimostra che la poesia appartiene a chiunque. E, a tal proposito, cita Alda Merini: “la poesia è un corpo universale”. I poeti più vicini a Claudio Damiani? Gli Antichi Maestri: Petrarca, Pascoli, i poeti latini, dell’età d’oro, e i poeti della tradizione orientale. “Vicini più di quelli contemporanei aggiunge Damiani, perché “la poesia tocca corde profonde. Può anche parlare di attualità, ma deve il poeta deve rendere l’attualità emblematica.”

Video intervista e montaggio di Luigia Sorrentino

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