Più libri più liberi 2015


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PER AMORE DEI LIBRI

Palazzo dei Congressi (Roma), 4-8 dicembre 2015

Venerdì 4 dicembre 2015 ha inizio la quattordicesima edizione di Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria promossa e organizzata da AIE – Associazione Italiana Editori in programma dal 4 all’8 dicembre 2015 nella consueta sede del Palazzo dei Congressi nel quartiere dell’EUR.

Cinque giorni di fiera e un’unica grande finestra sul mondo fatta di incontri, conferenze, tavole rotonde, reading, spettacoli e laboratori. Dalla Francia agli Stati Uniti, dalla Germania al Messico, passando per l’Argentina, l’Irlanda e il Camerun, e poi Danimarca, Cile, Congo, fino ad approdare in Italia: un vero e proprio atlante mondiale che collega latitudini diverse all’insegna di comuni geografie tematiche.

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Antonio Pascale, “Ricomincio da Massimo”

antonio_pascaleSi terrà sabato 17 ottobre alle ore 19,00 presso la Sala Concerti degli “Amici della Musica” di Pignataro Maggiore (Caserta) l’atteso incontro con lo scrittore e intellettuale Antonio Pascale impegnato in una sorta di conferenza/spettacolo intitolata Ricomincio da Massimo.

Il lavoro è ispirato ad un brano del suo recente libro Non scendete a Napoli – Controguida appassionata della città (Rizzoli) e dedicato a Massimo Troisi: al suo talento e alla sua straordinaria balbuzie creativa. Uno spettacolo dal tono provocatorio che invita a non lasciarsi travolgere dalla consolidata e paralizzante oleografia di una città che, nonostante uno straordinario patrimonio storico e culturale, continua ‘romanticamente’ ad affossare ogni tentativo di rinascita e ad arrancare nel tentativo di abbozzare un serio progetto di sviluppo e di crescita civile degno di una grande città d’Europa. Continua a leggere

Francesco Maino, Premio Calvino 2013

Appuntamento

La Giuria decide di assegnare il Premio Calvino 2013 a “Cartongesso” di Francesco Maino (nella foto) per la sua natura felicemente ibrida (non è un romanzo né un saggio né un pamphlet) ‒ un difficile azzardo che nulla toglie alla sua capacità di coinvolgimento ‒ e per la straordinaria potenza inventiva della lingua. Un’invettiva contro il disfacimento del Veneto (e, per sineddoche, dell’intera nazione) e la sua trasformazione in un non-luogo di consumi banali, di vite perse in una generale omologazione, di cui è emblema la corruzione della parola. Il libro è un bilancio insieme personale e collettivo, nel quale la disperazione di un individuo e il suo intenso e inquieto disagio diventano una foto di gruppo antropologicamente esatta ed espressivamente efficace. Continua a leggere